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Autore: Roxanne Potter    15/11/2023    0 recensioni
[MiniLong sulla Nuova Generazione]
Quattordici anni; l'età della crescita, delle personalità sopite che erompono, di cambiamenti che fanno crollare ogni punto fermo dato per scontato.
Albus Severus ha ormai detto addio alla timidezza che l'ha tormentato per i primi tre anni di scuola ma deve ancora fronteggiare i fantasmi delle sue insicurezze più recondite. Roxanne deve imparare ad andare oltre i suoi pregiudizi, Rose a comprendere chi merita di starle accanto e Scorpius ad aprirsi a coloro che non fanno parte della ristretta cerchia di persone che godono della sua fiducia.
Nella quotidianità di un anno di scuola come tanti, saranno le persone che meno si aspettano a cambiare la loro vita per il meglio.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Rose Weasley, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Prologo

Ottobre aveva portato con sé il primo vero freddo e le prime piogge d'autunno: Rose, che tremava persino nel suo mantello imbottito e con le mani coperte dai guanti in pelle di drago, tirò un sospiro di sollievo quando la professoressa Corner accese con un colpo di bacchetta un fuoco verdognolo che iniziò a volteggiare nell'aula di Antiche Rune, spandendo il suo calore confortante tra le mura di pietra umida.
Finalmente capace di concentrarsi a dovere sulla lezione, Rose ricominciò a prendere appunti, lanciando di tanto in tanto delle occhiate fugaci alle finestre battute dalla pioggia.
Se non smette di piovere io questo pomeriggio non ci vado a seguire Erbologia,” mormorò a un certo punto, rivolta a Scarlet. La sua migliore amica annuì con aria distratta; i folti capelli castani legati da un fiocco nero, il mento poggiato su una mano e le dita coperte di schizzi d'inchiostro, Scarlet aveva lasciato a metà i suoi appunti ed era intenta a rifinire i contorni di una natura morta sulla pergamena.
Sì, hai ragione. Però possiamo sempre evocare un fuoco come ha fatto la Corner e portarcelo dietro in un barattolo.”
“Ottima idea. Conosco l'incantesimo, è semplice...”
Ragazzi, fate tutti attenzione, per favore!”
Rose si voltò di scatto; Aimee Corner aveva chiuso il libro dal quale fino a quel momento aveva letto le sue spiegazioni e ora, seduta sul bordo della cattedra, osservava la classe con un'espressione speranzosa negli occhi.
Ricordate quando vi ho parlato della possibilità di dedicarvi a dei progetti extracurriculari?” iniziò la professoressa, ricevendo in risposta un coro di assenso. “Bene, la mia prima proposta è questa: una ricerca di approfondimento sulla storia e la scoperta delle rune Hälsinge, da consegnare entro il venticinque novembre. Ho qui con me una lista di testi di riferimento che potete trovare in biblioteca, ma ovviamente nulla vi vieta di consultare altri testi aggiuntivi a vostra scelta. La mia idea è che lavoriate in coppie o in gruppi di massimo tre persone. Dunque, chi di voi è interessato al progetto alzi la mano.”
Rose sollevò la sua e si guardò intorno, constatando con una punta di delusione che Scarlet non aveva fatto altrettanto.
“Solo quattro persone? Beh, non importa, almeno ci troviamo con i numeri. Sandrox e Tolipan, vi metto in coppia? Benissimo... a questo punto rimangono la Weasley e la Lennox. Ragazze, potete venire qui a prendere la bibliografia. Dopodiché, per la vostra gioia, possiamo considerare questa lezione conclusa.”
Scusami,” disse Scarlet mentre iniziava a sistemare i suoi libri in borsa. “In questo periodo ho un sacco di cose per la testa, non me la sento di dedicarmi anche a dei progetti extracurriculari...”
“Tranquilla, non fa niente,” la interruppe Rose con una scrollata di spalle. Nel momento in cui si voltò verso la cattedra vide Sophie Lennox dirigersi verso di lei, tenendo in mano la pergamena con la lista dei testi.
Ciao, ragazze,” le salutò allegramente Sophie. “Rose, se ti va possiamo già iniziare a organizzarci con lo studio. Sei libera questa settimana?”
“Fammi pensare... possiamo vederci giovedì alle quattro in biblioteca, che ne dici?”
“Sì, va bene. Lo ammetto, avrei voluto fare la ricerca con Scorpius ma lui mi ha abbandonata, dice che deve rimettersi in pari con i programmi di altre materie.”
Rose lanciò un'occhiata a Scorpius Malfoy che, come suo solito, stava uscendo dall'aula con lo sguardo assorto e apparentemente perso nel vuoto, senza unirsi alle chiacchiere degli altri studenti.
Non si fermerà mai a parlare con noi, vero?” osservò Scarlet.
Non so. Prima o poi, forse. Ma stai tranquilla, non ha niente contro di voi. Lo sapete, Scorpius è solo molto timido... come lo era tuo cugino, Rose, prima di uscire completamente fuori di testa.”
Rose si limitò a ridere mentre seguiva Sophie e Scarlet fuori dall'aula, per nulla infastidita nel sentir definire Albus fuori di testa. Aveva colto l'ironia benevola in quelle parole, uno di quei piccoli dettagli che la rendevano sempre più convinta che Sophie non fosse affatto male come persona – non poteva considerarla propriamente un'amica, la loro conoscenza non era mai andata davvero oltre la superficie, ma non se l'era mai sentita di definirla una stronza o un pezzo di ghiaccio come facevano in molti.
Sapete che esiste un corso di Alchimia per gli studenti del settimo anno?” stava dicendo Sophie, mentre le tre ragazze imboccavano il corridoio dell'aula di Incantesimi. “Però viene organizzato solo se c'è abbastanza domanda, infatti quest'anno non è partito. So che è presto per pensarci ma io sono convinta di volerlo seguire, a costo di farmi dare lezioni private da Lumacorno.”
Beh, secondo me in pochi vogliono caricarsi di un tale impegno durante l'anno dei M.A.G.O.,” osservò Rose. “A meno che tu non sia davvero appassionato della materia.”
La porta dell'aula di Incantesimi si aprì, lasciando uscire un gruppo di studenti di Tassorosso. Rose riconobbe Wanda McMillian, che camminava leggermente distanziata dalle sue compagne, e approffittò del momento in cui i loro occhi si incrociarono per rivolgerle un cenno del capo. Con sua sorpresa, Wanda non tirò dritto come ormai faceva sempre più spesso quando si incontravano in pubblico; virò il passo per avvicinarsi a lei e salutò Scarlet e Sophie con un “ciao” sbrigativo prima di rivolgerle la sua attenzione.
Ti va di fare un giro? Devo parlati di una cosa importante.”
