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Autore: MiakaHongo    24/11/2023    3 recensioni
[Post TROS]
Rey stava dormendo quando improvvisamente una sequela di scene terrificanti le passarono velocemente davanti agli occhi: la battaglia di Exegol, Palpatine che le rivela di essere suo nonno e Ben che sacrifica la sua vita per lei morendo tra le sue braccia lasciandola inerme. Ma non erano solo immagini del passato, susseguirono anche delle scene che non aveva mai visto e che mai avrebbe voluto si realizzassero, ovvero i suoi amici: Poe, Finn e Rose feriti che urlavano dal dolore. Non poteva più sopportare quella vista quindi fu lei a sovrastare le loro urla con le sue, fu allora che piombò un improvviso silenzio e si ritrovò circondata da un’oscurità fitta e fredda che la fece sentire improvvisamente sola e angosciata.
“C’è qualcuno?”
Chiese guardinga in posizione difensiva, nonostante non avesse nessuna arma con se.
“Per quanto ancora fingerai che io non esista?”
Quella fredda voce femminile le era familiare.
“Chi sei tu?”
“Tu sai già chi sono io, lo sai da sempre, fingi solo di non saperlo… ma d’altronde è quello che sai fare meglio, no? Fingere che le cose che non ti piacciono non esistano!”
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Arrivati alla destinazione davanti a loro si presentò un piccolissimo pianeta nascosto tra vari asteroidi.
Il pianeta sembrava essere principalmente roccioso e sabbioso, con pochissima fauna.
“Non esattamente il primo posto che sceglierei per delle vacanze!”
Commentò ironico lui, ritrovandosi stranamente a pensare alla prima cosa che avrebbe detto suo padre in quella circostanza. Probabilmente quella missione di avanscoperta gli ricordava le avventure che suo padre gli raccontava quando era piccolo, ai tempi le ascoltava tutte affascinato anche se lui stesso non sapeva dire se fossero completamente vere o in parte inventate per attirare maggiormente la sua attenzione.
“Ma qualcun altro si, a quanto pare!”
Rispose lei, indicando all’orizzonte il punto tracciato sulla mappa dove si stagliava un edificio principalmente di metallo nero e pietra, dall’aspetto tanto antico quanto sinistro.
 cap-5-0
“Cosa ti aspettavi da dei seguaci di Palpatine…” rispose lui ironico ma fu sorpreso dal fatto che Rey atterrò lì vicino. “Ehi aspetta! Avevamo detto che avremmo visto cosa c’era, saremmo tornati a riferire e poi avremmo valutato se ritornare con flotta a seguito”
“Avevamo detto che se fosse stato troppo pericoloso saremmo tornati indietro quindi scendiamo, diamo un’occhiata e se necessario scappiamo” Disse Rey con tranquillità. Quindi porse un blaster a Ben ed iniziò a scendere “…ma se non te la senti puoi sempre restare qui a fare la guardia al Firespray. Ti riferirò io” concluse lei, voltando solo la testa verso di lui rivolgendogli uno sguardo di sfida.
Ben prese il blaster e la seguì fuori, afferrandola per un braccio.
“Rey non puoi fare così, non può…“
Le parole gli morirono in bocca quando vide qualcuno che stava venendo verso di loro: erano cinque persone, probabilmente stavano facendo la guardia all’area e li avevano visti atterrare. Erano vestiti di nero ed erano armati con armi da scontro ravvicinato di vario tipo ed alcune di esse sembravano in parte ricavate dall’assemblaggio di diversi componenti. A vederli esternamente sembravano quasi dei cavalieri di Ren ma Ben sapeva che non era possibile: lui li conosceva ed era sicuro di avere ucciso gli ultimi rimasti quando avevano provato a fermarlo su Exegol.
Avanzarono schierati verso di loro, Ben fece un cenno a Rey ma lei staccò il braccio dalla sua presa, per niente intenzionata a smuoversi di lì.
