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Autore: Marlena_Libby    28/12/2023    4 recensioni
Cosa regalerà Aladdin alla sua adorata Jasmine?
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aladdin, Genio, Jasmine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inutile illudersi che un misero vulcano, con tanto di lava e relativi optional, potesse scoraggiare Aladdin dal desiderio di mettere le mani sul rubino.
Grazie ai poteri del Genio, raggiungere la bocca del cratere fu un gioco da ragazzi.
Il punto era se calarsi o meno tra le rocce, dato che il calore e i vapori asfissianti rendevano difficile respirare all'esterno...
Figuratevi dunque all'interno!
- Al, per l'amor di Allah, non fare il pazzo - supplicò il Genio, quasi sciogliendosi di sudore. - Non c'è bisogno che tu vada a friggerti là dentro...
- È quello che si saranno detti tutti - rispose il ragazzo ostinato, calandosi tra le rocce proprio dentro la grande imboccatura del rosso cratere fumante. - Dunque il rubino sarà ancora qua dentro!
- È una pazzia - insistette Genio. - Se questo coso si mette ad eruttare per capriccio, facciamo la fine della crème brûlée... Andiamo, non essere testardo!
Niente da fare.
Aladdin non ne voleva sapere di dare ascolto alla voce della ragione.
Da una parte Genio si sentiva addirittura in colpa, per essersi lasciato sfuggire di bocca la storia di quel rubino... ma come poteva immaginare che il suo giovane amico fosse tanto incosciente da lasciarsi bruciare vivo per averlo?
- Ehi Al, ascolta - disse Genio mettendosi gli occhiali e materializzandosi in divisa da bookmaker. - Posso darti una dritta: ho un dromedario vincente sull'ottava corsa delle dune, più gli Sfrega e Vinci della Lampada di Capodanno; vinciamo tipo un miliardo e mezzo di rupie e inviti Jasmine a cena... Ti prego, dammi retta, o qui va a finire male!
- Secondo te dove può aver collocato il rubino?
Il Genio si coprì la faccia con la mano, rassegnato.
Mentre entrambi si addentravano sempre di più nelle viscere del vulcano, e dal magma sottostante riecheggiavano sinistre le bolle di lava, il giovane ladro sconsiderato si guardava attorno. Una fiammata alta più o meno dodici metri schizzò crepitando verso l'alto, mancano Genio per un soffio, tuttavia Al non si scompose nemmeno.
- Oh beh - commentò il Genio, approfittandosi dell'occasione per rosolarsi giusto un paio di salsicce allo spiedo. - Almeno servirà a qualcosa...
Così com'era venuta, la fiamma scomparve.
- Ehi, dico - protestò il Genio irritato. - L'ho pagata la bolletta del gas, che diamine!
Fatti pochi passi ancora, Aladdin si fermò di scatto.
Davanti a lui, una parete di fuoco magico proibiva di procedere oltre. Il giovane sbarrò gli occhi, cercando un modo per superare l'ostacolo, ma invano.
Inutile chiedere aiuto al Genio: avrebbe subito colto al volo il pretesto per costringerlo a tornare indietro.
Ma non aveva la minima intenzione di tornare da Jasmine a mani vuote.
Ignorando il baratro che si affacciava sopra una fossa incandescente, Al si arrampicò dunque lungo le rocce friabili cercando di aggirare l'ostacolo.
Genio lo vide incespicare, battendo i denti e tremando per lui dalla paura, urlandogli disperatamente di stare attento.
- Ehi Al, che diavolo hai in mente di fare?!
- Secondo te?! - sbuffò Aladdin, sentendosi sbiancare le dita per lo sforzo di rimanere aggrappato. - Visto che se qui, potresti anche darmi una manooo!
Purtroppo la pietra lavica non era il massimo della solidità.
Al si staccò dalla parete e sotto di sé vide con orrore dove stava precipitando. Prima che il Genio potesse salvarlo, allungò le braccia in cerca di un altro appiglio. Della lava gli schizzò sul braccio destro e la pelle sfrigolò dolorosamente, ciononostante i piedi ed il braccio sinistro si irrigidirono per consentirgli di incastrare i muscoli dentro una provvidenziale conca.
Per ora era salvo.
La lava era poco più sotto ma, alzando appena lo sguardo, subito si accorse di essere cascato ben due volte nella fortuna.
- Non posso crederci.
Proprio davanti a lui, al centro di un'isoletta distante meno di un palmo dal punto in cui si trovava, una piccola pietra rossastra brillava di riflessi color del fuoco.
Aveva trovato il tesoro che stava cercando.
- ALADDIN!!! - strillò ancora il Genio sopra di lui.
- Sto bene Genio, non preoccuparti - rispose il ragazzo. - Piuttosto, vieni giù ad aiutarmi, l'ho trovato!
All'inizio il Genio pensò che fosse impazzito.
Tuttavia, scendendo a riprenderlo sotto forma di montacarichi magico con gli occhi, dovette ricredersi e spalancò la bocca per lo stupore.
- Il rubino leggendario - esclamò Aladdin trionfante. - Pensa alla faccia che farà Jasmine quando lo vedrà!
- Oh, sono certo che farai un figurone - commentò il Genio senza entusiasmo.
Dal momento che i trabocchetti erano tutti alcuni metri più in alto, nonostante il forte bruciore alla spalla, ad Aladdin bastò allungare appena il braccio per stringere la rossa pietra tra le dita e rimirarla in tutto il suo straordinario splendore.
- È veramente una gemma degna di una principessa! Non sei d'accordo, Genio?
Nessuna risposta.
In realtà Genio avrebbe voluto rammentargli quanto già detto in precedenza ma, visto com'era contento al pensiero di regalare quella pietra a Jasmine, di certo non lo avrebbe ascoltato.
Purtroppo Al era fatto così.
Quando si intestardiva su qualcosa, non c'era verso di fargli cambiare idea.
L'unica cosa positiva era che, recuperato finalmente ciò che cercavano, adesso entrambi potevano ritornare magicamente ad Agrabah e lasciarsi alle spalle quel posto orribile.
   
 
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