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Autore: Abby_da_Edoras    04/03/2024    4 recensioni
[The Mandalorian-Canon Divergence con accenni a Star Wars in generale e particolarmente a Andor e Rogue One]
Eccomi qua a infestare con le mie impossibili OTP anche questo fandom! XD Siamo alla fine della seconda stagione di The Mandalorian e, nella mia versione, Luke accompagna Din Djarin e Grogu a casa di Han e Leia per rassicurare il Mandaloriano che il suo piccolo sarà al sicuro. Là, però, il Mandaloriano incontrerà anche altre persone tra cui "un certo" Cassian Andor (che nella mia ff è stato salvato dieci anni prima da Ahsoka Tano) e questo incontro cambierà molte cose nella vita di Din e Cassian ma anche di altri personaggi. E scusate se sono pazza!
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a George Lucas e a tutti gli autori, produttori, registi e sceneggiatori di The Mandalorian, Star Wars, Andor, Rogue One, The book of Boba Fett ecc...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ahsoka Tano, Baby Yoda/Il Bambino, Cassian Andor, Din Djarin, Principessa Leia Organa
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A place to be myself'
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Cap. 14 e ultimo: No hero

 

I've fallen from grace yeah I'm much less a saint than a sinner
Oh no ain't no superhuman 'cause that's just in the movies, I know
But I'll carry you through the night, through the storm
Give you love always love in return

I can't jump over buildings I'm no hero
But love can do miracles
I can't outrun a bullet 'cause I'm no hero
But I would take one for you
I can't jump over buildings I'm no hero
But love can do miracles

I can't outrun a bullet 'cause I'm no hero
But I'd spill my blood for you
If you need me to I'll be there!

(“No hero” – Elisa)

 

Cassian continuava a vagare per le strade e i vicoli di Nevarro, inizialmente senza una meta, con il solo desiderio di scomparire, di non esistere più, di polverizzarsi in milioni di frammenti. Poi, però, iniziò a rendersi conto che non poteva rimanere in quella città che non conosceva e che, se veramente Din non aveva più intenzione di stare con lui e di fare quella famiglia di cui aveva tanto parlato, era inutile che lui restasse lì dove non conosceva nessuno e non avrebbe saputo fare niente. Ed era anche inutile continuare a girellare come un pazzo per le strade, anche se aveva il cuore a pezzi e si sentiva morire dentro doveva trovare qualcosa da fare, un pensiero da seguire e che lo avrebbe anche aiutato a distrarsi e non sentirsi più così vuoto e devastato. Doveva concentrare il suo pensiero su un nuovo progetto di vita visto che la bella fiaba della famiglia felice con Din e Grogu si era rivelata un’illusione.

Pensò che la cosa migliore fosse fare ritorno a Hosnian Prime e riprendere a collaborare con Ahsoka e Jyn per sostenere la Senatrice Leia Organa. Non voleva, tuttavia, prendere lo Starfighter perché sapeva che sarebbe servito a Din e Grogu per raggiungere Mandalore e lui non voleva comunque metterli in difficoltà. Anche se, sul momento, si era infuriato con Din e lo aveva trattato molto male, adesso si rendeva conto che non ce l’aveva veramente con lui, era solo deluso, amareggiato e ferito, però riusciva a comprendere le sue ragioni: il Mandaloriano aveva ritrovato il suo figlio adottivo e adesso voleva ricongiungersi anche con il clan che lo aveva cresciuto, in fondo i Figli della Ronda erano la sua vera famiglia, non lui, non Cassian.

Andor non era che un estraneo, lui e Din si erano conosciuti un paio di mesi prima, cosa poteva pretendere? Perciò aveva scelto di ritirarsi in disparte, dove meritava di stare, e lasciare il Mandaloriano libero di vivere la vita che desiderava davvero.

Cassian non era pratico di Nevarro, tuttavia aveva capito che si trattava di una cittadina in pieno sviluppo commerciale, pertanto non sarebbe stato difficile trovare un cargo su cui imbarcarsi come tanta altra gente per tornare su Hosnian Prime senza disturbare più nessuno. Il suo girovagare senza meta divenne un cammino consapevole cercando una stazione o qualcosa di simile, così Andor iniziò a guardare i passanti per capire se qualcuno di loro aveva bagagli o cose simili che indicassero che stava andando ad imbarcarsi.

E, proprio mentre si concentrava su questo, pensando a come seguire qualcuno con una valigia senza avere l’aria del borseggiatore, si trovò di fronte… proprio Din e Grogu sulla sua culla volante!

“Cassian, ti ho cercato dappertutto. Dove stai andando?” gli chiese il Mandaloriano, come se non fosse successo niente tra loro.

