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Autore: Indignataspeciale    04/02/2024    2 recensioni
Finalmente Atelio e Simona si rincontreranno. Ma filera` tutto liscio fra i due?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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Simona,una ragazza dai capelli castano scuri e occhi dello stesso colore,si incamminava fra i viali del paese triste e sconsolata. Aveva gli occhi spenti. Si,sentiva vuota e un po' persa. Ma a parte questo non era accaduto niente di brutto. Capiva che doveva andare avanti,ma sempre e solo senza una meta precisa. Ma mentre andava per proseguire ecco che una signora sui 30 anni dai capelli ricci e biondi e i capelli blu all'improvviso attirò la sua attenzione. "Ehilà Simona". "Ciao Valeria". "Mi sembri sempre sconsolata. C'è qualcosa che ti turba,cuginetta?"chiese Valeria. "Niente di particolare. Sto bene,cugina" rispose la moretta. Ho semplicemente bisogno di belle novità". "Belle novità eh?". "Si per ravvivare la mia psiche e la mia vita". "Uh non è che soffri per amore?"domandò audace la giovane riccia. "Ma no,fidati". "Ok,ok,sono certa che con quel tuo bel faccino farai colpo,prima di quanto pensi". "Può darsi,ma sinceramente l'amore è per perdenti,non mi interessa"disse la moretta". "Che tipa la mia cuginetta. Spero non abbia grossi problemi emotivi. Però mi sembra sempre apatica e pensierosa,come se cercasse qualcosa" pensò Valeria. A un tratto Simona si diresse verso la stazione. Dopo circa 10 minuti vide un treno che si fermava per poi ripartire pochi minuti dopo quando improvvisamente una voce famigliare la interruppe dai suoi sommessi pensieri. "AAAMICA!". Era sbucata di fianco a lei una graziosa ragazza dai capelli castano chiaro lunghini e gli occhi azzurri. "Giada,mi hai fatto spaventare!. Allora,che ci fai qui?". "Dovrei porti la stessa domanda cara signorinella triste e pensierosa. Che ci fai qui alla stazione a guardare i treni?e da almeno qualche minuto che ti osservavo ed eri così assorta a guardare il treno che sfrecciava via,tutta mesta e malinconica". "Oh beh,sai non sapevo che fare,volevo ammazzare un po' il tempo" disse Simona un po' imbarazzata "sai,guardare i treni e sentire il loro rumore mi rilassa". "Mah. Lasciatelo dire,cara amica,sei proprio strana". "Embe' lo so bene" disse Simona quasi fiera,sfornando un sorriso a 32 denti. "Simona,io sono venuta fin qui per andare al luminoso e stupendo bar di fronte alla stazione. Vuoi venire anche tu?"le chiese l'amica indicando una grande insegna blu in cui campeggiava scritto "il paradiso della golosità". "Perché no?volevo giusto andare in dei posti confortevoli per distrarmi un po`". Entrati nel bar ordinarono un te' delle patatine fritte e dei biscotti al cioccolato. Passò un po` di tempo e stavano per finire le patatine e la bevanda. Una volta finiti dopo qualche minuto le servirono i biscotti. "Uh,questo bar è proprio un paradiso. Il posto è colorato,ampio,luccicante e bellissimo. E poi fanno tante prelibatezze,si mangia benissimo" disse Giada entusiasta,incapace di trattenersi in lodi sperticate per quel locale prima di addentare il secondo biscotto. "E' vero,proprio così. E ricordo ancora la prima volta che ti invitai in questo posto,eri cosi estasiata. E da allora ci andiamo spesso qui"rispose Simona dopo aver finito di ingoiare uno dei biscotti. "Vero. Ero così felice. A onor del vero,conoscevo gia' questo posto,come ben sai la prima volta ci andai con la nostra Loredana"preciso' Giada. "La prossima volta che ne dici se ci andiamo di nuovo con lei?"chiese la moretta. "Oh certo. Sarà bellissimo" disse l'amica con tono gioviale. Fu così che finirono di mangiare anche i biscotti. Usciti dal bar Giada prese per mano la amica e la sollecito' ad andare sul retro della stazione,in un punto appartato e dove di fronte si vedevano alberi di campagna. "Amica,io non ho mai creduto alla storia