L’uomo schierato a capo del gruppetto avanzò fino ad arrivare di fronte a loro.
“Chi siete e cosa state facendo qui?”
Chiese Rey, pronta ad una qualsiasi reazione dell’uomo tranne quella che ricevette: con sua enorme sorpresa questo, infatti, non impugnò l’arma, né chiese agli altri di fare lo stesso. Anzi, si inchinò davanti a lei, seguito dagli altri del suo gruppo.
“Noi non siamo che gli umili servitori da sempre del nostro signore Palpatine”
“Capisco, quindi fate parte di quei seguaci di Palpatine che hanno incontrato la Resistenza”
Constatò Rey.
“Puoi parlare per i nostri compagni ma non per quel verme traditore di Savius, lui non merita di essere accomunato a noi!”
“Vi deve essere sfuggita una notizia: Palpatine è morto, quindi immagino che non abbiate più un signore da servire”
Puntualizzò Ben.
“Ma lui è morto come aveva predetto ed è qui la sua discendente a prendersi il trono che le spetta e noi siamo pronti a servirla!”
“Ridicolo, abbiamo sconfitto Palpatine che è morto per mezzo del suo stesso potere, ha fallito nel suo intento, le sue visioni o qualsiasi cosa abbia concepito il suo folle piano si è rivelato fasullo”
Ripeté lei, disgustata dall’essere stata ancora accomunata a quell’individuo.
“Oh, ma le visioni si verificano sempre, solo che a volte lo fanno in maniera diversa da quanto previsto! Lui ti aveva vista sul trono oscuro con i suoi poteri e quelli di tutti i Sith e noi adesso percepiamo in te il lato oscuro della Forza e siamo pronti a servirti”
Rey li fissò con disprezzo a quelle parole.
“Non diventerò mai l’imperatrice e mai mi farò assoggettare da quell’invasato, quindi o vi arrendete e ci lasciate passare mostrandoci cosa tenete lì dentro o dovrete essere pronti a morire per la vostra stupida causa!”
Gli uomini si alzarono, parlò sempre solo quello davanti.
“Se non è ancora giunto il momento non possiamo lasciarla passare. In questo tempio conserviamo e prepariamo tutta l’eredità che le sarà data quando sarà pronta ad accoglierla”
Le quattro figure alle spalle dell’uomo si alzarono e impugnarono ognuno la propria arma, Rey sfoderò e attivò la sua spada laser, le fece fare un giro completo rigirandola sul palmo della mano per poi sferrare due rapidi colpi contro il primo uomo; poi, voltandosi, alzò la spada laser per pararsi stavolta dall’attacco di un secondo fra loro che impugnava una specie di spada ricavata dall’unione di diversi pezzi: la lama doveva essere fatta di un materiale molto resistente come il Beskar, in quanto resistette al laser della spada di Rey, surriscaldandosi solamente.
Ben si concentrò sui restanti due, con il blaster sparò dei colpi sul primo ferendolo. Il secondo, invece, era ormai troppo vicino per poter evitare il colpo che stava per infliggergli con la sua vibro-ascia, quindi usò la Forza per respingerlo e farlo cadere qualche metro più indietro.
Il quinto osservava incuriosito il combattimento ed in particolare Rey, quasi come se fosse soddisfatto di quanto stesse osservando più che temere gli avversari o tentare di aiutare i suoi compagni.
I due che combattevano contro Rey incrociarono le loro armi e sferrarono un rapido attacco combinato che sarebbe stato difficile da schivare.
“Attenta!”
La avvertì Ben e lei si abbassò giusto in tempo perché le lame le passassero ad un soffio dal viso. Ne approfittò per sferrare un potente fendente con la spada laser che tagliò di netto l’arma di uno dei due e respinse l’altra, sbilanciando il suo possessore.
