Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: LaReginaDiCuori    26/02/2024    0 recensioni
Una piccola e dolce risata riempie la stanza mentre il cellulare, smette di squillare e allo stesso tempo, sembra che mi arriva una notifica di un messaggio.
Sicuramente è di nuovo mio figlio.
Finalmente decido di guardarmi intorno e il mio sguardo, si posa proprio sulla figura di mio fratello che è seduto sul bordo del mio letto che mi guarda con uno sguardo dolce e al tempo stesso, posso notare anche un po' di orgoglio.
Rimango a osservarlo per non so quanti minuti, ma posso notare che lui è rimasto lo stesso di sempre.
" Allora ragazzone? Non dici nulla? "
[ 2842 parole ⋆ One Shot - non c'è un continuo della storia o altro è una semplice storia auto conclusiva, se non ti piacciono questo tipo di storie, non leggere - ]
Genere: Angst, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Storia partecipante al gruppo Hurt/Comfort Italia
Fandom: Supernatural

Challenge: # nappieschallenge

Ship: Credo nessuna

Personaggi citati: Dean, Sam, Castiel, Dean Junior

Spoiler? Credo di sì? Quindi se non avete visto l’ultimo episodio, meglio non leggere la storia

Numero scelto: 10

Prompt:

- Hai qualcosa da dirmi al riguardo?
- Cesta
- Il telefono non prende

Che prompt ho scelto?

- Cesta
- Il telefono non prende

 questa è una fan fiction vecchia ma di non so quanti anni, se devo essere sincera xD che ha partecipato ad una challenge del gruppo: Hurt/Comfort Italia. È scritta in prima persona dal punto di vista di Samuel e nulla …  Vi lascio alla lettura <3 Avviso che nonostante ho riletto la suddetta storia, - visto che nella realtà non sono una scrittrice e né tanto meno una persona che corregge altre storie - ci saranno sicuro al cento per cento degli errori, in realtà me l’avevano anche corretta, ma perdendo il profilo dove l’ho pubblicata, ho perso praticamente tutto
.


 

 
Il silenzio regna in questa stanza dove ormai praticamente, sono stato messo dopo che il mio corpo pian, piano ha deciso che basta era giunta l’ora di smettere di vagabondare da una parte all’altra, era giunta l’ora di smettere di fare nuove avventure e soprattutto era giunta l’ora di smetterla, di stare accanto a mio figlio.

Non so se questo mentalmente mi stia facendo male, non lo riesco a capire, non lo riesco a comprendere perché la maggior parte del tempo, la passo a dormire, a riposare, ma so per certo di una cosa … La mia avventura sulla Terra, sta per arrivare al capolinea.

Sta per concludersi.

Lo posso sentire.

Lo posso percepire anche per colpa dell’unico rumore che spezza il silenzio in questa stanza ed è il rumore incessante e anche un po' fastidioso del macchinario che è attaccato a me, quel: “Tic, Tic” ormai mi è entrato nelle orecchie e vorrei avere la forza di alzare anche solo un braccio, per poterlo spegnere.

Per poterlo fare stare in silenzio.

Come anche in questo momento, vorrei che il mio cellulare la smettesse di squillare, sono certo che a chiamarmi è mio figlio ma sinceramente in questo momento, non ho proprio voglia di rispondere e non ne ho nemmeno la forza, anche perché sono un po' stufo di essere trattato come un bambino.
Avanti andiamo, sono grande, adulto e vaccinato non ho bisogno della balia 24 ore su 24, no?

E poi mio figlio in questo periodo, sembra così protettivo nei miei confronti … Non lo riesco proprio a capire.

Da quando mi hanno messo su questo letto con tutti questi macchinari, non fa altro che starmi accanto, mi sembra quasi di vedere mio fratello in un certo senso, solo con un carattere e aspetto diverso.

A pensare a lui un piccolo sorriso nostalgico appare sulle mie labbra ed il sorriso improvvisamente, si trasforma in tristezza.

