Anime & Manga > Candy Candy
Segui la storia  |       
Autore: Gatto1967    30/01/2024    3 recensioni
Un giorno Candy incontra un bellissimo principe... Chi sarà mai?
Subito dopo un maggiordomo di una ricca e nobile famiglia le fa una proposta...
E invece NO!!!
Come sarebbe a dire "NO"? Questo è l'inizio della storia di Candy Candy come la conosciamo tutti. Che razza di storia sarebbe senza questi due eventi fondamentali che danno il "La" a tutte le sfighe della nostra bionda eroina?
Semplice: è la storia di Miss Candy, la direttrice della Casa di Pony.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Candy, Patty, la signora Carter e nonna Marta alzarono allegramente i bicchieri ricolmi di buon vino fino a farli cozzare in segno di festeggiamento.
-Brindiamo alla salute del signor William Andrew e alla faccia del viscido Neal Legan, e della sua lurida sorella!- esclamò Candy evidentemente un po’ ebbra, oltre che felice.
-Candy!- la rimproverò Patty.
-Lasciala dire Patty.- intervenne nonna Marta -In fondo ha ragione lei. Quel sudicio direttore di banca ha avuto il fatto suo.-
-Avreste dovuto vedere la sua faccia quando mi proponeva quella rinegoziazione delle rate che devo ancora saldare. La Casa di Pony è salva!-
-Candy, sei ubriaca!- 
-Io ubriaca? Ma che dici Patty?-
-Dico che dovresti andare a farti un buon sonno.-
-Già… forse hai ragione… stasera ho quel ricevimento…-
-Appunto. Non puoi andarci in queste condizioni. Appoggiati a me, ti accompagno a letto.-

Appena seduta sul letto Candy letteralmente crollò, e Patty la adagiò sul letto coprendola poi con una copertina dopo averle levato le scarpe.
Tornata in cucina si sedette al tavolo insieme a sua nonna mentre una divertita signora Carter se ne andava salutando.
-A domani Patty.-
-A domani signora Carter.-
-S’è addormentata subito.- disse poi Patty a sua nonna non nascondendo un certo divertimento nella voce.
-È una cara ragazza.- disse l’anziana donna. -Doveva scaricare la tensione accumulata in questi giorni. Quel che conta è che il suo orfanotrofio sia salvo.-
-Lo stesso non si può dire della nostra pensione…-
-Già. Ci abbiamo provato ma era una sfida difficile da vincere per due donne sole e senza nessuna esperienza in un settore difficile.-
-Mi dispiace tanto nonna. Ci hai messo così tanto in questo progetto…-
-Non dartene peso figliola, lo facevo per te, per darti un avvenire in questo paese, lontana dall’influenza nefasta dei tuoi genitori.-
Una lacrima scese dagli occhi di Patty. Ripensava al fatto di aver rotto con i suoi genitori, e al fatto che sua nonna fosse stata ripudiata da suo figlio, che poi era il padre di Patty.
-So a cosa pensi ragazza mia, ma non devi farti una colpa di quello che è successo con tuo padre. Ho scelto io di appoggiarti nella tua decisione di raggiungere il tuo Stear, e poi di rimanere in questo paese.-
-Nonna… se non avessi te io…-
Scoppiò a piangere e nonna Marta la consolò.
-Sai tesoro mio, dovresti ricominciare a guardarti intorno. Sono passati anni ormai…-
La ragazza sollevò lo sguardo pieno di lacrime in direzione dell’anziana
-Ti voglio bene nonna…-

Candy dormì per buona parte del pomeriggio, e poi aiutata da Patty si preparò per il ricevimento a cui era stata invitata dal signor William Andrew in persona.
-Sei uno schianto Candy!- commentò allegramente Patty quando vide l’amica ormai pronta nel suo abito da sera verde smeraldo, e con i capelli raccolti in due eleganti code ai lati della testa.
A Candy sembrò di essere tornata bambina: ormai aveva dismesso quei buffi codoni che l’avevano accompagnata per tutta l’infanzia e l’adolescenza, e adesso eccola lì con i capelli di nuovo raccolti in modo certo più elegante e formale, e con quell’abito addosso che le era stato regalato dal signor Andrew in persona quando l’aveva invitata al ricevimento nella residenza degli Andrew a Chicago.
Il ricordo della faccia di Neal Legan quando davanti al signor Andrew, le aveva “spontaneamente offerto” la rinegoziazione delle rate che le consentiva di salvare la Casa di Pony, probabilmente se lo sarebbe portato nella tomba come uno dei più belli della sua vita.
Poi, uscita dall’ufficio del signor Legan, era stata raggiunta da quel giovane e fascinoso uomo che si era presentato come il signor William Andrew.
Lui l’aveva invitata al ricevimento di quella sera alla residenza degli Andrew.
-Non ho un abito adatto signor Andrew.- aveva obiettato lei
-Nessun problema.- le aveva risposto il giovane magnate. -Venga con me: l’accompagno in un negozio dove le forniranno quanto necessario. Ovviamente essendo mia ospite il vestito lo pagherò io.-
-Ma signor Andrew, io non posso…-
-Sì che può Miss White. È il modo migliore per scusarmi della scortesia avuta verso di lei da quell’imbecille di mio nipote.-
Lei aveva sorriso e accettato.

