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Autore: Ladyhawke83    20/10/2023    0 recensioni
Eccomi con una vecchia (e nuova) raccolta di OS dedicata a “Ladyhawke”.
1) fuga da Aguillon (Philippe) da cui il primo estratto qui su...
2) il capitano e il falco (Navarre Philippe)
3) creatura nuda (Isabeau Imperius) Storia partecipante al contest "Tante navi per una palma" indetto da GiuniaPalma sul forum di EFP
4) sopravvivere (Isabeau-Navarre)
5) Are you flesh?... (Isabeau-Philippe)
6) Mani (Isabeau-Navarre)
7) una tragica storia (Navarre-Phillippe- Isabeau)
8) Lei non lo vuole (Imperius-Navarre)
9) Everytime (Isabeau)
10) I colori che non ricordo (Isabeau)
11) Una piccola bugia (Philippe)
12) Può un lupo provare speranza? (Navarre)
Genere: Fantasy, Introspettivo, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Etienne Navarre, Imperius, Philippe Gaston
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”

 

Prompt: ora blu/4 ottobre

 

Una piccola bugia

 

Philippe era stato cacciato fuori da Imperius in malo modo. Il monaco aveva chiuso i battenti di legno quasi sulla sua faccia, senza dare alcuna spiegazione al ragazzo.

Eppure lei era lì, bellissima in tutta la sua essenza di donna,  la donna di cui spesso parlava Navarre, era reale, non un sogno, non era più il falco ferito e spaventato che lo aveva morso, ma al suo posto Philippe aveva trovato gli occhi di lei, quell’azzurro quasi indaco delle iridi, la pelle liscia e pallida, la sua voce, un dolce sussurro carico di preoccupazione quando gli aveva domandato di lui, del Capitano Navarre.

Non c’erano dubbi, non poteva essere che lei, Isabeau, ma allora perché il falco, e perché mai Navarre lo aveva minacciato di togliergli la vita se non avesse salvato la bestiola?

Possibile che il rapace e la fanciulla fossero in qualche modo collegati?

Philippe era confuso, guardò fuori, mentre attendeva che padre Imperius si occupasse della ferita di Isabeau, non si poteva negare: il panorama intorno a quel castello diroccato era magnifico.

I monti e le vallate, illuminate dall’ultima luce del crepuscolo, che rendeva tutto più scuro di quanto non fosse, ammantando le colline di infinite sfumature di blu e di grigio. Ciò che il topo vedeva, per la prima volta nella sua vita, poiché non aveva mai avuto modo di viaggiare molto lontano dalla città di Sua Grazia, Aguillon, rappresentava per lui l’emblema della potenza della natura, della vastità del creato in confronto alle misere vite umane, Philippe si sentì una piccolissima pagliuzza insignificante in confronto a tutto l’orizzonte del cielo e della terra.

Il grido di dolore di Isabeau e il conseguente ululato del lupo al cielo fecero scattare qualcosa dentro Philippe. Un’ancestrale timore di quelle forze magiche e misteriose che gli gravavano attorno da quando aveva incontrato Navarre e Isabeau, ma anche un barlume di comprensione.

Philippe Gaston, che da sempre si considerava un inutile piccolo ladro senza onore né famiglia, cominciò a pensare di poter fare qualcosa di grande, di poter cambiare le sorti se le proprie, almeno quelle del Capitano e di Isabeau.

E ne ebbe la conferma quando alla luce e al calore del fuoco, Imperius gli raccontò la sventurata storia dei due amanti maledetti.

Provò dolore rabbia e pena nell’immaginare Isabeau e Navarre come falco e lupo, in una semivita perenne, separati dalla luce degli astri che si succedono nel cielo giorno e notte.

Lei era la donna più bella che avesse mai visto e lui, l’uomo più coraggioso e leale che si potesse avere come compagno d’armi.

“Ti sei imbattuto in una tragica storia, Philippe Gaston e ora, che tu lo voglia oppure no, sei perduto in Essa, come tutti noi…”

Philippe versò una lacrima silenziosa, poi fissò il cielo scuro, di quella strana notte, prima di decidersi a tornare da Isabeau, per raccontarle di Navarre, per farle sognare l’amore come Philippe se lo immaginava e come voleva fosse fra loro.

Se non potevano stare insieme, ci avrebbe pensato lui a far da tramite, avrebbe creato una speranza, una scintilla di gioia solo per loro. Una piccola bugia che avrebbe illuminato le lunghe notti di Isabeau e del lupo, e dato refie alle faticose giornate a cavallo di Navarre.

Il “piccolo topo” ancora non era certo che la maledizione si potesse spezzare, anche se il vecchio Imperius ne sembrava così certo, avendo avuto una rivelazione in sogno, ma Philippe sapeva che da quel momento in poi avrebbe fatto di tutto per perseguire quel risultato, se poteva essere qualcosa di più di un ladruncolo qualsiasi perché non tentare?

E perché non farlo, se il fine era la felicità di quei due sventurati?

Il Signore gli avrebbe di certo perdonato delle piccole menzogne dette, se fatto per scopi più alti. E cosa poteva esserci di più alto e importante dell’amore vero?

In fondo, Philippe lo sapeva, gli erano sempre piaciute le favole a lieto fine.

***

[657 words]

 

Nota dell’autrice: eccomi, con writober per il 4 ottobre. Non potevo non sfruttare questo prompt di nuovo per Ladyhawke… lo trovo perfetto, e stavolta ho voluto lasciare spazio ai pensieri di Philippe Gaston.

Buona lettura!

Ladyhawke83 

   
 
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