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Autore: Sophie_Carlisle    30/10/2023    0 recensioni
AVVISO: STORIA IN CORSO DI REVISIONE!
Capitoli revisionati pubblicati: Capitolo 1; Capitolo 2; Capitolo 3; Capitolo 4; Capitolo 5; Capitolo 6; Capitolo 7; Capitolo 8;Capitolo 9; Capitolo 10.
Sappiamo molto poco della storia tra Draco Malfoy e Astoria Greengrass, anche perché quest'ultima viene menzionata solo nell'ultimo libro e la si vede alla fine dell'ultimo film.Per questo motivo mi sono immaginata la loro storia piena di intrighi, difficoltà e colpi di scena che alla fine farà incontrare questi due giovani sentimentalmente.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, li ho solo presi in prestito per scrivere questa storia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Serpeverde | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Purosangue per poco'
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OPPUGNO
 
 
 
 
 
Fuori dalle finestre di Château Greengrass un temporale estivo infuriava impetuoso: le cime degli alberi si piegavano alla pioggia e l'ululare del vento rendeva l'atmosfera tetra e sconfortante.
Un fulmine illuminò il cielo notturno, costellato da nuvole scure e fitte; poco dopo il fragore di un tuono rimbombò nell'aria.
Dalla finestra della sua stanza, al secondo piano, Astoria, seduta alla sua scrivania, osservava assorta le goccioline formatesi sui vetri, tracciandone con il dito il tragitto, fino a che queste non si unissero tra di loro una volta raggiunto il legno del davanzale, anch'esso zuppo.
La ragazza sbadigliò e incrociò le mani sul tavolo; l'orologio segnava le 3:34. Scosse la testa e si adagiò sopra le braccia conserte. Chiuse gli occhi. Il silenzio di quella sera era insopportabile e così innaturale! Nemmeno il fragore della pioggia riusciva a colmarlo.
Un Crack ruppe l'atmosfera e Astoria alzò la testa di scatto: -Tricky? -.
L'Elfa la guardò con un'espressione di rimprovero: - Padroncina Astoria aveva promesso di andare a dormire presto stanotte-.
-Lo so Tricky- le disse la ragazzina abbassando lo sguardo: - mi dispiace di averti detto una bugia-.
-Oh, Tricky comprende la Padroncina Astoria- le disse avvicinandosi -Draco Malfoy manda Tricky a chiamare la padroncina- disse allungandole la mano: - Draco Malfoy è arrivato poco fa e la sta aspettando al fuori dalla porta d'ingresso: Tricky sa che è stato Draco Malfoy a fare diventare triste la Padroncina, quindi Tricky pensava di aiutare-.
Astoria scosse la testa e sgranò gli occhi: - Tricky ma che hai combinato? -.
L'Elfa abbassò la testa colpevole: - Tricky pensava che avrebbe fatto bene alla padroncina parlare con il signorino Malfoy-.
-Cosa te lo ha fatto pensare? – chiese la ragazza, col cuore in gola.
-Signorina Astoria legge sempre la lettera che il Signorino Malfoy ha mandato- rispose la creatura poggiando una delle sue mani ossute su quella della Padroncina: -È una lettera molto bella-.
Astoria la strinse e la guardò negli occhioni grandi, sentendo i propri pizzicare leggermente: -È davvero qui? - chiese Astoria in un sussurro.
L’Elfa sorrise e scosse energicamente la testa: -Tricky non dice le bugie alla padroncina-.
La piccola Greengrass si alzò di scatto dalla sedia e si apprestò a mettersi addosso una vestaglia; Tricky le aprì la porta e la ragazza le lanciò uno sguardo dubbioso, ma in tutta risposta ricevette un sorriso incoraggiante.
Uscì dalla stanza in fretta e scese le scale. Lentamente.
Ad ogni passo il cuore di Astoria sussultava leggermente, perché era davvero surreale. Mai avrebbe potuto immaginare che Draco si sarebbe fatto avanti così, dopo quel periodo di silenzio: il cuore della ragazza sembrava volerle uscire dal petto, tanto era alta l’agitazione.
Si fermò di fronte al grande portone d’ingresso e fremette leggermente mentre allungava la mano di fronte a sé per afferrare la maniglia. Prese un profondo sospiro. Poi l' aprì.
Di fronte a lei c'era esattamente la persona che si aspettava di vedere ma era totalmente diversa da come l'aveva lasciata: gli occhi erano cerchiati da pesanti occhiaie nere, i capelli bagnati gli ricadevano scomposti sul viso e la manica sinistra della camicia totalmente in brandelli.  Con orrore Astoria vide il suo avambraccio: il Marchio Nero spiccava vivido e sanguinante sulla pelle bianchissima del ragazzo. Perse un battito.
Draco sorrise tristemente e allungò il braccio insanguinato verso di lei. Astoria spalancò gli occhi e indietreggiò di qualche passo, mentre una cupa risata si levò nell’aria, facendola rabbrividire.
Il ragazzo si mosse in avanti, con il volto ancora contorto in un ghigno, e l’altra indietreggiò ancora, fino a collidere con il corrimano delle scale, cui si aggrappò con una mano.
-Astoria- mormorò il giovane puntandole la bacchetta contro.
La ragazza salì qualche gradino e l’altro le si fece più vicino. Riuscì ad afferrarle il polso e le puntò la bacchetta alla testa: -Guardami- sussurrò il biondo.
Astoria si divincolò dalla presa dell’altro, ma questo in risposta rise. Astoria rabbrividì ancora, sentendo le lacrime spingere per uscire e il ragazzo se ne accorse: - Guardami Astoria- mormorò ancora con un sorriso sghembo: - Guarda che cosa sono diventato- strinse la presa sulla giovane e dalla bacchetta cominciarono ad uscire delle scintille azzurre: - Guarda cosa è successo per colpa tua-.
Astoria spalancò gli occhi con le guance rigate dalle lacrime: - Ho cercato di fartelo capire, Draco… questo è sbagliato- sussurrò poi, guardando disgustata il Marchio.
Il ragazzo inclinò la testa di lato e rise ancora: -Stupida ragazzina- disse assottigliando lo sguardo: - Seguirai l’Oscuro Signore- le scintille della bacchetta si moltiplicarono velocemente: - Che ti piaccia oppure no-.
Una sfera azzurra si sprigionò dalla bacchetta di Draco e illuminò fastidiosamente tutto ciò che la circondava. La giovane Greengrass strinse forte gli occhi sentendo le energie venire meno: si accasciò sulle scale e tutto si fece nero.
 
