Serie TV > I ragazzi della prateria
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Autore: Buckette    13/11/2023    0 recensioni
Jinny è una ragazza intraprendente che non si arrende mai nel difendere il suo amore
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 Quando Buck entrò, li trovò tutti schierati seduti al tavolo. Provò a dirigersi verso la sua cuccetta mentre li salutava, ma la strada gli venne sbarrata da un ragazzo biondo dagli occhi azzurri. “Dove credi di andare Buck Cross?” “A letto, se non ti dispiace, Cody”, rispose Buck. “Beh, sì, certo che mi dispiace e dispiace a tutti loro. Non crederai di cavartela così, vero?” Buck guardò Rachel e Teaspoon che erano lì con loro, sperando di trovare aiuto, ma si rese subito conto che anche loro erano troppo curiosi e non lo avrebbero soccorso. Sospirò, si sedette al tavolo e disse: “E va bene, so che altrimenti mi tormentereste fino a che non vuotassi il sacco” “Bene, incominciamo a ragionare”, disse un giovane dai lunghi capelli castani, Jimmy Hichok. “Dunque?”, chiese Noah. “Cosa volete sapere?” “Potresti incominciare a dirci chi è”, sottolineò il ragazzo che aveva parlato spesso con il più mingherlino di loro. “Va bene, Kid. Si chiama Jinny ed è italiana. E’ appena arrivata e sta cercando un lavoro. Se le cose andranno bene, si stabilirà qui definitivamente, altrimenti dovrà tornare in Italia e sposare un uomo che non ama” “Siete arrivati già fino a queste confidenze?”, chiese il ragazzo minuto, Lou. “Mi ha semplicemente spiegato la sua situazione”, rispose Buck seccato. “Adesso, se non vi dispiace…” “Oh oh oh, fermo lì amico”, disse Noah, “ e poi?” “E poi cosa?” “Come siete arrivati a ballare tutta la sera insieme?”, chiese curioso Noah. “Ma soprattutto, come l’hai conosciuta? Le hai chiesto di ballare?”, chiese Cody. “No, in realtà mi ha avvicinato lei…” “E bravo il nostro Buck”, commentò Teaspoon. + Sono felice per te +, segnò un ragazzo calvo. “Grazie Ike”, rispose Buck. Ike non poteva parlare e Buck gli aveva insegnato il linguaggio dei segni per potersi esprimere. “Non ci posso credere. Cioè, lei si è avvicinata, ti ha chiesto di ballare e siete finiti a danzare insieme tutta la sera?”, chiese ancora incredulo Jimmy. “Beh, non ci vedo nulla di strano in questo, Buck è un bel ragazzo”, precisò Rachel. “Certo, ma non gli era mai capitato prima”, sottolineò Kid. “Ed infatti dobbiamo essere felici per lui. Vedi Buck che ho sempre avuto ragione e spingerti a venire ai balli? Me lo sentivo che prima o poi avresti incontrato la ragazza per te”, disse Rachel. “Ehi, piano, non correte. Sentite, non so nemmeno io per quale strano miracolo una bella ragazza come lei mi abbia avvicinato, forse solo per evitare problemi con i cerca dote, forse mi ha usato come scudo, non lo so” “Ma non dire fesserie Buck”, urlò Lou. “Ha ragione Rachel, sei un bel ragazzo e lei ti ha notato, questo è quanto” “Non lo so Lou, posso solo dire che sono stato bene con lei, ma non voglio farmi illusioni. Quando conoscerà qualcuno di più interessante di me vedrete che io passerò in secondo piano” “Figliolo, se parti così non andrai da nessuna parte. Ti piace?”, chiese Teaspoon. “Sì, molto”, disse Buck arrossendo ed Ike gli diede una pacca sulla spalla. “E allora segui il tuo cuore e stai tranquillo”, aggiunse il maresciallo. “Hai intenzione di rivederla?”, chiese Lou. “Beh, l’ho invitata ad un pic nic domani al fiume e lei ha accettao” “Ma è fantastico”, esclamò Rachel. “Ti preparerò dei panini ed una torta. Siamo tutti con te Buck” “Grazie, ma davvero, voglio andarci piano” Rachel gli diede una stretta sulle spalle e poi disse: “Bene ragazzi, è ora di andare a dormire ora. Buonanotte” Si salutarono e ognuno si posizionò sulla propria branda, mentre Rachel e Teaspoon raggiunsero le loro dimore. Buck fece fatica a prendere sonno. Sperava di poter conoscere