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Autore: Vallentyne    27/11/2023    8 recensioni
Questa storia fa parte della serie Winners & Losers
Seguito de “La nuova stagione” | Storia di Karl e Lena
Era finita con un accordo firmato davanti agli avvocati, e da quel momento ciascuno aveva percorso la propria strada. Di quel fuoco divampato due anni prima restava solo la cenere.
Ma a volte qualcosa continua a bruciare sotto la superficie.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karl Heinz Schneider, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Winners & Losers'
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Capitolo 30

 

La aspetta in spiaggia.

Si è seduto di fronte al mare, in quella zona dove non va quasi mai nessuno. Il vento ha formato alcune dune di sabbia, sono alle sue spalle, e tutto intorno cespugli di mirto, alloro e lentisco che aggiungono pennellate di verde in quel quadro dorato e blu.

Karl lascia che i suoi occhi contemplino la bellezza di quel posto, ascolta il rumore delle onde delicate che si infrangono sulla battigia nella loro danza eterna, si lascia incantare dal profumo del sale e della macchia mediterranea.

 

Ha lasciato la villa nel pomeriggio, non appena aveva saputo del suo arrivo. La telefonata di Genzo lo aveva preparato, ma adesso che sta per incontrarla si sente tutto ad un tratto nervoso.

Il sole si è abbassato, controlla l’orologio. Sono quasi le sei, Lena dovrebbe arrivare a momenti. Le ha inviato la posizione esatta con un messaggio, sa che l’ha visualizzato un’ora prima.

Mentre continua ad aspettarla, indugia nei ricordi degli ultimi mesi. Richiama alla memoria tutte le paure e le vittorie, il dolore e la gioia, le sconfitte e la voglia di vivere. Pensa a Katrin, a quando l’aveva vista sdraiata su quel letto della terapia intensiva. A Katrin che in quel preciso istante starà giocando in spiaggia con Helga. Pensa a Genzo, e non riesce a trattenere un sorriso. E poi anche a Stefan, Sho, a tutti i ragazzi della squadra. A Hermann su ad Amburgo, a Marie e a Martin, e a chiunque gli è stato vicino. E mentre è assorto in questi pensieri fa la sua comparsa un’ombra, è la sua, si avvicina sempre di più.

In quel momento, Karl non sente più nessun rumore, nessun odore.

Resta immobile, in attesa. Trattiene il fiato.

 

Lena è lì.

Rimane in piedi, non parla. Scruta il mare di fronte a sé, sembra mettersi in ascolto delle onde.

Chiude gli occhi e inspira, si lascia accarezzare dai raggi obliqui del sole della sera. Come se fossero un incoraggiamento, come se le servissero per sentirsi più sicura.

Appoggia il borsone e si siede accanto a lui, le spalle quasi si sfiorano.

Non appena gli si è avvicinata ha avvertito il suo profumo e il suo calore, Karl sbatte le palpebre e torna a vedere e a sentire.

«Sei arrivata davvero.»

Lei non gli risponde, si volta a guardarla.

Sta piangendo, le lacrime scivolano silenziose sulle sue guance.

Il peso opprimente che sentiva sul petto e minacciava di schiacciarla è scomparso, ma quel senso di sollievo che l’ha investita l’ha lasciata all’improvviso nuda.

Sa di avere sbagliato.

«Sì. Sono arrivata per restare. Se tu mi vuoi ancora.»

La fissa negli occhi, occhi blu che brillano come non li aveva mai visti brillare.

«Ce ne hai messo di tempo.»

Lei si morde il labbro, inclina appena la testa.

«Mi dispiace così tanto…»

Tira su con il naso, poi cerca un fazzoletto nella borsa.

«Sono stata stupida, risoluta nelle mie convinzioni che, adesso lo so, sono state offensive.» scuote la testa «Ti chiedo scusa. Scusami, Karl. Per aver pensato male di te, e soprattutto per non averti lasciato la possibilità di spiegare le tue ragioni.»

Lui accarezza la sabbia con la punta dell’indice, avanti e indietro.

«Sono scattata come una molla. E come una cretina.»

«Sì. Non ci hai riflettuto molto. Avevi deciso subito che io ero colpevole.»

Lena distoglie lo sguardo, fa una smorfia.

«Ho sbagliato. Tutto. A crederci, a scappare. Ho sbagliato tutto.» inspira «Adesso lo so, e me ne pento tremendamente.»