Tristezza che appare soltanto quando penso a lui, al mio Dean.

Quanto mi manca.

Mi manca davvero da morire, ci sono delle volte in cui penso di essere impazzito, perché mi sembra quasi di averlo ancora accanto a me …

Dalle mie labbra leggermente dischiuse esce un piccolo sospiro, sospiro di tristezza ma al contempo di sollievo perché sembra che il cellulare abbia finito la sua tortura, finalmente sembra che Dean abbia smesso di chiamarmi e almeno per un po', posso rilassarmi.

Sto per chiudere gli occhi per poter dormire un po', per poter sognare un po’, cercando in questo modo di riposarmi ma ad un tratto, ecco che lo squillo riparte e prendo un bel respiro profondo roteando appena gli occhi.

<< Dannazione figliolo, lasciami un po' in pace! >>

Mormoro con tono stanco e allo stesso tempo, un po' infastidito.

Lo so che dovrei rispondere e che il mio piccolo è ormai cresciuto Dean sta facendo così perché preoccupato per me, però mi dà lo stesso fastidio, come forse mi dà fastidio essere immobilizzato in qualche modo a questo dannatissimo letto.

Perché Morte non ha portato via la mia anima, fin da subito?

Sarebbe stato molto meglio che questa imbarazzante tortura, infinita.

<< Non è molto carino da parte tua, non rispondere al telefono. >>

A sentire quella voce il mio cuore, sembra che perde un battito, forse anche più di uno.

Non è possibile …

Come può essere?

Lui è morto è impossibile, che riesco a sentire la sua voce.

Sto forse sognando?

Deve essere assolutamente così, se no non si spiega

<< Allora? Non rispondi al telefono? Mio nipote si mette in agitazione così, se non rispondi. >>

Ha parlato, ha parlato di nuovo ma non ho il coraggio di guardarmi intorno per vedere se è proprio qui, non ho il coraggio nemmeno di parlare, nemmeno di respirare.

In questo momento vorrei solo piangere cielo, la sua voce, così uguale alla sua … Pensavo di essermene dimenticato.

<< Ehi, per caso il gatto ti ha mangiato la lingua? >>

Una piccola e dolce risata riempie la stanza mentre il cellulare, smette di squillare e allo stesso tempo, sembra che mi arriva una notifica di un messaggio.
Sicuramente è di nuovo mio figlio.

Finalmente decido di guardarmi intorno e il mio sguardo, si posa proprio sulla figura di mio fratello che è seduto sul bordo del mio letto che mi guarda con uno sguardo dolce e al tempo stesso, posso notare anche un po' di orgoglio.

Rimango a osservarlo per non so quanti minuti, ma posso notare che lui è rimasto lo stesso di sempre.

<< Allora ragazzone? Non dici nulla? >>

Apro leggermente le labbra dischiudendole in una: “o” di sorpresa per poi finalmente, riuscire a parlare con un po' di fatica

<< D…D…Dea…Dean? >>

Balbetto leggermente tremolante per colpa dell’emozione che sento crescere in me, nel vedere di nuovo mio fratello e per tutta risposta lui annuisce, appoggiando successivamente la sua mano sulla mia in una piccola stretta.

<< Sono proprio io gigante allora? Perché non rispondi al telefono? >>

Cerco di controllare la mia emozione anche perché credo che potrei scoppiare a piangere, da un momento all’altro e alla sua domanda, prendo un bel respiro profondo.

<< Non mi va. >>

Mormoro semplicemente, per poi vederlo alzare gli occhi al soffitto

<< Povero ragazzo, non vorrei essere nei suoi panni. Poi però non ti lamentare se appena arriva, ti inizia a bombardare di: “perché non hai risposto al telefono?” >>

Dice con tono dolce e io semplicemente arriccio di poco le labbra, andando a mordere l’interno.

So che dovrei rispondere a mio figlio, ma proprio non mi va di farlo.