meglio quella ragazza e si augurava di non soffrire di nuovo. La mattina dopo, Rachel gli fece trovare il cestino pronto ed alle 10 Buck era fuori dalla Chiesa. Jinny si era svegliata di buon umore, aveva indossato un vestito molto semplice, aveva messo qualche biscotto, qualche panino, qualcosa da bere ed una coperta nel cestino e si era recata alla funzione. Quando uscì di Chiesa lo trovò lì, bello come il sole, appoggiato al fianco di un calesse. Si sentì mancare il respiro. Quando lui la vide, le andò incontro e le disse: “Ciao. Dai pure a me il cestino” “Ciao, grazie” “Pronta?” “Sì, ho portato dei panini, dei biscotti e qualcosa da bere” “Beh, sembra che non moriremo di fame perché ho fatto lo stesso, Rachel mi ha dato dei panini ed una torta” “E’ stata molto gentile” “Sì, è sempre premurosa con noi ragazzi” “Mi piacerebbe molto conoscerla” “Non mancherà l’occasione. Andiamo” e le porse la mano per aiutarla a salire. “Hai dormito bene?”, le chiese per fare un po’ di conversazione. “Sì, ho sognato i nostri balli di ieri sera”, gli rispose con tutta sincerità. Jinny aveva deciso di giocarsi il tutto per tutto con quel ragazzo. Le piaceva molto e le faceva battere il cuore, voleva conoscerlo meglio per vedere dove sarebbero andati a finire. Buck sorrise arrossendo. Lei lo notò e gli disse: “Dovrei essere io quella che arrossisce visto che ho appena confessato di averti sognato” “E’ che non sono abituato a ricevere attenzioni da una bella ragazza come te” “Beh, credo proprio che tu ti debba abituare, dovresti aver capito che faccio fatica a tenermi per me le mie opinioni” “Devo ammettere che sei diversa da tutte le altre” “Oh, bene, quindi ci sono state delle altre…” “Voglio dire che sei diversa dalle ragazze di Rock Creek che conosco” “E sono molte?” “No, o almeno non ne conosco molte personalmente, ma osservo il loro comportamento” “E il mio non è appropriato”, disse Jinny con una nota di dispiacere. “Oh no, non voglio dire questo, non fraintendermi. Mi piace il fatto che dici quello che pensi, mi fa sentire più libero di fare altrettanto” “Bene”, rispose lei sollevata, “allora facciamoci una promessa: ci diremo sempre tutto quello che ci passa per la testa, nel bene o nel male, d’accordo?” “Va bene”, rispose Buck divertito. Nel frattempo erano arrivati al fiume. “Eccoci qui”, disse Buck scendendo dal carro e porgendole la mano per aiutarla. “Wow, ma è bellissimo!”, esclamò Jinny estasiata dallo spettacolo. L’acqua del fiume era limpidissima e vi si specchiavano le montagne e la vegetazione. “Potrei stabilirmi qui per sempre” “In Italia non avete posti come questo?”, chiese Buck curioso. “Beh, sì, non è che abbia viaggiato molto in realtà. La mia terra è famosa soprattutto per i monumenti antichi come il Colosseo a Roma o il Duomo di Milano ma abbiamo anche molte bellezze paesaggistiche. E’ che qui c’è una pace che mi fa trovare il mio posto nel mondo” “Sono felice che ti piaccia. Vieni, sediamoci”. La prese per mano istintivamente e lei sobbalzò al tocco delle sue dita. Buck se ne accorse e pensando di aver sbagliato le disse: “Scusa, forse non dovevo…” “No, va bene, mi piace, non devi scusarti”. Buck le sorrise ed il suo cuore si sciolse. Ma quanto era bello e gentile quel ragazzo? Jinny sperava vivamente di avere qualche possibilità con lui, le faceva provare delle sensazioni mai provate prima e stava bene in sua compagnia. Il cuore le batteva forte ed avrebbe voluto stringerlo a sé e farsi coccolare dalle sue forti braccia. Si riscosse dai suoi pensieri quando lui le disse: “Stendiamo qui le coperte”. “Ti aiuto” Si sedettero riparati dal sole ma vicino all’acqua. “Allora, ti va di parlarmi un po’ di te?”, le chiese. “Oh beh, non c’è un granchè da dire. Sono cresciuta come tutte le ragazze della mia età, ma dentro di me mi sono sempre sentita un po’ ribelle. Sarà per i libri che ho letto. Amo