Astoria aprì gli occhi di colpo. Batté le palpebre un paio di volte, cercando di regolarizzare il respiro. Si guardò intorno: era ancora seduta alla scrivania; la piuma alla sua destra e le pergamene sotto le sue braccia.
Si era addormentata.
Un sogno.
Era stato un sogno. Niente di ciò che aveva visto era vero. Draco non si sarebbe mai veramente presentato alla sua porta per aggredirla. Ma soprattutto: Draco non aveva veramente preso il Marchio.
La ragazza si accorse di aver sudato freddo.
Si alzò in piedi e si spostò sul letto intatto, osservando come la luce cominciasse ad illuminare tutta la stanza.
Sospirò.
Sì, questa era la sua paura più grande, che Draco fosse diventato un Mangiamorte. Ma non poteva essere vero. Le sue paure non avrebbero dovuto condizionare in questo modo la realtà e Astoria lo sapeva bene, eppure non riusciva a non pensare che, in un modo o nell’altro, Draco avrebbe assecondato gli ideali più oscuri che ci potessero essere.
 
 
***
 
 
 
Tracey sbuffò sonoramente. Quella mattina il treno era pieno zeppo: non c'era nessuno scompartimento libero e questo non andava bene, perché voleva dire rifugiarsi a fine treno, dove gli unici scompartimenti vuoti erano occupati solo da Serpeverde.
Astoria non si vedeva da nessuna parte. Eppure, le aveva detto che l'avrebbe aspettata al binario. Strano.
La bionda si riscosse dai suoi pensieri, quando una mano le si appoggiò sulla spalla: - Tracey! -.
Sorrise: - Ciao Peregrine-.
-Ti trovo bene amichetta! - si complimentò l’altra: - Guarda come sei bella! -.
Tracey rise: - Esagerata come al solito-.
Peregrine roteò gli occhi e le sorrise: -Ti siedi con noi? -.
-Derrick, sbrigati o non troveremo uno scompartimento vuoto- disse Leah scocciata: -Ciao Davis- disse atona.
-Borgin- rispose l’altra con un mezzo sorriso, ricambiata dalla ragazza con un leggero movimento della curva delle labbra.
-Perdonami Perry, ma sto aspettando Astoria- si scusò amabile la bionda.
Leah roteò gli occhi: - Tempo sprecato, dolcezza- le disse sibillina: - La nostra Ria è in Francia-.
Tracey sbatté le palpebre: - Cosa vuol dire che è in Francia? -.
-Vuol dire che non la avremo con noi quest'anno- sbuffò: - i suoi genitori sono stati trasferiti a Bordeaux, me lo ha detto mio zio la settimana scorsa, per cui niente da fare, dolcezza- la apostrofò stucchevole.
-Questo lo dici tu, Borgin - disse una voce alle loro spalle: - si dà il caso che non tutto quello che si dice in giro corrisponda al vero-.
Le tre ragazze si voltarono di scatto e Astoria sorrise loro divertita.
-Ria! – esclamò Tracey fiondandosi ad abbracciarla.
L’amica in tutta risposta la strinse forte a sé: -Perdonami Cey, ho fatto tardi-.
-Bene, adesso sì che siamo al completo! - esclamò Peregrine allegra.
Leah storse lievemente il naso e scosse le spalle: - Meglio così- asserì: - Non avrei avuto la forza di sopportare queste due in dormitorio da sola-.
-Sempre così melodrammatica- commentò Tracey stizzita.
-Beh, non ho mai nascosto che tu non sia una delle mie persone preferite- constatò Leah.
-Se per questo nemmeno tu sei la mia persona preferita- confermò la bionda inarcando un sopracciglio: -Quieto vivere-.
-Esattamente zuccherino: quieto vivere-.
Peregrine ed Astoria si scambiarono uno sguardo sconsolato. Leah non aveva gran simpatia per Tracey, questo era risaputo, ma per ovvie ragioni era necessario mantenere un rapporto civile, ossia il minimo indispensabile per non far saltare in aria il Dormitorio.
D’altro canto, nemmeno Tracey vedeva di buon occhio Leah, per cui si limitava a una fredda cordialità.
-Va bene bambine, a cuccia- disse Peregrine sedando la discussione sul nascere: - Perché non ci troviamo un posto a sedere e vediamo di fare le brave? -.
-Ottimo- disse Tracey. Leah si limitò ad alzare le spalle. Astoria roteò gli occhi.
Purtroppo per loro il treno era veramente pieno e non c’era uno scompartimento libero neanche a pagarlo! Fu solo grazie ai delicati modi di Leah che le quattro riuscirono finalmente a sedersi.
Leah lanciò uno sguardo a un ragazzino con gli occhiali più grandi del suo viso che sedeva da solo in uno scomparto e senza troppi complimenti entrò dentro con le mani sui fianchi: -Tu, primo anno: fuori dai piedi, ora! -.
Il ragazzino si fece piccolo e la guardò truce, ma la ragazza non volle sentir ragione: - Hai sentito, pidocchio? Fuori! -. Il ragazzino in tutta velocità si precipitò nel per il corridoio del treno e fuggì dalla vista delle quattro ragazze, mentre Leah, platealmente spalancò lo sportello a vetro. Le altre tre la guardarono sconvolte.
