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Autore: fenris    06/12/2023    3 recensioni
Nella cupa oscurità del lontano futuro... c'è solo l'avventura! Centinaia di clan di esploratori e guerrieri si contendono la galassia tra tornei, missioni e guerre in miniatura. Sei ragazzi delle Isole del destino sognano di unirsi a loro, ma i loro sogni vengono infranti in una notte. Un di loro, Sora, si ritrova caricato con un'antica eredità che lo obbligherà ad addentrarsi negli angoli più oscuri della galassia e a scoprire il suo stesso limite.
*Crossover con Star Wars, Spectrobes e altre serie Disney con altri elementi da diversi giochi Square Enix*
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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I festeggiamenti per l’esito della battaglia erano durati quasi tutto il giorno seguente per entrambi le parti in causa, che si erano scambiate doni, complimenti e suggerimenti. Quindi Vader e Paperone si erano diretti all’ Executor assieme alle truppe del primo, pronti a ripartire per gli spazi siderali. Il Sith teneva le dita cibernetiche strette attorno alla torta promessagli il mese prima, purtroppo con sua somma delusione si era risvegliato nello stesso stato in cui si era trovato negli ultimi sedici anni.

Non che fosse un gran problema, ormai si era abituato a quello stato da cui sembrava non esserci cura. E almeno adesso aveva la certezza che, se fosse riuscito a risanare qualsiasi ferita affliggesse il suo animo, forse avrebbe anche potuto guarire la propria pelle bruciata.

“ Sei sempre il benvenuto, Anakin, e lo sai.”, disse Paperone, accompagnandolo sulla via per lo spazioporto, dove Rex lo attendeva già con una navetta per tornare alla base degli Eclipse.

“ Io…. grazie, lo terrò a mente.”, sospirò il Sith. Negli ultimi anni, pur restando amico e alleato del Clan Disney, aveva mantenuto comunque una certa distanza dopo la scomparsa di Della. Ora forse era tempo di riallacciare i legami. Dopo un’ ultima discussione per eventuali affari e nuovi eventi, salì sul veicolo, ricevendo subito una chiamata da Leila. Cliccando sul Prizmod, gli apparve il sorriso raggiante della figlia.

“ Papà, congratulazioni per la vittoria, sono felice tu stia tornando in campo nell’ultimo anno.”, disse contenta Leila, salutando dal suo schermo e scaldando un pò il cuore del leggendario Custode. Quanto le ricordava Padmè in quei momenti.

“ Grazie, tesoro, è tempo che cominci a dare un pò più spazio alla nuova generazione, stando però loro accanto. A breve anche il tuo ruolo sulla stazione spaziale si concluderà, voglio che anche tu ti faccia conoscere di più dal resto degli Eclipse.”.

“ Perfetto, avevo proprio bisogno di sgranchire un pò le gambe- disse soddisfatta la mora-  A questo proposito, noi tutti ti invitiamo qui per l’invio dei prossimi tributi. Ci sarà anche Han.”.

 

“ …….Verrò molto volentieri. Digli che gli regalerò anche una nuova armatura.”, disse il Sith dopo qualche secondo di pausa e una nota di sadismo nella voce che Leila non mancò di afferrare, avendola sentita spesso riguardo quelle reclute che impressionavano Vader o lo facevano infuriare.

 

Non era infatti di per sè che Anakin detestasse Han Solo, anche per le semplici ragioni che:1) Il partner del Cacciatore di tesori era un Wookie che aveva già conosciuto durante la guerra e con cui aveva stretto ai tempi un rapporto di fiducia reciproca;2) Ricordava molto bene cosa significava essere un giovane scavezzacollo dalla battuta pronta che metteva le mani su qualsiasi cosa gli capitasse davanti, fosse per sopravvivere o per mero divertimento.

 

Però, come ogni padre, aveva degli standard, ulteriormente alzati sia a causa dell’assenza di Padmè che di tutto ciò che Leila portava con sè se la sua relazione fosse continuata…. e di cui il clan Eclipse non era che una microscopica parte. Quindi Vader avrebbe fatto tutto il possibile per assicurarsi che il potenziale genero fosse sia all’altezza di Leila dal punto di vista morale che capace di difendere lei e la sua eredità da ogni minaccia.

 

Non negando il fatto che si divertisse tantissimo a pestarlo a ogni incontro.

 

Mentre il veicolo di Anakin si alzava per raggiungere lo Star Destroyer nell’atmosfera, Ven osservava sul tetto di un vicino palazzo a braccia conserte. Alla fine non aveva avuto il coraggio di approcciare il vecchio amico.

