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Autore: Mariusgon    31/12/2023    1 recensioni
Seguito di "The Last Z-Fighter" e "Lo Shin, il Demone ed il Mago"
Dopo aver sconfitto gli Androidi del Dr. Gelo ed aver viaggiato indietro nel tempo per salvare i suoi compagni caduti, Mirai!Gohan si prepara ad affrontare una nuova terribile minaccia proveniente dallo spazio. Non sarà però da solo ad affrontare questo nuovo temibile nemico, ma a lui si uniranno delle vecchie e nuove conoscenze; queste ultime provenienti dagli universi narrativi di GT e Super.
Genere: Avventura, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Baby, Dende, Jaco, Mirai!Gohan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mirai!Gohan's Universe'
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The Last Z-Fighter: Super Grand Tour

Capitolo 2: Messaggio dallo Spazio

 
1° settembre, Anno 792 – Pianeta Terra
 
Gohan se ne stava sospeso nel nulla a centinaia e centinaia di chilometri sopra la superficie della Terra.
Il Saiyan aveva indosso una particolare tuta con casco che gli permetteva di non patire il gelo dello spazio aperto e di poter respirare anche a quella quota.
Era arrivato a quell’altezza da oramai cinque minuti buoni, osservando sia il pianeta sotto di lui.
In realtà, più che dal pianeta, l’attenzione di Gohan era completamente rivolta ad un’enorme torre circondata da anelli che ruotava in orbita intorno alla Terra. Ben visibile al centro della torre era ben visibile il marchio della Capsule Corporation e, poco più sotto, era dipinto un gigantesco due.
Quella struttura non era altro che una delle tre stazioni spaziali costruite dalla Capsule Corp. Mandate in orbita negli ultimi due anni.
«Ti stai godendo lo spettacolo?» chiese una voce femminile fuoriuscita da un’auricolare nel casco di Gohan.
«Hey, Bulma.» rispose Gohan. «Sono in posizione»
«Ottimo.» rispose la donna. «L’asteroide dovrebbe arrivare fra alcuni minuti.»
Effettivamente, dal buio dello spazio emerse un enorme masso diretto proprio verso Gohan.
«Lo vedo.» disse il Saiyan.
“Meglio non rischiare.” pensò Gohan trasformandosi in Super Saiyan 2.
«Kamehameha!» urlò il guerriero facendo partire dalle sue mani congiunte un enorme raggio energetico diretto verso l’asteroide. Quest’ultimo venne colpito in pieno e dopo pochi istanti esplose in un milione di pezzi.
Gohan rimase alcuni secondi a contemplare il lavoro fatto, assicurandosi che i detriti rimasti non continuassero la loro corsa verso il pianeta o la stazione spaziale.
«Gohan? Gohan? Ci sei? Dal radar vedo che l’asteroide è completamente sparito.» disse Bulma.
«Sì, l’ho polverizzato.» asserì Gohan.
«Oh, ottimo lavoro! Rientra ora.» rispose la donna.
Il Saiyan diede un’ultima occhiata al punto in cui l’asteroide era esploso, dopodiché si voltò e si diresse verso il pianeta a gran velocità.
 