che ti rilassa il rumore dei treni". "Te lo assicuro,è cosi invece,il rumore dei treni mi culla". "Perché?c'è qualche motivo in particolare?". "Ecco,non proprio...". ''Di la verità,amica,aspetti qualcuno?a me puoi dirlo" la incalzò Giada. "Beh si,ma non so se tornerà mai"rispose mesta e malinconica Simona. "Non mi dire. Tu aspetti ancora il tuo amico d'infanzia?"chiese con stupore la ragazza dai capelli chiari. "Si. Proprio lui". "Ma io non capisco perché ci tieni tanto a quello lì. Voglio dire dopo qualche anno non ha risposto manco alle tue chiamate. Non si fa così con una vecchia amica" continuò Giada mentre proseguivano verso la stazione. "Hai ragione,ma io gli voglio sempre bene e poi sono preoccupata che possa essergli successo qualcosa"ammise candidamente Simona. E detto questo la moretta accelero' il passo dopo aver guardato il suo orologio. "Amica,perché corri così"domando' Giada mentre accelerava il passo anche lei per raggiungerla". "Beh,perché sto aspettando l'arrivo dell'ultimo treno che passa per oggi. Non voglio perdermelo". "Tu sei tutta matta" le rispose l'amica. Arrivarono in tempo,persino con qualche minuto di anticipo. A un certo punto dopo un po ' il grande orologio nei pressi della stazione segnò le 20,00. E fu proprio allora che Il treno arrivò e passò facendo il classico roboante rumore ma dell'amico d'infanzia di Simona neppure l'ombra. Giada stette circa cinque minuti ad abbracciare e consolare la amica. "Amica,scusami,ti riaccampognerei a casa,ma il mio fidanzato mi aspetta a casa sua" disse la ramata. "Vai pure. Io resto un altro po' qui"disse Simona sospirando. Rimase sola e fuori era buio. Ma dopo qualche minuto,come illuminato dalla profonda luce del grande cartellone apparve inaspettatamente lui,il suo amico d'infanzia dai capelli castani e sbarazzini,mentre usciva dal bar. Atelio spalancò gli occhi nel vedere Simona,e a Simona si illuminarono gli occhi nel vederlo. "Atelio,sei tu"?disse Simona con la voce rotta dalla commozione. "Simona" disse anche lui con la voce emozionata e rotta dalla commozione. Entrambi si abbracciarono fra le lacrime. "Ti voglio bene Simona" disse mentre continuava a stringerla a se". "Anche io Atelio. Ti aspettato per tutto questo tempo. Mi sei mancato". "Anche tu". Il tutto mentre continuavano ad abbracciarsi forte. Dopo' un po',finito l'abbraccio:"mi sento stanca,Atelio". "Tranquilla,ti riaccompagno a casa". Durante il tragitto:"ho osservato il primo e l'ulimo treno ma tu non c'eri.Quando sei arrivato alla stazione e al bar?. Forse col secondo treno?". "No,sono arrivato qui in paese con l'autobus stasera verso le 19,10. Mi sono diretto subito a casa tua ma non c'eri. Così sono venuto qui verso le 19,50. Ti ho cercato nei pressi della stazione e ho controllato se eri al bar ma non c'eri". "Capisco. Io evidentemente ero al retro della stazione con la mia amica". "Davvero?parlavate di cose segrete?". "Eh...ecco...". "Capisco non sono fatti miei"disse rammaricato lui mentre erano nei pressi di casa di lei. "Buona serata. Ci vediamo " disse lui. "Buona serata e grazie per avermi accompagnata" rispose la ragazza. "Di nulla". Una volta a casa,Simona parla al telefono con l'amica Giada e le racconta tutto. "Cooosa?cosi hai incontrato Atelio?". "Certo". "Dimmi tutto. Risvolti romantici?". "No,niente affatto. Abbiamo parlato un po',e mi ha riaccompagnato a casa tutto qui. Mi ha spiegato che è arrivato in paese in autobus e a quanto pare è arrivato in stazione mentre noi eravamo al retro". "E ti pareva che quello doveva arrivare mentre eravamo al retro" rispose l'amica". "Cercava di non farsi trovare" disse ironica l'amica". "Ora che farai con lui,intendi conquistarlo?"domandò Giada. "Ma smettila. È solo un amico,lo sai bene"rispose Simona un po' piccata e attaccò la cornetta. Simona sospirò prima di buttarsi senza coperte sul letto stremata.
   
 
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