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Autore: MiakaHongo    14/12/2023    3 recensioni
[Post TROS]
Rey stava dormendo quando improvvisamente una sequela di scene terrificanti le passarono velocemente davanti agli occhi: la battaglia di Exegol, Palpatine che le rivela di essere suo nonno e Ben che sacrifica la sua vita per lei morendo tra le sue braccia lasciandola inerme. Ma non erano solo immagini del passato, susseguirono anche delle scene che non aveva mai visto e che mai avrebbe voluto si realizzassero, ovvero i suoi amici: Poe, Finn e Rose feriti che urlavano dal dolore. Non poteva più sopportare quella vista quindi fu lei a sovrastare le loro urla con le sue, fu allora che piombò un improvviso silenzio e si ritrovò circondata da un’oscurità fitta e fredda che la fece sentire improvvisamente sola e angosciata.
“C’è qualcuno?”
Chiese guardinga in posizione difensiva, nonostante non avesse nessuna arma con se.
“Per quanto ancora fingerai che io non esista?”
Quella fredda voce femminile le era familiare.
“Chi sei tu?”
“Tu sai già chi sono io, lo sai da sempre, fingi solo di non saperlo… ma d’altronde è quello che sai fare meglio, no? Fingere che le cose che non ti piacciono non esistano!”
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La riunione del nuovo Consiglio si concluse con un riepilogo dei punti approvati e Rey, Finn e Poe si ritrovarono all’esterno dove li aspettava Rose.
“Allora? Come è andata?”
Chiese lei impaziente.
“Direi bene: hai davanti a te i membri del nuovo Consiglio!”
Affermò Finn.
“Complimenti ad entrambi, allora! Non avevo dubbi che ce l’avreste fatta! Mi raccomando, adesso siete tutti e due doppiamente responsabili per il nostro futuro!”
“Grazie della poca pressione…! Comunque dovresti rivolgerti anche a Rey, a quanto pare adesso anche lei è alla pari di un membro del Consiglio”
Le ultime parole uscirono a Poe con un’espressione confusa e fecero sentire Rey leggermente in colpa per aver usato i suoi poteri mentali su di loro poco prima; ma era anche vero che aveva avuto poco tempo per esporre loro i suoi pensieri ed era convinta che, se lo avesse fatto, sarebbero stati ugualmente concordi con lei… era stata semplicemente costretta ad accelerarne il processo!
“Davvero? Avevo capito che non ti piacesse l’idea di ricoprire un ruolo politico”
Disse la sua amica.
“Si ma in questo caso ho capito che posso davvero fare qualcosa di significativo per contribuire alla pace e alla fine della guerra, quindi ho deciso di prendermi questa responsabilità”
Tagliò corto lei: voleva approfittarne per parlare loro di tutte le restanti questioni aperte, ma il membro del nuovo Consiglio, Kayla, la avvicinò.
“Rappresentante Skywalker, vorrei che non aveste frainteso le mie parole durante la riunione. Speravo che aveste un attimo da dedicarmi in privato”
Rey rimase sorpresa a quelle parole.
“Non penso ci sia stato nessun fraintendimento ma, se lei lo ritiene necessario, nessun problema”
Si voltò verso i suoi amici come a chiedere il permesso di assentarsi.
“Va pure, ma ci vediamo tra circa un’ora alla Cantina a festeggiare, ok?”
Concordò Rose.
“Così avrai anche tutto il tempo per raccontarci quelle cose che devi ancora riferirci”
Puntualizzò Finn. Rey annuì e salutò i suoi amici.
Non appena si allontanò fu Poe il primo a parlare.
“Ok, penso che approfitterò del tempo a disposizione per togliermi questi abiti e mettermi qualcosa di più comodo”
Non fece nemmeno in tempo a finire la frase, che si scompigliò leggermente i capelli con la mano facendo ricadere il suo solito ciuffo ribelle sulla fronte.
“Ehi! Vuoi già rovinare la mia opera d’arte?”
Si lamentò Rose.
“Non fraintendere, hai fatto un lavoro eccelso, ma se resto ancora così penso che persino BB-8 farà fatica a riconoscermi!”
“Penso che farò anche io lo stesso Rose, ma ti promettiamo che al prossimo evento che necessiterà un abbigliamento simile, sapremo già a chi rivolgerci!”
Le disse Finn con un sorriso.
“Ok, per questa volta ve la cavate”
Rispose lei.
“Ma per la prossima volta vogliamo vedere anche te e Rey vestite in modo elegante! Sperando che la prossima occasione sia più divertente di questa!”
Finn e Poe salutarono quindi l’amica ed andarono a cambiarsi. Una volta di nuovo calati nei loro ‘panni’, i due amici si guardarono entrambi allo specchio con aria di assenso.
 cap-7-6
“Bentornato Poe!”
“Bentornato a te, Finn!”




Ben era atterrato ad AjanKloss, facendo attenzione a scendere in un luogo isolato in modo da passare il più inosservato possibile.
Gli ci volle un po’ più di tempo del previsto per arrivare al campo. Nel frattempo, aveva pensato ad un possibile piano per Rey, ma per attuarlo doveva prima incontrare delle persone a cui la ragazza teneva. Come se non fosse già abbastanza difficile, nel frattempo, avrebbe anche dovuto cercare di evitare il coinvolgimento di Rey nel nuovo Consiglio, a patto che fosse ancora in tempo, ed evitare di dare troppo nell’occhio rischiando che lo riconoscessero: di sicuro non tutti sarebbero stati felici di avere Kylo Ren nel proprio campo base. Più facile a dirsi che a farsi, dato che a quanto pareva la base della Resistenza era piena di gente; si chiese se fosse per la riunione del nuovo Consiglio ma non aveva importanza: le sue priorità erano altre, al momento.
Approfittò della folla per confondersi maggiormente tra essa e, quando poteva, passava il più possibile per vie defilate o nella radura circostante. Scrutò tra le persone e provò ad ascoltarne i discorsi ma non vide nessuno che ricordasse e che potesse identificare come amico di Rey, o a cui potesse chiedere informazioni senza avere il timore di essere riconosciuto.
Iniziò a chiedersi se fosse davvero una buona idea: forse avrebbe solo dovuto aspettare che la Jedi mantenesse la sua parola e che ci pensasse lei a presentarlo, ma non aveva comunque idea di come l’avrebbero presa i membri della Resistenza. Inoltre, aveva il brutto presentimento che ogni minuto in più che Rey passasse in quello stato avrebbe peggiorato sempre di più la sua condizione.
Stanco della ricerca, si era seduto dietro un cespuglio in un posto un po’ più defilato. Fu allora che, però, delle voci attirarono la sua attenzione, dal momento che la persona oggetto della loro discussione era esattamente quella a cui lui voleva più bene.
