Anime & Manga > Yuri on Ice
Ricorda la storia  |      
Autore: Florence    15/02/2024    3 recensioni
Fanfic partecipante al contest "Come as you are not 2024" del gruppo Non solo Sherlock, con pairing assegnato in maniera casuale "Yuuri Katsuki, Christophe Giacometti" scaturita dal prompt "Sbronza colossale con tentativi *d'appoggio* piuttosto maldestri". Il correttore automatico ha deciso che la parola *d'approccio* fosse da cambiare in *d'appoggio*... e io ho assecondato il correttore!
---
La delusione. La sbronza. La vergogna. La sfida di pole dance. Ecco come si trasforma la cena di gala del Grand Prix a Sochi per Yuuri e come Christophe, suo complice, vede tutto quello che il giapponese rovinosamente combina in quella serata sopra le righe.
---
Storia che può essere il contraltare poco serio di *Egg*, qui pubblicata.
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Christophe Giacometti, Yuuri Katsuki
Note: Nonsense | Avvertimenti: PWP
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Storia scritta per il contest "Come as you are not 2024" del gruppo fb Non Solo Sherlock.
Fandom: Yuri!!! On Ice
Coppia: Yuuri Katsuki, Christophe Giacometti
Prompt: "Sbronza colossale con tentativi d'appoggio piuttosto maldestri"... no, aspetta, era "tentativi di approccio"!!! Ma il correttore SA...


 

Te l’appoggio!


«Sto scivolando…»

«Scivola! Scivola vai via, non te ne andareee…!»

«Coso giapponese, ma quanto hai bevuto!?!?»

«Sciolo un goccetto…»

«Scivolo! Sto per travolgerti!»

«Ma sci… Vieni franscese, ti reggo io!»

«Svizzero! Sono svizzero!»

«È uguale… vieni, vieni!»

 

Oh… Non erano caduti a terra? 

 

Si era letteralmente spalmato su di lui, ancora aggrappato alla pertica come la base di una vela all'albero maestro. Ma…

 

«Coso giapponese… ma… MA!?!?!?»

«Ma…?»

«Quanti pali ci sono qua!?»

«Ma shi… Te l'ho detto che non cadi… Aggrappati!»

«Ma…!»

 

Shantung di seta e smoking firmati non potevano sentire quello scambio di battute, la musica di You can leave your hat on rimbombava in tutta la sala, coprendo le voci, ormai alle sue ultime note. L'avevano messa su quando quel mezzo sconosciuto giapponese aveva iniziato il suo spogliarello, andando a importunare il podio del Grand Prix e richiamando l'attenzione di tutti.

Il chiacchiericcio imbarazzato e velenoso aveva dilagato in un battibaleno, in molti avevano pensato che fosse stato tutto organizzato dallo staff, ma presto qualcuno aveva riconosciuto l’atleta ultimo classificato in quello che era subito diventato il protagonista di una serata altrimenti noiosa, come sempre.

Celestino Cialdini, coach di lunga esperienza di sede a Detroit, che aveva portato a giro per il mondo molti pattinatori di figura, si era subito attivato per impedire al suo atleta di dare spettacolo, ma era parso arrendersi dopo un paio di tentativi. Aveva scosso la testa e afferrato al volo una coppa di champagne: in molti avevano in seguito commentato che avesse le lacrime agli occhi, pover’uomo.

 

«Coso giapponese, ce l'hai duro!»

«Mi chiamo Katsuki, non “coso giap”»

«Oooh, ora si spiega!»

«Però in effetti scei pesante, Heidi…»

«Non mi chiamo Heid… ma che stai facendo!?»

«Cambio poscizione, altrimenti cadiamo tutti e giue.»

«Togli quel tuo coso duro dal mio culo!»

«Sctai un po’ fermo, Heidi…»

«Oh, madre addolorata delle Prealpi svizzere!!!»

«Sce vuoi, dopo preghiamo inscieme in camera…»

«Cos…?»

«Shchierzo, Heidi, e poi a me interesscia qualcun altro…»

 

Le cose si stavano facendo interessanti…

Christophe Giacometti, che era definito non a caso “Re del gossip sul ghiaccio”, non si fece scappare lo scoop.

«E chi ti interessa, Katso?»

«Non mi schiamo Katso!»

«Ma rende l'idea… Dunque, prima che… spunti un altro palo… dimmi un po’ su chi hai messo gli occhi?»

«Vicchan…»

«Vi cosa?»

«Vicchan! Il mio unico amore! Da sciempre!-

«Non conosco nessun… Ehi! Coso! Cadooo!»

