Mae govannen mellyn! Ben incontrati amici!
Finalmente riesco a postare
qualcosa che riguarda Il Signore degli Anelli! É dal 2001 che lo seguo,
ed era ora che mi decidessi a scrivere qualcosa di serio! Ci avevo già
provato ma… non avevo ottenuto grandi risultati… Beh, non che
ciò che ho scritto ora sia granché, dovete dirmi voi se vi piace,
ma credo sia comunque meglio di ciò che avevo provato a scrivere in
passato (e che tra l’altro non ho mai finito…).
Passo ora a ciò che ho
postato… dunque, già da tempo pensavo di
scrivere brevi racconti per narrare piccoli fatti avvenuti nell’infanzia
dei membri della Compagnia dell’Anello, mi sarebbe sempre piaciuto
saperne di più su cosa facevano da piccoli!!
Il primo racconto, sinceramente,
non avrei mai creduto di riuscire a scriverlo… insomma, proprio non
riuscivo ad immaginare Gandalf da piccolo! Ma poi due sere fa mi è venuta
l’ispirazione… Effettivamente non si parla proprio di quando
Gandalf era piccolo ma… beh, ora vi lascio alla lettura, mica posso
svelarvi tutto! A questo ci penserà il nostro caro Pipino!!! Vi dico solo che la storia è ambientata prima
della Guerra dell’Anello. Spero di non essere andata OOC… Buona
lettura!!!
Com’è un Mago da piccolo?
È
una sera di mezza estate nella Contea. L'aria è tiepida, il sole sta
salutando i verdi campi con un'ultima carezza dei suoi raggi dorati e le
rondini volano leggere nell'aria, ancora lungi dal pensare al momento in cui
dovranno migrare.
Mentre
lo spettacolo della natura fa il suo corso, anche questa sera i giocondi Hobbit
si dedicano alle normali attività di una sera di mezza estate.
C'è chi passeggia per le vie, annusando i profumi provenienti dalle case
altrui e cerca di indovinare cosa è stato cucinato per cena. Altri
siedono fuori dall'uscio del proprio Smial (le caverne Hobbit), intenti a
fumare erba pipa, oppure impegnati a bere o mangiare qualche dolcetto
post-cena, offrendolo agli amici che passano per la strada. Perché si sa, l'ospitalità e la gentilezza per gli Hobbit sono
tutto.
C'è
chi invece, decide di andare a farsi una bella bevuta in compagnia alla famosa
locanda del Drago Verde...
- Cosa sarebbe
-
Senza dubbio non sarebbe più la stessa! - gli rispose Merry, beatamente
seduto accanto a lui, con le gambe allungate sotto al tavolo
e la pipa in bocca.
-
Già, non sarebbe più la stessa! - disse Sam, con lo sguardo
sognante, perso oltre le spalle di Frodo, che sedeva
di fronte a lui.
-
Sam, guarda che loro due si riferivano alla Locanda... - commentò
quest'ultimo con un sorrisino.
-
Anch'io! - si difese il giardiniere, tornando alla realtà.
-
Sicuro? Non è che stavi pensando a una certa
Rosie Cotton, che ora sta servendo al bancone? - lo punzecchiò Merry
senza pensarci due volte.
- Ma cosa dite! Sapevo perfettamente di cosa stavate parlando!
- ci tenne a precisare Sam.
- E
dai Sam, lo sappiamo che le fai il filo fin da quando
eravamo bambini! - disse ancora Merry, facendo arrossire l'amico.
- Ma cosa dici! Smettila di inventarti queste cose! -
tagliò corto lo hobbit mettendo il broncio.
- A
proposito di bambini... - esclamò all'improvviso Pipino, riscuotendosi
dal torpore provocatogli dalla birra e dall'afa estiva - Oggi stavo pensando...
–
-
Davvero? - esclamò Merry interrompendolo.
