Buon sabato!!! Avviso che siamo giunti quasi al termine di questa fanfiction e ci tengo a dire due cose. Questa storia è nata da una mia vecchissima one shot (lascio in link) dove uno dei due fratelli era un vampiro. Purtroppo, non sono molto brava a scrivere one shot o long dove ci sono dei vampiri e ho deciso di prendere spunto da quella storia, modificando la trama. Trama che ho poi modificato ulteriormente, ed eccola qui. Spero che questo capitolo vi piaccia un bacioneeee.

Ogni sera, Masen manteneva la sua promessa di chiamare Bella. A volte erano conversazioni brevi ma intense per l'agente, mentre altre volte si lasciavano andare a chiacchiere che si prolungavano anche per dieci preziosi minuti.

«Uhm, Angela indossa la maglietta che gli ha regalato tuo fratello da una settimana e se non si decide a lavarla, giuro che la lavo io trascinandola con forza sotto la doccia» raccontò Bella con una risata.

«Tutto nella norma, insomma.»

Masen incrociò l'altra gamba e lasciò trapelare una risata, la prima dopo un lungo periodo. Era seduto al tavolo del bar. Cullen arrivò alle sue spalle, immaginando che egli fosse al telefono con la sua fidanzata. Gli sfilò il cell dalle mani e salutò Bella.

«Oh, ehm» Bella schiarì la voce «ciao, Edward. Tutto ok e tu?»

Masen si riappropriò del suo telefono.

«Scusalo» disse voltandosi verso Cullen. «Mio fratello ama ficcare il naso in faccende che non gli riguardano.»

«Quante storie per un saluto» brontolò Cullen, sedendosi. Fregò un po’ di caffè dalla tazza di Masen.

«Dimenticavo che gli piace anche rubare il caffè altrui» si lamentò Masen.

Cullen si alzò e si diresse al bancone per ordinare un caffè.

«Amore, non essere così duro con lui» disse Bella.

Masen sospirò, portando la tazza di caffè alle labbra e ne sorseggiò un po’.

«Giuro che un giorno di questi lo strozzo, guarda.»

«Se può consolarti, Angela vuole organizzare un pigiama party a tema Twilight e vorrebbe che io interpretassi Rosalie. Credo sia una delle vampire, non ne ho idea.»

«Immagino la tua gioia.»

Cullen si sedette nello stesso tavolo, ma restò in silenzio. 

«Non ti dico guarda. È da due giorni che mi sta rompendo le scatole.»

«Potresti dirle che sei allergica ai vampiri.»

Cullen storse il naso. Perché suo fratello ce l’aveva così tanto con i vampiri?

«E che sono follemente innamorata degli zombie» aggiunse lei.

«Anche, sì.»

«A proposito di zombie, come sta il mio zombie preferito?»

«Diciamo che sto. Papà attualmente è ancora stabile, ma spero migliori» replicò bevendo un altro goccio di caffè, poi sospirò, poggiando la tazza sul tavolo.

«Vedrai che sarà così.»

Masen, notando che suo fratello non se ne andava via, disse: «Ehm, Edward? Sarebbe una conversazione privata. Non so se hai mai sentito parlare di privacy.»

«Uffa, quanto rompi» brontolò Cullen mentre si alzò e li lasciò soli.

«Mi manchi.»

«Anche tu mi manchi e andrà tutto bene.»

«Sì, piccola.»

«So che non è una situazione facile, ma devi essere forte, soprattutto per lui.»

«Sì.»

«Me lo prometti?»

«Te lo prometto, piccola.»

«Ora ti lascio, e saluta tuo fratello.Ti amo, zombie.»

Masen sorrise. «Ti amo anch’io. A domani» disse chiedendo il telefono.

***

Bella era seduta a gambe incrociate sul letto in attesa della telefonata con Masen. Eccolo puntuale.

«Ciao, piccola.»

«Come sta il mio zombie preferito?» 

Bella si sforzava di non essere troppo triste.

«Il solito. Da te?» replicò Masen, sospirando. 

Era in sala d’attesa.

Bella notò una lieve tristezza nel tono della sua voce. «Angela vuole fare una petizione online per mandare in onda Twilight anche al venerdì pomeriggio.»