-Sei veramente pessima- la riprese Tracey.
-Vuoi sederti Davis, o cosa? Dentro- disse spingendola in malo modo all'interno dello scomparto. La bionda sbuffò irritata e si accomodò su uno dei divanetti. Peregrine e Astoria si scambiarono uno sguardo. Leah si sedette composta accanto al finestrino, di fronte a Tracey; Astoria si sedette di fianco alla migliore amica e Peregrine occupò l’ultimo posto libero.
-Potevi per lo meno essere gentile- riprese il discorso la bionda, beccandosi un’occhiataccia da Leah.
-Quanto la fai lunga, a quel ragazzino farebbe bene socializzare un po’ per non diventare un piccolo moccioso asociale: gli ho fato un favore, Davis, intese? – la zittì annoiata.
-Leah, Tracey, fate la finita- le riprese Peregrine irritata: - siete due immature, vedete di contenervi e aiutatemi a finire questo Cruciverba del Cavillo -.
Le due sbuffarono e cominciarono ad ascoltare Peregrine leggere le varie definizioni, mentre Astoria prese a leggere un articolo della Gazzetta del Profeta con interesse. Anche se effettivamente non passò molto tempo prima che Leah le strappasse il giornale dalle mani.
-Ma che modi, Borgin! - esclamò scocciata la mora. Leah sorrise furba e le fece cenno con la testa verso lo sportello: -Credo che il tuo fidanzatino ti stia guardando-.
Astoria alzò lo sguardo e, fuori dallo scompartimento vide Draco. Stava in piedi, con un braccio appoggiato alla parete, intento a far passare la Strega del carrello; gli occhi puntati nello scompartimento delle quattro ragazze. Leah sogghignò e lo salutò sventolando le dita; Peregrine gli sorrise e Tracey lo guardò con espressione scocciata. Astoria distolse lo sguardo e strappò il giornale dalle mani dell’amica, tornando alla sua lettura.
Impercettibilmente Malfoy indurì la mascella e una volta diluito il traffico di studenti del primo anno, distolse lo sguardo e proseguì per la sua strada.
-Per Merlino- disse Peregrine: - Malfoy è proprio strano. Non è nemmeno entrato a salutarti, Ria-.
-Oltre il fatto che sembrava volerti parlare- commentò Leah.
-Lo avrai intimidito tu, Leah- disse Tracey -Sei rinomata per le tue Fatture Pungenti-.
-Come darti torto, Tracey, dolcezza- acconsentì ridendo la ragazza: - Avrei provato molta gioia nel rendere Malfoy partecipe dei miei esperimenti con gli incantesimi, ma la nostra Astoria avrebbe dovuto ricostruire il suo fidanzatino da cima a fondo-.
Peregrine e Tracey risero di gusto, seguite dalla rossa, la quale aveva appena afferrato la propria bacchetta: - Vuoi provare Perry? -.
-Declino, grazie-
-Peggio per te- disse con una scossa di spalle: - Sono molto brava anche con le contro-fatture-.
-Solo perché Malfoy ti ha dato della sfigata il primo anno non vuol dire che devi prenderlo come cavia per i tuoi esperimenti- le ricordò la bionda.
-Se l'è cercata, Tracey- disse disgustata la rossa: -nessuno si deve permettere di sprecare sporche parole per la mia collezione di Gobbiglie. Sono pezzi rari e un giorno varranno galeoni e galeoni-.
-Se lo dici tu- commentò scettica Peregrine -Basta che poi ripulisci i tuoi disastri-.
-Oh Perry, non devi preoccuparti. Se non fossi così minuziosa Eleanor si sarebbe accorta fin da subito che sono stata io a trasfigurare il suo gatto in un libro-
-Leah! Ma sei veramente una serpe! -.
La rossa alzò le spalle: - Quel coso mi ha rovinato il mio tomo di Trasfigurazione, se lo meritava-.
Le due ragazze scossero la testa.
-Ria, che hai? Sei silenziosa oggi- disse Tracey appoggiandole una mano sul braccio.
L'amica sollevò lo sguardo e arricciò il naso; poi richiuse con cura la Gazzetta e si alzò in piedi: - Vado a fare un giro- sentenziò prima di sbattere la porta dello scompartimento dietro di sé.
Le tre ragazze si guardarono.
-Ma che le prende? -.
-Mal d'Amour- disse Leah ridacchiando: -scommetto che c'è rimasta male-.
-Non credo proprio, Ria è matura, non si lascia sconfortare così facilmente-.
-Se lo dici tu Davis- disse scettica: - Magari il tuo profumo scadente le ha dato alla testa-.
-Come ti permetti, Fattucchiera dei miei stivali! -.
Peregrine scosse la testa: sarebbe stato un lungo viaggio senza Ria a calmare gli animi. Fece appena in tempo a schivare il libro che Leah aveva lanciato alla bionda amica-nemica, per poi maledire mentalmente Draco Malfoy e il potere che lui stesso aveva su Astoria.
 