“Rey è stata sorprendentemente determinata e decisa oggi, non trovi?”
Chiese la prima voce.
“Già, l’ho trovato strano a dire il vero. Lei stessa aveva espresso dubbi su quel ruolo in precedenza…”
Gli rispose la seconda voce, anche essa maschile.
“Ma noi siamo i suoi migliori amici ed è nostro compito sostenerla, se lei è così convita delle sue azioni!”
Ben sobbalzò a quell’ultima frase: possibile che avesse trovato proprio delle persone che corrispondessero a ciò che stava cercando? Provò ad avvicinarsi sporgendosi leggermente, pur rimanendo nascosto, per cercare di vedere a chi appartenessero quelle voci. Quando riuscì ad inquadrarli, notò che il primo era il ragazzo contro cui aveva duellato, quando era ancora Kylo Ren; quello che il vecchio lui aveva definito “traditore del Primo Ordine”. Era presente anche quando lui stesso aveva combattuto contro Rey sulla Morte Nera e in quell’occasione lei lo aveva allontanato per evitare che fosse coinvolto nella battaglia. Ne evinse che doveva essere effettivamente uno dei suoi amici più stretti come affermava, anche perché quella non era la prima volta che lo aveva visto con lei. Peccato che la prima volta era stata poco dopo la morte di suo padre e lo aveva quasi ucciso, a volto scoperto. Come se non bastasse l’altro ragazzo, che affermava di essere anche lui uno dei suoi migliori amici, lo riconobbe come il pilota che aveva rapito, interrogato e torturato personalmente. Iniziò a pensare alla sua non più come una gran fortuna né come una grande idea, probabilmente sarebbe stato meglio aspettare davvero l’intervento di Rey.
Improvvisamente Finn smise di parlare e si bloccò.
“Che c’è, perché ti sei fermato?”
Chiese Poe all’amico.
“Una sensazione… c’è qualcuno lì?”
Chiese lui, sentendosi osservato. Ben rimase il più possibile immobile ed in silenzio, ma Finn insistette comunque cercando guardingo intorno. Ben sentiva che era vicino, ci avrebbe messo poco a scoprirlo, quindi decise di provare ad anticiparlo, sperando vivamente che l’obiettivo di aiutare la loro amica gli avrebbe fatto passare sopra i trascorsi che avevano avuto assieme.
“Vengo fuori se promettere di non dare di matto”
I due si guardarono sospettosi e tesero pronta la mano sui blaster che portavano per la loro sicurezza.
“Perché dovremmo dare di matto?”
Chiese guardingo Poe. Ben alzò le mani in segno di resa ed uscì lentamente dal suo nascondiglio. Non appena il ragazzo si voltò ed i due amici potettero vederlo in volto, sobbalzarono dallo stupore ed istintivamente puntarono immediatamente i loro blaster contro di lui.
Ben rimase impassibile: non sembrava molto preoccupato dalla cosa. Era più concentrato a pensare a come li avrebbe potuti convincere, essendo già quella reazione non di certo un buon segno. Fu felice di notare almeno che nei pressi non ci fosse nessuno, ci mancava solo che accorressero altri ribelli in loro soccorso a generare ulteriore panico.
“Ren!”
Sibilarono entrambi quasi all’unisono, sgranando gli occhi con un misto tra stupore e terrore.
“Non ho intenzione di farvi del male, per quanto vi possa sembrare strano, sono qui per aiutarvi”
“Strano? Ma che dici? Ci hai solo torturato e quasi ucciso! Ma se dici di volerci aiutare, allora tutto ok, stupidi noi a pensare male… forse dovremmo invitarti a bere con noi: gradisci della birra? O forse il Leader Supremo del Primo Ordine preferisce del raro e più prezioso Grog Novaniano?”
Esordì Poe con una per niente velata e, tanto pungente quanto spietata, ironia.
In quel momento Ben si ricordò quanto per lui fosse difficile comunicare con chiunque non fosse Rey.
“Avete buone ragioni per avere sospetti nei miei confronti, ma se siete davvero i migliori amici di Rey come dicevate, dovreste volerla aiutare e io sono qui per questo! Ma per farlo ho bisogno del vostro aiuto!”
“Quindi ci stavi spiando!”
Lo accusò Finn.
“So di non essere benvisto qui, quindi sì stavo cercando qualcuno che potesse mettere da parte le divergenze per aiutare Rey. Fino a ieri ero con lei ma le è accaduto qualcosa… vi ho sentiti prima ed anche voi avete notato che ha qualcosa di strano!”
“Se ti ha portato qui, nel pieno cuore della Resistenza, sicuramente!”
Ammise Poe molto turbato da quello strano discorso.
“Ieri mi ha portato in una missione con lei alle coordinate che avete ricevuto dal seguace di Palpatine che adesso è sotto vostra stretta sorveglianza. Abbiamo trovato molte cose da farvi analizzare tra cui un chip che è nella mia tasca…”
“Lo prendo io!”
Lo anticipò Finn prima che potesse muoversi, quindi si avvicinò a lui e prese l’oggetto dalla sua tasca, su cui notò il logo del Primo Ordine.
“Ho provato a leggerla: è criptata, ma sono sicuro che avete qualcuno capace di decriptarla”
“Che sorpresa: il logo del Primo Ordine! Vorresti farci credere che il Leader Supremo non abbia l’accesso?”
“Non sono più il Leader Supremo e, per quanto vi possa risultare difficile da accettare, non ho mai avuto l’accesso a questi dati, nemmeno mi avevano mai comunicato l’esistenza di questi ‘seguaci di Palpatine’ e dei dubbi esperimenti che sembrano aver fatto nelle coordinate indicate”
Finn e Poe riconobbero parte di quanto solo Rey era a conoscenza, ma avevano ancora molti dubbi sulla faccenda, sembrava il tutto molto strano. Troppo strano.
“La faremo analizzare e prega che ci sia qualcosa di utile, sennò per te potrebbe finire davvero male!”
“Si è già svolta la riunione del nuovo Consiglio?”
Chiese di getto Ben, ignorando la minaccia di Finn.
“Come sai della sua esistenza? E perché vuoi saperlo? Vorresti forse sabotare la riunione o peggio fare del male ai membri?”
Chiese Finn con gli occhi ridotti a due fessure. Il ragazzo sospirò cercando di mantenere il controllo e di spiegarsi con la maggior calma possibile.
