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Autore: Spensieratezza    06/11/2023    1 recensioni
L'incantesimo creato da Ruben, ha riportato Sam e Dean nel passato, in un'altra epoca, a quando erano figli degli Dei, non si conoscevano e non erano fratelli. Di nuovo senza memoria, Dean, Sam e i loro amici, ripercorreranno di nuovo tutto da capo.
-Sequel della fanfiction The love of the Gods
Crossover con Harry Potter e Sailor Moon :)
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Avevano perso Marte, ma erano riusciti a riprendersi Chibiusa.
Erano riusciti a prendersi la bambina e per Diamond sembrava non esistere nient'altro di più bello.
Guardava la bambina, sospesa a testa in giù mentre veniva soggiogata dal potere del cristallo corvino e sorrideva soddisfatto.
 
Zaffiro aveva sopportato, fino a che non ce la fece più. Smaniava dal parlare con il fratello ma era rinchiuso nel bagno da almeno un'ora. Non voleva entrare mentre era lì dentro, ma perse la pazienza. Alla fine spalancò la porta.

"Ti prego, fratello, devi fermarti!!"
"Zaffiro!! Non si usa più bussare?" Il principe, che gli dava le folle e aveva appoggiato la testa all'indietro sulla ceramica perfetta della maestosa vasca rotonda, voltò la testa contrariato.
"Questo che stai facendo è un abominio. Io non posso permettertelo!"
Diamond alzò gli occhi al cielo.
"Cos'è che non potresti permettermi, Zaffiro??" Disse, tornando ad appoggiare la testa sulla vasca. Come se fosse al mare e si stesse crogiolando nell'acqua. I suoi magnifici capelli argentati, risplendevano come cristalli dentro l'acqua.
 
"Noi non tocchiamo i bambini!! Non facciamo del male ai bambini!!"
Diamond sussultò per qualche secondo.
"Hai ragione..tuttavia..lei non è una bambina vera. Ne converrai anche tu."
"E noi, fratello?? Siamo ancora esseri umani?? In grado di provare emozioni, sentimenti?? RIMORSO??"
 
Diamond fissò il fratello negli occhi.
"Quando mi guardi così, Zaffiro, io..."
"Cosa??"
"Riesci quasi a farmi sentire colpevole." disse tornando a guardare l'acqua nella vasca da cui era immerso.
Zaffiro lo sorpassò e poggiò un oggetto curioso, dall'altra parte del bordo della vasca. Diamond guardò quel curioso soprammobile, accigliandosi. Zaffiro a quel punto, tornò da lui quasi correndo.
"Io ti ho portato qualcosa.."
"Che cos'è quell'oggetto?"
 
Zaffiro gli mise le mani sulle spalle per massaggiargliele. Diamond chiuse gli occhi a quel tocco.
"Ricordi il primo fiore che vedemmo nascere su Nemesis?" "Certo! Ma questo cosa c'entra?"

"Ricordi quanto fu emozionante??"
"Era solo un fiore, Zaffiro!"
"Guardalo ora."
Diamond aprì gli occhi e fissò ora l'oggetto blu, molto più somigliante a un'orchidea, di quanto non sembrasse inizialmente.

"Andiamo! Non può essere lo stesso fiore!"
"No..è solo una sua rappresentazione...guarda.."
 
Diamond guardò. Quel fiore si dischiuse. Era blu. Si aprì e poi si schiuse come una conchiglia. Sprigionava una luce forata che poi diventava blu e poi rosa e poi rossa e poi ricominciava da capo. Diamond sbattè un paio di volte le palpebre.
Il suo petto si alzò e si abbassò a ritmo costante. Le mani di Zaffiro sulla sua spalla.
"Sembra...bello. L'avevo dimenticato."
 
Si volse verso Zaffiro e notò che stava piangendo.
"Zaffiro..ma cosa."
"Perdonami..io..non è niente.."
Diamond gli tolse la mano dagli occhi.
"Il colore dei tuoi occhi..è come quel fiore..bellissimo.."
Zaffiro divenne improvvisamente timido e rifuggì il suo sguardo.
"No...lascia che io lo guardi.." la sua mano ipotizzata su uno zigomo della sua guancia.
Zaffiro non fece cenno di levargliela.
 