Dopo un istante di esitazione, Rose annuì.
Sì, va bene. Ci vediamo a pranzo, Scarlet. Ciao, Sophie, a giovedì!”
Wanda inarcò le sopracciglia nel momento in cui la sentì salutare Sophie ma non fece alcun commento, neanche quando lei e Rose si ritrovarono a camminare sole lungo il corridoio e poi su per una stretta scalinata; Rose non sapeva se irritarsi o preoccuparsi davanti a quel silenzio.
Allora? Cosa è successo?” la incalzò.
“Tra un po' ti dico. Troviamo prima un posto comodo dove parlare.”
Rose trattenne l'istinto di alzare gli occhi al cielo. Sempre più spesso le “cose importanti” di cui Wanda aveva bisogno di parlarle – presentate a volte come questioni di vita o di morte – riguardavano semplici resoconti delle sue giornate, lamentele sulla scuola o pettegolezzi sulla vita amorosa degli altri studenti. Semplici pretesti per reclamare la sua compagnia; il che non sarebbe stato un male se nel corso del tempo Wanda non avesse iniziato a cercarla quasi unicamente quando si ritrovava sola e se l'atteggiamento che assumeva nei suoi confronti in presenza di altre persone non fosse diventato – per ragioni che Rose non riusciva a comprendere – sempre più scostante e indifferente, a tratti addirittura brusco.
Raggiunto il corridoio in cima alle scale, Wanda si sistemò a gambe incrociate sull'ampio davanzale in pietra di una finestra. Rose si poggiò con la schiena al muro e incrociò le braccia al petto; non le piaceva lo sguardo accigliato con cui la sua amica la stava osservando.
Come mai ti vedi con la Lennox giovedì?” iniziò Wanda.
Lo sapevo. Non ha niente di serio di cui parlarmi.
Dobbiamo lavorare insieme a una ricerca di Antiche Rune.”
“Beh, buona fortuna. Io quella non la sopporto, mi sta proprio sul cazzo. Sta sempre lì a parlare male della gente e a criticare chiunque, come se fosse l'unica persona intelligente sulla faccia della terra. Non capisco come faccia a essere amica della Callister, lei è sempre così carina con tutti...”
“Ti prego, non apriamo questo discorso,” replicò Rose, secca. “C'è un motivo per cui mi hai chiesto di parlare da sole o volevi solo farmi una predica sulle mie amicizie?”
Lo sguardo di Wanda si adombrò di colpo e le sue dita iniziarono a tamburellare nervosamente sulle ginocchia. Un attimo dopo Rose era seduta accanto a lei, una mano poggiata sulla sua spalla e il senso di colpa che le premeva sul petto.
Hey, che succede?” disse dolcemente. “Qualcosa di grave a casa?”
Non proprio grave. Stamattina papà mi ha scritto, ha detto che mamma finalmente si è fatta risentire.”
“Oh... e non porta buone notizie?”
“No. Lui le aveva chiesto se le sarebbe piaciuto organizzarsi per passare il Natale con noi, ti ricordi?
Le aveva detto che ovviamente avrebbe dovuto farlo per me, perché sarei stato felice di vederla, non certo per lui. E che non ci sarebbe stato niente di male se si fossero sforzati di andare d'accordo e comportarsi in maniera civile almeno per un giorno.”
Tuo padre ha ragione, certo.”
Rose strinse leggermente la spalla di Wanda, rendendosi conto che, fino a qualche tempo prima, non avrebbe avuto alcun remore ad abbracciarla in un momento simile.
Lei gli ha risposto che non è sicura di esserci perché vorrebbe passare il Natale in Portogallo col suo futuro nuovo marito. Ti rendi conto?”
La voce di Wanda tremò e Rose si aspettò di vederla piangere; ma i suoi occhi, seppur umidi, non versarono nessuna lacrima.
Per Merlino, mi dispiace... da quant'è che non la vedi?”
“Dall'estate scorsa. Sinceramente in questo momento non avrei voglia di rivederla neanche se fosse lei a farsi avanti, per me è solo una grandissima stronza.”
Rose si morse le labbra, incerta su quali fossero le parole giuste da usare. Dopotutto, erano anni che ascoltava gli sfoghi di Wanda sulla madre che l'aveva abbandonata fin da quando era bambina e che da allora non aveva avuto quasi più alcun ruolo nella sua vita.
Mi dispiace,” ripeté infine, consapevole di quanto suonasse banale quell'asserzione. “Sai che non posso immaginare cosa significhi. Ma magari tu e tuo padre riuscirete lo stesso a passare un bel Natale insieme. Lui non aveva iniziato una frequentazione quest'estate?”
“Sì, ma anche se non me l'ha detto direttamente da quello che ho traspare dalle sue lettere ho inuito che dev'essere già finita. Sai com'è mio padre. È sempre troppo assorbito dal lavoro per prestare la giusta attenzione a qualsiasi altra cosa... comprese le tipe con cui esce.”
La voce di Wanda suonò più calma, più ferma, e questo portò Rose a scostare la mano dalla sua spalla.
Prima o poi persino lui troverà la persona giusta,” disse sforzandosi di infondere un tocco di ironia nella voce. “Quando succederà vedrai che non ci penserà due volte a mettere il lavoro in secondo piano.”
“Ne dubito,” replicò Wanda con un sorriso amaro. “A meno che non decida finalmente di seguire una terapia. Io non credo molto a queste cose ma i tuoi genitori con la terapia hanno risolto i loro problemi, no?”
“Beh, risolto è un parolone. Continuano a farsi le loro belle litigate però le cose vanno molto meglio rispetto a prima. Forse non te l'ho mai raccontato ma una sera sono tornati a casa dopo un incontro con la terapista e sembravano una coppia di piccioncini, non li avevo mai visti andare così d'amore e d'accordo. Poi, ecco... sono saliti in camera e io e Hugo li abbiamo sentiti...”
Si interruppe, mentre Wanda rovesciava indietro la testa e scoppiava in una risata sinceramente divertita.
Oh, Merlino... voi cosa avete fatto?”
“Io mi sono chiusa in camera con la musica a palla e Hugo si è messo i paraorecchi che usa per le lezioni di Erbologia.”
Rose si unì alla risata di Wanda. Per un attimo, fu colta dall'illusione che la loro confidenza non si fosse mai incrinata. Che le loro discussioni sempre più frequenti non fossero mai esistite, che la distanza che le separava avrebbe potuto colmarsi.
Ma non era la prima volta che le cose tra loro sembravano tornare al loro posto per poi andare nuovamente in pezzi, rendendola sempre più stanca e demoralizzata nel tentare di raccogliere i cocci di un'amicizia che sembrava avere sempre meno senso di esistere.
Forse posso continuare a starle a fianco. Se lei sarà capace di cambiare, di tornare la persona che era prima.
Parole alle quali Rose, nonostante la leggerezza di quel momento, sapeva di non credere.