«Tutto regolare, insomma.»

«Tuo papà come sta?»

«Stabile, piccola.»

«Sono sicura che guarirà presto. Ricorda sempre che non se solo, che puoi, devi chiamarmi quando vuoi e che ti amo tantissimo.»

«Grazie. Non sai quanto sentirti ogni sera sia importante per me. Sai, Bella, comincio a pensare che Twilight non sia poi così tanto male. Dopotutto, è stato grazie a questa serie tv che ci siamo conosciuti.»

«Non hai tutti i torti, ma fossi in te non lo urlerei al mondo. Angela e Edward potrebbero obbligarci a guardare una puntata intera.»

«L’avevo scordato. Però, dobbiamo assolutamente guardare un film sugli zombie.»

«Ci sto!»

«Piccola, devo andare. Invasione di Vampiri.» Masen finì di dire la frase e suo fratello si intromise nella conversazione, il solito impiccione.

«Ehilà Bella!»

«Ciao, Edward.»

«Ti ripasso mio fratello prima che mi strangoli e addio carriera.»

Bella rise e lo salutò. 

«Piccola, io vado. A domani.»

«A domani.»

***

«Edward?» lo chiamò Cullen.

«Dimmi» Masen si voltò verso di lui.

«Io e mamma, in realtà è stata lei a propormelo, pensavamo di andare a mangiare fuori questa sera. Noi tre.»

«A dire il vero, ecco, io, pensavo di rimanere con papà.»

«La mamma ci terrebbe molto che ci fossi anche tu.»

«Edward, non lo so. Perdonami» Masen si alzò e andò a fare una passeggiata fuori dall’ospedale.

Chiamò Bella, l’unica in grado di capirlo. Bella sentì il telefono vibrarle nella tasca dei pantaloni, si alzò richiamando l’attenzione del prof. Black e chiese di poter andare un attimo in bagno. Uscì dalla porta e rispose, allontanandosi verso il bagno.

«Ehi, zombie. Come stai?»

«Edward vorrebbe che andassi a cena con lui e la mamma. Lei ci terrebbe molto, ma…» sospirò. «Non lo so, Bella.»

«Ricordo di aver visto un documentario sugli zombie e dicevano che gli zombie hanno un gran cuore, e una grande capacità di perdonare.»

«Mi stai dicendo che dovrei andare, non è così?»

«Io una possibilità gliela darei» disse e nella sua mente riaffiorò il bigliettino che sua madre aveva lasciato sul tavolo della cucina prima di lasciarla per sempre. Allontanò quel ricordo. «Prometti che ci andrai?»

«Va bene, ma adesso basta parlare di me. Anzi, sarai stufa di tutte le mie chiacchiere» l’agente rise. «Angela e la sua petizione?»

«Lo sai che puoi chiamarmi quando vuoi. Comunque, se può consolarti, Angela ha raggiunto 100 firme finora. E non mi odiare, ma una è la mia. Non potevo rifiutare» raccontò con una risata.

«Ehi, non vorrai mica tradirmi per dei vampiri?»

«Ma si sbaglia se pensa di riuscire a convincermi a guardare una puntata di Twilight, e poi, io preferisco gli zombie» disse con un pizzico di malizia. 

«Mi mancava sentirmi chiamare zombie» ammise Masen.

«Ma tu sei, e sarai sempre il mio zombie preferito.»

«E tu, la mia umana preferita.»

«Vedrai, si risolverà tutto. Tu cerca di non litigare con tuo fratello e state vicino a vostro padre.»

«Grazie di esserci in questo momento così difficile per me. Ti amo, piccola.»

«Ti amo anche io, a stasera.»

Masen chiuse la telefonata e un sospiro, quasi di sollievo, gli uscì dalle labbra. Ma fu un attimo. In lontananza vide suo fratello e dal suo sguardò intuì tutto. Gli andò incontro con il cuore che batteva forte come un tamburo. «Dimmi che non è ciò che penso, Edward.»

«Non ce la fatta. Papà non c’è più, Edward» disse con voce tremolate e abbracciò suo fratello, scoppiando a piangere dal dolore.