"Da quando abbiamo perso tutti..la tua vicinanza è l'unica cosa che riesce ancora a scaldarmi, a essere come qualcosa di di simile al rimpianto della luce.."
Zaffiro coprì la mano con la sua, con dolcezza.
"Mi hai regalato un momento di ineffabile dolcezza che avevo dimenticato..vorrei che tu sapessi che se volessi condividerne altri...io non mi arrabbierò con te...il vecchio saggio può pure pensare che siano terribili momenti di sentimentalismo inutile e pericoloso, ma io non sono come lui.."
 
Zaffiro strinse le sue dita. Dolcemente. Come una carezza o una possessività dolente. Come a tenerlo vicino.
"Finché sarò al tuo fianco non ti permetterò mai di essere o di diventare come lui."
Diamond rise.
"Amo questo tuo lato prepotente. Io PRETENDO che tu lo faccia..così come pretendo che tu mi stia sempre vicino...non devi mai allontanarti troppo da me..o non vorrai che cominci a metterti il guinzaglio??"
 
"Credi che ce ne sia bisogno? Credi che io voglia allontanarmi da te?"
Diamond sbattè le ciglia più forte.
"Spero..di no.." disse, rivelando un lato di sé insicuro, che, Zaffiro ne era sicuro, Diamond odiava.
Zaffiro baciò quelle dita e entrambi si crogiolarono nella dolcezza di quel momento.
 
"Mi hai reso felice, Zaffiro."
 
Zaffiro sussultò per l'emozione.
"Tutto per il mio principe." disse cercando di scherzare.
"Ho bisogno di averti più vicino...quando ti ho vicino, io.."
"Libera la bambina.. Libera anche l'angelo..lasciamo tutto e potremmo tornare a essere i bambini di quel giorno.."
Diamond sembrava però essere assente.
"Resta. Fai il bagno con me.Resta ancora un po'..non siamo vicini da molto tempo.."
 
Diamond si alzò in piedi, per mettere nuovo bagnoschiuma rosso. Coperto da bolle rosse, si intravedeva comunque la sua nudità.
Zaffiro si sentì avvampare.
"Saremo di nuovo vicini quando sarai più vestito." disse Zaffiro distogliendo lo sguardo.
"D'accordo.." disse lui stizzito. "Se ti importano queste cose.."
Zaffiro era appena andato via.
 
"Zaffiro.." gli occhi del principe brillavano come diamanti nel buio.




Il vecchio saggio parlava a lungo, anche di Chibiusa, che assorbita dal potere del cristallo corvino, era diventata di nuovo adulta ed era diventata definitivamente malvagia e dalla loro parte. Diamond si era perso dopo i primi tre minuti, dopo i quali preferiva incantarsi a guardare suo fratello. Era così bello suo fratello. Naturalmente se ne era sempre reso conto, ma gran parte della sua attenzione era obnuviolata dallo stress del pensiero costante e fisso di governare quel mondo che li aveva esiliati secoli fa e vendicarsi degli Dei e di tutti i suoi abitanti. Conosceva Zaffiro da anni. Condivideva con lui e altri abitanti di Nemesis, la bizzarria del colore dei capelli e degli occhi. Colori inusuali che a quanto pare si creavano per via dell'energia negativa di Nemesis. Una botta di colore sfrenato in un mondo altrimenti solo nero e grigio. Come al solito l'universo trova altri modi per compensare colore dove altrimenti è inesistente.

Zaffiro aveva questo occhi di un blu stupefacente. Blu come i suoi capelli. Come le acque di quel mondo così pieno di blu. Non aveva mai prestato troppa attenzione a quanto fosse ammaliante quel colore, fino a quando Zaffiro non gli aveva mostrato quel fiore che avevano visto da bambini, nascere su Nemesis. Era raro che su Nemesis vedevi nascere forme di vita nuove, ma a volte succedeva e da bambini era sempre uno spettacolo.

Aveva dimenticato lo stupore e la felicità per quella visione. Aveva dimenticato quanto fosse bello vedere qualcosa nascere dalla terra. Allora aveva interrogato l'angelo caduto. Gli aveva parlato e gli aveva chiesto se tutto questo stupore e felicità era normale o una manifestazione del fatto che stessero entrambi perdendo il senno.

L'angelo si era messo a ridere, dentro la cabina piena di liquido rigenerante in cui era rinchiuso e Diamond stava quasi per andarsene via, offeso, ma poi l'angelo parlò.

