Cap. 12: No return
Where is mankind to rule the laws of time:
Not the machines that prevailed his old life
All around him there's a world
In red and gold
Where no concrete chokes the fields on which he's walking.
All around him there's a world
In red and gold:
He's touched by the grace and charm of this place!
Off to the passage! Over the unknown!
A quest for the truth
With no return!
Off to the passage, over the unknown!
A quest for the truth
With no return!
(“No return” – Temperance)
Din era rimasto davvero destabilizzato
dall’esperienza di Mos Espa e dal suo desiderio improvviso di lasciare quel
tipo di vita, tornare da Grogu e Cassian e vivere in pace con loro come una
normale famiglia. La cosa lo turbava perché contraddiceva tutto ciò in cui
aveva creduto fino ad allora, ciò che riteneva la Via del Credo Mandaloriano, insomma, metteva in discussione
tutta la sua esistenza…
Tuttavia non poteva fare a meno di provare
una grandissima nostalgia per Grogu, specialmente dopo la battaglia di Mos Espa
durante la quale aveva temuto di morire e non rivederlo mai più e così, quando
lui e Cassian giunsero a Hosnian Prime con lo Starfighter, volle vedere Luke
per chiedergli il permesso di incontrare subito il piccolo. Sapeva che i
bambini andavano a dormire presto, perciò aveva fatto in modo di non arrivare,
come la volta scorsa, di sera e, piuttosto, aveva preferito viaggiare per due
giorni e due notti consecutivi, alternandosi con Cassian per dormire e pilotare
la nave. In questo modo erano riusciti ad arrivare alla dimora di Han e Leia
verso l’ora di pranzo del terzo giorno e così, a quell’ora, i piccoli Padawan
(Ben, Grogu e altri due bambini di Hosnian Prime trovati una settimana prima da
Jyn e Ahsoka) avevano già svolto l’addestramento mattutino e si riposavano.
Cassian, per qualche suo motivo, si sentiva a
disagio e fuori posto, come se Din non volesse veramente averlo accanto nel
momento del suo ricongiungimento con Grogu. Ovviamente il Mandaloriano non
aveva detto niente del genere, anzi aveva insistito sul fatto che loro tre
fossero una famiglia, però… Quando erano ancora in viaggio Din si era mostrato
strano, teso e cupo, e aveva voluto a tutti i costi viaggiare senza fare
neanche una piccola pausa.
Cassian poteva capire il suo bisogno di
rivedere Grogu, specialmente dopo aver temuto di morire e lasciarlo solo, ma la
sua ansia era immotivata, il piccolo era al sicuro con Luke, Leia e Han e una
mezza giornata in più o in meno non avrebbe fatto alcuna differenza. Sapeva
però che il Mandaloriano non avrebbe mai ammesso di voler incontrare Grogu
senza di lui, perciò cercò di trovare una scusa plausibile per lasciarlo andare
da solo.
“Din, vorrei andare a salutare Jyn e Ahsoka,
è molto tempo che non ci vediamo” gli disse. “Tu, intanto, vai da Grogu con
Luke e io vi raggiungerò tra poco.”
Din parva perplesso, ma non comprese il
disagio di Cassian e, a dire il vero, non si interrogò e non se ne preoccupò
neanche più di tanto: in quel momento aveva troppo desiderio di vedere Grogu,
quindi lasciò che Cassian andasse a salutare le sue amiche e lui raggiunse
invece Luke che, seduto su un prato, assisteva al tenerissimo spettacolo di
Grogu, Ben, Kylter e Karzoe (i due bambini nuovi, un fratellino e una sorellina
della specie Togruta, la stessa di
Ahsoka) che giocavano tra loro dopo l’addestramento.
Quando Luke vide il Mandaloriano si alzò
subito e gli andò incontro prima che anche i piccoli lo vedessero.
“Benvenuto” gli disse, “ho da darti una
notizia che sicuramente ti renderà molto felice.”
Din aveva ripreso l’abitudine di tenere
sempre l’elmo, perciò Luke non poté vedere l’espressione del suo volto, ma
percepì la sua curiosità ed emozione e quindi riprese subito a parlare.