 
***
 
 
Astoria avrebbe preferito tagliarsi un braccio che cercare Malfoy, per questo aveva bisogno di trovare sua sorella. Non le aveva ancora raccontato il sogno della notte precedente e aveva solo bisogno di essere rassicurata, nulla di più. Non fece in tempo a raggiungere la carrozza successiva che due voci ridestarono l’attenzione della ragazza.
-Ria-.
-Nott. Zabini- salutò la ragazza abbozzando un sorriso e lanciando un’occhiata alle loro spalle.
-Daphne ci ha detto che quest'anno passerete le vacanze ad Hogwarts- disse Theodore interessato.
-Però, girano velocemente i pettegolezzi- commentò sbuffando una risata: - Sì, beh, tanto meglio, almeno eviterò un altro Natale in mezzo alla confusione di casa-.
-Immagino- commentò Blaise inclinando la testa di lato.
-E voi due? Com'è che non siete con gli altri? - chiese curiosa la mora.
-Quelli del primo anno stanno facendo casino, per cui ci siamo levati di torno -.
-Buona idea- convenne la ragazza, cerando di guardare alle loro spalle.
I due si scambiarono uno sguardo: - Stai cercando Draco? - .
-In realtà, no- rispose l'altra, notando lo sguardo preoccupato che Blaise si scambiò con Nott :- Sto cercando mia sorella-.
Theodore scosse le spalle: -Scomparto infondo-.
-Grazie- mormorò la giovane scostando i due e dirigendosi a tutta velocità verso la fine del vagone. Arrivata di fronte allo sportello lo aprì senza tanti complimenti e, incurante degli sguardi scocciati che le vennero riservati dagli altri Serpeverde, si rivolse alla sorella.
-Possiamo parlare? -.
Daphne le sorrise e si scusò con le amiche, prima di seguire la sorella in corridoio. Astoria la prese per un braccio e la tirò nel bagno, chiudendosi la porta dietro. Poi la guardò negli occhi.
-Ho letto quello che dice la Gazzetta del Profeta- le disse preoccupata: -Tutte quelle sparizioni, tutte quelle aggressioni… non mi piacciono-.
-Ria non farti paranoie- mormorò la ragazza: - il Ministero sicuramente avrà già schierato gli Auror per le ricerche: non c’è niente da temere-.
-Non mi sto facendo paranoie, ecco. - rispose: -Sono solo... Preoccupata-.
-Per Draco? -.
-Merlino, ma è possibile che tutti non riescano a pensare ad altro se non alla mia situazione amorosa? – esclamò la giovane.
Daphne rise: - Parla con lui, sorellina-
-Non ora- disse sbrigativa: - non sono preoccupata per lui, Daph, ma per me e per te. Per noi-.
-Ria sentimi bene: Non hai nulla di cui preoccuparti, Hogwarts è il posto più sicuro del Mondo Magico: non abbiamo nulla da temere e i nostri genitori lo sanno bene. Per cui rilassati e pensa a studiare, nanerottola- la rassicurò, scompigliandole i capelli.
Astoria sbuffò: - Si padrona-.
Daphne roteò gli occhi e aprì la bocca per parlare, ma la porta del bagno si aprì dietro di loro.
-Per quanto mi scocci interrompere le riunioni di famiglia, il treno si è appena fermato in stazione- annunciò Pansy, storcendo il naso. Le due sorelle si guardarono e si apprestarono a recuperare le proprie cose, prima di scendere e incamminarsi verso la scuola.
 
 
***
 
 
 