"C'erano un mucchio di fiori nel mondo da cui provengo e prima che quelle luride scimmie arrivassero a infettarlo con le loro schifose zampe, era un posto meraviglioso e i fiori erano più belli di noi angeli..passavamo giornate intere a fissarli e a venerarli..soprattutto io!! Parlavo con loro, chiedevo scusa a loro perché noi fossimo meno belli di loro e tuttavia non potessimo concedere loro, l'arrivo nel regno dei cieli, ma nostro padre non voleva, allora chiedevo loro perdono per averli lasciati condividere lo stesso spazio con la bestie ammaestrate!"

"E loro cosa ti rispondevano?"

Ma Lucifer lo stupì ancora una volta. "Niente!! I fiori sono troppo superiori per mettersi a rispondere alle domande! Non credo tuttavia ci abbiano mai perdonati!" E si era chiuso in un silenzio definitivo.


Diamond riteneva che l'angelo fosse un essere affascinante quanto criptico, ma non riusciva a togliersi di dosso quel discorso sui fiori. A quanto pareva, se per gli Angeli erano qualcosa che andava anche oltre il divino, dovevano essere davvero speciali. C'era qualcosa di simile ai fiori e alla vegetazione su Nemesis, ma non come su quel mondo, dove radici, piante e verde si estendevano per gran parte del territorio.

Quando poi infine aveva trovato uno spettacolo che lo aveva lasciato a bocca aperta, non aveva smesso di pensare a quello che aveva detto suo fratello. Se aveva trovato meraviglioso quel fiore, chissà cosa avrebbe detto adesso. Voleva stupirlo. Voleva che piangesse davanti a quello. Perché aveva imparato che se vuoi che qualcuno ti ami, devi STUPIRLO.


"Principe Diamond?? Mi stai ascoltando??"
"Eh?? Cosa??"
 
Diamond si guardò intorno. Tutti lo stavano scrutando. Alcuni con disapprovazione altri con curiosità, altri ancora con ilarità. Zaffiro aveva la stessa espressione di sdegno e braccia conserte che aveva mantenuto per tutto il tempo del discorso del vecchio.
 
"Il discorso è già finito?" chiese Diamond. "Era così interessante." mentì.
"Forse se sua maestà l'ha trovato così interessante, sarà lieta di sottolineare i punti più salienti in un perfetto riassunto per tutti noi." disse il vecchio incappucciato contrariato.
"Oh, non ci penso proprio..era così noioso!!" disse il principe. Zaffiro poco piu in là emise uno sbuffo di risata.
 
Diamond si sentì crepitare di gioia. Era così bello il suo volto quando faceva quelle espressioni contrariato, ma vederlo ridere era ancora più bello!
"Forse se sua maestà avesse PRESTATO ATTENZIONE adesso saprebbe il piano.."
"Per fallire la prossima volta con stile?? Ogni volta, mi perdoni la franchezza, riusciamo a fare più schifo della precedente, grazie a questi genialissimi piani..ma vi prego, voi andate pure avanti e stupitemi ." disse Diamond facendo un buffo inchino.
 
Vide di nascosto Zaffiro ridere, nascondendosi la bocca con le mani.
"Ora se a tutti voi non dispiace, gradirei una passeggiata conciliante nella notte, sul pianeta che spero, tutti noi conquisteremo molto presto. O molto tardi. Dipende dai tempi. Zaffiro, vieni con me?"
Zaffiro non aspettava altro che una scusa per svignarsela e gli fu subito accanto senza neanche rispondergli. Due secondi dopo, i due principi andarono via nel buio assoluto.
 

 
"Sei stato FANTASTICO. Hai tenuto testa al grande saggio e l'hai zittito davanti a tutti. Nessuno ne aveva mai avuto il coraggio prima di te e chi l'ha fatto, è stato incenerito.. Non che avrebbero potuto farlo con te. Io non l'avrei mai permesso." disse Zaffiro, mentre passeggiavano fuori nella notte illuminata dalle luci dei lampioni. "Quindi hai finalmente capito che avevo ragione sul grande saggio e che non ci si può fidare di lui?"
"No, semplicemente mi ha disturbato una volta di troppo e poi sono stufo del suoi sermoni senza senso."
Zaffiro sospirò. Era chiaro che era deluso.
 
"Questo significa che continuerai con questa assurda storia dell'angelo e della figlia del vecchio.."
"Lascia perdere il vecchio e la bambina e guarda davanti a te.." disse, indicandogli il bosco davanti a loro.
Zaffiro spalancò la bocca.
"Ma cosa.."
"Queste sono rose BLU. Ho pensato di dedicartele, Zaffiro..io..ho pensato che ti.."
"Diamond..ma stai..piangendo??"
"No..io..non è niente.."
 