“Pochi giorni fa ho mostrato a Grogu una
spada laser e il tuo regalo, la cotta di maglia da Mandaloriano, gli ho
raccontato la storia di entrambe e poi gli ho spiegato che avrebbe potuto
scegliere solo una delle due e che questo avrebbe avuto anche una conseguenza
sulla sua vita: se avesse scelto la spada laser io avrei continuato ad
addestrarlo e lui sarebbe potuto diventare il Jedi più potente di tutta la
Galassia; se invece avesse scelto la cotta di maglia, avrebbe dovuto lasciare l’addestramento
e sarebbe tornato a viaggiare insieme a te” raccontò. “Non gli ho fatto alcuna
pressione, anzi, a dire il vero gli ho detto anche che il tempo che avrebbe
passato con te poteva essere limitato: Grogu è un bambino, ma dovrebbe avere
almeno sessanta o settanta anni umani, perciò gli ho fatto presente che quello
che per lui sarebbe stato solo qualche anno, per te sarebbe stata tutta una
vita. Credo sia stato principalmente questo a fargli decidere di tornare con
te, e io sono d’accordo: in fondo, sarà ancora molto giovane e potrà riprendere
l’addestramento da Jedi anche dopo che… beh, che io e te non ci saremo più!”
“Quindi Grogu verrà con me? Posso portarlo
via adesso, anche subito?” la voce del Mandaloriano era spezzata per l’emozione
e la commozione.
“Certo, lui ha fatto la sua scelta. Vieni,
gli dirò di salutare i suoi amici e poi potrà venire con te” rispose Luke. “Comunque
non devi aver fretta, Grogu partirà comunque con te, potete anche rimanere qui
per la notte o anche restare qualche giorno a riposare. Leia, Han ed io saremmo
felici di avervi come ospiti.”
“Ti ringrazio molto, Luke, ma ho delle cose
urgenti da fare e preferisco ripartire il prima possibile” disse Din, sempre
più impaziente.
“Come desideri, allora” commentò il Jedi e condusse
il Mandaloriano sul prato dove Grogu giocava con gli altri bambini.
Mentre accadeva tutto questo, Cassian era
invece entrato nella dimora di Han e Leia ed era stato accolto dalla Senatrice
con molto affetto. Poi la donna lo aveva condotto in un giardino interno dove
si trovavano Jyn e Ahsoka e… e la reazione di Ahsoka nel vedere Cassian era
stata del tutto inaspettata e aveva fatto rimanere male anche Jyn e la
Senatrice, oltre al giovane pilota!
“Ah, eccoti qui, bene, sarai contento adesso
che hai rovinato tutto!” lo aggredì non appena lo vide.
“Ahsoka, ma che ti prende? Cosa ti ho fatto?”
domandò Cassian, allibito.
“Ehi, ne avevamo già parlato, non è colpa di
Cassian e tu non devi comportarti così” la rimproverò Jyn.
“Cerca di calmarti, Ahsoka” disse anche Leia
in tono severo. “È stata una decisione di Luke e io sono d’accordo con lui,
questa tua presa di posizione offende anche me.”
“Va bene, va bene, chiedo scusa. Però, se
Cassian non si fosse messo in mezzo…” brontolò la Jedi.
“Insomma, si può sapere di che accidenti stai
parlando? Sembrate tutti sapere qualcosa di cui io sarei colpevole, peccato che
io non sappia un bel niente e non capisca neanche cosa dite!” protestò Cassian.
“Non sai che Luke ha deciso di lasciare che
Grogu torni a viaggiare con voi? Non ti ha detto niente?” si stupì Leia.
“Cosa? No, non sapevo niente, non ho neanche
visto Luke, ho lasciato che fosse Din ad andare a salutare Grogu… Lo lascia
andare? Non lo addestrerà più?” Andor era completamente disorientato.
“Sai quella storia del regalo, no? Beh, Luke
ha deciso di far scegliere a Grogu se voleva la spada laser o l’armatura
mandaloriana e puoi indovinare anche da solo cosa abbia scelto il piccolo”
spiegò Ahsoka, ancora piuttosto innervosita. “Per me è stata una sciocchezza,
Grogu ha un contatto con la Forza che non avevo mai percepito prima, sarebbe
potuto diventare un Jedi potentissimo, ancora più di Luke, forse proprio come…
beh, come Anakin se non avesse scelto il Lato Oscuro. E adesso è tutto rovinato
anche per colpa tua!”
Cassian era interdetto e confuso e riuscì a
malapena a difendersi.
“Ma io non ho detto niente…”
“E invece sì! Hai insistito perché il
Mandaloriano avesse il permesso di venire a trovare Grogu ogni volta che
voleva, così il legame tra loro è diventato sempre più forte ed era ovvio che
il piccolo avrebbe scelto di tornare con suo padre. Ma questo non è il suo
bene, questo è sbagliato” replicò la Jedi.