-Mi raccomando Candy: non bere a quel ricevimento.-
La voce di Patty la distolse dal ricordo di quanto avvenuto poche ore prima.
-Tranquilla Patty. Una sbronza mi basta e avanza per oggi. Poi ci saranno anche i Legan a quel ricevimento, e non intendo certo dare spettacolo davanti a loro.-
-Divertiti Candy!-

Ad  accoglierla in  casa Andrew fu lo stesso William Andrew, ancora più  elegante di come l’aveva visto quella mattina in banca.
-Benvenuta Miss White.-
-La  ringrazio signor Andrew.- rispose lei porgendo la mano al giovane e fascinoso magnate. “Lo scapolo più ambito di Chicago”, così lo aveva definito la signora Carter, e l’uomo che gli stava accanto non era certo da meno.
-Lasci che le presenti il signor Terence Graham.-
-Il famoso attore? Wow! Onoratissima signore.-
-L’onore è mio Miss White.- rispose l’attore esibendosi in un elegante baciamano.
-Miss White è la direttrice dell’orfanotrofio di cui ti parlavo poco fa.-
-Quindi è lei che ha mollato uno schiaffone a Iriza Legan? Avrei voluto vedere la scena!- disse Terence Graham ridendo.
-Non mi piace alzare le mani, ma quell’arpia me lo ha tirato fuori a forza quello schiaffo!-
Dietro di loro, non vista, Iriza Legan si conteneva a fatica.
-Goditi il tuo trionfo maledetta…- bofonchiò fra sé.

La serata continuò, e Candy fu invitata a ballare sia da William Andrew che da Terence Graham, e ovviamente si divertì un mondo.
Non poteva nemmeno immaginarsi la terribile trappola che qualcuno le aveva teso.
Stava ballando con Terence Graham, quando quest’ultimo le rivolse una domanda:
-Gradisce qualcosa da bere Miss Candy?-
-Oh no, per carità!- disse lei ridendo -Proprio oggi a pranzo, per festeggiare l’accordo con Neal Legan, mi sono letteralmente ubriacata! Era la prima volta in vita mia che mi lasciavo andare così. Ma lei faccia pure, la prego.-
-In realtà io sono astemio come tutti gli ex alcoolizzati, chiedevo solo per cortesia.-
Proprio in quell’istante furono urtati da altri due ballerini.
-Oh scusateci tanto.- disse una voce femminile che Candy riconobbe benissimo
-Non fa niente Miss Legan.-
-Ma è lei Miss… Candy… dico bene?-
-Sì Miss Legan, dice bene.-
-Sa, stavo ballando con mio fratello e… ma diamoci del tu per favore! Dimentichiamo i piccoli dissapori e chiamami pure Iriza! Abbiamo la stessa età noi due o sbaglio?-
-Io ho ventitre anni… Iriza… dico bene?-
-Perfettamente… Candy…-
Dal lampo che intravide negli occhi della sua coetanea, Candy percepì qualcosa che le mise i brividi. Che accidenti stava tramando quell’intrigante?
-Attenta a quella ragazza Candy.- le disse Terence Graham appena i due Legan si furono allontanati -l’ho conosciuta a Londra e ti assicuro che è una vera vipera.-
-Hai conosciuto Iriza Legan?-
-Sì certo, sia lei che il suo degno fratello, e posso solo consigliarti di starne alla larga. Sicuramente sta tramando qualcosa per vendicarsi dell’affronto subito l’altro giorno.-
-Ti ringrazio Terence, ma non ho intenzione di approfondire la conoscenza di quei due. Dopodomani riparto per il mio orfanotrofio e…. Oh Santo Cielo! Ti ho chiamato Terence!-
-Già, e io ti ho chiamata Candy. Non formalizzarti: se hai dato confidenza a quella vipera puoi darla anche a me.- disse lui strizzando l’occhio
-Già.- ammise lei ridacchiando.

