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Autore: inzaghina    05/01/2024    6 recensioni
Nell’ora più buia, Ron confessa e Hermione le proprie paure e si domanda se quello scelto sia il futuro più giusto per lui - o se sia il momento di fare un passo indietro.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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A Vale, che ama questa coppia più di ogni altro.
Avrei voluto terminarla per il tuo compleanno, ma sono andata lunga.
Spero ti piaccia lo stesso.


 

Molto più che abbastanza

 
 
“Nudo con i brividi
a volte non so esprimermi
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E ti vorrei rubare un cielo di perle”
[...]
“Ma scusa se poi mando tutto a puttane e
non so dirti ciò che provo, è un mio limite
per un "ti amo" ho mischiato droghe e lacrime
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E mi vengono i brividi, brividi, brividi”

 
 
 
Indossi l’orrore della giornata appena conclusa come un mantello troppo stretto, ne percepisci il peso mentre ti accodi ai colleghi silenziosi nell’atrio del Ministero. Senti Harry domandarti se sei sicuro di star bene e ti sforzi di annuire, anche se vorresti gridare di no con tutto il fiato che hai in corpo. L’unico pensiero che riesce a farsi strada tra i tuoi demoni è la consapevolezza di aver ricevuto tre giorni liberi, che dovrebbero servire ad aiutarvi a dimenticare quanto scoperto occupandovi questo caso. Sai già che non basterebbero tutti i giorni liberi del mondo a cancellare il male svelato dall’indagine – qualcosa che scioccamente credevi che avresti potuto seppellire per sempre, dopo la caduta di Voldemort. Ad essere onesto eri consapevole che si trattasse di una speranza vana, perché dentro di te avevi sempre saputo che sarebbe potuto arrivare qualcun altro altrettanto assetato di potere e privo di scrupoli. Ritrovarti faccia a faccia con questo nuovo nemico però, sembra essere stato in grado di risvegliare i tuoi peggiori incubi, riaperto vecchie ferite e ti chiedi quanto in fretta riuscirai a dimenticare – e se la tua anima riuscirà a ricucirsi per l’ennesima volta.
Il salotto è silenzioso, quando esci dalle fiamme, un’occhiata all’orologio ti comunica che la mezzanotte è passata da un pezzo ed egoisticamente sei felice di non dover affrontare Hermione. La maggior parte delle volte è lei quella che rincasa tardi, con un’espressione stravolta eppure soddisfatta, nonostante la stanchezza. Sei solito rimproverarla perché lavora troppo, ma lei si limita a scrollare le spalle e ribadire quanto ami la propria professione – e quanto la consideri fondamentale per il futuro di tutta la comunità magica. Dovrebbe valere lo stesso anche per te, sai che è così, eppure alla fine di una giornata come quella odierna le tue certezze paiono sgretolarsi come le pareti millenarie di Hogwarts sotto la furia degli incantesimi dei Mangiamorte.
Ti lasci cadere pesantemente sul divano ricoperto da una chiassosa fodera natalizia, vano tentativo di proteggerlo dalle unghiate di Grattastichi, e sorridi notando un cumulo di lana rossa che giace abbandonata insieme ai ferri. 