“ Mi dispiace, Anakin, spero che alla prossima occasione potremmo parlare tutti e due a testa alta e senza segreti.”, disse prima di saltare verso il basso ed evocare la forma veicolare del proprio Keyblade, tornando su di esso al Deposito.

                                               *****


 

Casinò di Ominus 9, nei territori dell’ Alba rossa, una piccola bisca di criminali e disperati che speravano di girare la loro fortuna in una notte. Nel più dei casi si ritrovavano però col Prizmod di molto alleggerito, com’era il caso del noto pirata Jack Sparrow, la cui fama era nata grazie alle sue operazioni di sabotaggio contro i Diafani quando era appena un adolescente. Nonostante fosse famoso come Scommettitore per ottenere l’effetto più desiderato in battaglia attraverso i suoi dadi, quando cercava di fare del gioco d’azzardo propriamente detto ogni favore che la Forza sembrava concedergli svaniva completamente.


 

“ E' la fine, Elizabeth mi farà a pezzi.”, mormorò l’avventuriero, sbattendo la testa sulla slot machine dove aveva puntato la  sua parte di ricompensa dell’ultima missione. E anche se l’amica non l’avrebbe picchiato troppo per il denaro perso, di certo l’avrebbe fatto per qualsiasi artefatto avrebbe dovuto consegnare al casinò per pagare il debito.


“ Francamente sono stupito che non l'abbia già fatto. O che per lo meno non abbia lasciato te e Hondo su qualche pianeta prima di proclamarsi capitano.”, commentò una voce femminile dietro di lui. Voltandosi, Jack vide una familiare Togruta elegantemente vestita, che in mano teneva sardonica un cofanetto trasparente pieno di fiches mentre rivolgeva uno sguardo sornione al moro.


Apparentemente dimentico della propria dignità, questi si buttò ai piedi di quell’angelica apparizione, strattonandone la caviglia.

“ Ahsoka, sei proprio tu? Ti prego, salvami.”, pregò con un filo di voce Jack. Ahsoka lo allontanò con un lieve movimento del piede e agitò la confezione di fiches, stavolta con espressione più seria.

“ In cambio di informazioni.”, disse abbassando il bel viso ambrato.


 

“ Tutto quello che vuoi.”, disse il moro gesticolando vistosamente con le dita com’era solito fare quando nervoso o quando tentava di fregare qualcuno. Pochi minuti dopo erano al bar del casino, tra di loro una generosa dose di snack.


 

“ Dunque.... quand'è stata l'ultima volta che hai visto Topolino, Paperino e Pippo?”, domandò la bella Togruta, incrociando le braccia. Jack prese una manciata di patatine, masticandole pensoso.


 

“ Mhh, più di un anno fa, credo. Cercavano informazioni su quella scia di asteroidi, il Triangolo del diavolo, visto che sono stato tra i pochi a uscirne vivo. Hai presente?”.

La Jedi imprecò sottovoce mentre pensava alla zona menzionata dall’amico, nota per le decine di astronave che si erano perse per un motivo o per l’altro. I più ritenevano che in quel luogo si trovasse uno dei pochi accessi alle dimensioni che componevano la Forza, per la precisione il Lato oscuro.
 

Inutile dire che ben pochi ne uscivano vivi o sani di mente.

“ Sì, una volta ci siamo quasi finito dentro per una tempesta cosmica. Per fortuna Hera è Hera e ci ha tirato fuori all’ultimo momento utile. Ma non vedo che volessero cercare in quel buco. Non sono i tipi da cercare artefatti e altri tesori a costo della vita…. o della sanità mentale. A meno che non siano strettamente necessari.”.


“ Hanno detto che potrebbe essere una missione di salvataggio. Secondo te chi potrebbe essere finito nello stesso Lato Oscuro? Insomma, so che è lì che le sorelle Clawthorne hanno trovato il loro disgustoso vermone gufo, ma loro sono completamente schizzate”, notò Jack, continuando a ingozzarsi.

Ahsoka  represse appena un brivido di disgusto ripensando al suo finora unico incontro con lo Spectrobe condiviso dalle due streghe, combatterlo era stato un autentico incubo, reso ancora peggiore dal suo comportamento da pagliaccio. Sperava seriamente di non reincontrarlo troppo presto.


“ Ho una manciata di nomi che mi vengono in mente- sbuffò, lasciando subito da parte il pensiero- Se hanno davvero deciso di salvarli, sono andati incontro al suicidio. Ma d’altro canto potrebbe essere uno dei pochi modi per risolvere la situazione se andasse a puttane. E temo lo farà, visto quanto successo con Demyx.”.