-Certo che potevi restare ad aiutarmi, Ria- disse Peregrine quando la ragazza salì sulla carrozza: - Leah ha quasi incendiato i sedili-.
-Ti prego, Perry, dimmi che almeno si sono calmate- la supplicò sottovoce la mora. Non fece in tempo nemmeno a pensarlo che Tracey e Leah arrivarono di fianco a loro, scure in viso e per nulla intente a guardarsi.
-Sarà un lungo anno- sussurrò Peregrine all’orecchio di Astoria.
-Spero solo che quelle due non facciano saltare in aria il Dormitorio- rispose la mora sconsolata.
Il viaggio con le carrozze fu più lungo del previsto: ci volle molto ad entrare nel cortile della scuola, per via di alcuni controlli effettuati dagli Auror. Giunte nei pressi della scuola, quella delle quattro ragazze, fu l’ultima carrozza ad entrare nel cortile e si resero conto di essere in ritardo per la cena.
Una volta scese, Tracey aveva abbandonato il suo nervosismo e aveva cominciato a chiacchierare con Astoria animatamente, quando la figura di Draco Malfoy si fece vivida di fronte al portone d’ingresso. Stava in piedi con una spalla appoggiata alla colonna portante e i suoi occhi erano fissi sulla figura minuta di Astoria.
La mora si fermò sul primo gradino, mentre Tracey in tutta fretta superò il ragazzo di fronte a lei, voltandosi per lanciare uno sguardo all’amica; poi si incamminò a tutta velocità con Peregrine al tavolo dei Serpeverde. Si guardarono per qualche secondo, poi il ragazzo ruppe il silenzio: -Ciao- disse alzando le dita della mano.
Astoria restò impassibile e rispose di rimando: -Ciao-.
-Ti va di sederti a tavola con me? -.
Astoria alzò le sopracciglia impercettibilmente e stava per rispondere ma la sua testa scattò in segno di assenso.
Draco le porse la mano, ma la ragazza non l' afferro: si limitò a precederlo verso la Sala Grande.
Il giovane la seguì e, appena entrarono dentro, dal tavolo dei Serpeverde si levarono bisbiglii e mormorii, a metà tra l’attonito e lo stupefatto: Draco Malfoy e Astoria Greengrass si erano seduti insieme.
Per quanto ad Astoria non piacessero i pettegolezzi non poteva negare che dopo tutto quello che era successo tra loro il fatto stesso di vederli insieme potesse suscitare una certa curiosità. Per la verità anche Daphne ne rimase stupita: Astoria se ne accorse perché non toglieva loro gli occhi di dosso. Eppure, contro ogni aspettativa, i due non si rivolsero la parola. Nessun cenno. Nessun movimento.
Si limitarono ad ignorarsi per tutto il tempo.
Quando la cena finì nessuno dei due si mosse dal proprio posto e, come in un mutuo accordo, aspettarono che la Sala Grande si svuotasse prima di alzarsi a loro volta e uscire.
Camminavano l’uno accanto all’altra e fu solo quando raggiunsero la fine della prima rampa di scale che portavano al sotterraneo che il biondo si arrestò e ruppe quel silenzio teso: -Astoria, ascolta- cominciò.
-No, ascoltami tu- disse la ragazza voltandosi a guardarlo: -Mi hai delusa, Draco. Profondamente-.