“In realtà ne abbiamo parlato insieme ed è
stato Luke, poi, a decidere che i nuovi Padawan non dovessero perdere il
contatto con i loro familiari” rettificò Leia. “E penso che sia stato giusto
che Grogu abbia potuto scegliere se diventare un Jedi o un Mandaloriano. Come
ha detto Luke, il tempo che noi viviamo è un niente in confronto alla vita di
Grogu e di quelli della sua specie e forse è meglio che possa trascorrere
questi anni con suo padre, finché può.”
“Era quello che ti avevo detto anch’io”
sottolineò Jyn.
“Va bene, va bene, su questo avete ragione
voi, però… Cassian, tu sei in mezzo a questa storia e quindi devi darmi il tuo
sincero parere” riprese Ahsoka, coinvolgendo di nuovo il povero Andor che
veniva a sapere di tutte queste cose per la prima volta! “Da una parte è giusto
che Grogu stia con l’uomo che per lui è come un padre, sì, ma un vero padre non
dovrebbe pensare prima di tutto al bene del figlio? Insomma, anche lasciando
perdere i poteri del piccolo e il suo legame con la Forza, Grogu qui aveva comunque
una famiglia con Leia, Han, Luke, me e Jyn e aveva amici della sua età con cui
stare. Cosa gli offre il Mandaloriano, eh? Tu lo sai, perché hai viaggiato con
lui. Cosa gli offre se non pericoli, battaglie, viaggi faticosi e neanche una
vera casa in cui stare? Ti sembra questo il modo di crescere un bambino? Chi
ama veramente è disposto anche al sacrificio di allontanarsi dalla persona
amata se questo è il suo bene.”
E qui si sentiva chiaramente che il trauma
subito da Ahsoka tanti anni prima era ancora presente: lei era convinta che
Padme avrebbe dovuto rinunciare ad Anakin e lasciarlo diventare un Jedi proprio
perché lo amava, così lui non sarebbe mai passato al Lato Oscuro.
Cassian cercò, come poteva, di difendere la
scelta di Din sebbene anche lui fosse rimasto sorpreso dal suo modo di fare
degli ultimi giorni e si chiedesse cosa c’era che non andava. Ma, forse, ora
che Grogu era tornato da lui tutto sarebbe andato bene.
“Su questo hai ragione, Ahsoka, ma io penso
anche che chi ama veramente sia disposto a cambiare
per le persone che ama” rispose quindi. “È vero, fino ad ora la vita di Din
Djarin è stata solo battaglie, pericoli, inseguimenti a criminali e cose così,
ma ora lui ha capito che ciò che conta davvero è la famiglia, il fatto che
Grogu sia suo figlio adottivo. Sono convinto che lui cambierà vita per Grogu,
per dargli una casa, stabilità e sicurezza. Del resto è cambiato perfino Boba
Fett, che adesso è il signore di Tatooine e si occupa di mantenere al sicuro la
sua gente, figuriamoci se non potrà cambiare Din per amore di Grogu!”
“Beh, me lo auguro, perché altrimenti avrà
commesso il più grande sbaglio della sua vita e il peggiore danno a quella del
piccolo” tagliò corto Ahsoka, che non voleva litigare con Cassian ma non
riusciva a prendere in simpatia il Mandaloriano.
Jyn e Leia, però, si guardarono di sfuggita,
sorprese. Si erano accorte che Cassian aveva parlato di Din e della sua
disponibilità a cambiare vita per Grogu, ma senza accennare a se stesso o alla
possibilità di formare una famiglia della quale anche lui facesse parte. Era
forse accaduto qualcosa nel periodo trascorso in missione con Boba Fett? Oppure
era solo che Cassian si vergognava di parlare di argomenti così personali?
Comunque stessero le cose, le due donne decisero di non chiedere per non
mettere a disagio il loro amico.
“Bene, adesso che ci siamo chiariti e non c’è
più il rischio che le cose degenerino in una rissa, cosa vogliamo fare?” disse
Leia per cambiare argomento. “Tu e il Mandaloriano resterete qui almeno per
stanotte, no? Così ceneremo insieme e avremo occasione di parlare. Sai, Han non
era per niente contento di sapere che eravate ad aiutare Boba Fett, non vuole
proprio credere che sia cambiato e che sia diventato una persona onesta!”
Così, chiacchierando più amichevolmente di
argomenti meno personali, il gruppetto formato da Cassian, Leia, Ahsoka e Jyn
rientrò in casa e passò dal salone, dove trovò appunto Din con Grogu in braccio
e Luke che teneva per mano Ben.
“Ah, bene, vedo che avete già parlato. Io
stavo per ordinare ai droidi domestici di preparare la cena per tutti e…”
iniziò Leia, ma il fratello la interruppe.
