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Autore: EleWar    17/11/2023    7 recensioni
In ogni indagine bisogna raccogliere delle prove per scoprire la verità. Anche se a volte la verità è davvero sotto il nostro naso.
Un'altra pazza avventura per i nostri eroi di sempre!
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Cap.8 Attenti a quei due!
 
 
 
Le tre sorelle Nogami, e cioè Saeko, Reika e Yuka, la ladra Kasumi, e soprattutto Mick, si erano appartati in un angolo del Cat’s eye, e avevano dispiegato, sopra un tavolino, dei rotoli di carta contenenti planimetrie, mappe, schemi, schizzi e complicatissimi calcoli matematici.
Sembravano i piani strampalati di Willy il Coyote, con i suoi Acme, quando era alla disperata ricerca di un modo per catturare l’antipaticissimo, e velocissimo, Beep Beep.
 
Ognuno dei congiurati sembrava avere la giusta soluzione, per portare allo scoperto Ryo e Kaori, ovviamente in netto contrasto con quella degli altri, e mentre i coniugi Ijuin attendevano agli impegni del bar, e di tanto in tanto prestavano una poca convinta attenzione al vociare della banda, i toni si erano via via fatti più accesi, e sembrava imminente una qualche lite.
 
Reika stava giusto dicendo:
 
“No, no, e poi no! Ho ragione io! Se li faremo ubriacare, finiranno per confessare. Dicevano gli antichi latini in vino veritas, e vedrete se non canteranno! E nel qual caso Kaori fosse incinta, vedrete come si rifiuterà di bere, per il bene del nascituro, ovviamente.” Affermò con convinzione l’investigatrice.
 
“Sei sempre la solita esagerata!” la redarguì la maggiore delle Nogami “Lo sai bene che Ryo regge una tale quantità di alcool, da far invidia a chiunque, e l’eventuale rifiuto di Kaori non è una prova. E perché mai dovrebbe essere incinta, poi?”
 
“Per- perché dici che potrebbe essere incinta?” chiese Yuka arrossendo fino ai capelli.
 
“Ragazze, non ci siamo!” s’intromise Mick “Qui ci vuole di più di un sorso di sakè, per sbrogliare la matassa!”
 
“Per me sono tutti matti.” mormorò Falcon all’orecchio della moglie.
 
“Lasciali divertire.” ridacchiò questa, continuando ad asciugare i bicchieri.
 
“L’unico modo per far capitolare Ryo, è che mi dichiari disposta a cedere alle sue avances.” esordì la bella Kasumi.
 
“Frena ragazzina!” quasi la minacciò Reika “Se permetti, allora, quel tentativo spetta a me.” disse puntandosi il pollice al petto, indicandosi.
 
“Ma che state dicendo?!” le bloccò l’affascinante Saeko “Se vi mostraste accondiscendenti, lui potrebbe anche fare lo stupido, e darvi ad intendere che ci sta, del resto è da una vita che lo fa, tuttavia dimenticate che lui sa bene che entrambe volete prima la certezza di un legame formale, che volete essere sposate, e si sa che lui è allergico a queste cose. Rischiereste solo di mettere in difficoltà Kaori, e di farla soffrire inutilmente…”
 
“E allora tu, che hai detto che vuoi proporgli di saldare i tuoi debiti in mokkori?” ribatté Reika, con sguardo di sfida.
 
“Perché sono sicura che non accetterebbe!” rispose pronta Saeko, sentendosi accusata “Già una volta si è tirato indietro all’ultimo, adducendo una stupida scusa. Si era chiuso in bagno, ed è lì che Kaori l’ha trovato.”
 
“Però così anche tu faresti soffrire Kaori, non è così sorellona?” puntualizzò Yuka.
 
“Donne!” sbuffò Mick fra sé e sé, e poi ad alta voce “Secondo me avete scelto il soggetto sbagliato su cui far leva” pontificò l’americano. “Ryo si sarà anche deciso a fare sul serio con Kaori, ma se voi vi offriste a lui, non fareste altro che alimentare il suo egocentrismo, facendogli uscire quel suo spirito da porcello maniaco. D’altro canto è innamorato da una vita di Kaori, e per tutto questo tempo ha recitato la parte dello sciupa femmine, senza mai concludere… non certo come me!” e si produsse in un sorriso abbagliante a trentadue denti, peggio della pubblicità del dentifricio.
 