Non voglio rispondere per poi dover spiegare come al solito, che va tutto bene e che non sto facendo nulla, di sconsiderato.

<< Gli dirò … Gli dirò che la linea non prendeva. >>

La butto lì.

La prima cosa che mi è venuta in mente e nel mentre, posso sentire le lievi carezze di mio fratello sulla mia mano, che riescono sempre a calmarmi e subito dopo dalle sue labbra, riesco a sentire una lieve risata.

<< Non ridere. >>

Brontolo piano, quasi sbuffando

<< Scusami e che non credo che crederà a questa tua bugia, cerca di inventartene una migliore, credimi. >>

Continuo a osservarlo e ancora non posso credere che mio fratello, mio fratello è qui al mio fianco, sono così emozionato che se potessi, lo abbraccerei.

<< Sai in questo momento ti abbraccerei ma … Mi sembri così … Così fragile, non voglio farti male. >>

Sembra quasi che mi abbia letto nel pensiero e le mie labbra, si curvano in un grande sorriso; faccio per dire qualcosa, voglio dirgli che può abbracciarmi, che ho bisogno di un suo abbraccio, ma appena inspiro l’aria della stanza, una strana puzza entra nelle mie narici e riconoscendone l’odore mi blocco nel parlare, troppo imbarazzato anche solo per muovermi accidenti, proprio adesso?

Proprio in questo preciso momento, doveva succedere?

Ti prego, fa che non se ne accorga.

Ti prego, fa che fa finta di niente.

Ti prego …

Ti prego …

Ti prego …

Lo guardo per qualche attimo con il terrore che sento crescere in me, sul suo viso non appare nessuna espressione ma so per certo, che la puzza la sente, so per certo che qualcosa sa … Dio che vergogna, come può il mio corpo avermi tradito così?

Proprio davanti a mio fratello?

Sono sicuro al cento per cento che ora, mi prenderà in giro e chissà magari quando poi scompare, racconterà di questa cosa come se fosse una barzelletta.

Distolgo lo sguardo posandolo sul mobiletto di fianco a me, trovandolo in questo momento molto più interessante ma da Dean, non sento volare una mosca e non so il perché però mi preoccupo.

Se ne è andato per caso, via?

No.

No ti prego, no.

Non voglio che se ne sia andato via ti prego, fa che non è così …

Non sento nemmeno più la sua mano, sulla mia … Si è vergognato di me, per caso?

Come posso dargli torto?

Io mi vergogno di me stesso ogni giorno, per come sono ridotto ora … Però ti prego Dean non andartene, non andartene via, prometto che non farò più una cosa del genere … Aaah che stupido che sono, sto continuando a pensare a tutte queste cose come se lui, potrebbe sentirmi.

Infondo mica può leggermi nella mente come Edward Cullen, no?

Prendo un bel respiro profondo per poi, cercare di prendere coraggio e guardarmi intorno e quando il mio sguardo si posa sulla figura di Dean vicino ad una cesta piena di pannolini, rimango un attimo sorpreso e allo stesso tempo, scioccato.

Non vorrà mica … No, vero?

Ingoio il groppo che ho in gola e quando estrae uno dei tanti pannolini, mi si ferma il respiro.

<< No. >>

Dico con tono secco e deciso

<< Come scusa? >>

<< Ho detto no. >>

<< Sul serio, Sam? >>

<< Si ho detto sul serio, ho detto no. >>

Si gira verso di me tenendo tra le dita il pannolino e posso notare, che rotea appena gli occhi alzandoli al soffitto per la seconda volta.

Non mi interessa, non mi interessa.

Non mi farò cambiare il pannolino, soprattutto non da mio fratello.

<< Avanti andiamo, che sarà mai? >>

Il suo tono è tranquillo, calmo, pacato come se stessimo parlando di qualcosa di assolutamente normale.