"Diamond!! Guardami.." gli prese il mento e lo costrinse a guardarlo. I suoi occhi traboccavano di lacrime.
"Non ti vedo piangere da non so quanto tempo e poi sei strano da giorni..da quando.." Zaffiro all'improvviso si irritò. "Da quando quell'orribile donna ti ha parlato in quel modo!"
 
"Non so di cosa tu stia parlando! NESSUNO MAI OSA RISPONDERMI CON INSOLENZA, TANTOMENO UNA DONNA!!"
Ma Zaffiro sapeva che mentiva.
Era successo due settimane fa. Stavano combattendo e Diamond era nervoso perché Chibiusa, ancora bambina, lo aveva preso in giro, attirandolo da lei con incubi e allucinazioni e quindi durante il combattimento era agitato e arrabbiato e l'aveva trattato male. Clere, il nome della donna con cui stavano combattendo, si era messa in mezzo.



"Tu sembri un ragazzo gentile..vieni con noi..non devi stare con lui.."
Diamond l'aveva presa a calci.
"Non ti permettere mai più di parlare a mio fratello in quel modo. Anzi, non devi parlargli affatto!
Clere aveva sputato sangue.
 
"Tuo fratello?? Lui sarebbe tuo fratello?? Tratti in questo modo tuo fratello?"
"Mio fratello sa che quando sono di cattivo umore, è meglio assecondarmi e non farmi arrabbiare.."
"Se io avessi un fratello e fossi in te, cercherei di trattarlo meglio, o prima o poi scapperà da te."
Diamond con una sferzata di potere, l'aveva stesa a terra.
"MIO FRATELLO MI AMA!"
 
"Questo non è amore...ma solo supremazia e schiavitù..tu sei un principe narciso e egoista..non sai cosa significa amare!"
"ADESSO BASTA. NON TE LO PERMETTO!!" disse Zaffiro, con una sferzata del suo potere, la fece cadere nel lago. La ragazza bionda che era con lei, gridò e si lanciò al salvataggio.
"Io..io..adesso le..."
"È andata!! È andata via!! Non hanno scampi contro la corrente e la cascata!"
 
"Se non ti conoscessi bene direi che...Zaffiro!! Non puoi lasciarla scappare!! Non puoi permettere che la faccia franca!" il volto di Diamond era quello di un folle.
"Neanche io posso lasciar scappare te.."
"Cosa?"
"E tu non puoi lasciar scappare me..non hai paura che se mi perdi di vista io potrei fuggire?" rise tra le lacrime.
I due principi si abbracciarono con il mantello, anzi, i due mantelli che si abbracciavano nel vento.





"Ti prego, dimmi che non stai ancora pensando alle parole di quella donna!!" disse Zaffiro.
 
"Forse lei ha ragione..il cristallo corvino ha avvelenato per sempre la mia anima..ma anche se il mio cuore è oscuro..io ti amo, fratello. Volevo che questo..simboleggiasse quello che provo per te..un amore..forse IMPOSSIBILE.."
"Diamond..."
Diamond con una spinta, si lanciò verso di lui e lo baciò, cogliendolo di sorpresa.
"Diamond.. "
"Perdonami, Zaffiro..dovevo farlo..almeno solo una volta..
"Perché..?"
 
"Perché solo quando me ne parli te..io torno a credere nell'amore..al suo potere..solo a te, credo..solo sulla tua bocca..ha significato..e allora volevo cercare di capire..se la tua bocca, portatrice di verità, potesse sulla mia, rivelarmi altre verità che mi sono negate..", gli toccò le labbra facendolo fremere. "Perché desidero il sangue del mio sangue? Perché Lucifer stesso mi dice di cedere a queste lusinghe e al fuoco eterno della dannazione? Dahak, prima di diventare il vecchio saggio, era il Dio del fuoco..lo stesso fuoco che mi aspetta quando io morirò?"
"Smettila adesso!!" disse prendendogli I polsi, Zaffiro.
 
"Gli Dei saranno nostri nemici ma sono anche degli esteti..non potrebbero mai permettere che il tuo bellissimo volto finisca deturpato nell'inferno..visto che sei più bello di Lucifer..più bello dell'ultimo Angelo che è sopravvissuto.."
"Pensi che io sia..."
"Non ti accorgi che a volte non riesco neanche a guardarti? Io non credevo che tu..la tua passione per la Dea.."
 