Nel frattempo Ben, con il blaster, riuscì a colpire l’avversario su cui aveva usato la Forza prima che riprendesse l’arma, facendolo così accasciare definitivamente sul terreno. L’altro, ancora ferito dal colpo infertogli prima, caricò un colpo dal basso verso l’alto: sarebbe stato un colpo prevedibile e facile da parare se non fosse stato per il quinto uomo che, a quanto pareva, aveva appena deciso di finire di godersi lo spettacolo e di attaccare anche lui.
A fatica Ben schivò entrambi i colpi, ma era troppo vicino per usare il blaster.
Tramite il legame con Rey, le chiese aiuto ed entrambi sapevano esattamente cosa fare: Ben passò il blaster sulla mano sinistra, alzò la mano destra nel cui pugno comparve la spada laser di Rey, che gli aveva appena passato tramite la loro connessione. Allo stesso modo il blaster scomparì dalla sua mano per comparire in quella di Rey.
I due uomini assistettero attoniti alla scena: sul volto di Ben si dipinse un sorriso soddisfatto mentre con dei rapidi, quanto inattesi colpi di spada laser, mise fuori gioco l’uno già ferito precedentemente, e colpì, facendo cadere a terra, il quinto che lo aveva attaccato.
Rey nel frattempo prese il blaster e sparò ai due uomini con cui stava combattendo mettendoli fuori combattimento. Si voltò e vide che anche Ben aveva fatto lo stesso. I due si guardarono con sguardo di intesa concordando che avevano messo fine allo scontro.
“Visto? Non è stato difficile, proprio come ti stavo dicendo!”
A quelle parole, lui alzò un sopracciglio.
“Siamo un’ottima squadra e non ne ho mai dubitato, ma aspettiamo di vedere cosa troveremo dopo prima di parlare!”
Rey stava per ribattere quando notò che il quinto uomo che aveva attaccato Ben per ultimo, ancora agonizzante a terra, le fece cenno di avvicinarsi con la mano. Rey, guardinga, si avvicinò all’uomo chinandosi verso di lui. Allora poté constatare con certezza che la ferita che aveva ricevuto era mortale, quelle erano probabilmente le sue ultime forze. Infatti, con respiro affannato, l’uomo si rivolse a lei scoprendo e porgendole con la mano tremante una chiave digitale che aveva appesa al collo.
“L’ora è giunta, questa è la chiave che ti condurrà al destino che ti è stato designato. Quando la vedrai capirai, sangue dello stesso sangue dell’imperatore Palpatine, conducici alla gloria e alla rinascita dell’Impero!”
Prima che Rey potesse dire qualsiasi cosa l’uomo spirò. Esitò un attimo, fissando la chiave che aveva ancora in mano, quindi gliela sfilò e se la mise lei stessa al collo.
“Sei sicura Rey? Non mi sembra una buona idea: è un esaltato seguace di Palpatine non credo che possiamo fidarci di qualsiasi cosa che esca dalla bocca di un uomo simile! Tralasciando il fatto che potrebbe essere una trappola”
Le fece notare Ben, ma Rey sembrava decisa.
“Non credo ad una parola di quell’uomo infatti, ma siamo venuti per sapere cosa c’è qui e lo scopriremo!”
Rey avanzò quindi verso l’entrata di quel luogo. Ben avrebbe voluto provare a dissuaderla perché, per quanto ne sapevano, quel posto poteva essere pieno di altri seguaci o cose peggiori, ma percepiva in lei una determinazione talmente fredda e incrollabile che era già sicuro che sarebbe stata impossibile da convincere. Appena finita quella missione ne avrebbero dovuto parlare: non gli piaceva quella situazione e quell’improvvisa cieca incoscienza che dominava in quel momento l’animo di lei.
Entrarono nella struttura: la prima stanza era grande con rocce scure e parti metalliche di colore nero pece ma non era molto curata, anzi aveva un aspetto molto dismesso, a parte alcune casse che rispetto al resto sembravano prive di polvere ed usate di recente.