Un leggero colpo di tosse di Umibozu, lo riportò con i piedi per terra; se Angel lo sentì sibilare il suo “Pivello!” non lo diede a vedere.
 
Passandosi la mano ad aggiustare il ciuffo biondo, lo sweeper americano riprese:
 
“Voglio dire che, se ci concentrassimo solo su Ryo, alzeremmo il solito polverone, e non verremmo a capo di nulla. Voi fareste la parte delle sirene tentatrici, lui in qualche modo risponderebbe al richiamo, ma all’atto pratico andrebbe tutto come sempre. Lui farebbe il maniaco, e Kaori lo punirebbe con la consueta martellata. Niente di nuovo, solita routine.”
 
Un mezzo mormorio di assenso parve dargli ragione, lui più sicuro di sé proseguì dicendo:
 
“E’ su Kaori che dobbiamo concentrarci!” e tutti lo fissarono interessati, gratificando il suo ego smisurato.
 
“E cosa pensi di fare?” chiese l’arguta ragazzina, la minore delle sorelle Nogami.
 
“Semplice.” rispose pronto Mick “Qui ci vuole una visita notturna!”
 
Una valanga di insulti piovvero su di lui, e tutti tornarono a far valere le proprie ragioni, perché a quel punto tutte erano valide, soprattutto per coloro che le avevano pensate.
Una cacofonia di voci e urla riempirono il locale, e i pochi clienti si spaventarono non poco.
 
“Facciamoli ubriacare!” gridava Reika sbracciandosi, con un piede sul tavolo.
 
“No, mi offrirò a Ryo!” urlava Kasumi in piedi sul divanetto di pelle.
 
“Non potete fargli questo!!!” protestava Yuka sgomitando.
 
“ Mokkori, ho detto mokkori!” cercava d’imporsi Saeko, scaldandosi.
 
“Ho detto di nooooo! Fatemi mettere le mani su Kaori e poi…”sbraitava Mick.
 
Falcon, che a forza di asciugare e lucidare una brocca di peltro, l’aveva quasi consumata, sbuffò in direzione della dolce mogliettina:
 
“Che idioti! E pensare che dovrebbero essere le menti più acute di tutta Shinjuku!”
 
“Tesoro, a me fanno morire dal ridere. Piuttosto tu, che soluzione troveresti per far confessare a quei due zucconi di Ryo e Kaori che si amano e stanno insieme?”
 
“Non sono affari che mi riguardano” tagliò corto lui, avvampando come un peperone stra-maturo.
 
“Come sono fortunata ad averti!” e nel dirlo Miki gli si strinse addosso, arrossendo di piacere, e spingendo il marito sull’orlo di un colpo apoplettico.
 
Nonostante l’enorme confusione che stavano facendo quegli scalmanati, che si dibattevano furiosamente ognuno a difendere le proprie strampalate idee, in un vociare assordante, Falcon riuscì ugualmente a sentire il leggero tintinnio del campanellino della porta.
 
In quel momento, infatti, entrarono nientemeno che Ryo e Kaori, a braccetto, quasi timidamente.
 
I City Hunter avevano lasciato la mitica Mini rossa a diversi isolati di distanza, perché, su consiglio di Kaori, passeggiare li avrebbe rilassati, soprattutto Ryo che sembrava essere teso come una corda di violino.
Fra i due era quello più nervoso, e non si sarebbe detto che il più grande sweeper del Giappone fosse quasi intimorito nel dover confessare ai suoi amici, che si era deciso a fare il grande passo, dichiarando il suo amore alla bella socia.
Rivelargli che ora stavano insieme, gli sembrava un’impresa ardua e delicata, ingigantita dal fatto che erano ormai diversi mesi che la loro relazione aveva avuto quella bellissima svolta, e che entrambi l’avevano tenuta nascosta anche, e soprattutto, proprio a loro.
 