Atterrò dopo alcuni minuti davanti la sede centrale della Capsule Corporation a Città dell’Ovest, per poi entrare nell’edificio e raggiungere un enorme laboratorio situato al suo centro.
«Senza di te ce la saremmo vista brutta!» lo ringraziò Bulma appena fu arrivato all’interno del laboratorio. La donna se ne stava seduta davanti un grande monitor a digitare complessi comandi al computer.
«Grazie mille! Ti prometto che questa è la prima e unica volta che ti chiedo di disintegrare un asteroide in rotta di collisione con una delle stazioni spaziali. Dalla prossima volta, gli scudi energetici saranno pronti e non ci sarà bisogno di farti uscire fuori nello spazio aperto.» continuò Bulma.
«Di niente, Bulma.» rispose Gohan, levandosi di dosso la tuta spaziale e riponendola su un banco da lavoro di fianco la postazione in cui si trovava Bulma. «E poi sbaglio o l’asteroide era in rotta di collisione con la Terra? Sarei dovuto intervenire comunque per evitare catastrofi.»
«In realtà avrebbe sfiorato l’atmosfera e sarebbe passato oltre, ma avrebbe certamente preso in pieno la stazione e quella sì che sarebbe stata una catastrofe.» precisò la scienziata.
Dopo alcuni minuti, Bulma smise di lavorare al computer e si voltò verso l’amico.
«Beh, come sta la piccola peste?» gli chiese.
«Pan? Ah, ha solamente cinque mesi ma già combina guai.» rispose Gohan. «Ha distrutto un’intera finestra. Con una capocciata.»
«Hahaha, bambini Saiyan, nati per distruggere!» rise Bulma.
«Hehehe, creod sia proprio vero. Mamma mi ha raccontato che anche io da piccolo ho combinato pasticci del genere.» raccontò il Saiyan.
«Come sta Chi-Chi?» chiese ancora Bulma.
«Beh, dopo la morte del nonno non è stata facile, ma credo l’abbia superata.» rispose Gohan, pensieroso.
«Non sarà dura come perdere un figlio, ma la morte di un genitore è altrettanto dolorosa.» raccontò Bulma. «Quando è morta mamma l’anno scorso ho fatto fatica ad andare avanti anch’io.»
Passarono alcuni istanti in silenzio prima che Gohan cercasse di cambiare argomento.
«Bulma… non te l’ho mai chiesto, ma… perché tutto questo?» chiese, facendo riferimento al monitor su cui erano raffigurate le figure delle tre stazioni spaziali della Capsule Corp.
«Perché le stazioni spaziali intendi?» chiese Bulma. Gohan annuì.
«Beh, vari motivi.» disse la donna. «Innanzi tutto, con queste stazioni potremmo studiare meglio questa galassia e lo spazio intorno a noi. Inoltre, possiamo utilizzarle come di controllo e di difesa.»
«Controllo, difesa?» chiese il Saiyan.
«Difesa perché ho costruito personalmente dei cannoni capaci di polverizzare qualsiasi minaccia per il pianeta, ma ancora devo attivarli. Con questi, forse non avremmo nemmeno più bisogno della tua forza per difenderci da eventuali alieni.» rispose Bulma.
«Comodo.» commentò l’altro.
«Controllo perché possiamo captare segnali, messaggi di qualsiasi tipo, trasmessi per l’universo.» continuò la donna.
«Ne avete già captato qualcuno?» chiese Gohan.
«Sì, ma sono solo interferenze vari senza alcun significato.» rispose l’altra. «Questa parte dell’universo è poco abitata, è difficile che qualcuno mandi un segnale proprio in questa direzione.»
«ATTENZIONE, ATTENZIONE. STAZIONE SPAZIALE N.3 HA INTERCETTATO UN SEGNALE. TRASMISSIONE DATI ALLA BASE.» annunciò all’improvviso una voce robotica proveniente dal computer.
«Oh, ma tu guarda che tempismo.» commentò Bulma, per poi mettersi a lavoro di nuovo.
Dopo alcuni minuti in cui la donna smanettò sul terminale del computer, si bloccò osservando il monitor.
«Oddio…» sussurrò sorpresa.
«Che succede?» chiese Gohan.
«È un messaggio alieno. Ma sembra scritto in varie lingue… non è solo un segnale senza significato.» disse Bulma.
«Lo puoi decifrare?» domandò Gohan.
«Beh, le lingue non sono terrestri… qui credo mi sarà un po’ difficile riuscire a…!» spiegò Bulma, interrompendosi all’improvviso. La donna assunse un’espressione sscioccata.
«Bulma?» chiamò Gohan.
«G-Gohan… una delle lingue… una delle lingue in cui è scritto il messaggio è… namecciano.» disse la donna.
«Namecciani?!» esclamò Gohan. «Cosa dice?!»
«Lo traduco subito utilizzando il dizionario che creai con Popo anni fa poco prima di partire per Nameck.» disse la donna, continuando a digitare sulla console.
Dopo alcuni minuti, il computer tradusse il messaggio dal namecciano alla lingua terrestre.
«È un messaggio di aiuto.» commentò Bulma, per poi leggerlo ad alta voce.
«Popoli dell’Universo Libero, attenzione! Un invasore a questo lato dell’universo sta sottomettendo con la forza molti pianeti e non ha intenzione di fermarsi. Se avete ricevuto questo messaggio, per favore, mandate alle coordinate spaziali allegate i vostri guerrieri più forti. Firmato, la Pattuglia Galattica.»
 
«Qualcosa sta succedendo lassù…» borbottò Bulma dopo alcuni secondi, alzando lo sguardo verso l’alto.
A Gohan tornarono in mente le parole che suo padre Goku di una linea temporale alternativa gli aveva detto: “Quello lassù un giorno, probabilmente, sarà il nostro Game Over. Prima o poi arriverà qualcuno troppo forte anche per noi e dovremo far spazio alle nuove generazioni...”
“Possibile mai che sia già arrivato? L’essere che mi annienterà definitivamente?” pensò il Saiyan preoccupato.
«Gohan…» lo ridestò dai suoi pensieri Bulma. «Credi che forse tu debba…?»
«Non lo so, Bulma.» ammise il Saiyan. «Se dovessi morire, chi difenderà la Terra da eventuali invasori? Tu puoi garantirmi che le tue stazioni spaziali siano abbastanza forti da fermare ogni tipo di minaccia esterna?»
Si voltò e cominciò a camminare avanti e dietro pensieroso.
«Non posso andarmene… non ora che è arrivata Pan… io non posso lasciarvi senza difese… non posso lasciare il pianeta… non ancora.» ragionò a voce alta fermandosi alla fine del discorso, con la schiena rivolto verso Bulma.
«Gohan, se non te la senti, non importa.» disse dopo alcuni secondi di silenzio la donna. «Le coordinate spaziali qui indicate sono relative ad un punto dell’universo molto lontano. Probabilmente il messaggio ci ha messo un bel po’ ad arrivare e nel frattempo la situazione potrebbe essersi risolta già per il meglio.»
Gohan si voltò a guardarla. L’espressione di Bulma non era molto convita di ciò che aveva detto, ma appena la donna incrociò lo sguardo del Saiyan gli sorrise.
«Va a casa, se dovesse arrivare un altro segnale ti contatterò.» disse Bulma. Gohan annuì, la salutò con un cenno della mano e se ne andò.
 