Usarono un dispositivo che avevano portato per scannerizzarle e verificare la presenza di eventuali esplosivi ma lo scan non rivelò nulla di anomalo. Quindi procedettero ad aprirle: molte sembravano svuotate interamente o parzialmente, alcune cose erano ancora lì: viveri, delle ampolle vuote o rotte, vi erano anche medicine di vario genere.
“Sembra che avessero scorte per un bel po’ e che chiunque abbia portato via parte di questa roba avesse una gran fretta!”
Constatò Ben.
“Non mi sembra un posto molto ospitale, perché dovrebbero voler vivere qui? Era semplicemente la loro base? Dobbiamo vedere cos’altro c’è, faremo analizzare più tardi il contenuto delle casse dai membri specializzati della Resistenza”
Rispose lei per poi continuare a guardarsi intorno, ma non sembrava esserci molto altro, quindi proseguì nel corridoio successivo seguita da Ben.
Non appena entrarono nella stanza il figlio del Generale Organa si bloccò: erano presenti enormi vasche cilindriche di vetro, alcune vuote ed altre riempite con quelli che sembravano dei disgustosi pezzi deformi.
“Ben, sai cosa sono?”
“Vasche di clonazione, ne avevo viste alcune quando ero andato dentro il Tempio Sith la prima volta, contenevano probabilmente diversi esperimenti di clonazione mal riusciti prima di quello che abbiamo affrontato noi. Però quando sono tornato su Exegol per aiutarti, erano state svuotate”
“Pensi che qualcuno potrebbe aver usato quei cloni o che sia possibile che stiano definendo un altro clone di Palpatine?”
Chiese Rey preoccupata solo alla lontana possibilità di dover affrontare nuovamente suo nonno.
“Non sono un esperto di clonazione, ma non credo sia così facile creare un altro clone come quello che abbiamo affrontato noi. Ma comunque c’è qualcosa di strano in tutto questo: sicuramente qui è stato fatto qualche tipo di esperimento… dobbiamo assolutamente far analizzare anche questa stanza”
L’attenzione di entrambi fu catturata dall’improvviso rumore di navicelle, corsero alla finestra ed effettivamente si trattava di alcuni Caccia Tie in partenza dal pianeta.
“Caccia Tie? Che centri qualcosa anche il Primo Ordine? Eppure non ero al corrente di niente di tutto questo quando ero IL LORO Leader Supremo! Che li abbiano solo rubati?”
Si chiese poco convinto Ben.
“Qualsiasi sia la cosa, stanno scappando. Vediamo se riusciamo a fermarne qualcuno!”
Disse Rey, anche se era consapevole che le probabilità di riuscita erano poche. Le strade percorribili dalla stanza in cui si trovavano erano due.
“Dividiamoci, io vado da questa parte! Il primo che trova qualcosa avverte l’altro!”
“Riscambiamoci prima le armi”
“Non c’è tempo: se serve lo faremo tramite il legame”
Disse lei, mentre già si incamminava in uno dei due corridoi. Ben sospirò e proseguì, non proprio d’accordo, per l’altra strada.
Rey corse nel corridoio davanti a lei. Le prime stanze che incrociò non erano niente di speciale: c’era una specie di sala medica dove probabilmente curavano i feriti oppure facevano altri dubbi esperimenti, decise che anche quella l’avrebbe fatta analizzare successivamente. Le altre erano semplicemente camere con delle brande per dormire.
La sua attenzione fu però catturata dalla stanza successiva che sembrava essere un deposito delle armi che erano state utilizzate dai soldati sconfitti poco prima e altre probabilmente portate via da quelli che erano scappati. Ma la cosa che la sorprese fu un mobile di metallo nero intarsiato, particolarmente curato rispetto al resto e che sembrava potersi aprire solo con l’utilizzo di una chiave digitale.Esitò, quindi, con la mano su quella che aveva al collo.