“Non voglio fare niente di simile! So della riunione perché me lo ha detto Rey, ma come cercavo di spiegarvi lei mi ha aiutato, ma allo stesso tempo per farlo ha dovuto cedere al lato oscuro della Forza. Questo l’ha cambiata ed adesso sta compiendo delle azioni non da lei, mi aveva detto che la sua intenzione era quella di presenziare al Consiglio per farsi dare un ruolo politico… vi ho fatto la domanda per sapere se questo è già accaduto”
I due si guardarono un attimo in silenzio, interdetti per qualche secondo, ma poi fu Poe a parlare di nuovo.
“La riunione si è già svolta, l’esito non deve essere di tuo interesse. Se anche avessimo notato qualcosa di strano in Rey, di certo non lo è a tal punto da vederla adesso come una pazza omicida”
“Quindi ora lei ha quel ruolo… è un errore: Rey non è nelle condizioni di ricoprirlo in questo momento, credetemi! Non è una pazza omicida, ma il Lato oscuro in lei continuerà a crescere se non facciamo qualcosa. Ho provato a parlarle, ma le sue intenzioni diventano sempre più preoccupanti”
Ben provò a ridurre la distanza da loro ma, non appena fece un passo, Poe e Finn gli puntarono in maniera ancora più diretta le loro armi contro.
“Fa solo un altro passo e spariamo!”
Minacciò Finn.
“E non provare ad usare i tuoi trucchi mentali con noi, stai forse cercando di metterci contro Rey?”
Continuò Poe.
“Non è così che funzionano i trucchi mentali! Inoltre, potreste mettere giù quelle armi? Se avessi voluto farvi del male, sapete bene che avrei già potuto disarmarvi con la Forza!”
Disse Ben, iniziando ad essere abbastanza spazientito, ma i due non lo fecero. Anzi, Poe proseguì con il suo discorso.
“Oh, so come funzionano: mi ricordo bene come sei entrato nella mia testa per estrapolarmi l’informazione relativa al mio droide e scusami, ma è un’esperienza che non ci tengo proprio a ripetere!”
Asserì secco Poe.
 cap-7
“L’ultima volta che ti ho visto io, stavi combattendo contro Rey, quindi penso sia più che lecito avere dei dubbi su quello che ci stai dicendo! E poi, come facciamo ad essere sicuri che tu non abbia usato un trucco mentale anche per convincere lei della tua nuova ‘buona fede’?”
Confermò Finn, ma Ben non aveva intenzione di arrendersi.
“I trucchi mentali non funzionano sui Jedi, soprattutto su uno con le capacità che ha Rey! E’ stato proprio alla fine di quello scontro che Rey mi ha fatto capire quale fosse la strada giusta da seguire. Per questo sono andato ad Exegol ed ho combattuto al suo fianco contro Palpatine”
Poe e Finn si scambiarono un’altra occhiata, quella versione in effetti coincideva con quanto raccontato loro dall’amica.
“Rey ce lo ha accennato una volta, ma aveva anche detto che tu in quell’occasione ti eri sacrificato per lei… eppure sei qui”
Ammise Poe, Ben ringraziò il cielo che Rey lo avesse accennato loro: forse aveva una speranza di risultare lontanamente credibile.
“Esatto l’ho fatto, ma non ero esattamente morto e Rey ha trovato un modo per farmi tornare. Purtroppo, per farlo, ha dovuto cedere al Lato oscuro come vi dicevo prima… lo so che non è facile da comprendere ma è così. Ed ora voglio aiutarla a tornare come era prima, ma penso di aver bisogno del vostro aiuto”
“Ammettendo per un attimo che ti volessimo credere, in cosa consisterebbe questo piano?”
Chiese guardingo Poe.
“Sono convinto che se Rey parlasse con le persone che gli sono più vicine, facendola ragionare e rievocando i suoi ricordi con noi, potremmo far riaffiorare la vera sé stessa. Da solo non ne sono stato capace, per questo ho bisogno di voi: se le ricorderemo chi è, tramite il legame che ha con tutti noi, potremmo riuscire a farla ragionare e a farle capire perché quella che sta percorrendo non è la strada giusta. Il posto ideale dove fare tutto ciò potrebbe essere Exegol, dove si è svolta l’ultima battaglia contro Palpatine, la mia intenzione è chiederle vederci lì stasera. Lì è dove tutto è iniziato e penso che possa essere il posto adatto per rievocare la vera sé stessa…!” stava per dire altro, ma proprio in quel momento percepì che la Forza aveva attivato il suo legame con Rey, infatti la poteva vedere adesso come se fosse anche lei davanti a lui. “…no, non adesso!”
Imprecò lui.
“Ben, adesso se… aspetta, ma stavi parlando con qualcuno?” chiese Rey con sospetto, mentre lo osservava girandogli intorno, lui non rispose “sei ancora su quel pianeta?”
Allo stesso tempo, anche Poe e Finn lo fissarono estraniati.
“Non adesso, cosa?”
Chiesero stupiti dal suo improvviso strano atteggiamento, non potendo loro vedere Rey.
Rey vide che Ben aveva le mani alzate e insistette in attesa di una risposta.
“Ben, sei in pericolo? Qualcuno ti sta minacciando?”
L’ex Leader Supremo, rimase in silenzio, cercando di capire come uscire da quella situazione nel modo più sicuro e convincente possibile. Sfortunatamente, sia la presenza di Rey che i suoi pensieri, non gli fecero accorgere in tempo che Finn, sospettoso, aveva eliminato la distanza tra loro due puntandogli direttamente il blaster al petto.
“Allora, perché non rispondi?”
Chiese l’ex assaltatore del Primo Ordine, ma appena Ben notò che il blaster era entrato in contatto con lui utilizzò la Forza per respingere sia Finn che Poe.
“No!”
Esclamò Ben, un colpo scaturì dal blaster di Finn che gli colpì di striscio la spalla destra, ma purtroppo anche la sua repentina reazione non bastò ad evitare che Rey vedesse Finn, essendo entrato in contatto con lui.
“Finn? Ben sei nella base della Resistenza? Come hai fatto? Sei impazzito? Non ti crederanno mai, ti avevo detto di aspettarmi! Cosa hai detto loro?”
Reagì furiosa lei.
Ben iniziò a correre verso la radura, scappando da tutti e tre. Era andata nel peggiore dei modi possibile: ora non solo aveva alle calcagna tutti e tre, ma non li aveva nemmeno convinti ad appoggiare il suo piano!
Mentre correva cercò di pensare ad un altro che potesse avere senso anche senza di loro, ma l’unica alternativa che aveva era di andare lui da solo su Exegol. Rey sembrava fuori di sé, non sapeva se le sole parole sarebbero bastate, forse avrebbe avuto bisogno di recuperare una cosa di cui si era disfatto tempo fa. Ma prima doveva procurarsi un mezzo di trasposto che avesse registrate le coordinate per la via sicura per Exegol. Aveva già controllato ed il Caccia Tie rubato non le aveva, il suo piano originario includeva il partire direttamente con gli amici di Rey o con lei stessa… entrambe alternative poco attuabili al momento. Gli restava solo una possibilità: ‘prendere in prestito’ un mezzo della Resistenza.