Gohan arrivò a casa sua in tarda serata. Entrò nella sua piccola casa in cui abitava con sua moglie Videl e con sua figlia Pan e si diresse proprio nella cameretta di quest’ultima.
Trovo la piccola Pan addormentata nella sua culletta. Dormiva beata.
Le carezzò la testa e rimase ad osservarla appoggiato alla culla, perso nei suoi pensieri.
Gohan era talmente immerso nella sua mente ad occhi aperti che nemmeno si accorse che alle sue spalle Videl gli si avvicinò e lo cinse da dietro in un abbraccio.
La donna notando che il marito non ricambiò come al solito l’abbraccio lo costrinse a voltarsi e lo guardò negli occhi, leggendone preoccupazione.
«Cos’hai tesoro?» chiese Videl.
«Forse c’è un problema nello spazio.» rispose secco Gohan.
«Nello spazio?» chiese dubbiosa la donna.
«Sì, lo spazio. Stelle, corpi celesti estranei, alieni.» ripeté Gohan, tornando a guardare sua figlia dormire nella culletta.
«Uhm, e che problema?» domandò Videl.
«È arrivato un messaggio di aiuto. Pare ci sia qualche forza che sta invadendo vari pianeti. Hanno chiesto che i guerrieri più forti dell’universo si radunino per far fronte a questa invasione.» le spiegò il marito.
Videl intuì il possibile risvolto di quella conversazione.
«Tu… hai intenzione di andare?» chiese la donna dopo pochi secondi.
«Se avessi la sicurezza di andare lì, risolvere la situazione rapidamente e tornare a casa, ci andrei senza troppi problemi.» ammise Gohan. A quel punto Videl capì tutto.
«Però hai paura che la cosa possa complicarsi… hai paura di lasciarci soli nel caso tu…» cominciò a dire la donna.
«Sì.» confermò Gohan. «Bulma dice che il messaggio ci ha messo un po’ ad arrivare, che magari la questione è già risolta… ma non riesco a pensarla come lei.»
Calò di nuovo il silenzio che venne di nuovo rotto da Videl.
«Ci sono un sacco di altri pianeti lassù. Tante famiglie che probabilmente non avranno futuro per colpa di questi invasori.» disse la donna, guardando il cielo stellato fuori la finestra della camera di sua figlia.
«Se non vai, ti porterai il peso di questa decisione dietro per il resto della tua vita.» continuò voltandosi verso Gohan.
Questi guardò prima lei e poi sua figlia. Si avvicinò poi alla moglie, la abbracciò e la baciò.
Il Saiyan fece per andarsene ma Videl lo bloccò tenendolo per un braccio.
«Torna. Promettimi che lo farai, che tornerai dalla tua famiglia.» disse seria la donna.
«Tornerò prima ancora che tu abbia il tempo di dire: “riso bollito”, hehehehe.» scherzò il marito, per poi uscire dalla stanza.
 
Gohan volò rapidamente verso Città dell’Ovest e appena fu arrivato si fiondò nella sede della Capsule Corporation.
Trovò Bulma nello stesso laboratorio in cui l’aveva lasciata qualche ora prima.
«Bulma!» la chiamò. La donna sobbalzò non aspettandosi una visita a quell’ora della sera.
«Gohan, che ci fai qui?» chiese Bulma.
Il Saiyan le si avvicinò e le chiese deciso: «Mi serve una navicella spaziale, puoi costruirmene una?»
 
 
Continua
 
 

ANGOLO AUTORE:
 
Hello, eccoci col secondo capitolo!
Sulla Terra è arrivato un messaggio di richiesta di aiuto da parte della Pattuglia Galattica, ma è già passato circa un mese dagli eventi del capitolo precedente. Cosa sarà successo nel frattempo? L’arrivo di Gohan sul fronte della guerra sarà veramente determinante per respingere l’invasione del nemico e scongiurare questa nuova minaccia?
Fatemi sapere che ne pensate!
Alla prossima, Mariusgon.
   
 
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