Non poteva fidarsi di quegli individui ma la curiosità la stava divorando. Probabilmente Ben le avrebbe detto di aspettare i rinforzi prima di aprirlo, ma qualcosa dentro di lei la spinse ad avvicinare la chiave e far scattare la serratura.
Si chiese subito se avesse fatto la cosa giusta perché appena aperto fu travolta da del fumo verdognolo che la fece tossire, agitò le mani davanti al viso per cercare di scostarlo ed indietreggiò per respirare. Ma appena il fumo si diradò, la tosse si fece meno intensa e riuscì a tornare a respirare regolarmente anche se sentiva ancora un prurito alla gola.
Il contenuto del mobile era ora visibile: era presente una sola arma al suo interno, allungò una mano per prenderla e tirarla fuori in modo da poterla osservare senza rischiare di incorrere nuovamente nei residui di quel fumo.
Quando però potette osservarla da vicino, a momenti, la fece cadere per lo stupore. Sentì il fiato farsi più corto: conosceva bene quell’arma perché l’aveva vista in mano alla sua controparte oscura quando era sulla Morte Nera.
Da quando aveva deciso di costruirsi una spada laser la scelta più ovvia sarebbe stata quella di costruire un’arma come quella: un bastone estendibile con una doppia lama, in modo da poter combattere proprio come era abituata con il suo bastone. Ma avendo visto quella spada nelle sue visioni aveva deciso di costruirne una completamente diversa proprio per evitare di incorrere in quel destino che non voleva realizzare.
Eppure nonostante tutto adesso quell’arma era proprio lì nelle sue mani. La attivò per avere una conferma definitiva ma sussultò quando vide la doppia lama color cremisi, la fissò come ipnotizzata in preda a dei pensieri che non sapeva controllare.
Riuscì a staccare lo sguardo solo quando sentì la voce di Ben che la chiamava: non sembrava venire da lontano, quindi forse le due strade percorse prima, si ricongiungevano da qualche parte. Iniziò a correre in direzione della voce disattivando la lama della spada laser che aveva ancora in mano.
Ben era rimasto attonito davanti a ciò che aveva trovato nella stanza che stava ispezionando. L’unica cosa che era riuscito a pronunciare era il nome di Rey, forse perché sperava quasi che lei potesse dire che ciò che stava vedendo non fosse reale: davanti a lui si stagliava una perfetta replica del trono oscuro che era stato distrutto su Exegol.
Rey arrivò di corsa, sembrava preoccupata ma quando vide Ben illeso si tranquillizzò.
“Ben tutto be-“
Le parole le morirono in gola quando si rese conto di cosa stesse osservando: si avvicinò al trono oscuro ed allungò una mano per toccarlo, come per verificare che non fosse un ologramma. Però non appena lo toccò fu sopraffatta da una visione ambientata proprio lì, la stessa che aveva visto tempo fa, ma adesso era più vivida e reale: lei e Ben su quel trono. Per nessun motivo voleva pensare che quella visione si potesse davvero realizzare: non avrebbe voluto una cosa simile per niente al mondo. Quindi istintivamente riportò il braccio indietro, interrompendola, tornando a fissare il trono vuoto.
Sia la sua controparte oscura che l’uomo di prima che le aveva dato la chiave, le avevano detto che le visioni si verificavano sempre. Lei fino a quel momento aveva creduto il contrario. Eppure sia quel trono che la spada che stringeva in quel momento in mano denotavano, nonostante i suoi sforzi per evitarlo, quanto quelle visioni facessero di tutto per realizzarsi comunque.
Eppure non era possibile, quel futuro non poteva davvero avverarsi. Ripensò alle parole pronunciate dall’uomo che le aveva dato la chiave: aveva detto che tutte le visioni erano destinate a realizzarsi ma non tutte come si sarebbero aspettati.
La cosa accese in lei nuovamente la speranza: infondo Rey non aveva mai creduto alle visioni dove aveva ceduto al lato oscuro, eppure adesso lo aveva fatto per salvare Ben. Forse anche per le altre era lo stesso: si sarebbero avverate, ma in un modo diverso da quello negativo a cui pensava.