Sei talmente assorto nei tuoi pensieri, che non ti rendi conto dei passi lungo le scale e percepisci la sua presenza solo quando ha già preso posto al tuo fianco.
“Cominciavo a credere che non saresti tornato nemmeno stasera…” 
“Avrei dovuto avvertirti, scusa.”
Il tuo tono sconfitto la preoccupa ben più del tuo ritardo e ti ritrovi a soccombere sotto il peso degli ultimi giorni.
“Hermione, io…” cerchi le parole, invano, ti fermi e provi a ricominciare, ma riesci solo a mormorare il suo nome come un mantra, prima di prenderti la testa tra le mani.
“Che succede? Mi stai facendo preoccupare, Ron.”
Il suo tocco lieve sulla tua spalla è un balsamo, la sua voce riesce a calmarti e a darti la forza di condividere le tue pene con lei.
“Potrei non avere la stoffa per essere un Auror,” confessi a mezza voce, incapace di ricambiare il suo sguardo. Ti concentri sulle decorazioni del tappeto, proseguendo in un sussurro, “dopo indagini come questa, non posso che chiedermi quanti altri criminali ci siano in giro e se finirà mai per davvero, mi sento così piccolo e inutile…”
“Oh, Ron,” le braccia di Hermione ti cingono il collo e i suoi capelli arruffati ti solleticano il mento.
“È sciocco, lo so, perché un Auror dovrebbe aspettarsi di passare la vita a combattere contro certi personaggi… però, dopo aver scoperto quanto male ha causato il mago che abbiamo incastrato oggi, io...” la tua voce si affievolisce, davanti agli occhi riesci ancora a vedere l’orrore dei corpi martoriati rinvenuti nella dimora di famiglia dell’uomo.
“Non lo è affatto.”
Il commento di Hermione ti convince, finalmente, a orientare le tue iridi sul suo viso a osservare la sua espressione ansiosa e a spingerle con delicatezza una ciocca ribelle di capelli dietro all’orecchio. 
“Davvero?”
“Il tuo lavoro ti rende felice?”
Scrolli le spalle, fermandoti a riflettere, prima di annuire. “Solitamente sì… in giorni come questo però faccio fatica a comprendere il motivo per cui ho scelto questa carriera e mi dico che forse ho sbagliato tutto...”
“Solo tu puoi sapere quello che provi davvero, Ronald,” il sussurro di Hermione è insieme dolce, eppure fermo, e ti costringe a riflettere.
“Sono contento di aver impedito che quell’uomo uccidesse qualcun altro,” trovi la forza di dichiarare, battendo furiosamente le palpebre nel vano tentativo di cancellare i ricordi correlati al caso.
“Quello che conta è fondamentalmente una cosa, e una soltanto. La gioia per aver impedito a questa persona di continuare a delinquere è maggiore della sofferenza che certi eventi provocano in te?”
Non sei mai stato bravo con le parole, a differenza di Hermione, e sentirla porgerti quella domanda, semplice solo in apparenza, ti mette alle strette e ti fa sentire quasi come se ti trovasi sotto esame – davanti a uno degli scritti dei G.U.F.O. Sai che non c’è una risposta giusta, o una sbagliata, perché si tratta delle tue emozioni e tu sei l’unico a conoscerle, anche se ti piace pensare che la donna che ami ti capisca forse più di quanto tu stesso riesca a fare.
“Io direi di sì,” ammetti infine, “sapere di aver salvato tante vite che lui voleva distruggere progettando quelle pozioni esplosive in grado di colpire interi villaggi con il gene mutato del Vaiolo di drago, ha reso giustizia a tutti i sacrifici delle ultime settimane.”
“Se tutto questo ti basta, hai la tua risposta, se invece non è così credo che tu debba riflettere su ciò che davvero desideri...”
“Non sono certo di saperlo in questo momento.”
“Non è necessario che tu lo decida ora, Ron... promettimi solo che ti confiderai con qualcuno, qualunque cosa tu senta.”
Annuisci con lentezza. “Solo se tu mi prometti che mi ascolterai.”
“Sai che lo farò.”
Inali il suo profumo rasserenante, una miscela della rosa del suo bagnoschiuma preferito, della vaniglia dello shampoo e di quel profumo che le regalasti anni fa, mentre Hermione ti avvolge in un abbraccio che sa di casa e pensi che, dopotutto, tre giorni accanto a lei potrebbero anche essere sufficienti per cancellare le tracce dell’orrore a cui avete messo fine.
“Sai, Harry ha ottenuto per tutti noi tre giorni liberi...”
“Domani è sabato, anzi, direi che sarebbe più corretto dire che oggi lo è, che ne dici di andarcene da qualche parte per il fine settimana?”
La proposta di Hermione ti coglie di sorpresa: lei, che è sempre stata una pianificatrice, pronta a prendere una decisione d’impulso. Riesci a sorriderle mentre annuisci piano, “mi sembra una buona idea, avevi in mente qualcosa in particolare?”
“È una sorpresa,” ribatte misteriosa, prendendoti per mano e conducendoti al piano superiore.
 