molto la lettura e mi appassionano soprattutto i libri di avventura ed i romanzi d’amore, Credo di averne letti a centinaia. Questo mi ha mostrato diverse prospettive della vita che non ho mai osato manifestare alla mia famiglia finchè i miei genitori mi hanno detto che era ora di sistemarmi. Mi sono sentita ribollire dentro. Il resto lo sai” “Beh, sarà stato un brutto colpo per loro” “Soprattutto per mia madre che è molto tradizionalista, mio padre invece è più aperto, forse perché anche lui ha letto molto” “Quindi assomigli di più a lui?” “Credo di sì” “E se ti innamorassi di qualcuno che ai tuoi genitori non va a genio? Tuo padre ha rischiato molto” “Lotterei per lui. Io voglio sposarmi per amore, se mai succederà, non voglio un matrimonio combinato. Piuttosto resto zitella” Buck si mise a ridere. “Perchè ridi?” “Perché già ti vedo battibeccare con tua madre, anche se non la conosco e dirle con cipiglio che resterai zitella” “Beh, in realtà spero che non accada” “Sei così carina che non credo accadrà” Jinny arrossì e gli disse: “Grazie” Lui ricambiò il sorriso e poi le chiese: “E come dev’essere il tuo uomo ideale?” “Oh non ho un prototipo ma deve farmi battere il cuore, deve emozionarmi, deve essere gentile, galantuomo, deve farmi sentire unica e deve amarmi alla follia” “Caspita! Non so se esistono uomini così” “Io credo di sì” e lo guardò dritto negli occhi. Buck abbassò lo sguardo. “ E tu?” “Io cosa?” “Qual è la tua donna ideale?” “In realtà non ci ho mai pensato. Ho rinunciato da tempo all’amore” “Perché?” “Perché credo di non avere nulla da offrire ad una ragazza. Ho un lavoro modesto, non ho eredità, non ho famiglia e sono mezzo indiano. Non credo che qualcuna vorrebbe stare con me” Jinny questa volta frenò l’istinto di rispondergli che lei era lì per lui e che sarebbe stata onorata di stare con lui. Tirò un sospiro e si limitò a dire: “Non dire sciocchezze Buck, le donne non sono tutte interessate ai soldi. Abbiamo un cuore ed una testa e sappiamo ragionare. “ “Proprio per questo dovreste stare lontane da me” “Ma che rabbia che mi fai”, disse Jinny davvero irritata. “Abbi fiducia in te, in quello che sei, nelle qualità che hai. Io non ti conosco, ma mi sembri un ragazzo molto dolce ed educato e pieno di vita. Mi sembri onesto, gentile e credo che queste qualità stiano a cuore alle ragazze, almeno per me è così” Buck la guardò con i suoi occhi scuri in cui lei vide un velo di tristezza che le strinse il cuore e poi disse: “Sei gentile Jinny, ma le cose nella realtà vanno diversamente” “Forse le usanze di qui sono diverse, non lo so, ma quello che so è che se tu stesso non credi in quello che sei e che vali, gli altri non ti apprezzeranno” “Chissà, il tempo sarà un giudice e vedremo chi di noi ha ragione” “Hai detto che non hai famiglia. Sei orfano? Parlami un po’ di te” Buck era un ragazzo che non amava parlare di sé, ma Jinny era così piena di vita e gentile, che gli fu naturale aprirsi con lei. Le raccontò di sua madre, una kiowa che era stata violentata da un uomo bianco, suo padre. Non sapeva chi fosse e non voleva saperlo. Aveva un fratellastro kiowa, un capo tribù, di nome Orso Rosso. Le raccontò della sua vita infelice sia al campo sia nel mondo dei bianchi, presso una missione di suore prima ed in varie città poi e le parlò di come avesse conosciuto Ike, più di un fratello per lui. Insieme erano arrivati a lavorare per il Pony Express un anno prima. Lì aveva trovato degli amici ed una vera famiglia e nonostante il rifiuto di molte persone in città, poteva dire di condurre una vita abbastanza serena. “Caspita, ne hai già passate tante nella tua vita. Ci credo che sei così pessimista, ma davvero Buck, non devi perdere le speranze. Me lo prometti?” “Ci proverò” e la guardò con un sorriso pieno di speranza che le inondò il cuore di calore. Chiacchierarono piacevolmente per tutto il