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Autore: effe_95    30/10/2023    4 recensioni
I pensieri introspettivi di tre componenti di uno dei miti più conosciuti di sempre: Apollo e Dafne.
Il possessore del dardo avvelenato, la fanciulla in fuga, il dio fatto di sogni.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE: questa brevissima flashfic ha molti anni alle spalle, non ricordo con esattezza quanti. La scrissi in un periodo in cui il mito di Apollo e Dafne aveva su di me un fascino potente, poi me ne sono dimenticata, non so perchè. Tra le cose pubblicate su questo sito rappresenta sicuramente una novità, un puntino bianco in un mare di nero, e sicuramente questo mi spaventa. Non sono nemmeno sicura di essere nella sezione giusta. 
Troverete sotto tre punti di vista diversi: Cupido, Dafne e infine Apollo. 
Spero abbia senso, spero arrivi il messaggio ( anche se un po' vecchio ), spero possa darvi qualcosa. 



 


Apollo e Dafne
 
Sono fatto di te
 
 


Corri, corri come il vento
Scappa
Non la senti la sua voce?
Non la senti la lira?
Corri, corri come le impetuose correnti
Fuggi
Non lo senti il suo respiro?
Il mio dardo avvelenato nel cuore?
 
Scappa
Non ascoltare la sua voce
Ignora il suo richiamo
Non pensare al suo respiro
Fuggi bella ninfa
Lascialo soffrire
Disprezzalo
Alimenta il veleno
Alimenta il mio dardo insanguinato
 
Lasciatelo indietro
Guardalo con disprezzo
Ferisci il suo orgoglio tracotante
Annienta la sua indole
Darà la colpa a qualcun altro
Tra mille anni non si ricorderà di te
Dirà che sei stata solo un errore
Dirà che sei stata solo un mito
 
 
 
“Dafne!”
Non gridare il mio nome
Non chiamarmi
Non so chi sei Apollo, non ti conosco
Non macchiare le mie vesti con i tuoi sogni d’illusione
Non ti amo Apollo
Tu non sei nulla per me
Solo un peso che mi affligge
 
Non posso strappare il dardo dal mio cuore
Dici che avrei potuto amarti Apollo?
Che il mio odio è nato dall’amore?
Non assillarmi
Dafne! Dafne!
Chi è Dafne?
Di certo non io, non me
È qualcuno che avrebbe potuto amarti …
 
No, non io
Lasciami in pace!
Tu mi tormenti!
Non chiamare il mio nome, Apollo.
Non risvegliare in me possibilità che non potranno mai essere
Ti lascio indietro Apollo
Non puoi smuovere il mio cuore
È già saturo di piombo.
 
Mi unisco alla terra Apollo
La mia unica possibile amante
E ti lascio alle spalle
Non pensare che avrei potuto amarti
Sono solo vaghe illusioni
Sono solo sogni
 
 
Le tue spalle
Ricordo solo le tue spalle
Corri, fuggi, scappi
Non posso toccarti
Non posso sfiorarti con la punta delle dita
Sei lontana, sei vicina
 
I tuoi capelli
Ricordo solo i tuoi capelli
Onde dorate nei riflessi del sole
I miei riflessi
Respirano nel vento
Dafne, impazzisco!
 
Il dardo fa male anche a me
Quel dardo ferisce anche me
Non fuggire!
Non posso amare le tue spalle
Sono piccole, non riesco a sfiorarle
Fa male … fa bene
Non unirti alla terra
 
Li non ti posso raggiungere
Non ho abbastanza coraggio
Non ho abbastanza anima
Non ho abbastanza umanità per farlo
E tu vivi, e io sopravvivo
E tu muori, e io cammino
 
Cammino su questa terra infinita
Strappami i ricordi
Strappami gli occhi
Strappami le mani
Dafne, il tuo odio non è amore?
E la mia esistenza non è un’illusione?
 
Dafne!
Le tue spalle sono fatte di legno
I tuoi capelli sono foglie
Le tue gambe radici
E il mio cuore una carcassa divorata dalle mosche
 
Dafne
Può un essere fatto di sogni impazzire?
 
 
Puoi
Non
Portarmi
Con
Te
?
 
Ho paura
Dopotutto, sono solo un’invenzione
Degli uomini
Sono fatto delle loro imperfezioni
Sono fatto delle tue paure
 
Sono fatto di te.
 

 
  
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