-
Dai Merry, lascialo parlare! - intervenne Frodo.
-
Dicevo che stavo pensando... - Pipino marcò
quest'ultima parola, e fece una pausa durante la quale si concesse di guardare
male l'amico, poi riprese - Sì, insomma, dopo aver rivisto Gandalf dopo
tutto questo tempo, chissà com'era da bambino! Voi riuscite ad immaginarlo? –
Istintivamente,
gli altri tre hobbit si voltarono verso il tavolo a cui
sedevano Bilbo Baggins e lo Stregone. Erano anni, se non decenni, che Gandalf
non si faceva rivedere da quelle parti, ed era tornato proprio qualche giorno
prima, per far visita al suo vecchio amico, nonché
compagno di avventura... Bilbo Baggins.
-
Mi sembrava strano che tu ti fossi messo a pensare seriamente... -
commentò Merry.
- Però... Effettivamente... Chissà com'era
Gandalf da piccolo! - esclamò Sam pensieroso.
-
Sempre se lo è mai stato! - intervenne Frodo.
-
Vuoi dire che non è mai stato bambino? - chiese poi Merry.
Era
inutile. Quell'argomento in fondo li incuriosiva tutti e quattro!
-
Dai, non può essere nato adulto! - esclamò Pipino.
-
Perché, tu riesci ad immaginartelo da piccolo?
Io no! - intervenne nuovamente Sam.
-
Deve essere stato bambino per forza! - continuò Pipino sempre più
convinto della sua tesi.
-
Io dai discorsi che gli ho sentito fare in passato, ho capito solo che lui
appartiene all'ordine degli Istari, i quali sono stati inviati dai Valar nella
Terra di Mezzo, con il compito di aiutare i Popoli Liberi nella lotta contro il
Male. - spiegò Frodo, dimostrando anche questa volta le sue
qualità di studioso.
-
Tutto questo mi ha confuso ancora di più le idee... - esclamò
Pipino.
-
Secondo voi, la barba l'ha sempre avuta? - domandò all'improvviso Merry.
-
Dipende... - rispose Sam - Se è stato bambino
non credo proprio, ma se non lo è stato... Può darsi! –
-
Magari ce l'aveva anche da bambino! - esclamò
Pipino come se avesse ricevuto un'illuminazione.
- Ma dai, non dire stupidaggini ancora più stupide del
discorso che stiamo facendo! - esclamò Frodo.
-
Non ti seguo... - fece di rimando Merry.
-
Lascia stare... - gli rispose Frodo ormai senza speranze.
-
Dai, non può aver avuto la barba fin da piccolo! - esclamò Sam,
sconvolto.
- E
allora come fa ad avere una barba così lunga? - domandò Pipino.
-
Basta che non se la sia mai tagliata fin da quando ha iniziato a crescergli! -
ipotizzò Merry.
-
Non credi che se fosse così ce l'avrebbe ancora
più lunga? - chiese nuovamente Pipino.
-
Senti, io sono uno hobbit come te e, come tale, non ho
nemmeno io la barba! Quindi non posso sapere con quale modalità
e velocità può crescere! - esclamò esasperato Merry.
- E
poi un'altra cosa! - continuò Pipino - Ve lo immaginate Gandalf da
bambino che combina disastri? –
-
Perché avrebbe dovuto combinare disastri? - domandò Sam
esterrefatto – Mica sono tutti come te! -
Pipino lo guardò malissimo, poi riprese:
-
Insomma, provate a pensarci! Tutti i bambini combinano disastri! -
-
No! Non Gandalf! - esclamò ridendo Frodo.
-
Ma, Pipino, rifletti un attimo! Non tutti i bambini lo
fanno! Ci sono quelli più vivaci che ne combinano una al
giorno, se non di più, e altri che invece sono più tranquilli! -
spiegò Sam.
- E
Gandalf di sicuro apparteneva a quest'ultima categoria! - disse Merry.
