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Autore: Rohan    24/10/2023    1 recensioni
Estratto dal primo capitolo:
[Videl si mise dritta all’istante. «Okay, parlo, ma non ti lamentare poi quando sentirai delle cose stupide» l’additò.
Gohan le sorrise dolcemente. «Niente è stupido se ti fa stare male. Non voglio vederti così giù» la rassicurò.]
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una quotidianità straorinaria







Legna da ardere


In una zona un po’ più appartata rispetto a dove si allenavano di solito, Gohan stava meditando mentre Videl continuava ad esercitarsi con la levitazione.
Avevano deciso di spostarsi lì perché Goten era diventato ingestibile e per la ragazza era davvero difficile concentrarsi e fare progressi significativi con un bambino che continuava ad urlare svolazzando a destra e a sinistra sopra la sua testa.
Non l’avrebbero ammesso, ma ad entrambi non dispiaceva stare insieme da soli.
Anche se non stavano interagendo l’un l’altro, il solo pensiero di essere vicini li faceva sentire sereni.

Con la coda dell’occhio, Gohan notò con un sorriso soddisfatto di quanti centimetri la ragazza si fosse sollevata da terra.
Era davvero orgoglioso di lei, aveva una forza d’animo e spirito d’intraprendenza invidiabile.
Inoltre, anche se soprattutto all’inizio, faceva la scontrosa, lo ascoltava alla lettera, facendolo sentire un ottimo insegnante.
D’un tratto però, il ragazzo sentì qualcosa di umido bagnargli le spalle e, prima che potesse realizzare, scoppiò un violento temporale.
Videl spalancò gli occhi sentendosi improvvisamente fradicia e cercò lo sguardo di Gohan.
Il ragazzo l’afferrò per il polso e volò con lei tra le braccia a bassa quota, arrivando ad una vecchia casetta di legno, entrando immediatamente.
«Scusa per non averti chiesto il permesso» disse facendola scendere dalle sue braccia, chiudendo poi la porta dietro di loro.
Videl scosse la testa, sorridendo imbarazzata. «Non fa nulla, era un’emergenza. Anzi, grazie» disse sincera.
Si guardò intorno, stringendosi appena nelle spalle.
La casetta era formata da un solo unico ambiente, dove c’erano una cucina sulla destra, due grandi finestre una di fronte e una sopra la stessa, un divano con davanti un vecchio tappeto verde e viola e proprio di fronte a loro un camino con accanto una catasta di legna da ardere.
«Questa baita è di mio nonno, ma è praticamente abbandonata. Quella legna è lì da anni ormai» disse il ragazzo grattandosi la nuca.
Non voleva passare per uno che entrava in casa della gente senza permesso.
Videl spostò lo sguardo su di lui e annuì. «Ah, ho capito. Beh, è carina» disse con un lieve sorriso.
Stava gelando.
Gohan si affacciò ad una delle grandi finestre sospirando. «Secondo me pioverà ancora per un bel po’» disse più a se stesso che alla ragazza.
«Dici?» chiese infatti lei, come spaventata.
Il ragazzo si girò a guardarla, confuso per quel tono. «Qualcosa non va? Avevi qualche impegno?» chiese curioso avvicinandosi a lei.
Non avrebbe mai ammesso di sentire freddo, a lui che sembrava fresco come una rosa.
«No, no. Penso solo che forse ci annoieremo qui… non posso levitare tanto o rischio di sbattere la testa sul tetto» disse indicando il tetto che per fortuna non era troppo alto.
Gohan annuì, posandosi una mano sotto il mento per pensare. «Qualcosa ci verrà in mente per ammazzare il tempo» borbottò cercando di farsi venire in mente qualche idea.
Videl si strinse nelle spalle, indicando il camino. «Potremmo accenderlo se ti va» buttò giù lì, sperando di non essere scoperta.
«Ma certo!» esclamò il mezzo Saiyan battendo un pugno sul palmo della mano. «Ti insegnerò ad accendere il fuoco con il tuo ki!» continuò entusiasta.
Videl esultò internamente, felice di potersi finalmente scaldare.
Lo vide prendere una matassa enorme di legna ed infilarla dentro al camino tutta insieme e le venne un po’ da ridere, poi lo vide sedersi per terra davanti a quella montagna.
«Vieni qui che ti insegno» disse facendole cenno di accomodarsi accanto a lui.
La giovane annuì e lo guardò con aria curiosa, sedendosi al suo fianco.
«Bene, come ti ho insegnato il primo giorno che sei venuta a casa mia ad allenarti, ognuno di noi ha un ki. Sei riuscita già a padroneggiarlo, ma adesso dobbiamo imparare a creare una vera e propria sfera e lanciarla dove vogliamo» spiegò gentilmente.
Videl annuì avvicinando le mani come il loro primo giorno di allenamento insieme.
Sperava tanto che con la sua aria innocente sarebbe riuscita nel suo intento… era tanto stanca e infreddolita.
«Scusa, ma… come lanciare?» chiese con tono fintamente confuso.
Aveva visto lui e Goten allenarsi, sapeva benissimo di che cosa stava parlando.
Gohan creò una piccola sfera di energia e la scagliò contro la legna, accendendo istantaneamente il fuoco davanti a loro. «Ah, ops»
Videl si morse il labbro esultando nella sua mente.
L’aveva fregato.



























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti! 

Ecco qui il secondo capitolo di questa piccola raccolta.
Niente di ché, lo so, ma sto cercando di sbloccarmi e tornare a scrivere come un tempo... mi manca molto.
Purtroppo il sito e il fandom non sono più quelli di dieci anni fa, quando mi sono iscritta, però mi piace sempre tornare dopo anni a rileggere le mie stesse storie, quindi ho deciso che continuerò a pubblicarle anche se non vengo considerata da nessuno.
Inoltre nessuno scrive mai Godel, devo rimediare in prima persona.
E niente, alla prossima!


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*
 
  
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