Grass – Socks – Dew [97]
Gocce di rugiada vennero illuminate dai raggi lunari. La distesa di fiori che di giorno pareva la tavolozza di un pittore, in quel momento ricordava un pasticcio monocromatico. Eppure, forse complice il silenzio della notte, rasentava comunque la perfezione.
Calzini dorati calpestarono l'erba con grazia, spargendo quelle goccioline nell'aria senza far rumore. E dopo di essi, nove code soffici come nuvole.
Kumiho si fermò per fiutare l'ambiente. Scodinzolò, quindi spiccò un salto per ruotare e guardarsi le spalle.
«Che ci fai qui?» latrò felice.
«Venero la mia mate» ringhiò divertito Kurama prima di ghignare «Perché, non posso?»