Finn e Poe si rialzarono non appena riuscirono a farlo, una volta di nuovo in piedi videro Ben scappare e partirono al suo inseguimento.
Non sapevano più cosa pensare, sapevano solo che era rischioso farlo scappare, quindi stavano facendo di tutto per raggiungerlo, ma più correvano e più Poe iniziò a riflettere, finché non disse a Finn di fermarsi.
“Stai scherzando? Lo perderemo!”
“E se anche lo raggiungessimo? Sta fuggendo lontano dal campo, se avesse davvero cattive intenzioni gli sono andate male. E poi dobbiamo essere realisti: noi due da soli contro di lui non abbiamo molte possibilità! Ma se tornassimo con dei rinforzi, allora sì”
“E se intanto scappasse o lo perdessimo? Se facesse qualcosa ad altri membri della Resistenza? Non avremo più la possibilità di verificare se stesse dicendo un briciolo di verità”
“Finn, dobbiamo decidere che rischio assumere e le nostre vite non sono un rischio che mi voglio prendere, specialmente con Kylo Ren”
Poe afferrò il braccio dell’amico.
“E va bene, ma sbrighiamoci. Tutta questa storia mi fa venire dei brutti presentimenti!”
I due tornano indietro cercando qualcuno che potesse aiutarli ma, non appena tornarono nei pressi del campo, il primo volto noto che incontrarono fu Rose. Era strano perché sembrava che fosse lei che si stesse affannando per cercarli.
“Dove diavolo eravate finiti voi due? E, Finn, si può sapere cosa è successo con Rey?”
“Dove eravamo finiti noi? Sai abbiamo incontrato… aspetta un attimo. Cosa intendi per:“cosa è successo a Rey”, è in pericolo?”
Chiese preoccupato Finn.
“È venuta da me chiedendomi dove fossi, sembrava furiosa, voi non ne sapete nulla?”
I due si guardarono perplessi.
“No, ma la storia si fa sempre più strana… non puoi immaginare chi abbiamo appena incontrato: Kylo Ren!”
Asserì Poe. I due si stupirono dell’espressione di Rose, perché non sembrava sorpresa quanto avrebbe dovuto.
“Non sembri sorpresa… perché non sei sorpresa?”
Chiese Finn perplesso.
“Rey mi aveva fatto giurare di non dirvelo perché ve ne voleva parlare lei direttamente oggi, ma ieri era con lui quando l’ho incontrata. Ha portato anche Ren, o Ben come vuole che lo si chiami ora, nella missione per verificare quelle informazioni. Anzi, mi ha garantito che di lui potevamo fidarci e che quella missione avrebbe dimostrato proprio questo”
“Quindi non ha detto solo bugie: molte cose combaciano con quanto ci ha detto anche lui”
Osservò pensieroso Poe.
“Pensi che possiamo fidarci di Ren adesso?”
Obiettò Finn.
“Rey mi ha assicurato che di lui potevamo farlo”
Confermò Rose.
“Ed aveva detto la stessa cosa a noi”
Poe fece riferimento all’ultima discussione avuta con Rey, dove lei gli aveva rivelato che Ben Solo aveva partecipato alla battaglia di Exegol al suo fianco.
“Si, ma adesso lui sta dicendo che non possiamo fidarci di Rey!”
Ricordò Finn, continuando a vedere qualcosa che non quadrava in tutta quella questione.
“COSA?”
Chiese Rose stupita. I due le spiegarono brevemente cosa era appena successo, poi le porsero anche il chip che gli aveva dato Ben.
“E questo è in breve cosa è successo. Pensi di poterla decriptare?”
“Certo! Con chi credi di parlare?” scherzò lei, ma altro la preoccupava. “Avete davvero notato qualcosa di strano anche voi in Rey, a parte il fatto che abbia accettato senza indugi un ruolo che non sembrasse voler ricoprire?”
“Non saprei… è passato poco tempo da quando è tornata, non abbiamo avuto il tempo di notare molto altro, ma comunque al momento non ci sembrava essere così pericolosa”
Ammise Poe.
“Durante la riunione del nuovo Consiglio non avete espresso i vostri dubbi sul ruolo che voleva ricoprire Rey?”
Chiese Rose.
“Mi ha sorpreso così tanto la sua proposta che fino a stamattina ti avrei detto che avrei espresso qualche dubbio. Non perché non ritenga Rey all’altezza di quel ruolo, anzi, credo che il suo supporto potrebbe essere molto utile; ma piuttosto le avrei almeno voluto domandare le motivazioni che l’avessero convinta a cambiare idea. Magari avrebbero potuto convincere meglio anche noi e gli altri membri del Consiglio”
“E allora perché non l’hai fatto Poe?”
Chiese la sua amica.
“È strano: non so risponderti. È come se d’improvviso i miei dubbi fossero sfumati e mi fossi convinto che fosse una scelta giusta”
“Già, anche per me è stato più o meno lo stesso…”
Concordò Finn. I due stettero in silenzio per qualche attimo e poi si scambiarono un’occhiata preoccupata.
“Credi che sia lontanamente possibile che…”
Iniziò Poe.
“No! Rey non lo farebbe mai… non con noi!”
Rispose prontamente Finn.
“Hai ragione…”
Sospirò Poe ancora sovrappensiero.




Ben cercò di avvicinarsi il più possibile all’area di attracco dei velivoli per cercarne uno poco sorvegliato ed isolato per prenderne possesso. Certo, avvicinarsi in quel momento sarebbe stato rischioso: non sapeva se Poe e Finn avessero dato già l’allarme o se fossero nei paraggi e lo stesso valeva per Rey, ma non aveva molta altra scelta.
Adocchiò un X-Wing non molto lontano, quindi si avvicinò con cautela, ma all’improvviso sentì una presenza dietro di lui.
Chiunque fosse, percepì che gli stesse puntando un’arma, quindi alzò le mani e si voltò lentamente pronto a replicare, sicuro che si trattasse nuovamente di Poe o Finn. Quando vide però di chi si trattava rimase letteralmente senza parole: era infatti l’ultima persona, o meglio Wookiee, che avrebbe voluto vedere in quel momento. Chewbecca era davanti a lui e gli stava puntando contro la sua balestra, la stessa arma con cui lo aveva colpito il giorno in cui aveva ucciso suo padre.