“Mi dispiace, ma Din Djarin ha detto che non
possono trattenersi” disse. “Ho portato qui Ben perché potesse salutare Grogu
in privato, ma subito dopo dovranno ripartire.”
“Che???” esclamò Cassian, del tutto
sconcertato. “Din, perché Luke dice questo? Accidenti, abbiamo fatto un viaggio
massacrante per arrivare qui il più in fretta possibile, abbiamo dormito a
turno, e ora che hai trovato Grogu e che sai che può restare con noi vuoi
andartene subito? Ma chi ti corre dietro?”
Il Mandaloriano non si scompose.
“Ovviamente non sapevo che Grogu sarebbe
tornato con noi e quindi volevo vederlo prima possibile per passare più tempo
con lui, ma adesso lui partirà con noi e non c’è bisogno di restare qui. Grogu,
saluta il tuo amico Ben e poi partiremo” disse, mettendo giù il piccolo perché
andasse dal suo amichetto.
Ben lo abbracciò e poi gli sorrise.
“Mi dispiace che non ci addestreremo più
insieme, Grogu, ma non sono triste perché tanto noi continueremo a sentirci
dentro la Forza. Vero?” domandò.
“Certo, nella Forza potrai vedere il tuo
amico tutte le volte che vorrai e lui vedrà te” gli rispose Luke, fiero,
accarezzandogli i capelli. “E comunque Grogu tornerà a farci visita ogni volta
che potrà, non è così?”
Grogu annuì, ma Din non disse una parola e,
ovviamente, portando il casco, non mostrava alcuna emozione sul volto. Ci fu un
lungo momento di disagio…
“Bene, adesso che hai salutato Ben possiamo
partire. Grazie ancora, Luke, e anche a tutte voi per quello che avete fatto
per il piccolo, è stato grazie a voi se lui ha vissuto bene qui” fu il saluto
piuttosto laconico di Din a Luke, Leia e gli altri.
“No, ma aspetta, insomma, che fretta c’è? Non
possiamo dormire qui stanotte e partire con calma domattina? La Senatrice
Organa è stata così gentile da invitarci, mi sembra quanto meno scortese
rifiutare” insisté Cassian.
“Mi dispiace e ti chiedo perdono, Senatrice
Organa, ma era già mia intenzione andare a cercare l’Armaiola, il capo del mio
clan, per parlare della mia purificazione” spiegò Din, rivolgendosi
principalmente a Leia e non a Cassian. “Ora che Grogu è tornato con me è ancora
più importante che la veda, per poterglielo presentare come Mandaloriano. È per
questo che è così urgente partire, sono impaziente di tenere fede ai miei
impegni.”
“Va bene, allora non voglio trattenervi oltre”
replicò Leia. Era un po’ delusa e soprattutto dispiaciuta nel vedere che il
Mandaloriano sembrava completamente preso da Grogu e dall’idea della sua
missione con lui, tanto da dimenticare chi avrebbe voluto essergli amico e,
soprattutto, Cassian che sembrava molto demoralizzato.
Dopo gli ultimi saluti, Din si diresse verso
lo Starfighter con Grogu in braccio e Cassian, senza una parola, gli andò
dietro, sentendosi sempre più la ruota di
scorta.
“Cassian, se non ti dispiace preferirei
pilotare io lo Starfighter, visto che ho delle informazioni sul pianeta in cui
si trova adesso l’Armaiola con Paz Vizla e altri Mandaloriani. Tu puoi
riposarti sul sedile del co-pilota” gli disse, riferendosi al sedile che aveva
fatto ricavare nella cabina da Peli Motto.
“Grazie, ma penso che mi metterò nel posto
dietro e terrò in braccio Grogu” rispose Cassian.
Informazioni sul pianeta in cui si trovano l’Armaiola e i
Mandaloriani, eh? Magari sarebbe stato carino condividerle…
Per qualche motivo, Cassian si sentiva sempre
più lontano da Din e dalla sua vita e ora che Grogu era tornato pareva che le
cose sarebbero andate ancora peggio. Invece di rinsaldare il legame che stava
nascendo tra i due, era come se la presenza di Grogu (certo non per colpa sua!)
avesse riportato indietro Din, a quando lui e il piccolo viaggiavano da soli e
avevano le loro avventure.
Cassian era diventato un intruso, o almeno
così si sentiva sempre di più ogni momento che passava.
Non sarebbe dovuto essere così, proprio per
niente.
Non andava bene.
Fine capitolo dodicesimo