Diari
di bordo
Dal
diario di Shanks- Addio capitano
Rogue Town
Caro diario,
oggi
il mio animo si è riempito di
tristezza come non mai.
E’
stata una giornata luminosa e
calda, ma si rivelata gelida come la morte per noi, i pochi venuti ad
assistere
alla fine del nostro capo.
Gold
Roger, il Re dei pirati, la
più grande leggenda che abbia mai solcato i mari.
Sicuramente
le sue gesta sono
finite e finiranno sulla bocca di tutti come eroiche ballate, miti
senza tempo,
ma a me piace ricordarlo come era, un uomo gentile con tutti noi,
capace di
imprese al di là dell’umana immaginazione ma anche
semplice mortale con pregi e
difetti.
Beveva,
per esempio; ogni tanto
prendeva scelte sbagliate o avventate; ma per il resto era una
bravissima
persona, il migliore che io abbia mai servito.
Oggi,
mescolati fra la folla,
abbiamo assistito al più macabro degli spettacoli; il nostro
beneamato capo
camminava, in catene, circondato dai suoi rigidi carcerieri e dai
carnefici.
E’
vero, era malato, sarebbe morto
prima o poi, ma, anche se si era costituito, mi ha fatto
un’impressione
indescrivibile vederlo avviarsi in ceppi verso la propria fine.
Nonostante
ciò camminava a testa
alta; sorrideva, anzi, rivolgendo enigmatiche occhiate ai capannelli di
spettatori, giunti da ogni dove per i più disparati motivi.
Una
volta sul patibolo, non ha mai
mostrato timore ( non credo che ne provasse, visto che non aveva
scampo), ha
persino chiesto ai boia di sbrigarsi.
Prima
che il colpo fatale venisse
vibrato,in un silenzio di tomba, solenne, qualcuno gli ha chiesto con
un urlo a
pieni polmoni dove avesse nascosto lo One Piece, il grande tesoro di
cui tutti
parlano e parleranno e che io, essendo un semplice mozzo, non ho mai
visto;
lui, l’uomo che aveva ottenuto fama, potere e ricchezza stava
ancora affidando
le sue ultime volontà a tutti noi quando il freddo acciaio
lo ha trafitto.
Mentre
il più grande eroe dei
nostri tempi moriva, la folla ha lanciato un grido lunghissimo, ferino,
di
gioia: era il suo modo per rendere omaggio al Re, e per un attimo
anch’io ho
dimenticato il dolore.
Il
tempo si stava nel frattempo
annuvolando, tempo foriero di nuovi dispiaceri.
Fra
gli ex pirati di Roger c’era
con me Bagy, quel mio buffo amico di cui ti ho così spesso
parlato; dato che
eravamo senza guida credevo che non avrebbe esitato a unirsi di nuovo a
me.
Ed
ecco arrivare inaspettato un
altro colpo gobbo del destino: non solo si è arrabbiato
moltissimo, ma mi ha
anche apostrofato come un idiota e ha detto che non si sarebbe mai
messo al mio
servizio.
Quel
ragazzo è ambizioso, certo,
ma non so dove queste sue inclinazioni lo porteranno.
Così,
eccomi qua giovane, pieno di
belle speranze, privo del mio più caro amico e del mio
comandante che ho sempre
guardato con affetto e devozione.
Percorrevo
le strade, sotto un
cielo plumbeo e sempre più infestato da nere nubi
temporalesche, perfetta
metafora dei miei sentimenti.
Se
solo avessi potuto lasciare le
mie lacrime come la fitta pioggia!
Roger
mi manca, è grazie a lui se
ho imparato come navigare, e non cesserò mai di ricordarlo
con commozione e di
dirgli addio, ogni giorno della mia vita futura.
Ma
da domani si cambia.
Con
lui ho attraversato più e più
volte
L’era
di Roger rimarrà stampata nella
memoria e nei libri come quella in cui un uomo coraggioso vagava per
gli oceani
in cerca di tesori, ma adesso inizia una nuova epoca.
Anch’io
sarò un pirata, stanne
certo mio capitano.