Iniziò quindi a riflettere su tutte le possibili interpretazioni per poterne trovare una plausibile che non comprendesse la distruzione della galassia.
Ben era rimasto immobile ad osservare la scena in silenzio. Il fatto che fosse reale il trono oscuro che aveva visto nelle sue visioni quando era entrato in contatto per la prima volta con Rey dopo che aveva ceduto al lato oscuro, lo preoccupava. Non voleva che anche le altre viste in quell’occasione fossero reali, ma cercò di farsi forza convincendosi che le due cose non fossero collegate.
Il suo flusso di pensieri si interruppe quando percepì l’inquietudine di Rey, quindi si avvicinò a lei.
“Tutto bene?”
La ragazza a malapena lo sentì: era completamente assorta nei suoi pensieri e nel trovare una soluzione plausibile ai suoi problemi. Stava vagliando nella sua testa tutte le possibili alternative quando, ad un certo punto, le venne in mente qualcosa. Sgranò gli occhi.
“Ma certo: perché non ci ho pensato prima, così potrebbe avere senso…”
“Cosa? E cos’è quella cosa che hai in mano?”
Chiese Ben perplesso, notando solo ora il bastone nella sua mano.
“Tutto!” sul suo viso comparve un’espressione euforica, come se avesse appena unito tutti i pezzi di un puzzle invisibile. Iniziò dapprima col rispondere alla seconda domanda “ho scoperto cosa apriva la chiave dell’uomo ed ho trovato questa!”. La attivò, mostrandogli la spada laser nella sua interezza.
A quella vista Ben fece un passo indietro, sconvolto.
“Una spada laser a doppio fendente con lame rosse? Perché l’hai presa?”
“E’ la stessa arma che avevo visto alla mia controparte oscura nelle visioni, avevo fatto di tutto per non realizzarla in quanto pensavo che tali visioni implicassero me come imperatrice alla stregua di Palpatine: assoggetta dal volere dei Sith, come voleva lui. Ma ora che l’ho comunque trovata, che il trono oscuro è ancora qui, ho capito che le visioni non possono non avverarsi, ma possono avere diversi significati ed io forse ho capito qual è e perché la Forza sta facendo di tutto per avverarle”
“Che cosa stai dicendo? Non tutte le visioni si avverano, noi abbiamo il controllo del nostro destino!”
Replicò l’altro, incapace di accettare che si sarebbero avverate anche tutte quelle che aveva avuto lui.
“Non devi avere paura, Ben. Anche io ne avevo, ma ora non più! Avevo paura di cedere al lato oscuro ed invece l’ho fatto per salvarti, avevo paura di averti perso per sempre ed invece tu sei qui! Avevo paura che questa stupida guerra potesse continuare per sempre e che avrei rischiato continuamente la vita di tutti voi, ed invece adesso mi è tutto più chiaro: le visioni mi hanno indicato il modo per poter cessare i conflitti e riportare la pace e l’equilibrio nella Forza!” Fece una breve pausa rivolgendo a lui uno sguardo di incoraggiamento “è semplice Ben, tutto questo è ciò a cui siamo sempre stati destinati: riportare la pace e l’equilibrio e per farlo io potrei trovare e convincere i seguaci di Palpatine ad arrendersi. Infondo sono dediti a me, in quanto sua nipote. Tu, invece, potresti trovare e convertire quanto resta del
Primo Ordine. In questo modo, debelleremo entrambe le minacce e riporteremo la pace senza dover continuare questa straziante guerra!”
Ben aggrottò la fronte incredulo a quello che stava ascoltando dalle labbra di Rey.
“Pensi davvero che sarà così facile? E se si rifiutassero di seguirci?”