La mattina successiva ti svegli ancora irrigidito dalla tensione, dopo un sonno agitato eppure senza incubi, incroci le iridi nocciola di Hermione, rammenti il piano di lasciarsi tutto questo alle spalle –  almeno per un paio di giorni – e riesci a ricambiare il sorriso speranzoso della donna che ami.
Vi Smaterializza entrambi su un’insenatura riparata da una serie di costoni rocciosi: la spiaggia è deserta, con l’eccezione di qualche uccello in cerca di prede, e il rumore del mare è la vostra unica compagnia. Il cielo è di una gloriosa sfumatura di azzurro che si vede molto raramente a Londra, l’aria salmastra ti rinvigorisce in maniera inaspettata e il vento che vi arruffa i capelli non è fastidioso come ti saresti aspettato. Hermione toglie scarpe e calze, arrotolandosi i jeans sopra alle caviglie, per poi raggiungere il bagnasciuga e immergervi coraggiosamente i piedi. La osservi titubante, prima di deciderti a imitarla e ritrovarti con le onde gelide che ti lambiscono le caviglie e il rumore ritmico che riesce a donarti una sensazione di quiete che credevi diventata aliena. Hermione s’incammina placida e tu la segui, sentendo il peso che ti è gravato sulle spalle per giorni  farsi via via più leggero, con ogni passo che fai. Ti prende per mano e sei stupito di sentire il calore emanato dalle sue dita affusolate: un meraviglioso contrasto con l’acqua fredda in cui siete immersi.
Non c’è bisogno di parole, del resto non sei mai stato particolarmente bravo a utilizzarle, il sorriso complice che vi scambiate è sufficiente ad entrambi per capire che siete esattamente dove dovreste essere e che la terapia di cui avevi bisogno era davvero così semplice. Camminate in silenzio per qualche minuto, le dita intrecciate, i piedi che non si intorpidiscono grazie al movimento e i capelli che svolazzano frustati da un vento gelido che odora di neve. Il Natale si avvicina inesorabilmente e, dopo settimane immerso nel buio più impenetrabile, ritorni a pensare alla gioia che questo periodo dell'anno è solito portare con sè e ti rendi conto che è arrivato il momento di pensare a ciò che vuoi regalare a Hermione.
“Come facevi a sapere che era proprio ciò di cui avevo bisogno?” 
“Questo è il posto in cui mi portò mio padre qualche settimana dopo la visita della McGranitt quando ero certa che non ce l’avrei mai fatta a inserirmi a Hogwarts…”
La osservi stupito: la conosci da anni e non l'avevi mai sentita accennare prima a questi suoi dubbi.
“All’epoca ero certa che tutto ciò che si potesse imparare si trovasse sui libri e temevo, anzi ero certa, che non avrei mai potuto leggere tutti quelli necessari prima del settembre successivo.”
“Mi sembra decisamente il modo di pensare della bambina che mi ha insegnato il mio primo incantesimo,” le rispondi, sfiorandole una guancia sferzata dal vento.
“Mio padre mi ha rassicurata, ricordandomi ciò che la McGranitt aveva detto riguardo ai figli di maghi, eppure è stato solamente quando sono arrivata qui e mi sono ritrovata al cospetto dell’immensità del mare che ho capito che non sarebbe bastata una vita a leggere tutti i libri necessari…” ti scruta deliberatamente e tu ricambi il suo sguardo, percependo una nuova speranza farsi strada tra le macerie della tua anima.
Le onde lavano via le tue ferite più profonde, le debolezze che hai timore di mostrare perfino a te stesso, e la risacca porta con sé i cattivi pensieri che hanno avvelenato gli ultimi giorni, erodendoti con i dubbi e le convinzioni di non essere abbastanza. Hermione si volta verso l’orizzonte e tu ne approfitti per studiarne il profilo che si staglia contro il cielo, ricalcandolo immaginariamente, osservando le lentiggini che s’intravedono sulle gote e i ricci ribelli nei quali ami passare le tue dita quando siete abbracciati sul divano, o a letto.
È bellissima, di una bellezza che è maturata nel tempo, così differente dalla bambina apparentemente insopportabile di cui avevi fatto la conoscenza sul treno – eppure è ancora la stessa – e tu sei un uomo dannatamente fortunato ad averla nella tua vita.
“Grazie, Hermione. Non ero mai stato al mare in inverno, non avevo idea che potesse essere così catartico.”
“Speravo potesse aiutarti come ha fatto con me.”
La stringi a te, inspirando il suo profumo, che s'è mischiato a quello del mare, e senti il tuo battito cardiaco decelerare, calmato dalla sua semplice vicinanza. È una risposta viscerale la tua, il tuo cervello ha mappato l'odore di Hermione, s'è incastrato nel tuo subconscio, ed è l'unica cosa che riesce a calmarti nei momenti più tormentati,
Approfitti del fatto che la vostra differenza di altezza non le permetta di guardarti negli occhi, per prendere un lungo respiro e confessarle le tue paure più recondite. “Tanti giorni mi sveglio e mi chiedo se sono abbastanzaper te, se non ti meritassi qualcosa di meglio…”
“Oh, Ron…”
“Non lo dico per piangermi addosso, penso solo che una strega, anzi una persona, brillante come te dovrebbe avere qualcuno di altrettanto degno al suo fianco.”
“E tu lo sei, Ron. Sai che odio quando ti sminuisci, credevo che ormai avessi smesso di farlo. Sei molto più che abbastanza per me, sei l’uomo coraggioso che desidero avere al mio fianco, sei il ragazzo impulsivo che si è sacrificato per me e Harry sulla scacchiera a soli dodici anni, sei il fratello che è sempre riuscito a tenere unita la famiglia, anche nei momenti più impensabili, sei un amico sincero… Ci sono così tante anime diverse che dimorano in te, Ron, e vorrei che lo vedessi anche tu.”
“Ma sono anche il codardo che ha abbandonato Harry e te nel bel mezzo di una guerra per andare a piangersi addosso, sono l'insensibile che ha preferito illudere Lavanda, piuttosto che ammettere che ero geloso dell'idea del passato che avevi condiviso con Krum, sono il fratello che non ha potuto fare niente per salvare Fred...”
“Te l'ho già detto infinite volte, e te lo ripeterò ancora e ancora, tutti noi abbiamo fatto errori crescendo, come altro avremmo potuto imparare sennò?”
“È solo che ho sempre l'impressione che le mie mancanze siano dannatamente più gravi e imperdonabili delle tue.”
“Non importano gli errori che hai commesso, ma quanto tu abbia imparato da essi e tu, amore mio, hai fatto tesoro di ogni tuo sbaglio e ne hai preso spunto per diventare l'uomo meraviglioso che sei oggi.”
“Ogni tanto vorrei riuscire a vedermi con i tuoi occhi,” ammetti in un sussurro.
“Capiresti perché mi sono innamorata di te,” ribatte lei, sollevandosi in punta di piedi per posare con fermezza le sue labbra sulle tue.
Ricambi il bacio, aggrappandoti a lei come un naufrago al salvagente, avvolgendola nel tuo abbraccio e sospirando di piacere.
“Mi ameresti anche se rinunciassi a essere Auror.”
“Ti amerei qualunque carriera scegliessi, mi basta saperti felice,” ti sussurra contro le labbra, prima di schiudere nuovamente le proprie e baciarti con impeto.
 