-Lo so – ammise il biondo stringendo la mascella.
-Sono così arrabbiata che vorrei tirarti uno schiaffo, ma non servirebbe a niente- continuò la piccola Greengrass stringendo i pugni: - Non meriteresti nemmeno che io ti parlassi- aggiunse -Non meriteresti veramente niente da me- esclamò esasperata, aprendo le braccia.
-Lo so-.
-Allo stesso tempo- cominciò arricciando la bocca: -Non riesco a non pensare che in fondo tu a me ci tenga-.
-Io ci tengo a te Ria- affermò il giovane, appoggiando le mani sulle sue spalle. Astoria lo guardò negli occhi: -E allora dimostralo- gli disse, alzando il mento: -Ti do l'ultima occasione, Malfoy. Un passo falso e con me hai chiuso, per sempre- asserì decisa -Intesi? -.
Draco non rispose, ma la tirò verso di sé, circondandole le spalle in un abbraccio.
-Non te ne pentirai- sussurrò tra i suoi capelli.
-Non fare promesse che non sai mantenere- lo prese in giro la ragazza, con una nota amara nella voce.
I due rimasero abbracciati per un po’, poi il ragazzo si fece indietro e accarezzò la guancia della mora. Astoria sorrise e gli porse la sua mano. Draco la guardò interrogativo, ma la ragazza non aspettò oltre e afferrò quella dell’altro. Il biondo accennò un sorriso. Poi, continuarono il loro percorso fin dentro la Sala Comune e una volta giunti all’entrata delle camerate, Draco le lasciò un bacio sulla fronte, con stupore della ragazza.
-Non ti sto promettendo niente- le disse, guardandola negli occhi.
Astoria sorrise: -Bene-.
-Buonanotte Astoria-
-Buonanotte Malfoy-
Draco sorrise e si incamminò velocemente verso la propria stanza, mentre Astoria rimase per qualche secondo ad osservare il punto in cui era appena scomparso.
-Stomachevole-.
La voce di Leah la fece sobbalzare, strappando una risatina all’amica: -Borgin, ma non hai di meglio da fare? -.
-Siete veramente due piccioncini, dolcezza- le disse canzonandola; la prese a braccetto e appoggiò la testa sulla sua spalla. Astoria roteò gli occhi.
-Serpe infida-.
Leah rise di gusto e scosse la testa: -È ora di dormire, dolcezza-.
Salirono in dormitorio.  Astoria aprì la porta e subito un tornado biondo l'avvolse nel suo abbraccio: Tracey singhiozzò forte e si aggrappò all'amica.
-Cey, ma che è successo? - chiese sussurrando; Peregrine le lanciò uno sguardo di sconforto, raccogliendo una lettera dal pavimento. Leah roteò gli occhi e storse il naso.
-Tracey? Calmati! Che cosa è successo? -.
Tracey si staccò e la guardò con gli occhi bagnati e le guance rosse: -Fred...Fred mi ha lasciata Ria. Mi ha lasciata! - singhiozzò disperata.
Astoria strabuzzò gli occhi e strinse forte l’amica: -Andrà tutto bene Tracey- disse.
Forse più per convincere sé stessa che l’amica.
 
 
 
 
NOTE:
  • Château Greengrass è la residenza in Francia dei nonni di Astoria, Hyperion ed Erys Greengrass.
   
 
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