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Autore: ImperialPair    27/10/2023    1 recensioni
Tutti nel regno erano a conoscenza dei sontuosi balli, soprattutto quelli in maschera, che si tenevano ad Inarion capitale di Bayrion.
Era un modo che il re e la regina avevano per fare vita sociale e non solo, infatti, non tutti lo sapevano ma molti di essi erano organizzati solo per il loro figlio maggiore ed erede al trono.
I due genitori, infatti, volevano che il principe potesse incontrare una fanciulla con cui potesse convolare a nozze.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Wtiber 2023'
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Titolo: Ballo in maschera al palazzo reale
Fandom: originale
Pairing: M/M,
Challenge: Writober
Prompt: Ballo

Ballo in maschera al palazzo reale

Tutti nel regno erano a conoscenza dei sontuosi balli, soprattutto quelli in maschera, che si tenevano ad Inarion capitale di Bayrion.
Era un modo che il re e la regina avevano per fare vita sociale e non solo, infatti, non tutti lo sapevano ma molti di essi erano organizzati solo per il loro figlio maggiore ed erede al trono.
I due genitori, infatti, volevano che il principe potesse incontrare una fanciulla con cui potessse convolare a nozze.
Era quello il loro più grande desiderio ed Alhior lo sapeva fin troppo bene e lui, però, era consapevole che non avrebbe mai potuto dire ai parenti che in realtà lui non era minimamente affascinato dalle donne e non sapeva cosa avrebbero potuto pensare di lui.
Doveva dunque tacere sul suo reale interesse, soprattutto che quella sera era stato affascinato dallo sguardo di uno sconosciuto.
Aveva due occhi incredibili di una tonalità verde con sfumature giallognole ed inoltre erano dotati di un magnetismo di cui aveva sempre ignorato l’esistenza.
Il principe era certo di non aver mai visto quel giovane, che, nonostante indossasse una maschera sugli occhi, come tutti i partecipanti al ballo, era dotato di un fascino e un carisma unico e dimostrava poco più della sua età.
Tutte le giovani in età da marito sembravano affascinate dall’estraneo, esattamente come lo era lui. Quelle giovani a differenza sua loro potevano avvicinarsi senza destare scalpore mentre, Alhior, poteva solo poggiare furtivamente gli occhi su quella figura: nessuno poteva accorgersi del fascino che emanava su di lui, sopratutto i genitori stessi!
Sono un caso perso” pensò fra sé e sé.
Voleva però avvicinarsi e sapere almeno chi fosse e presentarsi solo in maniera formale, perché era l’unica cosa concessagli in quel momento, ma le dame non gli davano tregua: ognuna di essa pretendeva un invito dall’allettante galantuomo.
Aveva danzato con quasi tutte loro ed era evidente che fosse alquanto stanco, alla fine, lo sconosciuto, si era fermato per sorseggiare un bicchiere del pregiato vino che i genitori facevano arrivare da terre lontane proprio per i loro eventi mondani.
Colse l'occasione definitiva quando, l’affascinante sconosciuto, uscì sul balcone, evidentemente voleva essere lasciato un po’ in pace e sperava di non recare troppo disturbo.
Alhio ravrebbe cercato di non essere appiccicoso come lo erano state tutte quelle giovani.
«Potrei unirmi a voi o rischio di recarvi disturbo?».
L’estraneo si voltò immediatamente verso di lui e i suoi occhi verdi sembravano essere ancora più brillanti visti da una minore distanza,ì.
«Non mi recate nessun disturbo, principe».
Ad Alhior sembrava che l'altro fosse alquanto stupito di vederlo, evidentemente non si sarebbe mai aspettato di attirare l'interesse di qualcuno importante come lui.
«Siete certo di voler intrattenere con me?».
«Perché non dovrei?».
«Non sono nessuno in fondo».
Aveva pienamente ragione.
«Ero solo curioso di presentarmi in maniera formale, non vi ho mai visto da queste parti dopotutto e conosco tutti i membri della nobiltà».
«Sul serio volete sapere chi io sia?».
«Vi da fastidio?».
«No, niente affatto principe, è che non credevo che un apprendista mago come me potesse attirare le attenzioni di gente così importante».
Ora che ci pensava aveva sentito dire che il mago di corte aveva trovato un nuovo apprendista, ma non si aspettava di certo che i genitori lo avessero già invitato al ballo.
«Quindi è questo il motivo del vostro stupore?».
«Sono solo un umile apprendista, io e mia sorella non ci aspettavamo di ricevere un invito, non avevamo nemmeno un vestito ma vostro padre ce ne ha fatto confezionare uno».
I genitori avevano sempre invitato, oltre ai membri della nobiltà, anche persone che non avevano titoli perché loro erano convinti che eventi come quelli erano belli condividerli con tutti, anche con chi prestava servizio al palazzo, ma anche che uomini benestanti e appunto delle volte anche lo stesso mago di corte con sua figlia.
«Sembrate alquanto a disagio».
«Non credo di essere abituato ad eventi così lussuosi».
«Scommetto che con il tempo finirete con l‘abituarvi».
«Non ne sono convinto».
«Ne sono più che certo».
«Credo che i balli non facciano per me».
Stavano li fa diversi minuti e trovava che l'apprendista fosse davvero interessante, c'era solo un'altra cosa che lo incuriosiva: qual era il suo nome?
«Stiamo parlando da parecchio e non so nemmeno il vostro nome».
«Principe, io, sono mortificato… scusatemi».
Quando l’apprendista del mago si inginocchiò e prese la sua mano Alhior sentì un brivido percorrergli la schiena che si intensificò non appena sfiorò le labbra sul dorso.
«Io mi chiamo Palyhar e sono lieto di aver fatto la vostra conoscenza, principe».
«Io sono Alhior».
L’erede al trono sapeva che quello fosse stato solo un gesto rispettoso da parte dell'altro ma sentimenti nuovi stavano scaturendo dentro il suo petto e capì che quella che stava avendo era una terribile infatuazione.
Mi dispiace, ma dubito che io possa mai sposarmi con una donna” quello fu un pensiero rivolto al re e alla regina, come avrebbero reagito i genitori sapendo che si stesse innamorando di un ragazzo che aveva appena conosciuto?
Non potrò mai dirglielo”.
Osservò poi l’apprendista tornare al palazzo e anche lui fece lo stesso e avrebbe finto che nulla fosse successo.
Avrebbe finito per mettere da parte quei sentimenti appena nati e che mai si sarebbero potuti concretare.
   
 
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