Avrebbe potuto provare a dire qualcosa, a spiegare le stesse cose che aveva detto a Poe e a Finn, a motivare la sua presenza lì e le sue intenzioni. Eppure restò lì, immobile, come se qualcuno gli avesse tolto la capacità di dire e fare qualsiasi cosa. La verità era che sapeva bene che Chewbe probabilmente lo odiava ancora per quanto fatto ad Han e che avrebbe potuto sparagli nuovamente da un momento all’altro, ma il motivo per cui non riusciva a dirgli nulla era perché una parte di lui sentiva di meritarselo.
Cos’altro avrebbe potuto fare? Chiedere scusa? Non voleva le scuse! Lui stesso non si era mai perdonato per quello che aveva fatto, quindi non poteva pretendere che lo facesse il migliore amico di suo padre.
Era anche vero che Ben, in quel momento, aveva uno scopo. Pensò che avrebbe potuto fare o dire qualcosa, avrebbe potuto farlo per Rey. Ma i recenti eventi e quest’ultimo, forse, dimostravano solo come il suo destino non fosse quello. Forse davvero sarebbe solo dovuto morire come si meritava. Dopotutto non era degno lui di salvare Rey, magari avrebbero trovato i suoi amici un modo al posto suo.
E se non lo avessero fatto?
Nemmeno quel dubbio bastò a spronarlo a reagire. Nemmeno quando il Wookiee avanzò fino a stare di fronte a lui. Chewbe rimase in silenzio, con l’arma puntata contro il suo nemico e con lo sguardo fisso in quello di Ben. Non era come con Rey: non riusciva a decifrarlo e a sostenerlo a lungo, o forse aveva solo paura di farlo, quindi dopo poco tempo chiuse gli occhi in attesa del suo destino. Ogni attimo sembrava durare minuti interminabili nei quali si aspettava da un momento all’altro un colpo da Chewbe.
Quello che accade, però, fu tanto inaspettato che lo fece sussultare ed aprire di colpo gli occhi: invece di sparargli, il Wookiee lo abbracciò. Sul volto di Ben scese una lacrima, incredulo di fronte a ciò che stava accadendo.
“Perché non mi spari?” chiese stupito, ma il Wookiee non rispose. “Me lo merito!” insistette lui disperato, ma Chewbe continuava a stare in silenzio, un silenzio davanti al quale non riusciva più a trattenere i suoi sentimenti. “Mi dispiace Chewbe, mi dispiace così tanto!” disse con la voce soffocata, incapace ormai a trattenere le lacrime.
“Lo so”
Si limitò a rispondere il Wookiee, citando le stesse parole che Han era solito dire alle persone a cui voleva bene.
 cap-7-5
Rimasero in silenzio in quella posizione. Poi fu Ben a parlare.
“Cosa ti ha spinto a fidarti di nuovo di me? Non capisco!”
Ammise lui, in fondo non era riuscito a convincere gli amici di Rey nonostante avesse provato a farlo in tutti i modi. Il Wookiee lo sciolse dall’abbraccio.
“Tuo padre si era fidato di te anche quel giorno. Io non ero dello stesso parere e quando lo hai ucciso mi sono pentito amaramente di avergli dato fiducia. Da allora mi sono sempre chiesto se sarebbe cambiato qualcosa, qualora lo avessi fermato o se avessi provato prima a fermare te. Ero quindi convinto che se ti avessi trovato nuovamente di fronte, come è accaduto adesso, questa volta non avrei esitato. Ed, invece, ora che ho visto il tuo sguardo, ho capito: in quello sguardo, per quanto lo volessi trovare, non ho visto nulla del vecchio Kylo Ren. Vedo solo lo stesso sguardo di Han, lo sguardo di Ben Solo”
“Ma il passato comunque non si può cambiare”
Rispose amaramente lui.
“No purtroppo: ho perso Han, Leila e Luke e nessuno potrà riportarli indietro. Ma forse è proprio per questo che vale la pena non perdere anche te” Ben era rimasto senza parole: non sentiva di meritarsi così tanta fiducia, eppure era così felice di riceverla. Quando i suoi genitori gliela avevano concessa di nuovo lui non aveva più voluto ridarla a loro, ferito troppo profondamente dagli errori del passato e, quando aveva deciso di farlo nuovamente, era ormai troppo tardi, in quanto entrambi erano morti. “Ma piuttosto come mai sei qui?”
La domanda di Chewbe lo riportò alla realtà.
“Rey è in pericolo. Voglio aiutarla a tutti i costi e, anche se non saprei se possa funzionare, ho un piano che voglio tentare. Per attuarlo, però, ho prima bisogno di trovare un trasporto che abbia registrata la rotta sicura per Exegol”
Il Wookiee lo ascoltò in silenzio.
“Bene, ora lo hai!”
“Aspetta! Tutto qui? Non mi chiedi maggiori dettagli?”
“Se ho capito bene, è urgente. Perciò, seguimi”
Anche se Ben sapeva che Chewbe teneva a Rey, si stupì di cotanta fiducia nei suoi confronti. Lo seguì, ma quando intravide il Falcon si bloccò.
“Il Falcon?”
Sibilò.
Chewbecca ignorò completamente la sua reazione.
“Sbrigati, avevo capito che avessi fretta!” Ben lo seguì fino all’ingresso, ma lì esitò di nuovo: quella navicella era per lui piena di ricordi: in passato tante volte ci era salito con la sua famiglia. “Se non ti dai una mossa, parto senza di te!” Lo intimò nuovamente Chewbe, quindi Ben si fece coraggio e lo seguì fino alla cabina di pilotaggio, dove il Wookiee si sedette, lasciandogli lo stesso posto che di solito occupava Han.
“Io non sono sicuro di…”
Biascicò, ma Chewbe lo interruppe prontamente.
“È il tuo posto, infondo il Falcon è tuo”
Ben sgranò gli occhi.
“COSA? È tuo semmai!”
“Non proprio, se vogliamo dirla tutta la proprietaria ufficiale adesso è Rey. Han teneva a lei e l’aveva presa come pilota”.
Ben si ricordava di quell’evento, lo aveva scrutato tra i ricordi di Rey: ai tempi provò gelosia perché Han le aveva riservato quell’atteggiamento paterno che lui aveva sentito mancargli, ma adesso non più. Comprendeva la sua scelta.
“Vorrà dire che ne parlerò con lei”
Si limitò a dire lui, per poi prendere il posto da pilota. Si ricordò quante volte da piccolo aveva sognato di pilotare il Falcon, proprio come suo padre.
“Imposto le coordinate di Exegol, quindi?”
Chiese il Wookiee.
“No. Prima dobbiamo andare in un altro posto”
Fu lo stesso Ben, quindi, ad inserire le coordinate.




