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Autore: Sleepesleep    03/02/2024    0 recensioni
Stiles ha una vita monotona, insegna nel suo vecchio liceo, ha sempre i soliti vecchi amici e la sua preziosa vecchia Jeep, la noiosa routine lo accompagna sicura ogni giorno. O almeno era così fino all'arrivo di due luminosi occhi muschio...
Derek passa le sue giornate tra i capricci drammatici di suo zio che lo costringono a gestire l'agenzia di famiglia in pratica da solo e i disastri continui di suo figlio, la cui unica missione nella vita sembra essere quella di far impazzire Derek. O almeno era così prima che due divertiti occhi nocciola non decidessero di portare un po' di ordine in quel caus...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Stiles osservò il cielo scuro crucciato, uscire da scuola con l'oscurità che ti accoglie dona una strana irrequietezza, una sensazione di tempo perso. Il professore si stiracchiò attraversando a passi modulati il parcheggio, una nota positiva del suo lavoro di insegnate era l'avere il parcheggio riservato. Individuò la sua vecchia Jeep e si apprestò a raggiungerla ma una figura attrasse la sua attenzione.

Un ragazzo stava nelle panchine del parcheggio seduto in attesa, era uno dei suoi studenti? Focalizzò meglio lo sguardo, lui conosceva quel ragazzo. Sospirando cambiò direzione ricordandosi mentalmente che ormai era lui l'adulto responsabile e che quel ragazzino era sotto la sua tutela dato che faceva parte del comitato per il ballo.

<< Eli >> lo richiamo incerto, non era sicuro fosse quello il suo nome sinceramente, era pessimo con i nomi. << Professor Stiliski >> scattò lui regalandogli un sorriso nervoso, aveva l'aspetto di qualcuno che era stato colto a far qualcosa che non doveva. << Come mai sei ancora qui? >> gli chiese Stiles gentile. << Sto solo aspettando mio padre, sta arrivando >> disse lui veloce masticando male alcune parole.

Stava senza dubbio mentendo e anche in maniera abbastanza goffa, Stiles alzò un sopracciglio scettico, doveva fingere di credergli? O provare a capire che stesse succedendo? << Bene, lo aspetteremo insieme >> disse Stiles accomodandosi a fianco a lui e aggiunse << A meno che tu non mi assicuri che domani mattina non vedrò il tuo nome in qualche stupido giornale cittadino >>.

Eli abbasso lo sguardo colpevole e ammise << Non è così, solo non ho ancora detto a mio padre che ho lasciato lacrosse >>. Stiles fece scoccare la lingua contro il palato, l'allenamento non era ancora finito << Il tuo piano è rimanere qui nascosto in attesa che finisca l'allenamento? >>. << Esatto >> affermò serio Eli. << Dimmi e se tuo padre dovesse domandarti qualcosa sull'allenamento che dirai? >> chiese Stiles curioso.

<< Che è stato come al solito >> rispose furbo il ragazzo. << E se notasse che non sei affaticato e sudato? >> chiese ancora Stiles ridacchiando. << Di solito faccio la doccia a scuola e non rientrando tra i prediletti del Coach l'allenamento non è poi così pesante per me >> disse Eli pacato. << Bene, mi sembra che tu abbia preso in considerazione ogni variabile, sei davvero un tipo perspicace >> ammise Stiles facendogli l'occhiolino e aggiunse << Ti auguro di riuscire a portare a termine il tuo piano, non vorrei che tu avessi sprecato così tante energie per nulla >>.

Il professore si alzò continuando << Ci vediamo alla prossima riunione, ti raccomando non fare tardi >>. << Non accadrà >> disse con sicurezza Eli. Stiles fece qualche passo prima di bloccarsi, titubante disse << Accetta un consiglio da un uomo con qualche anno in più di te, il confronto è spesso la soluzione più semplice ed efficace >>. Detto ciò, si ridiresse verso la sua macchina senza mai osare voltarsi, non era certo di voler sapere che espressione avesse indossato il suo interlocutore.

Eli osservò la figura dell'uomo sparire oltre le macchine, nervoso si morse il labbro inferiore, forse poteva provare a dire la verità a suo padre? Scosse la testa sicuro, Derek non lo avrebbe mai perdonato per aver lasciato Lacrosse, ma non poteva certamente mentire per sempre. Un vociare lontano lo richiamò, i suoi ex compagni di allenamento si riversarono nel parcheggio chiacchierando. Con alcuni si scambio anche un segno di saluto.

Veloce si carico la sacca sulla spalla e si diresse verso l'uscita, non gli ci volle molto prima di identificare la Camaro di suo padre, bene era il momento della verità. Prese un profondo respiro e si avvicinò alla macchina, aprì lo sportello e si accomodò << Ciao >> saluto. Derek ricambiò con un gesto frettoloso mentre asseriva << Peter sei un coglione, ti ho già detto che la proposta non è consiste, vuoi per caso farci investire milioni in una cazzata? >>. Eli nascose a fatica un sorrisetto, a quanto pare le stelle erano dalla sua parte, suo padre al momento era concentrato ad evitare che lo zio investisse tutto il loro patrimonio in qualche folle invenzione.

<< Borsa? Da quando in qua segui la finanza? >> riprese Derek irritato e aggiunse mettendo in moto la macchina << Non dire stupidaggini, non ci hai mai capito nulla di borsa, quindi perché non lasci che se ne occupi il personale pagato apposta >>. Eli si rilassò contro lo schienale, finché suo padre focalizzava la sua intera mania di controllo verso suo zio, lui era salvo. Raccolse il telefono e seleziono la sua playlist preferita, in automatico indosso le cuffiette e si lasciò cullare dalla musica in pace.

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Stiles fece scorrere le chiavi nella serratura stanco, la porta come al solito faceva i capricci, esasperato diede una leggere spallata per farla aprire, gli toccava chiamare qualcuno per quella dannata serratura. << Papà >> urlò entrando nella casa dove era cresciuto. Noah stava borbottando qualcosa dalla cucina che Stiles non colse, placido raggiunse suo padre chiedendo << Cosa hai detto? >>.

<< Come mai sei passato così tardi? Di solito passi nel primo pomeriggio >> gli fece notare Noah alzando lo sguardo sul figlio. Stiles gli rivelò affranto << Sono stato incastrato nell'organizzazione del ballo >>. Suo padre ridacchio << Che hai fatto per farti assegnare a questo compito ingrato? >>. << Nulla, Theo ha deciso di ammalarsi nel mezzo dell'anno scolastico, lasciando tutti nella merda e ora ci tocca coprire le sue ore. A me è toccato prendere il suo posto nell'organizzazione >> ammise Stiles prendendo posto al tavolo e chiese << A che stai lavorando? >> mentre lo diceva fece scivolare il plico di fogli tra le sue dita.

<< Nulla di ecclatante, solo un tentato furto andato male, ma credo di aver già trovato il colpevole >> rivelò Noah. << Capisco >> disse Stiles mentre vorace leggeva i rapporti della polizia alla ricerca di una risposta da solo. << Sai non ho mai capito perché non sei voluto entrare in polizia >> si lasciò sfuggire distrattamente il padre. Stiles percepì la familiare sensazione di colpa appesantire le membra, suo padre non poteva immaginare quanto era stata dura rinunciare ai propri sogni, dover ripiegare su un altro lavoro e Stiles non glielo avrebbe detto, non gli avrebbe mai rivelato i motivi di quella scelta. Era davvero un ipocrita, qualche ora prima aveva consigliato ad un suo studente di confrontarsi con il proprio padre quando lui non era ancora stato in grado di farlo.

 

   
 
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