“Io… io stavo cercando un cargo per imbarcarmi e tornare a Hosnian Prime” rispose Cassian, suo malgrado sentendo il cuore tamburellare furioso nel petto e le gambe tremare per essersi trovato davanti Din quando meno se lo aspettava. “Lascio a te lo Starfighter, ti servirà per andare a Mandalore o dove ti porteranno i tuoi impegni. Non voglio metterti in difficoltà e anzi, mi dispiace per come ti ho trattato, ero amareggiato e ferito e me la sono presa con te.”

“Ma di che cosa stai parlando?” il Mandaloriano pareva sinceramente sorpreso, era come se, per lui, il litigio nell’ufficio di Greef Karga non fosse mai accaduto. “Eri arrabbiato, è vero, e probabilmente avevi le tue ragioni per esserlo, ma ti sei sfogato, perché adesso vuoi tornare a Hosnian Prime? Io e Grogu stiamo partendo per andare a cercare il componente che manca per ricostruire un droide che mi servirà per monitorare Mandalore, per capire se l’atmosfera è velenosa o se il pianeta è ancora abitabile, se esistono ancora le miniere… Mi sembrava ovvio che tu saresti venuto con noi. Perché hai cambiato idea?”

Cassian era allibito.

“Ma… ma… io credevo che fossi tu ad aver cambiato idea… su di me, intendo” mormorò. “Credevo che volessi andare su Mandalore per redimerti e tornare con i Figli della Ronda insieme a Grogu. Pensavo che non avessi più bisogno di me.”

Din scrollò il capo, probabilmente sorridendo intenerito sotto l’elmo.

“Cassian, ma come te lo devo dire che io voglio formare una famiglia con te e con Grogu? Anzi, il motivo per cui ti sarà sembrato che fossi particolarmente impaziente di raggiungere Mandalore era proprio questo: non lo sto facendo per l’Armaiola o per i Figli della Ronda, lo sto facendo per me, sono io che voglio purificarmi ed essere redento e voglio che tu e Grogu vi immergiate anche voi nelle Acque Viventi delle miniere di Mandalore per diventare Mandaloriani, così che noi possiamo sposarci e diventare una vera famiglia Mandaloriana.”

Cassian si sarebbe aspettato di tutto, specialmente dopo che aveva offeso l’Armaiola e insultato perfino Din, ma non quello che l’uomo gli stava dicendo in quel momento, e trovava difficile anche ricordare come si fa a respirare, figurarsi rispondere o commentare in qualsiasi modo! Così fu il Mandaloriano a proseguire in tono pacato e rassicurante.

“Finora avevo creduto che non avrei riavuto con me Grogu per molto tempo, magari persino anni, per questo mi faceva piacere stare con te e desideravo sposarti, ma non era così urgente farlo e quindi non insistevo sul chiederti di diventare un Mandaloriano” spiegò. “Adesso, però, è cambiato tutto, Grogu è tornato da noi in modo inaspettato e, a questo punto, non posso più aspettare. Dobbiamo riuscire a raggiungere Mandalore il prima possibile perché io possa purificarmi e tu e Grogu diventare Mandaloriani e così sposarci e formare la famiglia che desideriamo. Io non ho mai cambiato idea, Cassian, ho solo voluto accelerare i tempi perché il ritorno di Grogu è avvenuto prima di quanto immaginassi. Sei tu che hai cambiato idea, per caso?”

Andor non credeva alle sue orecchie, pensò perfino di avere un’allucinazione, il cuore gli rombava così furiosamente da risuonargli nelle tempie, il sangue gli andava a fuoco, gli pareva di stare per svenire, o avere un collasso, o urlare o tutto quanto insieme. Alla fine riuscì solo a gettarsi tra le braccia di Din, che lo strinse teneramente e gli accarezzò i capelli.

“Scusami, scusami, Din, mi dispiace così tanto! Mi dispiace per tutte le cose terribili che ho detto a te e… beh, sì, anche per quelle che ho detto all’Armaiola” esclamò con voce spezzata, come se stesse piangendo e dentro di sé, in effetti, lo faceva. “Sono uno stupido, non avevo capito niente, credevo che non mi volessi più, che avessi trovato la tua famiglia con Grogu e il tuo clan, e così mi sono arrabbiato e ho rovinato tutto, mi dispiace, mi dispiace, Din, perdonami ti prego! Sono un disastro, rovino sempre tutto, io, sono fatto sbagliato!”

“Ma non è vero, Cassian” mormorò il Mandaloriano stringendolo dolcemente a sé, sempre più intenerito. “E non ho niente da perdonarti, eri arrabbiato e ti sei sfogato, succede a tutti e poi si sta meglio. Certo che ti voglio con me, questo non è mai stato in discussione, è veramente difficile farmi cambiare idea e in questo caso non ne ho alcuna intenzione, io voglio una vera famiglia Mandaloriana con te e Grogu e la voglio il prima possibile.”