Non ci misero molto i due ad arrivare a Kef Bir, una delle lune di Endor prevalentemente oceanica, dove giaceva il relitto della Morte Nera. Osservando la zona, Ben si ricordò dell’ultima volta in cui ci era stato, quando aveva combattuto contro Rey: quel giorno lei gli aveva mostrato cosa volesse dire donare e gli aveva salvato la vita. Ora toccava nuovamente a lui fare qualcosa per lei.
Sorvolarono la zona oceanica vicino al relitto, a pochi metri dalla superficie dell’acqua. Ben chiese a Chewbe di tenere il Falcon in quella posizione, lui intanto chiuse gli occhi e si concentrò: sentì la Forza del mare potente ed impetuosa, anche se non tanto agitato come l’ultima volta che ci era stato. Sentì le correnti e gli esseri viventi che abitavano l’oceano, ma doveva andare più a fondo per trovare quello che cercava: si concentrò sul fondale e su ciò che le correnti trascinavano o sorpassavano e, alla fine, la visualizzò. Ora sapeva dov’era.
“Vai un po’ più a destra, Chewbe!”
Gli chiese. Il Wookiee fece come aveva detto.
“Bene, fermo qui!” Riaprì gli occhi. “Aprimi il portello e tieni il Falcon il più possibile fermo in questo punto” gli chiese, quindi, si diresse verso lo sportello che venne aperto, come richiesto. Ben fissò l’oceano e tese una mano verso di esso, provò nuovamente a concentrarsi per usare la Forza, ma ciò che voleva recuperare era troppo distante. Doveva perciò, per forza, avvicinarsi ancora. Chewbe lo affiancò.
“Non vorrai mica buttarti? Il mare è troppo agitato. È una follia: devi aspettare che si calmi, almeno!”
“Non c’è molto tempo Chewbe, sento che devo farlo adesso o sarà troppo tardi per aiutare Rey”
Aveva la stessa brutta sensazione che aveva avuto quando era andato su Exegol ad aiutarla: ora come allora sentiva che ogni minuto poteva essere vitale.
“Se morirai, non potrai aiutarla comunque”
Obiettò lui, non volendo perdere anche Ben proprio ora che avevano iniziato a ritrovarsi.
“Non ho scelta. Tu mantieni il Falcon in questa posizione e stai pronto a riprendermi appena emergo e tutto andrà bene, te lo prometto”.
Il ragazzo si tuffò prima che il Wookiee potesse obiettare nuovamente ed anche prima che lui stesso potesse ragionarci troppo su. Quella era l’unica speranza che vedeva al momento e doveva tentarla.
Chewbe urlò, ma Ben non lo sentì, quindi si limitò a dire sottovoce.
“Che la Forza sia con te, Ben Solo”
Osservò quindi il mare, preoccupato. Ben iniziò a nuotare sempre più in profondità, la visibilità diminuiva e la corrente aumentava, ma non rallentò. Anzi, continuò a nuotare. Quando percepì che ciò che stava cercando era abbastanza vicino, allungò una mano per attirarlo a sé con i suoi poteri.
Quando finalmente vide nella sua mano la sua vecchia spada laser, esultò mentalmente. Ma c’era ancora della strada da fare, quindi iniziò a risalire verso la superficie.
Sfortunatamente, risalire si rivelò più difficile che scendere, infatti, le correnti lo respingevano facendogli fare più fatica. Iniziò anche a perdere l’orientamento: non era sicuro della direzione da seguire né di quanto mancasse ancora alla superficie. Ogni bracciata si faceva più pesante e, ad un tratto, si sentì pervaso da una sensazione già provata in una delle sue visioni: quella di affogare.
Era davvero quella la sua fine?
No. Non voleva, non poteva finire così. Ma per quanto si sforzasse tutto si fece improvvisamente buio.




Quando Ben riaprì gli occhi, dovette sbatterli più volte per mettere bene a fuoco. Era steso e davanti al suo sguardo si stagliava un immenso cielo stellato. Provò a rialzarsi, confuso e si ritrovò in piedi su una specie di percorso trasparente. E, allo stesso tempo, ne vedeva molti intorno a lui. Ma la cosa che lo sorprese di più, fu la figura di un ragazzo in piedi davanti a lui che lo fissava: era alto, con i capelli castani ed un furbo sorriso sul volto.
“Dove sono? Sono morto?”
Chiese, non sentendosi molto diverso dal solito, ma senza parole davanti a quello scenario incredibile che lo circondava.
“Non ancora”
Rispose il ragazzo, Ben lo fissò. Era molto strano, perché aveva qualcosa di terribilmente familiare ma al contempo era convinto di non conoscerlo.
“Chi sei?”
Chiese Ben con curiosità.
“Che c’è, ti aspettavi qualcun altro? Non dirmi che preferivi il tuo maestro, o forse tuo padre?” ridacchiò leggermente tra sé prima di continuare “la lezione che devi imparare non possono dartela loro, ma solo io”
Un sorriso beffardo comparve sul volto del ragazzo, attivò la spada laser che aveva in mano, mostrando il laser blu. Ben si sorprese nel vederla.
“Sei un Jedi?”
Il ragazzo trattenne a stento una risata a quella domanda di Ben, sembrava molto divertito da quell’appellativo.
“Jedi, Sith… ha davvero importanza?” Chiese, senza aspettarsi una risposta. Quindi iniziò ad avanzare verso Ben, mentre faceva roteare agilmente la spada laser con una velocità ed eleganza che lo stesso Ben trovò incredibili. “È vero i Jedi hanno sempre perseguito solo il lato chiaro ed i Sith il lato oscuro della Forza. Ma se farai solo ciò che è sempre stato fatto, non andrai più lontano di dove sei già. Un tempo io decisi di andare oltre il concetto esistente di Jedi, ora sta a te definire cosa vuoi fare”
Ben non ebbe il tempo di riflettere su quelle parole perché il ragazzo improvvisamente lo attaccò, d’istinto lui attivò la sua spada laser che aveva in mano e parò il colpo incrociando la sua lama rossa tremolante con quella blu del suo nuovo avversario. Solo allora notò che stranamente era asciutta, come anche lui del resto.
“Che cosa intendi?”
Provò a chiedergli Ben, ma più che una risposta il ragazzo sembrò proseguire il discorso di prima con uno sguardo più intenso e corrucciato. Iniziò a sfoderare diversi colpi, parati da Ben uno dopo l’altro.
“Per fare quello che devi fare davvero, ti serve attingere a tutta la tua Forza. Come Rey, stai reprimendo una parte di te. L’hai gettata qui in fondo ad un mare sperando di cancellarla, ma per poter affrontare la tua amica devi attingere anche ad essa”
“Tu non mi conosci!”