"La desideravo perché volevo che mi spiegasse il mistero dell'amore e della bramosia che sento PER TE..desideravo che mi insegnasse a spegnerlo.."
Zaffiro si allontanò da lui, ferito e addolorato.
"No...questo è ..è ingiusto..disumano.."
"E poi forse lo facevo solo per ingelosirti.."
Zaffiro tornò a guardarlo male.
 
"Diamond..tu sei folle davvero!!" fece per colpirlo ma Diamond scansò ridendo il suo pugno.
Finirono per lottare e Diamond finì disteso su di lui, in mezzo all'erba.
"Aspettavo questo momento da tanto.."
"Allora smettila di parlare." disse Zaffiro, prendendogli il viso e baciandolo con passione.

Zaffiro aveva immaginato tante volte come avrebbe reagito suo fratello se l'avesse baciato. Non che aveva creduto mai davvero che sarebbe successo. Si era sempre limitato a fantasticare di questo, nella sua camera da letto, quando era da solo. immaginava che Diamond non lo mandasse via disgustato, che non lo ripudiasse, ma nonostante questo, faceva fatica a immaginare davvero la sua reazione.

Non aveva idea se stesse facendo tutto nel modo giusto..non sapeva come Diamond amasse essere baciato e cercava di accarezzargli voluttuosamente le labbra, per imprimergli tutto l'affetto e la venerazione che sentiva per lui. Voleva che quel contatto durasse fino a quando entrambi non ne potevano più. Voleva che percepisse le sue labbra il più possibile, centimetro per centimetro e che ogni movimento durasse la stessa eternità che lui stesso a volte trovava soffocante nel cristallo d'argento e capire se l'avrebbe mal sopportata anche adesso.

Diamond non sembrava però manifestare lo stesso scontento. Lentamente, con studiata lentezza, lo baciò, dilatando ogni attimo, appositamente e percepì finalmente della frustrazione, ma non sentì lo schifo che temeva. Il Principe desiderava un bacio più profondo e veloce.
Gli diede quello che voleva, ma dilazionato. Una specie di punizione per averlo fatto sospirare tanto di quel tempo da a volte aver dimenticato perfino come si chiamava. Un bacio più sentito, uno schiocco di labbro, uno più trattenuto, un trattenere il labbro superiore nel suo e succhiarglielo come fosse uno di quei vini speziati di cui lui tanto andava matto. Il Principe gemette e si agguantò a lui, come se stesse per cadere e iniziò a corrispondere con entusiasmo e a quel punto la mente di Zaffiro si perse momentaneamente. Sembrava quasi come se suo fratello lo...DESIDERASSE..

Non capì più niente ed entrambi si limitarono a baciarsi come se stessero degustando un frutto tutto nuovo e non riuscissero a credere che potesse esistere un sapore del genere. Si staccarono solo quando non ebbero più fiato. Il cuore a mille.

"Zaffiro..non immaginavo che tu fossi..così.."
Lo baciò meglio e con ancora più passione. Le loro lingue si fusero insieme quasi a diventare una sola.
Diamond con il suo potere, creò un letto di foglie per loro due.
 
Le loro mani si esplorarono a fondo, sotto i vestiti.
"Ti amo da tanto tempo.." disse Zaffiro piangendo.
"Anch'io..permettimi di fondere i nostri corpi in uno solo. Di inebriarci in un unico profumo e un unico piacere. Un unico sentimento."
"Te lo permetterò se..distruggi quegli orecchini.."
"Non hanno mai davvero funzionato..ma se ci tieni.."
 
Diamond li tolse e li scaraventò a terra, calpestando e frantumandoli, dopodiché incollò le labbra di nuovo a Zaffiro.
"Diamond..aspetta..aspetta.."
"Cosa c'è..Zaffiro...se hai paura, io.."
 
"Ti prego, rispondimi con sincerità..tu..mi ami davvero?"
Diamond si fece triste.
"Tu credi a quella.."
 