“Non ho detto che sarebbe stato facile ma che sarebbe stato meglio di continuare un’inutile guerra. Se aspettassimo entrambe le parti potrebbero solo risorgere nuovamente. Preferisci avere un nuovo nemico da dover gestire? Una guerra infinita da combattere? Io sono stanca di combattere e di vedere la tua vita e quella dei miei amici in continuo pericolo”
“Ma non hai risposto alla mia domanda: se rifiutassero di abbracciare la nostra causa cosa faresti? Li uccideresti?”
“Morirebbero comunque se lasciassimo le cose come stanno. Una guerra ci manderebbe ugualmente gli uni contro gli altri!”
Rispose lei freddamente, senza battere ciglio.
“Cosa ci distinguerebbe allora dall’Impero? La strada più facile non è mai la migliore!”
“Ci distinguerebbe il fatto che noi non vogliamo distruggere la galassia ma ristabilire la pace! Accetterò il ruolo di rappresentante del nuovo Consiglio che mi verrà proposto alla riunione di domani mattina: prima stupidamente avevo paura di accettarlo, ora ho deciso che non sarà più di sola facciata ma farò realmente la differenza. Poi li convincerò a fidarsi anche di te ed insieme distruggeremo quello che resta del Primo Ordine e dei seguaci di Palpatine” Ben scosse leggermente la testa ma Rey proseguì determinata, tendendogli la mano.“Il Primo Ordine, i seguaci di Palpatine, i Jedi: è ora che ciò che è vecchio muoia, governeremo insieme e porteremo un nuovo ordine nella galassia!”
Ben sgranò gli occhi restando per qualche attimo senza fiato: ricordava bene quella scena e quelle parole, perché lui stesso le aveva dette, riferendosi alla visione che aveva avuto la prima volta che era entrato in contatto con Rey. Aveva pensato che, almeno quella, non si sarebbe più potuta verificare ed invece stava vivendo quel vivendo proprio in quell’istante.
Rey non riusciva a capire come mai Ben avesse avuto una tale reazione, così provò a leggergli nella mente: fu fin troppo facile in un momento di debolezza come quello.
“Lo avevi previsto! Quando le nostre mani si sono toccate per la prima volta, io avevo visto il momento in cui tu avresti combattuto al mio fianco, mentre tu avevi visto questo momento. Avevamo entrambi ragione, avevamo entrambi visto il futuro!”
“No, Rey, non farlo”
La implorò lui ma lei Inclinò la testa, tanto confusa quanto turbata.
“Non fare cosa Ben? Insieme potremmo fare qualsiasi cosa e ristabiliremmo un nuovo equilibrio nella Forza e nella galassia”. Rey avanzò di un passo, continuando a tendere la sua mano a Ben. “Quando tu mi hai teso la tua mano non ero pronta ad afferrarla: avevo paura del futuro che avevo visto. Ma ora non ne ho più e per questo sono io ad offrirtela, adesso”
Ben osservò la mano di Rey, in passato aveva desiderato così tanto un gesto simile da parte sua, eppure ora che stava accadendo gli sembrava tutto così sbagliato. Il suo sguardo esitò ancora qualche attimo sulla mano di lei per poi fissarsi sul suo sguardo: lo scrutò in silenzio nella disperata ricerca di quella parte di Rey di cui sentiva la mancanza, ma che non riusciva a scorgere. Amareggiato, indietreggiò di un passo.
Quel singolo passo Rey lo percepì come l’inizio di una voragine tra loro, una voragine che non si sarebbe più potuta riparare. Sentì quindi il bisogno di annullare quella distanza che non voleva accettare, così lo abbracciò stringendolo forte a sé e gli sussurrò.
“Ti prego, Ben. Fidati di me: staremo insieme, non è questo quello che conta? lo so che lo vuoi anche tu!”
Fece risalire una mano lungo la schiena di lui fino alla sua testa passandogliela dolcemente tra i capelli all’altezza della nuca.
Lo sciolse leggermente dall’abbraccio, per poterlo fissare intensamente negli occhi, mentre con l’altra mano gli cingeva il viso, al quale si avvicinava sempre di più, decisa ad eliminare totalmente quella distanza che c’era tra loro.
