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Autore: Scrittrice Vagabonda    15/02/2024    0 recensioni
Rincorrersi di baci non è una bella mossa, soprattutto se non vuoi nessuno accanto a te.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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- Dove sei? Nick -

Il cellulare vibrò con mia grande sorpresa. Era Nick! Ma come faceva ad avere il mio numero?

"Scusami, mi son completamente dimenticata gli appunti. Te li do domani, promesso!"

"Io sono in piazza, se vuoi ci possiamo vedere."

Mi aveva aspettato tutto quel tempo?? Quale divinità amorosa mi concedeva così tante chance con i ragazzi? Non lo so, ma quel che constatai è che sia Nick che John mi aspettavano.

Mi alzai, mi misi i primi vestiti che trovai, presi gli appunti e uscii.

"-Sto arrivando, Mary-"

Arrivata al luogo indicato, non ci misi molto a identificarlo, dato che spuntava tra tante chiome corvine.

Mi avvicinai e mi bloccai di colpo.

"Gin!"

Gin mi guardò e con mio grande stupore mi sorrise.

"Mary!"

Spalancammo le braccia e corremmo una nell'altra come due amiche che non si vedevano da tempo. E come due cretine, iniziammo a piangere.

"Scusa se non mi sono più fatta sentire e se sono uscita via in quel modo."

Le asciugai le lacrime.

"No, scusami te per la mia impulsività e il mio modo di fare."

Ci riabbracciammo e nel pianto ridemmo.

Nick ci osservò e ci raggiunse preoccupato.

“Va tutto bene?”

Annuimmo.

“Sì, fratellone, è tutto a posto.”

Fratellone? E da quando Gin aveva un fratello?

La guardai sorpresa.

“Esatto, Mary, lui è mio fratello, per meglio dire fratellastro.”

Mi spiegarono che i loro genitori, entrambi vedovi, si erano risposati, ed ecco qui chiarito il mistero.

“Devo dire che qualcosa in comune ce l’avete.”

Loro mi guardarono stupiti e curiosi. Risi.

“Avete in comune gli occhi, entrambi azzurri: tu, Nick, del cielo e tu, Gin, del mare.”

Risero.

“Certo che tu sei proprio filosofa,” proferì Nick, mentre Gin aggiunse:

“Se io fossi bionda o lui rosso, saremmo gemelli!”

Ridemmo insieme. Diedi gli appunti a Nick, ci salutammo e insieme a Gin mi avviai verso casa.

“Come va con Mark?”

Vidi il suo volto mutare, da solare diventò triste e cupo. Mi guardò con le lagrime agli occhi.

“L’ho beccato con un’altra e l’ho lasciato.”

Si fermò. La guardai piangere.

“Il fatto è che lo amo e ho agito d’istinto.”

Mi guardò con quegli occhi del mare così luminosi, mentre la sua chioma sembrava più folta con i pochi raggi che il sole ancora ci donava. Mi abbracciò e con le lagrime che le rigavano il viso, in un sussurro di vento:

“Lo voglio di nuovo, lo voglio rivedere e lo voglio perdonare.”

Erano parole potenti, forti e sconvolgenti. Eravamo solo studentesse, ma per l’amore eravamo già donne.

La strinsi forte e la rassicurai.

“Domani vedrai che ci sarà,” le feci l’occhiolino e lei si rasserenò.

Giunte a casa, decisi di mandare un messaggio a John. Non l’avrei mai fatto, ma Gin stavolta si era innamorata sul serio. La vedevo distratta, confusa, triste e sbadata.

Feci un bel respiro e digitai il messaggio:

Ciao, domani ti va se io, Gin, Mark e te andassimo al cinema?

“Non riesci proprio a staccarti da me, eh?”

Prima di rispondere, proferii un enorme sospiro. Se avessi lasciato andare l’istinto, avrei rovinato tutto.

Alle otto al cinema Hou Chu.

“Ci sarà anche lui?”

Lui chi? Pensai e mi ricordai di stamattina. Sfortunatamente, digitai senza pensarci:

Perché ti preoccupi se c’è anche Nick? Ti ricordo che non stiamo insieme, per cui sono libera come lo sei tu di stare con chi vogliamo.

Non mi rispose, ma sperai caldamente che domani si presentasse all’appuntamento.

Andai in salotto. Gin stava digitando ogni canale presente a Tokyo, con il risultato di non sapere quale scegliere e avere le lagrime agli occhi a ogni sequenza che incontrava romantica.

L’abbracciai e la coccolai.

“Non preoccuparti, domani cinema.”

Le diedi un bacio e si rasserenò.

Erano le otto e noi eravamo puntuali al cinema. Di John e Mark nemmeno l'ombra.

"Eccolo lì!" proferì Gin al massimo dell'ansia.

I ragazzi ci avvistarono e ci raggiunsero. Vidi John con appresso una biondina.

Mi sorrise. "Piacere, Mel."

Le sorrisi e mi presentai. John aveva un'aria di sfida nei miei confronti.

Approfittò della distrazione della ragazza: "Ma il tuo amichetto, doc'è?"

Non gli risposi. Mi girai, ma mi bloccò per il laccio della borsetta.

Mi girai di scatto, arrabbiata e delusa. Come si permetteva di fare lo sbruffone in quel modo? E chi era quella?

Respirai e cercai di mandare giù la gelosia.

"Non eri tu quella che mi ha scritto che potevamo frequentare chi volevamo?"

Che stronzo!

"Esatto, sono contenta per te. Divertiti con la biondina stasera!"

Non lasciò la presa. Anzi, mi prese per il polso facendomi andare a sbattere contro il suo petto.

Potei notare l'effetto che gli facevo: era identico al mio, ma lui lo mascherava benissimo.

Chiusi gli occhi e sentii il suo cuore aumentare il ritmo. Mi staccai di colpo e me ne andai con Gin.

Dentro ero passione, gelosia e confusione. Perché mi faceva questo?

Guardai dietro e vi era lui che sorrideva alla bionda. Ricacciai ogni mia lacrima con la promessa che mi sarei vendicata.

 

Mi calmai e mi resi conto che ero una sciocca. Lui aveva ottenuto da me quello che voleva e ora ci provava con un'altra. Il fatto è che io non ho ancora avuto da lui quello che desidero.

Ci pensai a fondo: io desideravo il suo amore.

 
   
 
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