pomeriggio dopo aver mangiato i panini ed i dolci che avevano portato e poi fecero una passeggiata mano nella mano lungo il fiume. Quel gesto era ormai diventato familiare. Mentre camminavano rimasero in silenzio, immersi nei loro pensieri, senza che quella mancanza di parole dette pesasse fra di loro. Erano consapevoli che stavano bene così e che le loro teste avevano bisogno di pensare, ed anche i loro cuori. Buck aveva il suoe in subbuglio. << Devo controllarmi, la sua famiglia non mi accetterebbe mai e lei è troppo speciale per me. E’ solo che la desidero così tanto. Vorrei baciarla, toccarla, ma non posso farlo. Si merita di meglio>> Jinny era emozionata. << Più lo conosco e più mi piace. Non riesco a capire se anch’io gli interesso. Sì, mi ha invitata qui e mi ha preso per mano, ma non si lascia andare. Forse mi ha invitato solo per gentilezza, ma allora perché mi tiene per mano? O forse più mi conosce e meno è interessato a me. Se solo capissi cosa prova!>> Quando l’aria si fece più fresca, Buck le disse: “Forse dovremmo rientrare. Non sei ancora abituata al clima di qui e non voglio che tu ti raffreddi” “Grazie, sei molto premuroso. E’ stata una bella giornata” “Sì, lo è stata” e la accompagnò sul carro. Dopo aver raccolto le coperte ed i cestini, ripartirono. Durante il viaggio Buck le raccontò un po’ di aneddoti sulla città e sul suo lavoro al Pony Express, descrivendole il carattere dei suoi amici. “ Mi piacerebbe conoscerli” “Sicuramente accadrà presto. Sono molto curiosi dopo ieri sera” “Posso immaginare”e sorrise. Quando furono arrivati, Buck la aiutò a scendere dal carro. Lei fece per prendergli di nuovo la mano, ma notò che lui la ritrasse. “Qualcosa non va?”, gli chiese. “No, perché?” “Perché ci siamo tenuti per mano fino a poco fa ed ora ti ritrai” “Non voglio che tu abbia problemi qui in città. “ “Oh Buck, mi sembra di averti già detto che non mi importa nulla del giudizio degli altri. Non abbiamo fatto nulla di male oggi, abbiamo semplicemente fatto un pic nic come due amici.” La parola AMICI pesò sul cuore di entrambi, ma Jinny non osava dire di più, aveva paura della reazione di Buck. Lui le sorrise e le riprese la mano. La accompagnò fino alla sua stanza e quando furono davanti alla porta, lei gli disse: “Sono stata bene oggi, grazie” “Anch’io sono stato bene. Spero di rivederti presto” Lei gli sorrise e gli disse: “Sai dove alloggio, quando vuoi io sono qui” “Domani avrò la mia corsa. Se ti va possiamo pranzare insieme martedì “ “Volentieri. Ah, Buck, mi faresti un favore? Devo spedire una lettera alla mia famiglia, la porteresti con te?” “Certo, dammela” Jinny entrò nella stanza, prese la lettera dalla scrivania e gliela porse ringraziandolo: “Grazie.Cavalca sicuro allora” “Come lo sai?” “Cosa?” “Questo augurio, cavalca sicuro, ce lo diciamo sempre noi corrieri prima di una corsa” “Oh non so, mi è venuto così. Felice di essere in sintonia” Buck le sorrise. Si guardarono negli occhi per un lungo istante. Lui avrebbe voluto baciarla ma sentiva che non doveva farlo, non voleva spaventarla, non voleva che lei scappasse via. Si limitò ad augurarle buona serata. Jinny sperava che lui la baciasse dopo quel pomeriggio insieme, ma non lo fece. Ne rimase molto delusa, ma decise di fare un passo in avanti. Gli diede un casto bacio sulla guancia e gli disse: “ Buona serata a te” Lui le sorrise con uno sguardo un po’ ebete e lei sperò che fosse il segnale che forse anche lui provava qualcosa. Sperava che la sua fosse solo timidezza e che prima o poi le cose sarebbero cambiate. Se lo augurava con tutto il cuore. Buck tornò alla stazione con la mente d il cuore tutti scombussolati. <> Quando arrivò alla stazione, esattamente come la sera prima, venne sottoposto ad un interrogatorio, ma stavolta Rachel e Lou si schierarono dalla sua parte: “Ragazzi, lasciatelo stare per favore, ha diritto alla