Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Marti Lestrange    24/12/2023    2 recensioni
[ Eri solo una ragazzina quanto ti ho conosciuta. Conservavi il fuoco di mille incendi. ]
— questa storia partecipa alla Secret Santa Challenge organizzata da Mari Lace sul forum Ferisce la penna
— regalino di Natale per Severa Crouch
— tre movimenti, tre momenti della vita di Bellatrix tramite gli occhi di Voldemort
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa storia partecipa alla Secret Santa Challenge organizzata da Mari Lace sul forum Ferisce la penna.

 

A Sev, 
eterna compagna di scleri,
alleata nel Lato Oscuro,
amica Serpeverde;
buon Natale.

ps guarda un po’ su chi ho scritto,
solo per te ♡

 

sei buia. 

 

Tutto accogli e scruti
e respingi da te
come il mare. Nel cuore
hai silenzio, hai parole
inghiottite. Sei buia.
Cesare Pavese

 

 

Eri solo una ragazzina, acquattata nell’ombra di grandi sale. Ti portavi dietro la tempesta di un’adolescenza disincantata, ti perdevi in giardino e ti infangavi il vestito mentre le tue sorelle giocavano con le bambole. Cygnus ti sgridava, “comportati da signorina, sei una Black, Bellatrix”; Druella segretamente sorrideva, ti faceva un cenno con la testa e sapevi che dovevi solo annuire e lasciare che tutto scorresse, come la pioggia nei rigagnoli. 

 

Eri solo una ragazzina quanto ti ho conosciuta. Conservavi il fuoco di mille incendi. Ti ho insegnato a domarli, ma ancora fai fatica, ancora non domini i tuoi istinti, le tue paure irrazionali, i tuoi desideri più nascosti. Eri solo una ragazzina che andava a sposarsi, vestita di bianco, il viso dietro il velo. La folla si è aperta per farmi spazio, tu hai abbassato lo sguardo, “guardami negli occhi, Bellatrix Black”, e allora hai alzato il capo, e i tuoi occhi erano di fiamma.

 

Vi ho sposati io, io ho unito le vostre mani, io ti ho data ad un altro quando già sapevo che eri mia, che saresti stata mia per sempre.

 

***

 

Tieni il capo chino, remissiva e fintamente quieta. So che ti stai trattenendo quando dentro scalpiti. Vorresti correre come un cavallo selvaggio, Bellatrix, mentre adesso sei di fronte a me in catene. 

 

Non ci sono corde, ai tuoi polsi, però, ché ciò che ti unisce a me, ciò che ci tiene saldi l’uno all’altra non ha bisogno di costrizioni terrene. Ciò che ci trova insieme è qualcosa che i mortali non conoscono, e che mai comprenderanno. Scorre sotto la nostra pelle, si mescola al sangue, è linfa. 

 

Sei mia in un modo in cui non sarai mai di nessun altro. Lo sai, ora. Forse l’hai saputo da quella prima volta in cui ci siamo guardati negli occhi, in cui per la prima volta ti sei concessa a me, soltanto a me, davanti a quell’altare, accanto a te il tuo futuro sposo. 

 

So che faremo grandi cose insieme. Mi guardi, ora, e puoi sentirmi. Le tue ginocchia rimangono salde a terra ma il tuo portamento è fiero. Sei come prima cosa una Black, anche se ora ti chiami Lestrange e voli con i corvi. Sei pronta, Bellatrix?

 

Ti sollevi la manica della veste nera — buia come sei tu. Scopri il braccio, la pelle bianca è come carta. Intonsa. Io alzo la bacchetta. 

 

***

 

Non hai perso la tua leggendaria bellezza. Azkaban ha cercato di spogliarti di quel corpo mortale, di disfare la corazza che ti ricopre, coriacea, di sfaldare e smembrare e dilaniare quelle carni che ormai, smunte, ti restano, persistenti e tenaci, attaccate alle ossa tremanti. Tu tremi, Bellatrix Lestrange. Sei impavida ma puzzi di paura.

 

Cosa temi? La morte?

La vergogna, mio signore.

 

Guardami, Bella.

 

I tuoi occhi sono di brace, quando ti azzardi a sollevarli su di me. Non vacillano, però, nemmeno per un secondo, anche se di fronte a te non c’è più l’uomo che hai conosciuto tanti anni fa, ma solo un guscio vuoto che ora sto abitando, come un parassita. 

 

Sono tornato. Vi ho liberati. Vi ho ricondotti a me. I miei seguaci migliori. Ho scoperchiato Azkaban, per voi. Ho messo a ferro e fuoco le sue mura di pietra, per voi. Ora mi aspetto che voi mettiate a ferro e fuoco il mondo, per me.

 

Le tombe verranno aperte e nemmeno i morti riposeranno più nei loro letti di muschio e buio. La terra si aprirà e i suoi mostri invaderanno le strade e i sentieri, i fantasmi assedieranno la notte e i demoni lasceranno gli inferi e cammineranno tra i vivi. 

 

Continui a guardarmi, una luce scintilla febbrile al fondo dei tuoi occhi. Butti giù parole che so, parole che non dici, parole che non puoi dire, non puoi dirmi, non adesso, non qui. Inghiotti saliva e silenzi e ombre. 

 

Sei buia, e sei mia. 
 


 

Note: allora allora. Si tratta di una mia personale interpretazione della Bellamort. Liberissimæ di dissentire. Non sono riuscita a distaccarmi dal mio headcanon, mi spiace. Spero che comunque la storia sia piaciuta a Sev, che è la cosa importante. Per il resto, grazie a chi ha deciso di leggere e di arrivare fino in fondo. E grazie a Mari per aver organizzato questa bella iniziativa. Un buon Natale a tuttæ ♡

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Marti Lestrange