“Ma io ti ho offeso, ti ho trattato male, non sei arrabbiato con me? Io… io sono davvero dispiaciuto per quello che ti ho detto, me ne sono pentito subito ma era troppo tardi, io riesco sempre a rovinare tutto. Ero anche arrivato a pensare che sarebbe stato meglio che Ahsoka non mi avesse salvato, dieci anni fa, che avesse portato in salvo solo Jyn…”

Queste parole furono le uniche che colpirono veramente il Mandaloriano, che trasalì e strinse con più forza Cassian a sé, quasi temesse che qualcosa potesse portarglielo via.

“Ecco, questa è una cosa che non voglio sentire mai più” disse, improvvisamente più severo. “E non voglio neanche che tu lo pensi, né ora né mai più. Queste sciocchezze sono le uniche cose che mi potrebbero veramente far arrabbiare e non voglio più sentirle, hai capito bene, Cassian Andor?”

“Sì… non lo penso davvero, ma ero disperato e sentivo di aver perso la cosa più importante della mia vita, di aver distrutto tutto ancora una volta, io faccio sempre così” replicò Cassian, anche lui sorpreso dalla reazione del Mandaloriano che dimostrava quanto davvero tenesse a lui.

“Sei un giovane impulsivo e spesso sfrontato, l’ho capito” ammise Din, “ma è anche questo che mi piace di te, la tua vivacità, la tua imprevedibilità, la tua determinazione. Insomma, la mia vita era molto più noiosa prima di conoscerti e… penso che, in fondo, anche l’Armaiola abbia passato una giornata diversa dal solito visto che nessuno mai si era permesso di darle contro. Chissà, magari ha apprezzato il tuo coraggio!”

E, tanto per far capire che era contento e che voleva che Cassian stesse con loro, anche Grogu saltò su dalla sua culla volante e si gettò ad abbracciare i suoi papà, stringendoli e facendoli stringere di più tra loro. In quel momento erano davvero una famiglia agli occhi di chiunque li vedesse…

“Vedi? Anche Grogu vuole che tu venga con noi” commentò divertito Din. “Allora, andiamo? Lo Starfighter è da quella parte.”

E così i tre risalirono sulla nave spaziale con tutt’altro stato d’animo rispetto a quando erano arrivati. Anche questa volta Din chiese a Cassian di sedersi dietro di lui nella cabina di pilotaggio, mentre Grogu se ne stava nella piccola cabina sul retro a guardare fuori, incantato dalla vista di tanti passanti di varie specie… e non badava a loro.

Din ne approfittò per togliersi velocemente il casco e chinarsi a baciare Cassian, dolcemente e con tenerezza, accarezzandogli il viso e i capelli.

“Io non rinuncio a te per niente al mondo e ti voglio con me per sempre” mormorò poi, prima di risistemarsi l’elmo e mettersi in posizione di guida, preparandosi alla partenza.

Ben presto furono in volo e Grogu era ancora incantato a guardare le stelle, i pianeti e gli asteroidi che sfrecciavano attorno a loro.

Cassian, invece, era incredulo, emozionato e tremante per quel bacio, per la tenerezza di Din, per le sue parole così affettuose quando lui credeva che non lo avrebbe visto mai più. Lui non vedeva neanche quello che aveva intorno, aveva un intero firmamento di stelle, galassie e nebulose che lo illuminava da dentro e gli scaldava il cuore e pensava che le stelle più belle di tutto l’universo fossero quelle che brillavano negli occhi di Din.

Sapeva che non sarebbe stato facile affrontare ciò che li aspettava, lui non era un eroe, non era un uomo forte e paziente come Din, aveva un caratteraccio e non si faceva amare dalle persone. Sapeva anche che non sempre sarebbe riuscito ad accettare il legame di Din con gli altri Mandaloriani, che si sarebbe sentito ancora a disagio e fuori posto, che magari lui e il suo Mandaloriano avrebbero discusso ancora. Era consapevole di aver sbagliato tante volte nella sua vita e di aver deluso tutte le persone che gli avevano voluto bene, altro che eroe, lui si sentiva un fallito e temeva di non essere abbastanza per diventare un Mandaloriano e vivere accanto a Din… ma il vero amore poteva fare miracoli e Cassian giurò a se stesso che, per quanto poteva, avrebbe fatto di tutto per non deludere Din, per diventare un Mandaloriano più o meno decente e per essere un bravo padre per Grogu. Avrebbe cercato perfino di farsi piacere l’Armaiola… Tutto, tutto pur di poter vivere il resto della sua vita accanto a Din, formando la famiglia che tanto desiderava con lui e con il piccolo Grogu e cercando di meritarsi la fortuna immensa che gli era capitata e che adesso gli scaldava il cuore e il sangue.

Cassian Andor avrebbe dato perfino il sangue pur di non perdere la felicità che adesso pareva veramente a portata di mano… e tutto il resto non contava niente, non gli importava più.

Questa volta non avrebbe fallito.

 

 

FINE

 

 

 

   
 
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