 

Troppo tardi. Il suo puntuto punto d'appoggio, con una capriola degna di una pole dancer navigata, si era staccato dalla pertica. Chris poteva gustare il suo fondoschiena capovolto ormai all'altezza del suo viso. Lo vide puntare gli occhi miopi, brillanti e umidi su un settore in particolare della sala, come se stesse cercando qualcosa o qualcuno. Come il giapponese fece un passo, Cialdini gli fu addosso lottando con lui per fargli rimettere la camicia, gli inforcò gli occhiali e provò a infilargli la cravatta annodata facendola passare dalla testa, senza particolare successo. Quindi rimase bloccato come uno stoccafisso in mezzo alla pista da ballo improvvisata, con le scarpe e i pantaloni del suo atleta in mano. Afferrò un altro calice di champagne che gli passava vicino e lo buttò giù in un sol sorso.

 

Lo svizzero si staccò dal palo con una evoluzione sexy e vi si appoggiò a braccia incrociate. Voleva godersi il seguito di quella grottesca scena che rigurgitava di disagio e sesso secondo dopo secondo.

Quel giapponese era stato una scoperta inattesa. Ok, doveva ammettere di averlo già notato sul rink fin dal riscaldamento della prima gara in cui si erano fronteggiati ed era rimasto sorpreso da come quel tizio fosse sotto sotto un trasformista, un demonio vestito da angelo, un toyboy nei panni da ragioniere. Beh, d'altronde la sua cronologia di YouPorn aveva come ricerca principale ‘asiatic young men’, quindi come avrebbe potuto non notarlo!?

 

Quando Yuuri Katsuki, poco prima, aveva iniziato a ondeggiare verso il centro della sala, muovendo spalle e bacino in un ritmo così goffo e arrapante tanto quanto era lui stesso, non gli aveva staccato gli occhi di dosso. Avrebbe voluto aiutarlo ad allentare la cravatta e sfilare la giacca, in fondo lui non aveva mai fatto mistero del suo interesse verso il suo stesso sesso, ma aveva preferito osservare da lontano la scena, studiando le reazioni degli altri invitati.

Le signore avevano fatto la faccia sdegnata e gli occhi strabici, per spiarlo senza farsi notare, qualche collega aveva riso, altri avevano mostrato imbarazzo, qualcuno -il ragazzetto biondo russo- aveva simulato perfino conati di vomito, ma poi era stato il primo a mettersi in competizione per chi fosse il ballerino più abile.

Non c'era stata storia. Il madonnino infilzato trasudava alcool e sesso da tutti i pori, aveva stracciato la fatina russa senza problemi, richiamando ben presto fischi e apprezzamenti più o meno veritieri.

Perfino il Dio Victor Nikiforov, il suo vecchio “Vitto lo Zar”, aveva fatto la stessa faccia che di solito riservava a lui a fine serata, prima di concludere sotto le lenzuola le ultime notti di tutte le finali che avevano affrontato insieme. 

A proposito… Vicchan… Qualcosa stava facendo pensare a Chris che Vicchan e lo Zar fossero la stessa persona, perché il giapponese stava…

 

«BE MY COACH, VICTOR!»

 

Eccallà! Chris ci aveva visto giusto.

Con la cravatta ancora sulla fronte, il giapponese rampante si era attaccato come una cozza al bavero dello smoking di Victor, che lo guardava con espressione imbarazzata e sguardo da fine serata.

Se lo conosceva bene -e Chris era sicuro di conoscere Victor molto bene- quel mistero ambulante di Katsuki lo aveva a dir poco affascinato. Gli occhi di ghiaccio crepitavano leggermente socchiusi, come quando si cerca di studiare qualcosa di nuovo, invitante, affascinante. Quando Yuuri lo abbracciò… niente, Chris comprese che i giochi erano fatti.

A lui quell'espressione Victor non l'aveva mai rivolta, nemmeno dopo una notte di sesso sfrenato e coccole.

 

Addio tradizionale festeggiamenti post finale col suo bel russo. Tsk!


Mentre si rivestiva, con tutto lo charme che sapeva mettere in mostra, Chris sorrise tra se e sé. Pensare che per un attimo anche lui aveva valutato di venir meno al consueto appuntamento con Victor, perché… dai… un approccio in appoggio come quello del giapponese, non era cosa usuale da ricevere, dopo una medaglia d'argento. Sarebbe stata la ciliegina su una torta già mangiata, una variazione all'ennesimo deja-vu della sua carriera, con Victor primo e lui eterno secondo sul podio, secondo dopo il pattinaggio, secondo dopo i doveri, secondo per consuetudine.

 

Sospirò e prese un calice di champagne che gli veniva offerto. Vide Victor seguire Katsuki e il suo coach fuori dalla sala, aveva sul viso un'espressione che non gli aveva mai visto fare, una via di mezzo tra un demone assetato dell'anima di una vittima e quella di un cane perso dietro al suo padrone.

 

Non più secondo. Vero Victor? 

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yuri on Ice / Vai alla pagina dell'autore: Florence