Allunga una mano, lo tocca. Lo sente sotto il tessuto della camicia, sente il suo corpo caldo. Il braccio, poi il polso, la sua mano. La afferra, lui non la scosta.

Tornano a guardarsi.

«Quello che mi ha fatto davvero male è stato capire che tu non hai fiducia in me. Non sono riuscito a far sì che tu mi dessi davvero un’altra occasione.»

Lei espira.

«No. Non è così. Non avevo fiducia. Al passato.» fa un sorriso mesto «Karl... Io ho sofferto davvero tanto, un anno fa. È stata dura. Dura da accettare, dura da affrontare. Durissima da superare. Ma il mio cuore non ha mai smesso di battere per te, anche quando non ti volevo vicino… Facevi troppo male.»

Lui la fissa come se non potesse staccarsi nemmeno per un secondo, ascoltare quelle parole lo stritola da dentro. Non gli bastano, lo rendono ancora più assetato.

«Ti amavo, e cercavo di zittire i miei sentimenti e i miei pensieri, terrorizzata all’idea di farmi ancora male. Quando… Quando ci siamo riavvicinati è stato dirompente. Ho provato a resisterti, non è stato possibile. Non ti posso resistere, c’è un richiamo che non posso mettere a tacere. È stato pazzesco, eppure una parte di me viveva quei giorni con i sensi all’erta. Pronta a fuggire al primo segnale di pericolo, come se se l’aspettasse…»

Karl deglutisce e rimane in silenzio, non la vuole interrompere.

«Come se quella parte di me non mi volesse felice. E le è bastato vedere certe immagini per dichiararti colpevole.»

Piange.

«Non lo sei. C’è chi ha giocato su questa cosa… E ne ho le prove.»

Gli accarezza il viso, la mano tremante.

«Ma soprattutto adesso ho capito tutto, e ti prometto che sarà diverso. Ho capito quanto sei importante, e quanto ti amo ancora. Più di prima. Il pensiero di perderti mi ha fatta impazzire…»

Gli si avvicina, poggia la testa sulla sua spalla. Quel contatto sembra avere il potere di calmarla. Sospira.

«Non voglio perderti. Non posso perderti. Mai più.»

Guarda il mare, e poi guarda lui.

La sua espressione così fiera e seria.

«Io ti amo, Karl. E vorrei essere per sempre tua.»

Karl non ribatte.

«Mi… Mi vuoi ancora? Mi vuoi dare un’altra possibilità?»

Finalmente torna a guardarla. E con un braccio le cinge le spalle e la stringe a sé.

«Tu sei l’amore della mia vita. Non voglio dare a te un’altra possibilità, voglio che la diamo a noi due… La possibilità di essere felici insieme e di mostrare la nostra parte migliore.»

Lena sorride, le lacrime continuano a scivolare sulle guance.

Lui le prende il viso tra le mani, lo accarezza con le labbra. Cerca poi la sua bocca, e quel bacio è la promessa di non voler più guardare indietro.

«Voglio vivere ogni giorno del resto della mia vita sapendo che sei al mio fianco. Non andare più via, Lena, o ne morirei…»

«Voglio amarti per ogni giorno del resto della mia vita. Ti fidi di me e delle mie promesse?»

«Io mi fido di te. E tu, adesso pensi di riuscire a fidarti di me?»

Lena annuisce.

«Sì. Se tu mi dici che mi ami io mi fido di te. Non mi farò più distrarre da certe cose, vedrò solo quello che conta davvero. E quello che conta davvero siamo io e te.»

Gli accarezza i capelli, con la punta delle dita scende verso lo zigomo e poi giù fino al collo. Lui chiude gli occhi, si sente in paradiso.

 

Sono rimasti abbracciati in silenzio a guardare il mare, non c’è stato bisogno di dire altro.

«Forse adesso dovremmo rientrare, c’è qualcuno che ti sta aspettando…»

Lena sorride.

«Com’è stata la mia piccola?»

«Pare una principessa. Ha due tate a disposizione, un papà, una camera doppia, giochi, mare, piscina. Mancavi solo tu.»

Si alza e afferra il borsone.

«Te lo porto io, c’è da fare un pezzo di strada a piedi.»

Lei lo segue, emozionata, si prendono per mano. Camminano lungo il sentiero che sale la collina, si lasciano alle spalle il tramonto sulla spiaggia.

Ce ne saranno altri, moltissimi altri, da guardare insieme.

 

 

   
 
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