Asserì lui, ma i colpi del ragazzo si fecero sempre più rapidi e potenti. Ogni suo passo era agile e veloce, sembrava danzasse con la spada laser, ma allo stesso tempo ogni colpo era sicuro e preciso, nel suo sguardo non aleggiava nessun velo di indugio. Ben era quasi affascinato da una tale abilità, non aveva mai visto nessuno usare in tal modo una spada laser, ma era fin troppo impegnato a parare i suoi colpi per pensare o dire altro, cosa che si faceva sempre più difficile.
Le loro spade si incrociarono e si ritrovarono con i volti vicini, uno di fronte all’altro.
“Accetta quello che sei, hai il sangue di uno Skywalker…”ancora una volta il ragazzo parlò, ignorando le parole di Ben. Questa volta il suo sguardo era molto più intenso e penetrante, sembrava quasi potesse incendiare qualsiasi cosa lo incrociasse. Ben, comunque, non distolse lo sguardo dal suo “…il MIO sangue”. A quelle parole gli occhi del ragazzo divennero gialli e la sua spada laser, rossa. Ben sgranò gli occhi sconvolto: non sapeva come fosse possibile, ma in quel momento era certo di chi fosse.
“Vader…”
Sibilò.
“Oh, ma tu se vuoi puoi chiamarmi Anakin!”
Rispose lui inclinando leggermente il capo, quindi respinse con forza Ben all’indietro, ma solo per attaccarlo con ancora più rapidità e veemenza senza dargli tregua. Ogni colpo era sempre più forte e rapido, tanto che Ben a malapena riusciva a pararli.
“Grezzo, impreciso, ti manca equilibrio, ti manca decisione, sei debole” sentenziò impietoso “percepisco la tua paura di fallire, la paura che le visioni che hai avuto, si realizzino. Ma, credimi, quello che hai visto è quello che si verificherà: più cercherai di evitarlo e più sarai tu stesso la causa di quel destino”
“IO sono l’artefice del mio destino!”
Protestò lui.
“Ah, si? E cosa vuoi fare? Perché hai raccolto quella spada? Vuoi uccidere Rey?”
“NO! Io non lo farei mai: darei la mia vita per lei”
Per un attimo sul volto di Anakin comparve un’espressione strana, come di rammarico per qualcosa di lontano relativo ad un passato che Ben non colse. Ma durò solo un attimo, poi sul suo volto tornò nuovamente la sua espressione sfacciata.
“Vuoi sacrificarti per lei, di nuovo? Patetico, il tuo sacrificio vi ha condotti fin qui, ha portato disequilibrio nella Forza, vuoi ricommettere gli stessi errori?”
“E cosa dovrei fare secondo te?”
“Devi scegliere Ben, devi scegliere cosa vuoi essere davvero. Sei stato tormentato per tutta la tua vita, ma non sai nemmeno quello che vuoi, non sai cosa sei”
“E lo sai tu, invece?”
Rispose lui con aria di sfida.
“So quello che sai anche tu, ovvero che adesso Rey, a differenza tua, ha già abbracciato il Lato oscuro ed è quindi molto più forte di te. L’unico vero modo per sperare di fermarla è cedere al Lato oscuro anche tu stesso e sconfiggerla per riportare l’equilibrio, come ho fatto io”
“Non sai cosa dici: ho già abbracciato il Lato oscuro come Kylo Ren e non sono stato più forte di adesso, o di quando ero al fianco di Rey su Exegol”
Rispose Ben, tralasciando che per lui fare del male a Rey era impensabile.
“Tu non hai mai abbracciato completamente il Lato oscuro. Kylo Ren era solo un bambino che non si sentiva all’altezza delle attese di nessuno e che cercava disperatamente un posto nel mondo. Ma, guardati adesso, le cose non sono diverse: barcolli nel buio, sei venuto fin qui a riprendere la tua spada laser, perché in cuor tuo sai cosa andrebbe fatto, ma ancora una volta non hai il coraggio di farlo. Hai gettato qui il tuo Destino come se potessi sfuggirne ma fa parte di te, ne farà sempre parte, per quanto tu possa provare a nasconderlo” Ben non rispose, in parte impegnato a parare i suoi colpi, in parte sopraffatto mentalmente da quelle parole. “Chi vuoi essere veramente Ben Solo? Devi scegliere: il Jedi virtuoso e ligio come Obi-Wan da cui prendi il nome, oppure il Sith potente e capace di tenere testa alla Rey oscura, come me? Devi scegliere”
“Io…”
Ben non riuscì a pronunciare altro: era strano, mille pensieri gli affollavano la mente, ma nemmeno una parola usciva dalla sua bocca.
“Volevi diventare come me? Beh allora devi dimostrare di essere alla mia altezza! Attingi al tuo vero potere, alla tua rabbia, cedi davvero al tuo Lato oscuro”
“Io non voglio più essere come te!”
Rispose Ben, con la stessa rabbia che sembrava invocare Anakin, ma che a quanto pare non lo soddisfò.
“Allora morirai qui nelle tue mancate convinzioni, senza sapere nemmeno chi sei”
Anakin fece un balzo all’indietro, distanziandosi leggermente dal suo avversario, quindi con una sferzata della spada laser colpì la strada che stavano percorrendo, i cui frammenti furono scagliati da Anakin contro Ben con l’uso della Forza.
Quest’ultimo, preso di sorpresa, provò a fare lo stesso ma non fece in tempo, perché appena i frammenti si avvicinarono a lui, fu sommerso da ricordi del passato. Quello che aveva detto Anakin era vero: lui aveva cercato il suo vero posto nel mondo tutta la vita, aveva provato ad essere quel Jedi virtuoso che tutti sembravano pretendere da lui e da cui aveva preso il nome, ma che non aveva mai nemmeno conosciuto. Aveva provato ad essere il Solo pilota, come suo padre o l’allievo erede di Luke ma, dalle visioni che avevano avuto sul suo futuro, avevano già tutti deciso il suo destino. Aveva quindi provato ad essere un cavaliere di Ren o il Sith che tutti, a quel punto, sembravano aspettarsi da lui, ma nemmeno in quello era stato capace fino in fondo. Non aveva mai approvato la filosofia dei cavalieri di Ren e non aveva mai ceduto completamente al Lato oscuro, nemmeno dopo aver ucciso suo padre. C’era sempre stata un’ambivalenza in lui, che non gli aveva permesso di trovare un’identità.
Ma proprio quando si era rassegnato a non trovarla più, allora aveva incontrato Rey: l’unica persona al mondo che sentiva provare le sue stesse incertezze che, come lui, cercava solo un posto in quel mondo.