"No! No! Io non credo a lei..ma è solo che.. Fino a ieri dicevi che l'amore era tutta una debolezza...ODIAVI il potere dell'amore scaturito dal cristallo d'argento..forse sono un po' insicuro.." disse accarezzandogli uno zigomo. "Dicono che l'amore è un dono..è l'universo..ma qui sulla Terra, l'amore tra consanguinei non è considerato AMORE.."
"E poi io non sono stato molto amabile di questi tempi.."
"No, io non volevo dire.."
"Schhh..lo so, è colpa mia, Zaffiro..solo colpa mia..e ti capisco..anche io non riuscirei a credere a un uomo che rinnega l'amore...io..volevo sconfiggerlo...eppure BRUCIA dentro di me.." Diamond pianse lacrime calde a questo. "Sopravvive dentro di me nonostante io non lo merito."
 
Zaffiro gli prese il viso tra le mani.
"Si può sempre diventare meritevoli..e il pregio di questo potere è che perdona e accetta sempre chi dimostra di essere pentito e si converte al cristallo d'argento.. Chiediamo perdono, fratello..e ci perdonerà..giuriamo di servire il cristallo d'argento e diventeremo entrambi meritevoli.."

"No..non posso...non posso..non puoi chiedermi di tradire come hanno fatto LORO.. Non voglio essere purificato dal cristallo d'argento."

"OK..ok..non importa se tu non credi al potere del cristallo..io credo in noi..non ti lascerò mai..e non smetterò mai di amarti.. E questo è sufficiente per essere perdonati. Subiamo l'influsso di quel potere anche senza essere colpiti dai suoi raggi. "

"Non puoi crederci davvero."

"Io credo a quello che provo per te. Non ho bisogno di essere purificato dal cristallo per amarti."

Diamond si commosse. Gli accarezzò uno zigomo, sorridendo.

"Allora forse noi della Luna Nera avevamo torto.."
Zaffiro lo guardò accigliato.
"Viva il cristallo d'argento!" disse Diamond.
 
Si baciarono ancora. Diamond lo spogliò con eleganza e sinuosità, baciandogli il torace nudo, facendolo gemere.
"Prendimi..fammi tuo..mio principe."
Nudi. Diamond dentro di lui. Uniti in un abbraccio dissoluto, indissolubile. Eterno.
Da un'altra parte, Lucifer rideva dentro la sua gabbia rigeneratrice.




Quando Zaffiro tornò, sentì il vecchio saggio parlare con qualcuno di "invisibile".
Non capiva chi fosse. Sembrava in realtà che parlasse da solo.
 
Zaffiro provò una profonda inquietudine avvolgerlo. Si era sentito così FELICE quando aveva fatto l'amore con suo fratello in mezzo a quelle rose BLU...ma ogni volta che tornava a "casa" e vedeva il vecchio saggio, si sentiva il cuore tormentato dalle tenebre.
Avevano fatto dei progetti, lui e Zaffiro, prima di tornare a casa.
Avevano parlato della loro "famiglia acquisita."
 
Rubeus, Jack.. le sorelle persecutrici, Esmeralda.. erano tutte persone che per loro erano come "famiglia" anche se non erano loro fratelli veri.
Volevano riportarli tutti tra loro, anche Esmeralda, che era come morta, uccisa dal vecchio saggio.
Esmeralda era stata trasformata in un drago, ingannata dal vecchio. Ferita mortalmente era stata salvata dalle sorelle persecutrici, in extremis. Da allora era sprofondata in un sonno eterno come la bella addormentata nel bosco, una favola che aveva letto, antichissima come il tempo stesso in cui gli umani di Nemesis non erano ancora diventati la famiglia della luna nera. O forse anche da prima.
Poi sentì qualcosa che lo turbò profondamente.
 
Il vecchio saggio affermava la volontà di voler uccidere sia lui, sia suo fratello.
Che la sua vita fosse in pericolo, l'aveva sempre messo in conto. Era da quando aveva capito il ruolo che aveva avuto il vecchio Saggio nel quasi omicidio di Jack, che aveva giurato di fargliela pagare cara, un giorno.
Jack era il suo migliore amico e aveva capito di essere spacciato nel momento stesso in cui aveva giurato vendetta per lui e per tutti gli altri.
Ciònonostante aveva promesso di restare vivo il più possibile, perchè non voleva che quel verme restasse da solo con suo fratello.
Ma adesso era tutto un altro discorso.
Un conto era la SUA vita, ma quella di Diamond?
 
Aveva minacciato Diamond e questo non avrebbe mai dovuto farlo.
"Chi è là?? Chi è l'intruso??" Una voce spettrale come quella dell'oltretomba, avvolse la stanza.
Zaffiro fuggì.
 
Fuggì come se avesse le ali ai piedi.
Doveva trovare Diamond.
   
 
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