Kaori, che per tutta la vita aveva combattuto con la vergogna e il pudore, era piacevolmente rassegnata; in fondo tutti loro della banda conoscevano i suoi sentimenti per Ryo, e sicuramente fra i due era quella che si era maggiormente esposta.
Non ignorava che Miki, in quei giorni della malattia, li aveva trovati a letto insieme, o meglio, a condividere lo stesso letto da malati, e non solo; sapeva che se non le aveva chiesto nulla a riguardo, era stato solo per discrezione e rispetto.
Infatti, di aver taciuto con la sua migliore amica, le dispiaceva un po’, eppure, in fin dei conti, non aveva fatto nulla di male, ed era stato bello avere Ryo tutto per sé, soprattutto il quel loro modo clandestino e segreto, che rendeva tutto molto più autentico e intenso.
Certo, anche lei era un po’ timorosa del giudizio altrui: si aspettava qualche battuta, qualche presa in giro, ma era così felice, che avrebbe voluto gridarlo al mondo intero, che ora finalmente Ryo era suo, era innamorato di lei, e l’amava.
Tutto il resto passava in secondo piano.
 
Entrando, gli sweeper, si stupirono non poco di trovare quasi la banda al completo al Cat’s Eye; anche se si erano decisi a venire allo scoperto, non gli avevano dato propriamente un appuntamento: si erano detti che avrebbero iniziato con Miki e Falcon, e con chi avessero incontrato.
Ryo in particolar modo, era convinto che sarebbe bastato dirlo a Mick, la pettegola di Shinjuku che in un attimo tutta Tokyo l’avrebbe saputo.
Ritrovarseli tutti lì, sarebbe stato un po’ come affrontare una giuria impietosa, ma almeno avrebbero parlato una volta per tutte.
Superato il primissimo impercettibile imbarazzo, i due soci avanzarono all’interno del locale.
 
Miki vedendoli si portò una mano alla bocca, sorpresa e quasi allarmata, e le scappò detto:
 
“Ed ora? Cosa facciamo?”
 
Perché a pochi passi da loro, quegli scemi patentati ancora stavano facendo un baccano infernale, in un crescendo di voci strepitanti, accapigliandosi a parole, e urlando le proprie motivazioni, che avevano un unico tema principale: Ryo e Kaori, e il loro segreto da far confessare.
Non esisteva nient’altro, e non si erano accorti di nulla.
 
“Stai calma.” le disse Umi, con il tono di voce di chi ordina ad un commilitone di non sparare, non ancora.
 
“Ehi ragazzi!” esordirono quasi in coro Ryo e Kaori, salutando i coniugi Ijuin, divenuti rigidi come statue di sale; perplessi li guardarono annuire appena, e bofonchiare un saluto imbarazzato.
 
Miki ridacchiò, e si sentì morire quando Kaori le chiese:
 
“Che stanno facendo quelli là?”indicandoli con un cenno del capo.
 
Seguita a ruota da Ryo, che esclamò:
 
“Caspita, la questione sembra davvero importante! Mi sembrano tutti matti!”e scuotendo la testa rise.
 
E quando i due sweeper si avvicinarono a quegli scalmanati, Miki trattenne il fiato, perché ancora assorbiti nella loro disputa più che accesa, Mick & C. continuavano a questionare.
 
Si capivano solo parole in qua e in là, tipo “Mokkori!ì” “Visita notturna” “Farli ubriacare” in un vortice di urla, parole forti, improperi, e un’infinità di altre frasi smozzicate, e interrotte da chi gridava più forte, prendendo il sopravvento, e parlandosi sopra.
 
Cautamente i due soci si tennero a debita distanza, poiché quelli sbracciavano con tale violenza che, se non fossero stati attenti, avrebbero rischiato di prendersi pure una sberla, o una qualche botta.
 
“Salve gente!” provò a dire Kaori, cercando di attirare la loro attenzione.
 
“Che state facendo?” chiese divertito Ryo, ormai dimentico della tensione dei minuti precedenti, quando pensava di doverli incontrare.
 
“Ragazzi? Dico a voi?” reiterò la giovane sweeper.
 
“Mick, mi sembri un gallo nel pollaio!” l’apostrofò Ryo.
 
Al che l’americano si voltò di scatto, e quasi rabbiosamente gli rispose:
 
“Ryo, non mettertici pure tu, intesi?” e poi rivolto a Kaori “Buona sera mia dolce Kaori” e le sorrise amabilmente “Scusami, ma qui abbiamo da fare!” e detto ciò si ributtò nella mischia.
 
Gli altri nemmeno si accorsero della presenza di Ryo e Kaori, e pensare che stavano bellamente discutendo proprio di loro!!!
 
Delusi dal comportamento della banda, i City Hunter si allontanarono sconvolti dalla combriccola vociante e litigante, e sostando brevemente davanti al bancone, dove le due cariatidi imperterrite sembravano sostenere le sorti del mondo, chiesero agli oracoli di pietra:
 
“Ma che gli è preso a quelli là?”
 