Per quanto fosse deciso nelle proprie convinzioni, ognuno di quei gesti di Rey gli procurava un fremito. Era vero ciò che lei gli aveva detto: stare con lei era tutto ciò che avrebbe desiderato. Sarebbe stato così facile cedere in quel momento che, per un attimo, chiuse gli occhi ed immaginò di farlo: in quell’attimo si sentì felice, completo.
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Ma fu solo un attimo. Una parte di lui sapeva che se avesse ceduto adesso avrebbe perso la Rey che conosceva per sempre e questo non avrebbe mai potuto permetterlo. Quindi, portò una mano davanti alla bocca di lei e la allontanò dalla sua, prima che lo baciasse.
“Mi spiace Rey ma non così, non sarebbe giusto”
A quelle parole Rey, non riuscì più a trattenere la folle rabbia che dirompeva in lei.
Era tutto perfetto, perché non riusciva a capirlo?
Riusciva a percepire che lui voleva lo stesso e allora perché…perché non l’accettava così com’era?
“Non è giusto? Perché?”
“Perché io ci sono passato e so che questa strada potrà portare solo alla tua distruzione e non posso lasciartelo fare”
“Ero convinta che tu potessi capire…”
I suoi occhi diventarono lividi di quella rabbia che non riusciva più a controllare: doveva sfogare quel turbine di emozioni che dirompeva in lei. Perciò usò la Forza per scaraventare Ben lontano, all’ingresso della stanza, poi urlò per dar sfogo a tutta la rabbia che sentiva dentro. Con la nuova spada laser, che aveva ancora in mano, distrusse le prime cose che le capitarono davanti ovvero alcuni vasi e piedistalli che ornavano la stanza.
L’urto con il pavimento provocò a Ben una botta sul fianco sinistro, ma il dolore era irrisorio rispetto a quello che sentiva bruciargli dentro. Poteva sentire chiaramente cosa provava Rey: la sua cieca rabbia, l’odio, la mancanza di fiducia nelle persone che le volevano bene. E tutto ciò, gli faceva male perché lui stesso conosceva fin troppo bene quelle sensazioni: Kylo Ren le aveva provate moltissime volte.
Solo Rey era riuscita a ‘salvarlo’ da sé stesso. Si chiese se anche lui, a quel punto, sarebbe mai riuscito a fare altrettanto. Non ne era sicuro, ma sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di riavere Rey com’era prima.








 


**Angolo Autrice**

Nei film ho notato che moltissime volte vengono nominate o viste visioni di Rey oscura, Rey sul trono dei sith e sul trono dei sith al fianco di Kylo. Nessuna di queste visioni si avvera nell’arco dei tre film mentre si avverano tutte le altre il che mi risulta un po’ strano dato che normalmente (correggetemi se sbaglio) le visioni si dovrebbero sempre avverare, ecco perché ho deciso di ricollegarmi a tali visioni e far in modo che si avverassero, anche se forse non nel modo che avevano pensato i protagonisti nel momento in cui le avevano avute.
Questo capitolo è dedicato proprio al tema di tali visioni, al destino oscuro che hanno visto e che spinge Rey ad applicare una visione sua che le permetta di leggerle in una chiave a lei favorevole. Tale approccio non viene condiviso da Ben che ha paura della sua totale discesa al lato oscuro e di perdere per sempre la Rey che conosce.
Mi piace pensare come il lato oscuro di Rey sia esploso in una cieca rabbia e lei abbia iniziato a fare come faceva Kylo ovvero a distruggere le prime cose che le capitano davanti! Anche se in questo caso lei lo fa anche per non sfogare quella rabbia su Ben ma su altro.
Ora che entrambi sembrano decisi su posizioni opposte cosa pensate che accadrà?
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!

Ringrazio il mio beta Dani1993
   
 
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