-
Volete dire che non ha mai incenerito nessuno per sbaglio mentre provava una
nuova magia? - domandò Pipino con gli occhi fuori dalle orbite.
-
Credo proprio di no! Ma se hai ancora qualche dubbio,
perché non vai a chiederglielo? - suggerì Frodo, indicando il
tavolo alle sue spalle dove erano ancora seduti Gandalf e Bilbo.
-
Io... Io... Non so se è una buona idea. -
balbettò Pipino.
-
Cosa c'è? Hai paura di essere incenerito? - lo prese in giro Merry.
- Merry,
non lo stuzzicare! O finisce che ci va davvero e ne combina una delle sue! -
esclamò Sam.
-
Sai che ti dico Merry? Io non ho paura di un Mago! E ora guarda l'impresa del
grande Peregrino Tuc! - lo hobbit si batté un
pugno sul cuore e, dicendo questo, si alzò e si diresse verso il tavolo
dove si trovava Gandalf.
Più
si avvicinava allo Stregone, e più si sentiva
le gambe molli e rallentava il passo.
" Forza Pipino! Che vuoi che sia? È
amico di Bilbo e Frodo! Di sicuro non ti incenerisce! " pensava intanto il giovane Hobbit.
Si
voltò verso i suoi amici, che lo guardavano divertiti e che gli fecero
un cenno di incoraggiamento.
"
Ormai il disastro l'hai fatto... Vai... "
deglutì, si fece forza, e arrivò di fronte al Mago.
Gandalf
stava sorseggiando la sua birra, quando si accorse che un giovane hobbit era
fermo di fronte a lui.
Posò
il bicchiere sul tavolo, aspirò profondamente dalla sua pipa, poi
sbuffò il fumo creando enormi anelli concentrici che andarono ad incastrarsi uno dentro l'altro, tutto questo osservando
Pipino con un'aria divertita e gli occhi socchiusi sotto le sue folte
sopracciglia grigie. Lo hobbit sembrava quasi
terrorizzato.
-
Tu dovresti essere... - finalmente si decise a parlare - Uhm... Peregrino Tuc, dico bene? -
Sentendo
il suo nome pronunciato da quella voce antica e profonda, il ragazzo
sussultò.
-
Sì, vossignoria... - fu l'unica cosa che riuscì a dire Pipino,
mentre desiderava diventare ancora più piccolo di quanto già non
fosse e scomparire dalla vista dello Stregone.
-
Perdonami, ma sono passati molti anni da quando sono stato l'ultima volta qui
nella Contea, e voi giovani hobbit siete cambiati
molto! - in fondo la sua voce era amichevole. Forse Pipino stava tremando senza
un motivo.
-
Sei un Tuc, dunque? - continuò il Mago con aria
divertita - Ho avuto modo di conoscere molti Tuc! Tutta gente straordinaria e
fuori dal comune! O forse sarebbe più corretto dire straordinariamente
fuori dal comune! - Gandalf si interruppe e
scoppiò a ridere. Bilbo con lui.
Pipino
intanto li guardava con aria confusa. Aveva già
visto Gandalf girare per
-
Io invece, devo ringraziare la mia ostinata parte Tuc! Se non fosse stato per
lei, non credo che sarei mai uscito dai confini della Contea! - disse Bilbo.
-
Già, lo credo anch'io! - commentò Gandalf, poi si rivolse al
giovane hobbit che gli stava di fronte - Dunque tu sei Peregrino Tuc... -
aspirò dalla sua pipa - Sì, mi ricordo di te... - gli occhi dello
stregone erano ridotti a fessure, come se questo lo aiutasse a ricordare
meglio.