Non ottennero risposta.
Gli occhiali di Falcon scintillarono, e un unico pelo dei baffetti parve guizzare nell’enorme faccione.
Sul viso di Miki invece si alternarono diversi colori, dal rosso fuoco al grigio perla.
 
Kaori scosse la testa, e perplessa guardò il suo fidanzato; questi si strinse nelle spalle, e ormai rassegnato disse:
 
“Okay, torneremo in un altro momento.” e si diressero alla porta d’uscita, mentre si lasciavano alle spalle da un lato il mutismo dei padroni di casa, e dall’altro il fracasso di quegli scalmanati.
 
Kaori infilò il braccio in quello di Ryo, e spingendo insieme la porta a vetri, si fermarono sulla soglia, trovandosi davanti Kazue:
 
“Oh, anche voi qui?”chiese la bella infermiera.
 
“Sì, siamo appena arrivati, ma ce ne stiamo già andando” spiegò Kaori.
 
“Veramente? E come mai?” domandò la ragazza.
 
Fu la volta di Ryo di parlare:
 
“Mah, qui oggi sembrano tutti impazziti. Urlano, si accapigliano, non ci hanno dato udienza minimamente, nemmeno i padroni di casa. E pensare che eravamo venuti qui per annunciarvi il nostro fidanzamento!”
 
“Già” confermò l’amabile socia.
 
Kazue sobbalzò a quella rivelazione, detta così, con una naturalezza sconcertante, e riuscì solo ad emettere un “Ah!” stupito.
 
Ma i due sweeper erano ormai già a usciti, e mano nella mano, si erano persi nella folla del passeggio.
 
All’infermiera le ci volle un po’ per assimilare quella sconvolgente notizia; il suo fidanzato, Mick, erano giorni che non parlava d’altro: era diventata la sua unica fissazione, e cioè scoprire se era vero che i suoi amici Ryo e Kaori stavano insieme; e alla fine proprio loro stessi lo avevano detto a lei, così, con semplicità.
 
Si voltò a guardare Miki e Falcon, che parvero sul punto di sgretolarsi.
 
Poi d’un tratto, nell’improvviso silenzio che si verificò nel vociare violento dei litiganti, si sentì Yuka dire:
 
“Mi era parso di vedere qui Ryo e Kaori!” portandosi le dita a sorreggersi il mento, con aria meditabonda.
 
Ma subito dopo fu travolta da un coro di “Ti sarai sbagliata!” “Che stai dicendo?” “Sei solo una bambina!” “Starai scherzando?” che presto lasciò il posto al solito urlarsi che andava avanti già da un po’.
 
 
 
 
 
Ormai lontani dal Cat’s eye, immersi nei colori caldi del tramonto, Ryo si volse a guardare la sua magnifica fidanzata, e sorridendole, disse:
 
“Beh, noi ci abbiamo provato, no?”
 
“Direi proprio di sì! Ora… sarà quel che sarà.” e si strinse di più a lui.
 
“Chissà su cosa stavano litigando? Sembrava qualcosa d’importante.” le disse, quasi distrattamente.
 
“Mah, va a capire?!” rispose la ragazza “Più importante di quello che dovevamo dirgli noi? Non credo!”
 
“Già, non penso. Va be’ peggio per loro. Ti va un gelato?”
 
E gelato fu.
 
 
Ed eccoci così giunti alla fine di questa storiellina leggera.
Spero vi sia piaciuta, tutta, e soprattutto il finale.
L’ho detto sempre che mi sono divertita un sacco a scriverla, spero voi nel leggerla.
 
Approfitto di questo spazio per ringraziare:
la sempre presente e dolce
Sabrinagenova,
l’arguta
Kalandra,
la puntuale
vento di luce,
senza dimenticare
by ila, Meddy80.
Ma soprattutto, e con un pizzico di anticipo, volevo fare gli
Auguri di Buon Compleanno alla mitica BrizMariluna e a Gbzgbzgbz, che mi fa le recensioni in privato, tramite vocale.
 
Che altro dire se non GRAZIE INFINITE a tutti quelli che mi hanno letto, anche in silenzioso, e che hanno scelto la mia ff??
Nulla.
E allora vi saluto affettuosamente.
Ci sentiamo presto.
Vostra Eleonora

 
   
 
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