*

Note

Salve a tutti! Sono molto contenta di essere riuscita a pubblicare questo prologo perché era da tempo che volevo scrivere una Long (in questo caso MiniLong, probabilmente non andrò oltre i dieci capitoli) mettendo in campo i personaggi della mia Nuova Generazione, compresi i miei OC, ai quali tengo un po' come se fossero i miei figli. I personaggi saranno abbastanza numerosi perciò cercherò di introdurli pian piano andando a chiarire progressivamente quali sono le loro Case e i rapporti che legano ognuno di loro, sperando di non generare troppa confusione nei lettori e non risultare dispersiva.
Ogni capitolo seguirà diversi punti di vista, soprattutto quelli dei personaggi citati nell'introduzione. Ho deciso di non inserire il genere Romantico perché non sarà prevalente nonostante la presenza di accenni a coppie e interessi amorosi, la trama sarà principalmente una slice of life/coming of age in cui i personaggi attraverseranno dei percorsi di maturazione e cambiamento tipici della loro età legati soprattutto alla nascita di nuove importanti amicizie, da qui il titolo "New Skins." (A questo proposito mi sono ispirata anche al nome della serie tv adolescenziale "Skins" per cui ultimamente ho sviluppato una vera e propria ossessione, anche se in questa storia sono ovviamente assenti i temi più "trasgressivi" affrontati dalla serie)
Se siete arrivati fin qui spero che questo prologo sia stato di vostro gradimento, ringrazio in anticipo chiunque lascerà una recensione o deciderà di seguire la storia!
   
 
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