-
L'ultima volta che sono stato qui eri ancora un bambino. Mi ricordo di un giorno
in cui ti vidi correre per i campi, cercando di sfuggire alla povera maestra
che voleva riportarti a scuola. Ah, voi giovani hobbit! Più avvezzi ad
andare a caccia di nidi di uccelli ed esplorare boschi, piuttosto che stare a scuola a studiare! Quel giorno, vedendoti scappare da
scuola a quel modo, sono stato certo che tu fossi un Tuc fatto e finito! -
Gandalf scoppiò nuovamente a ridere.
Poi,
parve ricordarsi di non aver ancora chiesto a Pipino come mai si fosse recato
da lui.
-
Ma dimmi, Peregrino... –
-
Pipino... Potete chiamarmi Pipino, vossignoria, se lo desiderate... -
azzardò lo hobbit. Preferiva essere chiamato
col suo nomignolo, piuttosto che col suo nome per intero.
-
Certo! Allora dicevamo, Pipino, come mai sei qui? Hai
bisogno di qualcosa? -
Il
giovane si fece forza, tirando fuori tutto ciò che di Tuc vi era in lui,
e cominciò:
-
In effetti, vossignoria, ero fino a poco fa con i miei amici, e stavamo
discutendo di una cosa. - a mano a mano che parlava, si sentiva sempre
più sicuro di sé stesso, sempre
più... Tuc?
-
Si tratta di una questione che non riusciamo a risolvere e che solo voi potete
spiegarci... –
-
Certo, e dimmi, di cosa si tratta? - domandò curioso Gandalf, sedendosi
meglio sullo sgabello.
-
Vedete, ci siamo domandati... Ma voi, siete mai stato
bambino? Insomma, nel vedervi come siete ora, non riusciamo proprio ad immaginare come avreste potuto essere da piccolo; per
questo alcuni di noi sostengono che voi non siete mai stato bambino, e che non
avete mai combinato i pasticci che sono soliti combinare i bambini. C'è
chi inoltre ritiene che abbiate sempre avuto la barba, proprio perché
non siete mai stato piccolo. –
- Dunque vorreste sapere, se io sono stato bambino? -
domandò Gandalf pensieroso, come se lui stesso faticasse a trovare una
risposta a quella domanda.
-
Esatto! - esclamò esultante Pipino.
Al
che, Gandalf rimase pensieroso per alcuni secondi, in silenzio, accarezzandosi
la lunga barba grigia. Infine, scoppiò in una fragorosa e alquanto
inaspettata risata.
-
Ho sempre saputo che a voi Tuc piacesse bere! Ma non pensavo che le nuove
generazioni si fossero affezionate così tanto
all'alcool! –
-
C... Come? - domandò Pipino con gli occhi
spalancati.
-
Hai bevuto, non è vero? E ora non sei più consapevole di
ciò che dici! Ma non preoccuparti! Domattina,
dopo una bella dormita, ti sarà passato tutto! - disse lo Stregone
ridendo bonariamente.
- Ma... Ma io non ho bevuto, almeno, non tanto da essere
ubriaco! Stavo parlando seriamente! –
-
Mio caro Pipino! Sei proprio un tipo simpatico, sai? Magari quando sarai sobrio ci faremo una bella chiacchierata! Ma
ora ti conviene tornare dai tuoi amici, non so se sei in grado di sostenere una
conversazione! –
Il
Mago continuò a ridere insieme a Bilbo, mentre Pipino rimase di fronte a
loro in silenzio, non capendo perché, anche quella volta in cui parlava
sul serio, stessero comunque ridendo di lui.
Infastidito,
si voltò e tornò dai suoi amici scuro in
volto.
-
Che faccia... Allora, cosa ti ha detto? - chiese
curioso Merry.
-
Vorrei vedere te, se andassi lì a fare una domanda seria e venissi accusato di essere ubriaco! - reclamò Pipino.
-
Come? - domandò Sam, non capendo cosa intendesse l'amico.