sua privacy”, disse Rachel “No che non ce l’ha”, rispose Cody. “Cody, per favore, quando vorrà dirci qualcosa lo farà”, insistette Lou. “Quindi mai”, puntualizzò Jimmy. Buck disse a tutti: “Sentite, capisco la vostra curiosità e lo apprezzo, ma davvero, non so nemmeno io cosa dirvi. E’ stata una giornata piacevole, abbiamo chiacchierato e fatto una passeggiata. Questo è tutto. Sapete che non amo parlare di me, soprattutto se non ho la situazione sotto controllo. E adesso scusate, vado a dar da mangiare al mio cavallo” ed uscì di corsa. Lou fece un cenno a Rachel e lo seguì. “Buck, posso?”, gli chiese entrando nella stalla. “Vieni Lou” “Vuoi parlare?” “In realtà sì. Hai voglia di ascoltarmi? Ho bisogno di un parere femminile” Ebbene sì, Louise era una ragazza che fingeva di essere un uomo perché aveva bisogno di guadagnare del denaro per far uscire suo fratello e sua sorella dall’orfanatrofio dove li aveva lasciati. Teaspoon, Rachel ed i ragazzi conoscevano il suo segreto ma per la città lei era Lou, un corriere del Pony Express. “Sputa il rospo” “Non so cosa pensare e cose fare. Jinny mi piace molto, l’ho notata subito quando è entrata in sala al ballo di ieri” “E lei ricambia il tuo interesse?” “E’ questo il punto, non lo so. A volte mi sembra di sì. Mi si è avvicinata lei, mi ha chiesto lei di ballare, ha voluto danzare tutta sera con me ed ha accettato il mio invito oggi. Le ho preso la mano ed andava bene” “E allora, qual è il problema?” “Sono io il problema. Non ho nulla da offrirle, come sempre” “No Buck, non di nuovo” “Ma Lou, una ragazza così cosa c’entra con me?” “Forse perché sei un ragazzo gentile, dolce, sensibile ed anche bello?” Buck arrossì. “Solo perché sto con Kid non sono cieca, sei davvero un bel ragazzo Buck” Lou e Kid avevano iniziato una relazione tormentata, a volte si prendevano ed a volte si lasciavano. Il loro rapporto era molto complicato. “Ammesso anche che sia vero, cose posso darle? Non ho molti soldi da parte e la sua famiglia non mi accetterebbe mai” “Te lo ha detto lei?” “No, lei ha detto che lotterebbe con le unghie e con i denti per l’uomo che ama” “E allora? Qual è il problema?” “E se non mi volesse?” “Pazienza, te ne farai una ragione come tutti gli uomini e le donne rifiutate. Se non provi non lo saprai mai” “Ci ha definiti amici” “Eh certo, cos’altro poteva dire? Se ti avesse definito il suo ragazzo sarebbe stato un po’ strano, no?” “Forse hai ragione” “Certo che ho ragione. C’è stato qualcosa? Voglio dire, vi siete ehm…baciati?” “Quando l’ho riaccompagnata all’hotel avrei voluto ma non volevo spaventarla. Lei mi ha baciato sulla guancia” “Quella povera ragazza! Sta facendo tutto da sola, vuoi darti una mossa Buck Cross?” “Credi davvero che dovrei?” “Certo che sì. Quando vi rivedrete?” “Martedì a pranzo” “E allora fatti avanti. Se lei risponderà al bacio, potrai essere sicuro che le piaci, altrimenti resterete amici” “Grazie Lou” “Quando vuoi” e lo abbracciò. Sì, Lou aveva ragione, i segnali c’erano tutti, doveva rischiare. Se fosse andata bene, sarebbe stato l’uomo più felice della terra. << Martedì farò il primo passo>> si disse. Al saloon, nel pomeriggio, alcuni gentiluomini si erano riuniti per far andare le cose diversamente… “Dobbiamo dare una lezione a quel mezzosangue, è inammissibile quanto è accaduto ieri sera” “Hai ragione Roger, quella ragazza ci ha rifiutati tutti e lui se l’è accaparrata tutta sera” “Avrà avuto paura a dirgli di no, avrebbe potuto aspettarla fuori e violentarla se avesse rifiutato” “Dobbiamo rimetterlo al suo posto e fargli capire che non deve osare nemmeno guardare le NOSTRE donne” “Ho sentito che domani avrà la sua corsa. Agiremo al suo ritorno quando sarà lontano nella prateria” “Siamo d’accordo allora” e dopo aver svuotato i loro bicchieri, sciolsero la compagnia.
   
 
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