Dall’altra parte della sala William Andrew prese un calice con lo spumante che gli era stato appena porto da qualcuno davanti a lui, e ne sorseggiò il contenuto. 
Istantaneamente uno strano sapore gli riempì la bocca e subito dopo uno straziante dolore gli attaccò lo stomaco, e il giovane magnate stramazzò a terra con un grido.
-Zio William!- gridò Iriza che passava lì vicino. -Un medico! C’è un medico in sala?-
-Eccomi! Sono il dottor Warner, il medico curante degli Andrew! Fate luogo signori! Non accalcatevi inutilmente e chiamate subito un’ambulanza!-
Prontamente il personale di Casa Andrew chiamò l’ospedale e l’ambulanza arrivò in pochi minuti proprio mentre William Andrew era in preda a una crisi di vomito.
-Sospetto un avvelenamento.- disse perentoriamente il dottor Warner ai medici dell’ambulanza. -Bisogna chiamare la Polizia a chiudere la sala.-
-Ci penso io.- dichiarò uno degli invitati presenti -Sono l’ispettore Barnaby, della Polizia di Chicago. Che nessuno si muova da questa casa fino all’arrivo dei miei uomini! Accompagnatemi subito ad un telefono!-
-Venga ispettore.- disse il maggiordomo di casa Andrew -Da questa parte!-
-Sorvegliate che nessuno si allontani dalla casa!-
-Sarà fatto ispettore.-

La Polizia arrivò subito e in breve la residenza degli Andrew fu occupata da     numerosi agenti in divisa. William Andrew fu portato in ospedale e l’ispettore e i suoi uomini cominciarono a interrogare i presenti.
-Dottor Warner. Lei ha dichiarato poc’anzi di sospettare i sintomi di un avvelenamento.-
-Sì ispettore. Mi trovavo vicino al signor Andrew e l’ho visto stramazzare a terra dopo aver bevuto un sorso di champagne. Dai sintomi sospetto un avvelenamento da arsenico.-
-Qualcun altro ha bevuto lo stesso champagne?-
-Praticamente tutti ispettore.-
-Allora si tratta di un attentato alla vita del signor Andrew. Ordino la perquisizione della residenza, e anche di tutti i presenti.-
Nemmeno la signora Elroy si oppose alla perquisizione disposta dall’ispettore, visto che in ballo c’era la vita di suo nipote, e gli agenti iniziarono il loro lavoro.
Tutti i presenti, servitù e invitati, furono fatti disporre in fila e alcuni agenti cominciarono la perquisizione. Tutte le donne furono perquisite da una donna poliziotto, e ben presto arrivò il turno di Candy.

La poliziotta che perquisiva Candy si soffermò su una tasca del vestito che la bionda “Miss Candy” indossava, e ne estrasse qualcosa.
-Ispettore Barnaby! Ho trovato qualcosa!- disse a voce alta la poliziotta mentre sventolava una bustina estratta dalla tasca di Candy.
L’ispettore accorse e prese la bustina che la giovane poliziotta gli porgeva. La annusò e poi squadrò severamente la bionda direttrice della Casa di Pony.
-Come si chiama signorina?-
-Io… sono Candy White…-
-Miss White, lei sa cosa c’è in questa bustina?-
-No, ma… quella bustina non è mia…-
-Qui dentro c’è arsenico. Lo stesso veleno che ha appena intossicato il signor Andrew! Cos’ha dire?-
Una terrorizzata Candy rispose farfugliando.
-Io… io… quella bustina… non è mia!!!-
-È stata trovata addosso a lei signorina! Come lo spiega?-
Candy, sempre più atterrita, non parlava più.
-Miss Candy White: la dichiaro in arresto. Ammanettatela e portatela via!-

Mentre due poliziotti portavano via l’ammutolita ragazza, Terence guardò la bustina in mano all’ispettore.
-Ispettore, guardi questa bustina.-
-Lei chi è?-
-Terence Graham.-
-Ah, il famoso attore. E come mai si trova qui?-
-Sono stato regolarmente invitato dal signor Andrew, lo conosco da diversi anni.-
-Cosa voleva dirmi signor Graham?-
-La bustina che ha in mano, la guardi bene: è intera.-
-E allora?-
-E allora l’arsenico che ha avvelenato il signor Andrew non può provenire da lì.-
-Quella rotta l’avrà buttata, comunque era in possesso di arsenico. In ogni caso i miei uomini completeranno la perquisizione.-

All’ospedale Santa Johanna, Flanny Hamilton usciva dalla sala operatoria spingendo la barella con sopra adagiato il signor William Andrew.
-Portatelo in una stanza in chirurgia e sistematelo a letto.- ordinò il dottor Edwards a Flanny e alla sua collega Natalie.
-Dottore, il reparto è completo.- disse Flanny
-Trovate un altro letto in un altro reparto.-
-Ci sarebbe la stanza numero zero.- suggerì Natalie
-In mancanza di meglio mettetelo lì, poi appena si libererà un letto lo trasferiremo.-
Mentre sistemavano il giovane uomo nel suo letto, Flanny non poté fare a meno di pensare all’ironia della situazione: quell’uomo era abbonato alla stanza numero zero!

Nel salone delle feste degli Andrew, una mano di donna guantata raccoglieva da terra una bustina di carta rotta e la metteva al sicuro dentro la modesta scollatura del suo abito.

Alla centrale di Polizia di Chicago Candy veniva schedata come una volgare criminale e poi tradotta in cella, dove da sola, al buio, scoppiò in un pianto disperato stringendo forte a sé la croce della felicità come ad invocare l’aiuto della cara Miss Pony.

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Candy Candy / Vai alla pagina dell'autore: Gatto1967