“ Sono comunque il più grande team di avventurieri di quest'epoca, non sottovalutarli.”, disse Jack più ottimista. Ahsoka fece quindi per andarsene lasciando la confezione di fiches al moro, ricordandosi però di aver cercato il pirata anche per un altro motivo e si rivolse a lui con espressione grave.

“ Vero… Ah, Jack, un’ ultima informazione, considerala un regalo da parte di un’ ex. Lui è tornato… e sta pur certo che alla prima occasione ti cercherà.”.

L’ uomo inizialmente non capì a chi la propria ex potesse riferirsi, finchè un pensiero traditore non si infilò nella propria mente, una paura seconda solo alla giusta ira di Elizabeth.

“ Lui chi….. oh, no, non puoi parlare sul serio!”.

 

                                                ******

 

Trascorsero un paio di settimane dalla battaglia simulata Disney/ Eclipse. In quel lasso di tempo Paperone e Ventus avevano continuato a cercare notizie su Topolino, Paperino e Pippo, mentre il gruppo di Sora si allenava per raggiungere standard sempre superiori. Accompagnati da Mando,  si erano recati a esplorare un piccolo dungeon appena scoperto in un sistema piuttosto distante dalla Terra, riuscendo a completarlo in una manciata di giorni e a tornare con un buon bottino.

 

“ Alle missioni divertenti, ma senza sgradevoli sorprese.”, affermò Angela.

“ E senza psicopatici.”, aggiunse Judy, mangiando la sua fetta di budino alle carote.

 

“ Non direi, quella guida aveva un che di inquietante se posso permettermi.”, affermò invece Alami, ricoprendo il suo dolce con crema di cioccolato. Sora sbuffò, servendosi a sua volta.

 

“ Aveva solo un gusto per il macabro, sai che roba. Comunque…..”, cominciò venendo però interrotto da un bip proveniente dal radar dell’astronave. Mando mosse le rotelle della sua sedia per tornare ai comandi e controllare cosa l’avesse allertato.

 

“ Mhh, sembra che ci sia una nave molto grande in arrivo dall’iperspazio, praticamente delle stesse dimensioni di uno Star Destroyer. Ma- commentò il guerriero, impallidendo sotto la maschera mentre ingrandiva l’immagine- non può essere!”.

Con un botto, un’enorme astronave uscì dall’ iperguida, spingendo la nave più piccola di alcuni chilometri senza però danneggiarla. Gli occupanti corsero ai finestrini e fissarono l’apparizione che avrebbe segnato i loro incubi per molte settimane a venire.

Sora sentì allo stesso tempo un brivido lungo la schiena e un umido calore dentro le mutande quando vide cosa si stagliava davanti alla Razor Crest, qualcosa uscito da un incubo.
 

Un gigantesco vascello solare completamente nero, la prua simile a una bocca famelica e con numerose file di cannoni da tutti i lati. Sotto la chiglia si trovavano diverse protuberanze simili a tentacoli incredibilmente realistici. Sulla vetta dell’albero maestro, affiancato da un ghignante Jolly Roger, si trovava niente meno che il redivivo Davy Jones.

“ Ah, guarda chi si vede, i piccoli sorci della Disney.”, disse il leggendario corsaro, seduto a gambe incrociate su uno piloni della struttura, intento a lucidare la sua spada. Nonostante il suo lungo esilio dalla via lattea non sembrava essere cambiato, era sempre l’alieno dal volto di polipo e l’espressione sfrontata, un vero pirata, nonostante l’aria apparentemente tranquilla che tradiva però un’ aura a dir poco mostruosa.

Ogni occupante della Razor Crest, Dumbo incluso, sbarrò gli occhi, sentendosi come se la loro piccola nave venisse stretta da una pressione grande e antica quanto il più profondo degli oceani. Qualsiasi racconto gli occupanti della navetta avessero sentito su di lui, non rendeva minimamente giustizia alle capacità di Davy Jones. Senza contare che sicuramente non aveva trascorso l’esilio impigrendosi, anche da quella distanza era visibile che per tutti i quindici anni della sua scomparsa si era allenato come un dannato.

“ L….. Lord Jones, conoscervi è un…… onore.”, deglutì Mando, cominciando ad armeggiare coi comandi per portare la Razor Crest e i suoi occupanti il più lontano possibile. Non fosse che sulle immagini fornite dagli scanne, sulla poppa appariva anche un certo albino.