<< Io non mi farò cambiare il pannolino, non ne ho bisogno. >>

<< Oh che dejà – vu mi sta venendo, sai … Anche quando eri piccolo, era difficile metterti il pannolino. Scalciavi da una parte all’altra e poi, ti trovavo che correvi mezzo nudo in giro per la stanza del hotel e io, che ti correvo dietro per riuscire ad acchiapparti e tu che prendevi tutto come un gioco, te la rideva a crepapelle. >>

Sorride divertito nel dirlo mentre inizia ad aprire il grande pannolino che ha in mano e io in questo momento, vorrei semplicemente sprofondare ancora di più nella vergogna.

<< Su Sammy, va tutto bene per me non è un problema anche perché insomma, ti ho cambiato così tante volte quando eri piccolo, che sarà un gioco da ragazzi … Sarà un gioco da ragazzi se starai buono e tranquillo e non ti viene l’idea di metterti a correre, da una parte della casa all’altra, però. >>

E mentre lo dice riesce a strapparmi una piccola risata, anche se l’imbarazzo comunque rimane lo stesso insomma questo potrebbe essere imbarazzante per tutti, infondo.

Dean con una delicatezza che non gli ho visto utilizzare spesso, sfila i pantaloni tirandoli giù non completamente per poi, tirarmi via anche il pannolino e appena lo apre, non oso immaginare la sua reazione ma lui non fa nulla, non dice nulla anzi, alza lo sguardo verso di me e mi fa un piccolo sorriso, sembra come se quel sorriso mi dica che è tutto okay, che posso stare tranquillo, che va tutto bene e presto sarà tutto finito.

Non so come ma con quel semplice sorriso, riesce a farmi stare tranquillo.

Mi pulisce canticchiando una canzoncina che ormai conosco a memoria e che ho cantato anche quando era piccolo a mio figlio, per poterlo in questo modo farlo addormentare e se possibile, mi rilasso ancora di più.

I minuti passano ma la vergogna iniziale è svanita nel nulla e quando sento che tira su i pantaloni per poi con gentilezza coprirmi, poso nuovamente lo sguardo su di lui che in questo momento, sta chiudendo il pannolino con cura per poi avvicinarsi ad un’altra cesta piena di pannolini sporchi prenderla e uscire dalla stanza, tornando un minuto dopo con la cesta vuota e sul suo viso ad incorniciarglielo, sempre un sorriso.

<< Hai visto? Tutto fatto in un minuto preciso e in più, ho pensato di svuotare la cesta … Non mi pareva il caso di lasciare i pannolini sporchi lì, in bella vista non credi? >>

Lo dice con così tanta naturalezza, che mi riesce a far spuntare anche un piccolo e timido sorriso e alla sua domanda annuisco leggermente e lui, sembra quasi soddisfatto e si avvicina a me, cercando di dirmi qualcosa ma appena si avvicina si blocca appoggiando le dita su una tempia e fa una smorfia quasi di fastidio, mentre dalle sue labbra leggermente dischiuse esce un piccolo sbuffo.

<< Si, si Castiel ho capito e afferrato il concetto, il mio tempo è scaduto, lo so … >>

Rimango stupito quando sento pronunciare il nome di Castiel, tanto che vorrei dirgli qualcosa, ma non faccio in tempo perché l’altro continua a parlare.

<< Senti, dammi ancora qualche minuto okay? Il tempo almeno di salutare. >>

Lo vedo scuotere il capo per poi, posare nuovamente lo sguardo su di me con un sorriso un po' triste.

<< Senti, ora io devo andare via. >>

<< Cosa? No, no ti prego, rimani qui con me. >>

Sento il mio cuore fare un piccolo crack, quando gli sento dire che deve andarsene via ma non voglio, non voglio che se ne vada, voglio che rimanga qui con me nonostante so che questo molto probabilmente è tutto un sogno perché non può essere reale tutto questo, non può ma allo stesso tempo, ci spero con tutto me stesso.

