La piccola Diana stava giocando con dei cavalli di legno, quando sua madre arrivò e disse: - Tesoro, è ora di andare a letto.
- Ma non ho ancora sonno! - si lamentò la bambina.
- Ti verrà quando sarai a letto! Forza, non discutere! - disse la regina prendendola in braccio.
Ippolita aiutò sua figlia a lavarsi il viso e le mani, le fece indossare una camicia da notte e le spazzolò i capelli.
Poi mise Diana nel letto e lei disse: - Mi racconti una storia?
- Ok, quale vuoi sentire?
- Quella della mia nascita.
- Te l'ho già raccontata un sacco di volte!
- Lo so, ma è la mia preferita!
- Ok. Una volta, tanto tempo fa, ero una donna mortale e desideravo tanto avere un figlio. Ma quel desiderio mi fu negato e ho sofferto così tanto che sono morta. Poi gli dèi fecero rinascere me e tante altre donne dal mare per diventare le Amazzoni. Il nostro compito era guidare gli uomini a essere forti, saggi e buoni. Per molto tempo l'abbiamo fatto e gli dèi ci hanno guardato con favore.
Come sempre Ippolita tralasciò quando le Amazzoni vennero tradite dagli uomini, ridotte in schiavitù e quando si ribellarono.
Diana era ancora troppo piccola per sentire certe cose.
- Afrodite, per ricompensarci, ci regalò questa bellissima isola, Themyscira, in modo che potessimo vivere in pace e io venni eletta regina. Ma dentro di me ero ancora molto triste perché desideravo un figlio. Pregavo gli dèi ogni giorno, finché una sera Afrodite mi disse di andare in spiaggia e di creare un bambino con l'argilla. Ci è voluto molto tempo, le mie mani erano sanguinanti e piene di vesciche, ma ci sono riuscita. Alzai la neonata d'argilla verso il cielo e Afrodite le diede vita. Eri tu, Diana. Ti ho amata dal primo momento in cui ti ho vista e ti amerò sempre!
La principessa dormiva con il sorriso sulle labbra.
Ippolita le diede un bacio sulla fronte e lasciò la stanza.