Per quanto Ben mostrasse la sua oscurità, avesse provato a trascinarci dentro anche lei, per quanto lui avesse fatto cose orribili o del male ai suoi amici, Rey era stata l’unica a vederlo per quello che era realmente, a trovargli un posto, prima ancora che lui potesse trovarne uno. Nonostante le atrocità commesse, lei non aveva mai smesso di credere in lui e di chiamarlo solo col suo nome, Ben.
Lei gli aveva donato una seconda possibilità, sacrificando la sua stessa Forza vitale. Quel giorno, lui aveva gettato la sua spada nel mare insieme alla sua oscurità, perché voleva essere all’altezza di tale fiducia nei suoi confronti; voleva essere migliore, in quanto sentiva di non essere abbastanza per lei. Ma la verità era che non ne aveva bisogno: Rey non aveva mai smesso di vedere in lui ciò che era realmente. Lei era sempre riuscita a vedere sotto la sua maschera. Non aveva mai preteso che diventasse qualcuno che non era, ma solo che lasciasse emergere ciò che Ben era veramente.
Solo Ben.

Era per questo che si trovava lì: voleva fare lo stesso anche con Rey, dimostrarle che anche se lei non lo vedeva più, per lui era chiaro chi fosse e chi fosse sempre stata. Questo voleva ricordarle, e lo avrebbe fatto a qualunque costo: era pronto anche a riprendere in mano quella spada laser, se fosse stato necessario, e non avrebbe permesso a nessuno di impedirglielo, nemmeno ad Anakin Skywalker.
In quel momento vide Anakin scagliarsi contro di lui con un potente attacco dall’alto verso il basso con la spada laser, ma lui lo parò prontamente.
“Io sono Ben, sono sempre stato Ben. Non sarò mai un vero Sith e nemmeno un vero Jedi, non cederò mai completamente al Lato oscuro, non è nella mia indole. Questo, forse, mi renderà meno forte di te o della Rey di ora, ma non m’importa. Io prenderò questa spada laser e troverò un modo, un modo per proseguire per la mia strada fino in fondo. Non m’importa se non esiste un’alternativa, io la troverò!”
Le spade laser di Anakin e Ben erano ancora incrociate, quest’ultimo attinse a tutta la sua Forza, sia alla parte dettata dalla determinazione, che quella dalla rabbia. Ma non alla rabbia cieca che aveva guidato Kylo Ren, ma una rabbia razionale, con lo specifico intento di sconfiggere chi aveva davanti o qualsiasi cosa si sarebbe interposta al suo obiettivo. Riuscì quindi a respingere l’attacco di Anakin ed iniziò a contrattaccare senza sosta, per quanto il suo avversario parasse i suoi attacchi, Ben non si fermò finché Anakin, con sua sorpresa, mollò la spada che impugnava, facendola cadere. Utilizzò la mano destra per afferrare il polso di Ben e immobilizzargli il braccio, che stava per colpirlo con la spada laser. Con l’altra attirò, con la Forza, l’altra spada che aveva lasciato cadere, per riattaccarlo. Il colpo sarebbe stato fatale se proprio in quel momento a Ben non fosse venuta in mente una mossa che aveva utilizzato Rey la prima volta che avevano combattuto insieme: lasciò cadere la sua spada laser dalla mano bloccata, con l’altra mano libera, la prese al volo per sferrare un colpo dal basso verso l’alto e contrattaccare la mossa di Anakin. Il colpo fece sbilanciare l’avversario di Ben che mollò la presa e indietreggiò di diversi passi, allontanandosi.
Anakin sembrava sorpreso: i suoi occhi tornano del colore naturale, la sua espressione più serena e la sua lama di colore blu, che disattivò.
“Vedo che hai appreso la lezione, non ho altro da insegnarti, ma hai molto ancora da imparare: nella vita, anche se stai affogando, se non trovi la forza di nuotare, comunque affoghi. Se vuoi vivere devi nuotare sempre, ma sta a te continuare a trovare la forza e la voglia di farlo, definendo la tua strada: nessun’altro può decidere per te”
Non finì la frase, che Ben improvvisamente vide tutto buio. Non poté più, né vedere né sentire Anakin, che gli sussurrò con ritrovato animo sbarazzino.
“Eh già… a quanto pare non sei proprio come me”
Sorrise con aria fiera del proprio nipote.
 cap-7-3
Solo in quel momento Ben si accorse che era ancora sott’acqua con gli occhi chiusi, li riaprì e vide il mare impetuoso che lo spingeva sempre più indietro. Sentiva ancora il fiato mancargli e le forze abbandonarlo: non aveva nemmeno più bene idea di quanto mancasse alla superficie, ma non avrebbe permesso che sarebbe finita così.
Raccolse tutte le forze che aveva, tutta la determinazione che aveva usato per affrontare Anakin, e continuò ad avanzare, bracciata dopo bracciata. L’ultima cosa che avvertì, prima di perdere i sensi, fu qualcosa, o qualcuno che lo afferrò.










 

 


**Angolo Autrice**

Questo è stato un capitolo incentrato principalmente su Ben. Una delle cose che mi sarebbe piaciuta vedere con lui era proprio l’iterazione con i vari personaggi della saga dopo la sua ‘redenzione’, quindi ho provato a rappresentarla al meglio.
Sia Rey che Ben hanno scelto il lato chiaro della Forza in ep IX ma secondo me una delle cose più importanti che ci hanno insegnato entrambi i personaggi è che tutti abbiamo sia un lato chiaro che un lato oscuro, penso quindi che entrambi, nonostante le loro scelte in ep IX, non siano esenti dal lato oscuro, quindi in questa fic ho voluto riproporre per entrambi il tema di questa ambivalenza ancora presente in quanto penso che renda i personaggi molto più “umani”.
In questo capitolo Ben però, per quanto ammetta che in lui il lato oscuro esisterà sempre, a differenza di Rey, decide di non cedergli completamente.
Rey e Ahsoka hanno avuto accesso al “mondo tra i mondi” in un momento di pre/quasi morte, quindi ho pensato ad una situazione simile per Ben per accedervi ed incontrare Anakin. Ammetto che ho sempre sognato un breve dialogo tra i due, ed ora che era possibile ricrearlo in qualche modo, non ho potuto farne a meno di inserirlo! Spero vi piaccia questo incontro/scontro tra nonno e nipote.
All’inizio gli amici di Rey si danno appuntamento alla “Cantina” è una piccola citazione del bar di “Galaxy Edge” nel quale sono stata e che ho trovato molto carino con tanto di droide dj!

Ringrazio il mio beta Dani1993

   
 
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