 

“ Riku, sei proprio tu?”, domandò Sora facendo un passo indietro. Non voleva neanche immaginare cosa stesse provando l’amico di sempre a due passi di distanza dall’uomo che aveva attaccato l’arcipelago appena un anno prima. Dietro di lui Alami, Montblanc e Judy non erano meno orripilati.

 

“ Sora, scappa il prima possibile- affermò l’albino nei comunicatori, con tono chiaramente terrorizzato- So che il nostro ultimo incontro è stato quello che era, ma per adesso non mi stanno facendo niente a parte farmi allenare. Cerca di scoprire dove si trovi Kairi. Solo a quel punto saremo davvero liberi.”.

La voce quasi rotta del ragazzo colpì in maniera insopportabile l’animo di Mando, che non potè fare a meno di colpevolizzarsi.

“ Riku, io…. mi dispiace di non averti portato con me quando sono scappato. Ero concentrato solo su di me e Della che mi sono ricordato di te solo quando ormai non eravamo più su Tenebrae. Non me lo perdonerò mai.”.

 

“ Non preoccupatevi, maestro, la situazione era già contro di voi e non vi biasimo- lo tranquillizzò Riku - E comunque mi trattano bene per ora, anche se posso lasciare la base solo per le missioni.”.

Mando tirò un tiro di sollievo nel sentire che il ragazzo non veniva maltrattato( almeno fisicamente, se si escludevano gli allenamenti), avendo vissuto con sensi di colpa per settimane. Avrebbe voluto volentieri voltare la Razor Crest per schizzare via a velocità iperluce, ma poi Jones fece un’offerta troppo ghiotta.
 

“ Che ne dite di una gara? Se vincete Riku sarà libero di andarsene, altrimenti…. voi sarete di nuovo ospiti di Lady Malefica.”, affermò crudele l’anziano pirata, atterrando con un balzo sul ponte dell’ Olandese.

Tutti si girarono verso Sora, che per la prima volta sentì su di sè la pesante morsa del comando. Una parte di lui voleva solo tenere i suoi compagni al sicuro, ma la parte più egoistica voleva salvare il suo più più vecchio e caro amico, dando al contempo una lezione agli Stecker.

“ E va bene. Però, dovessimo vincere, pretendo anche di sapere cosa vi ha davvero portato ad attaccare le isole l’anno scorso.”.

“ Giuro sul calderone di Ade che io e i miei compagni, inclusa Lady Malefica, ti daremo tutte le informazioni che abbiamo e lasceremo che Riku vada via con te.”, affermò Jones portandosi la mano sul cuore, dando quindi una piccola spallata a Uncino, che imitò a sua volta il gesto.

 

“ Lo giuro.”.

Gli occupanti della Razor Crest fecero a loro volta il giuramento, e l’intera area venne attraversata da un’ondata di energia invisibile che venne avvertita da ogni avventuriero vicino. Molti di loro si chiesero cosa avesse spinto qualcuno a giurare sul calderone di Ade…. il guardiano dei defunti tendeva a non prenderla bene quando qualcuno tentava di beffarsi del suo giudizio.

“ Sora, spero che tu faccia ciò che fai.”, disse Judy severa, fissando l’amico d’ infanzia con sguardo penetrante. Lui scosse la testa.

“ Per niente. Sia se vincessimo o se perdiamo, avete l’obbligo di picchiarmi a sangue dopo, non osate trattenervi.”.

Un droide uscì dall’ Olandese Volante, ponendosi a metà strada tra le due astronavi.

“ Sorpasseremo la scia di asteroidi, e poi faremo sei giri attorno a quel pianeta.”, affermò Davy Jones, ora tranquillamente in punta di piedi sulla prua della nave accanto a Uncino e Riku. L’ ora vicecapitano puntò uno sguardo di rabbia alla nave, ricordando la sua sconfitta per opera di Mando. Chiaramente sperava in una rivalsa, anche per il buon nome degli Stecker.

 

“ Per noi va bene. Possano gli dei  e la Forza stessa giudicarci egualmente.”, rispose Mando, mentre il countdown del droide giungeva al termine. Con un doppio boato, le due astronavi partirono a tutta birra accompagnate rispettivamente da una scia cianotica e una verde veleno.

La Razor Crest si muoveva in maniera incredibilmente fluida tra gli asteroidi, lasciando dietro di sè una scia cerulea, mentre l’ Olandese volante attraversava indenne la scia di rocce, che si riducevano in polvere al mero contatto mentre Jones faceva girare il timone con la gioia di un bambino. Nonostante tutto l’abilità di Mando come pilota sembrava fare la differenza, offrendo un pur piccolo vantaggio nello schivare i detriti più fastidiosi, come quelli contenenti cristalli magici che esplodendo al contatto rallentavano lo stesso Olandese.