“Penso che continuerò a essere Auror, credo che sia importante per il nostro futuro e quelli dei nostri figli,” sussurri minuti dopo, quando vi siete seduti sulla sabbia, mano nella mano.
“Lo credo anche io.”
“Non so cosa potrebbe accadere dopo un altro caso orribile come questo, ma sono disposto a lottare ancora per far prevalere il bene.”
“Sono felice di sentirtelo dire. Promettimi però che non ti terrai tutto dentro la prossima volta,” ti ammonisce con cipiglio severo.
“Lo prometto.”
“E non voglio mai più sentirti dubitare di te,” aggiunge, assottigliando gli occhi.
“Per quello non posso prometterti nulla…”
“Sei impossibile!” bofonchia, scuotendo la testa.
“Ma mi ami anche per questo!”
“Vorrai dire nonostante,” ti fa notare, ridendo di gusto.
La stringi nuovamente a te e tornate a osservare le onde muoversi ritmicamente, trascinando via i brutti pensieri e la sensazione di inadeguatezza.
“Ti amo,” le sussurri come un mantra.
Lei si accoccola nel tuo abbraccio, infondendoti sicurezza e ti sorride.
“E io amo te, tantissimo.”
 
Ancora non lo sai, ma questo sarà solo il primo di tanti weekend in Cornovaglia, che si trasformeranno in una tradizione per la vostra famiglia nel corso degli anni. Non puoi immaginare che camminerete su questa stessa baia quando solo pochi giorni vi separeranno dal momento in cui vi giurerete eterno amore, o che sarà qui che procederete con le dita intrecciate in attesa della nascita di vostra figlia. Sarà sempre qui che la piccola muoverà i suoi primi passi, sotto i vostri sguardi emozionati ed orgogliosi, e nuovamente qui scoprirete che la vostra famiglia è in procinto di allargarsi.
La stringi nuovamente a te, baciandola ancora e ancora, ripensando a quanto tu sia stato fortunato ad averla incontrata sulla tua strada e ti riprometti, una volta di più, di fare sempre molto più che abbastanza per renderla felice.
 


 


Nota dell’autrice:
Questa storia è stata nel mio pc per almeno due anni, prima che riuscissi finalmente a terminarla.
Volevo tornare a scrivere di Ron e Hermione, mostrando il loro futuro e i dubbi di Ron, anche se qui per ora ha deciso di rimanere a fare l’Auror.

Non ho molto da aggiungere tranne che spero di riuscire a scrivere di più quest’anno e anche scrivere di più di loro due.  
 
   
 
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