<< Ehi tigre non ti preoccupare, okay? Va tutto bene, io non me ne vado via veramente. Sono sempre qui accanto a te, anche se tu non mi potrai vedere e né sentire. Io non ti ho mai lasciato, piccolo Sammy. >>

E mentre dice queste parole le sue dita vanno a togliere via una lacrima che dispettosa, riga il mio viso e le sue dita vanno a strofinare appena i miei capelli con delicatezza, in una leggera carezza.

Carezza se possibile, che mi fa piangere ancora di più.

Mi sembro un bambino a tutti gli effetti, in questo momento.

<< Su piccolo non piangere, vedrai che presto ci ricongiungeremo e non ti lascerò più nemmeno per un attimo e ti stancherai così tanto di avermi accanto, che sbufferai e ti lagnerai, come tuo solito. >>

Riesce a strapparmi di nuovo una risata mentre il mio corpo e scosso leggermente dai singhiozzi per poi, sentire il calore delle sue labbra sulla mia fronte e quel piccolo bacio, sembra calmarmi.

Dean riesce sempre a calmarmi.

La sola presenza di mio fratello in realtà, mi calma.

Il suo profumo, la sua voce, il suo calore …

<< Ciao Sammy, ti aspetterò con molta pazienza e vedrai quando saremo di nuovo insieme, faremo un sacco di avventure nuove e non vedo l’ora di fare insieme a te, tanti piccoli scherzi a quei noiosi angioletti … Fai il bravo, mi raccomando. Ti voglio bene. >>


 
 


 
 

<< Papà, papà svegliati dai avanti, ti devo cambiare il pannolino … >>

Che?

Cosa?

Come?

Mi guardo un attimo intorno e noto mio figlio, frugare nella cesta dei pannolini e dalle mie labbra leggermente dischiuse, esce un piccolo sospiro affranto e pieno di vergogna.

Allora era davvero solo un sogno eppure, eppure mi sembrava così reale.

<< Aspetta, perché la cesta dei pannolini è vuota? Stamattina mi sono svegliato tardi e non ho avuto il tempo di buttare via i pannolini ma soprattutto, perché ne manca uno qui, in questa cesta? Mi sembrava di esser riuscito a riempirlo oggi, prima di andare via … >>

A sentire quelle semplici parole le mie labbra si chiudono appena tremolanti e subito dopo il mio corpo, viene scosso dai singhiozzi.

Allora non era un sogno, allora era reale, era tutto reale.

<< Papà? Papà perché piangi? Ti fa male qualcosa? Ti prego, dimmelo … Non fare così.>>

Cerco di avere un attimo di contegno ma non riesco, non ci riesco perché non posso credere di aver parlato per davvero con mio fratello, non posso credere che lui è stato qui vicino a me.

Te lo avevo detto che io sono sempre qui, accanto a te e ah sì prima che mi sgrida di nuovo … Castiel mi ha chiesto di salutarti e che non vede l’ora, di vederti.

Quando sento nuovamente la sua voce sussurrata al mio orecchio e nomina nuovamente Castiel se possibile, piango ancora di più e non mi interessa se probabilmente mi sto rendendo ridicolo davanti a mio figlio, non mi interessa in questo momento preoccuparmi di non farlo preoccupare.

Sono solo felice.

Felice di aver rivisto e sentito mio fratello, la persona che nella mia vita è stata la più importante.

La persona che mi ha fatto da padre.

La persona che mi ha fatto da madre.

La persona che mi ha fatto da fratello, da amico … Lui è riuscito a rendermi quello che sono oggi, se sono così è solo grazie a lui.

<< Il mio amato fratello >>

Riesco a pronunciare tra i singhiozzi e stranamente sento intorno a me uno strano calore, calore che riesce a calmarmi, che riesce a rilassarmi e capisco che lui è qui vicino a me anche in questo momento.

Grazie Dean, ti ringrazio con tutto il mio cuore.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: LaReginaDiCuori