-
Dopo che gli ho chiesto di dirmi se è mai stato bambino, è
scoppiato a ridere e ha detto che noi Tuc siamo sempre
stati amici dell'alcool, ma che questa volta io dovevo proprio aver esagerato!
–
Silenzio...
Frodo, Sam e Merry rimasero per qualche secondo a fissarlo senza dire nulla, ma
un attimo dopo scoppiarono a ridere come dei matti.
-
È tipico di Gandalf! - spiegò Frodo fra le risa - Si vede che per
lui non è un'informazione da rivelare! –
- Ma allora non sarebbe stato più semplice dirmi che
non sono affari che mi riguardano, invece di prendermi in giro così?
–
-
Non prendertela Pip! Gandalf è fatto così! Ma
non era sua intenzione offenderti! - cercò di tranquillizzarlo Frodo.
Il
suo tentativo però non funzionò. Pipino
rimase imbronciato, con le braccia incrociate sul petto.
-
Uno di voi ha qualche idea per tirarlo su di morale? - domandò poi Sam,
vedendo in che stato era il suo amico.
-
Io ho un'idea... E in questo modo tiriamo su di morale sia lui che te! - esclamò Merry con un sorrisino che non
diceva nulla di buono.
- Cosa vuoi dire? - chiese ingenuamente Sam.
-
Rosie! Ci porteresti, per favore, un'altra pinta di birra a testa? -
urlò lo hobbit, poi aggiunse, rivolto a Sam -
Così Pipino si consola con la birra, e tu ti consoli vedendo Rosie...
–
-
Tu sei tutto scemo! Io adesso cambio tavolo! Non...
Non ce la faccio se viene qui, capito? Ma che cosa ti è saltato in testa?! - sbraitò Sam, arrossendo come un pomodoro.
Tutti
scoppiarono a ridere, Pipino compreso. L'idea della
birra gli aveva fatto tornare il buon umore.
-
Suvvia Sam! Questa volta puoi provare a ringraziarla! Almeno potrai dire di
averle finalmente parlato! - gli disse Frodo, cercando di fargli coraggio.
Intanto,
a un tavolo poco distante da loro, Gandalf e Bilbo avevano appena finito di
ridere...
- Povero
Pipino! Questa volta sembrava proprio che parlasse seriamente! -
commentò Bilbo, poi aggiunse - Non volevi proprio dirgli
la verità, eh? –
-
Sono discorsi troppo lunghi e complicati, che un giovane hobbit, senza molta
esperienza, faticherebbe a comprendere! - spiegò Gandalf, in tono serio.
- Però effettivamente è una cosa che mi sono
sempre domandato anch'io! - disse Bilbo aspirando dalla sua pipa - Voi Stregoni
siete mai stati bambini? –
-
Uhm... Forse sì, forse no! Dipende dai punti di
vista! - fu la risposta di Gandalf, che tornò a ridere come prima.
-
Bah, i Maghi... Valli a capire! Vado a prendere
un'altra birra! Mi stai facendo venire mal di testa
con tutti questi tuoi enigmi! - dicendo questo, Bilbo si alzò e si
diresse al bancone della locanda.
Intanto,
Gandalf prese a scrutare i quattro giovani hobbit che, poco distanti da lui,
parlavano e ridevano, prendendosi in giro e tirandosi pacche sulle spalle.
“
Quei quattro! Che tipi! Sarebbero adatti per una delle mie avventure... “
pensò Gandalf, ma poi si corresse “ Ah, ma cosa dico! In tempi
come questi sarebbe troppo pericoloso intraprendere un'avventura come fece
Bilbo anni addietro. Però quei quattro hanno lo
spirito giusto! Sì, credo proprio che sarebbero
capaci di grandi cose... “
Ok, ok…
siete svenuti per lo schifo, vero? Mi fate sapere cosa ne pensate?
Ora vi lascio, spero di
tornare presto per raccontarvi qualcos’altro sull’infanzia dei
nostri cari amici! A presto!! Namárië!