Il cacciatore, nonostante provasse della stanchezza per il viaggio che aveva appena fatto, non riusciva a distogliere lo sguardo dal corpo di suo fratello che in quel momento, era disteso sul letto e dormiva in modo tranquillo e pacifico.

Si lasciò sfuggire un piccolo mezzo sorriso, ma era un mezzo sorriso amaro, privo di felicità.

Privo di contentezza.

E come poteva esserlo?

Come poteva il cacciatore essere, felice?

Nessuno nella sua situazione, lo sarebbe stato.

E se lo sarebbero stati, sarebbero stati dei falsi felici.

Il maggiore, andò a stuzzicare con la punta del canino il labbro inferiore, mentre cercava una soluzione al problema e se di solito gli veniva sempre qualche genialata ora la sua mente, sembrava come se fosse andata in stand by.

Odiava la sua mente in quel momento, ora più che mai aveva bisogno di qualche idea e invece lei non rispondeva alle sue richieste di aiuto e più Dean cercava di capire come uscire da quella situazione, più la sua mente gli rispondeva con un placido silenzio.

Un silenzio che al cacciatore, dava sinceramente sui nervi.

Era disperato.

Non sapeva proprio a chi chiedere, aiuto.

Aveva provato a telefonare ogni cacciatore esistente ma anche loro, non sapevano che cosa fare.

Sembrava che da quella situazione, non poteva uscirne.

La gente di solito in questi casi quando non sapeva a chi rivolgersi, si aggrappavano tutti a Dio, ma il maggiore dei Winchester non credeva per nulla a queste stronzate, nonostante nell’ultimo periodo ha dovuto ricredersi più volte dopo la comparsa di uno strano angelo, chiamato: Castiel.

Quell’angelo …

Gli era sempre stato appiccicato al culo come una fastidiosa cozza e ora che gli serviva un suo aiuto, sembrava come se fosse sparito.

Sembrava volatilizzato nel nulla, più assoluto.

Però forse era l’unica persona anzi no, forse era l’unico angelo che gli poteva dare una mano in questa situazione e allora Dean Winchester, un non credente, si avvicinò verso la finestra e mentre osservava il cielo con le lacrime agli occhi, iniziò a pregare per la prima volta in assoluto.

E non a Dio, ma all’angelo.

<< Castiel, non so se mi senti ma … Ma io … Noi, abbiamo bisogno di aiuto. Del tuo aiuto. Ti prego se mi senti, vieni qui … Raggiungici perché non credo … Non credo di riuscire a sopportare tutto questo, da solo! Ti prego Cas … Vieni da me … da noi. >>

Dopo che parlò il cacciatore aspettò paziente l’arrivo dell’angelo, di cui aveva imparato ormai il rumore del suo battito di ali quando arrivava, ma purtroppo di lui nessuna traccia.

Castiel questa volta, non arrivò in suo soccorso.

Dean Winchester, era completamente da solo.