D’altronde, da bravi Stecker quali erano, i membri della ciurma non avevano la minima intenzione di giocare correttamente. Ormai a metà strada del campo di asteroidi, scariche elettriche percorsero l’interno della nave, che rallentò improvvisamente. Guardando dall’ oblò, Sora vide una fitta rete avvolta in un campo di energia ricoprire l’intero veicolo.

“ Una rete elettromagnetica!”.

 

“ A tagliarla vado!”, esclamò Grogu, attivando le funzioni di sopravvivenza della sua tuta e uscendo con l’ascia in mano, avvolgendola con un fitto strato di energia per tagliare la rete. Questa non oppose resistenza, ma era comunque riuscita a rubare loro preziosi secondi. Non di meno, riuscirono a raggiungere l’ Olandese presso l’atmosfera del pianeta vicino, certi di poter colmare lo svantaggio.

“ Montblanc, hai finito i calcoli per l’ultra turbo?!”, esclamò Mando rivolto al piccolo Moguri, che per tutta la corsa era stato impegnato a eseguire complessi calcoli col computer della navetta, aggiornata nelle ultime settimane da Archimede con varie migliorie. Tra cui un nuovo tipo di motore capace di raggiungere incredibili velocità anche senza far ricorso all’ iperluce, più che legale in questo tipo di corse.

“ Sì, kupò! Mando, parti pure, kupò!”.

“ Bene, comincia il giro, tenetevi forte!”, esclamò il Mandaloriano, e tutti i membri del piccolo equipaggio corsero ai sedili a mettersi le cinture, pronto per il sicuro botto che già aveva dimostrato di poter mandare tutto per aria anche con la gravità artificiale. Ma l’attesa divenne sempre più lunga e quando Sora riaprì gli occhi, vide che quasi ogni sistema del veicolo sembrava disattivato.

“ Papà, tutto si è spento, a riavviare non riesco.”, disse Grogu, premendo bottoni a ripetizione mentre i compagni si rialzavano per cercare il guasto.

“ Anche l’ Olandese volante si è fermato, strano.”, notò Angela, indicando da uno specchietto il mostruoso vascello. Mando, vedendo che la Gargoyle aveva ragione, decise di rischiare quando ricevette una chiamata degli Stecker.

“ Mi sentite?”, domandò la voce quasi inquieta di Uncino.

 

“ E’ il vostro ennesimo trucco?”, domandò Sora, tanto sospettoso quanto irato.

 

“ Stavamo per chiederlo noi, qui non funziona niente di niente a parte le comunicazioni. E sì che avevamo aggiornato l’ Olandese con gli ultimi ritrovati informatici.”.

 

“ Neanche qui, sembra che siamo stati colpiti da qualcosa di molto più potente della rete elettromagnetica che ci avete lanciato. Riku sta bene?”.

“ E’ solo spaventato, ma non più di noi. Spugna sta controllando il nucleo dell’astronave per ora, vi faremo sapere- affermò il capitano con un velo di faticosa educazione- Considerate la sfida annullata per ora, se ne riparlerà quando ci avremo capito qualcosa.”.

“ Va bene, noi adesso proveremo a chiamare la Terra e- affermò Mando, prima che una forte scossa colpì la nave- cos’era?”.

Entrambe le navi cominciarono a precipitare senza controllo verso il pianeta, venendo avvolte da un alone di fuoco dovuto all’attrito con l’atmosfera. Nello stesso istante, Mando e Davy Jones diedero un ordine identico.

“ Preparatevi all’impatto!”.

                                                                                                         *******

Uff, è una vita che ci metto così tanto ad aggiornare una storia, mi scuso ai quattro cani che seguono per averci messo tanto, sono stato preso un pò dalla continua ricerca di un impiego, dalle altre fic che ho incominciato( pirla io) e ovviamente dalla mia poltroneria. Spero il ritorno di Davy Jones sia stato di vostro gusto, volevo ritrarlo per come me lo immagino in questo scenario, un mostro di avventuriero e generale che riderebbe anche di fronte al peggior abominio uscito dalla Forza, e state pur certo che quando arriverà il momento non se ne andrà in silenzio come l'altra volta( beh, non che venire sparato a velocità iperluce verso i limiti della galassia gridando ' JACK SPARROW!' sia silenzioso). La minisaga che segue si rifarà a uno degli ultimi film diventati relativamente di recente proprietà Disney, e renderà la fazione di Malefica ancora più pericolosa. A presto.
  
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