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Autore: Serne700    05/03/2024    3 recensioni
Prima di leggere questa storia vi invito a leggere la mia precedente storia "Nuovo mondo, nuovi amici" in quanto suo sequel.
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3983478
Due viaggiatori intrepidi, tre impavidi soldati e due draghi dai poteri psitici nativi del posto.
Questi ragazzi hanno un mistero da risolvere per poter tornare nei propri universi.
Il portale che li avrebbe riportati a casa sembra essere completamente scomparso senza alcun motivo.
Riusciranno a risolvere questo terribile mistero e a tornare a casa?
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Avventura nel multiverso'
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Terminata la sfida contro Ryo, il padre dei due simpatici Eoni, i nostri alieni hanno ottenuto le Megapietre che cercavano, ovvero la Latiasite e la Latiosite.

Ma prima di potersi godere la vittoria, il famigerato Team Rocket attaccò l’Isola del Sud con tre navi da guerra.

 

Più precisamente due incrociatori e una corazzata.

Dagli incrociatori sono usciti degli hovercraft anfibi, i quali hanno trasportato una moltitudine di reclute sull’isola. 

Queste, erano guidate dai capitani Ilaria e Alexander.

 

La tensione era molto alta, tuttavia, a causa di un malinteso, scoppiò una furiosa battaglia sulla spiaggia che stava quasi per concludersi con la perdita di Erika, a causa di un infarto al cuore, se non fosse per l’intervento di Ilaria stessa.

 

In ogni caso, la battaglia sembrava conclusa e vinta…

 

Ma non era assolutamente così.

 

Una volta che Alexander, Ilaria e il resto dello squadrone sono stati sconfitti, Hunter, il comandante della spedizione, ha aperto il fuoco contro l’Isola del Sud nell’intento di eliminare tutti loro e gli abitanti dell’isola stessa.

 

Ciò ha scatenato il potere della Shooting Stars, il quale ha tirato fuori il Lato Oscuro presente in tutti i protagonisti, compreso colui che con le sue stesse mani distrusse il suo stesso 

pianeta per fermare la Guerra del Tempo una volta per tutte.

 

Il Dottore, il Signore del Tempo, probabilmente l’essere più potente, come tutti gli altri era colmo di collera e malvagità.

 

Che ne sarebbe stato di quell’Isola e dei suoi abitanti?

 

Che ne sarebbe stato della Shooting Stars?

 

Che ne sarebbe stato del Team Rocket?

 

Ma soprattutto. 

 

Che ne sarebbe stato di quella Terra che volevano salvare? 

 

Subirà la stessa sorte di Gallifrey?






 

Ovviamente no!

 

Infatti, stringendo i pugni e concentrandosi più che poteva, Il Dottore emise un grido molto forte e deciso.

Si sprigionò un vortice d’aria nero, unito a delle particelle dorate e luminose che gli girava completamente attorno.

“Urgh ma che sta facendo??” disse Hanami coprendosi con il braccio.

Amelia, anche se era in preda al lato oscuro, era ancora perfettamente cosciente e si mise a ridacchiare spiegando l'evidenza: “Eheh, non avrete mica creduto di poter sottomettere un Signore del Tempo così facilmente vero?"

"È impossibile. Nessuno può respingere il nostro potere!" esclamò Erika incredula.

Proprio in quell'istante, l'ultimo spiraglio di oscurità uscì dal corpo del Dottore, il quale era tornato pulito come prima.

Gli venne un forte fiatone, ma ormai era libero.

"Mi dispiace cara mia, ma per il bene di tutti è meglio che rimanga così come sono!" disse togliendosi un po' di polvere dalla giacca.

Ryo, estremamente preoccupato per i suoi figli e per le sorti dell'isola, cercò di cogliere l'occasione per far liberare almeno i suoi figli dalla presa di quell'ombra oscura: "D-Dottore ti prego! Libera anche i miei figli!"

Ma quest'ultimo era perfettamente consapevole del fatto che non fosse così facile…

"Temo di non poterlo fare... È una cosa che solamente loro possono fare e ora purtroppo non c'è tempo! Dobbiamo salvare l'Isola in qualche modo!" esclamò indicando i continui bombardamenti sull'isola.

"Bene visto che sei così potente, dicci come possiamo massacrarli Dottore!" esclamò Erika con una terribile sete di sangue.

"No no no no! Non ci sarà nessun massacro! Anzi per precauzione…" disse per poi impugnare il suo cacciavite sonico e usarlo per bloccare le loro armi su stordimento, ad eccezione di quella di Dylan.

"Che stai facendo??" chiese sempre il capitano.

"Faccio in modo che non ci siano inutili versamenti di sangue."

Bellatrix, la draghetta, provò a leggerlo nel pensiero per capire cosa avesse in mente.

"Mhh hai qualcosa di meglio in serbo per loro vero?" disse la draghetta realizzata.

Il Signore del Tempo annuì: "Esattamente! Ascoltatemi tutti! Jordan, Ryo, voi due verrete con me e Amy nel Tardis! Abborderemo l'incrociatore di destra. Bellatrix e Jun! Voi due porterete Erika e Hanami sull'incrociatore di sinistra ma restate dietro al Tardis! Mentre per quanto riguarda te Dylan, la vita delle ragazze dipenderà esclusivamente da te! Dovrai appostarti sull'isola per usare il colpo ionico sull'incrociatore a sinistra per tenere disattivati i cannoni e le contraeree. Ripeto, solo quello di sinistra. A quello a destra ci penserò io. 

Dovremo disarmare tutte le navi e rendere inoffensivi gli equipaggi! Tutto chiaro ragazzi?"

Tutti quanti affermarono come soldati: "SÌ"

Detto ciò, Dylan corse subito nella foresta a trovare una postazione di tiro libero, mentre il Dottore, Amelia, Ryo e Jordan entrarono nel Tardis per poi alzarsi subito in volo a mezz'aria. Erika e Hanami montarono subito su Bellatrix e Jun come da piani e si riparavano dietro al Tardis.

Nel frattempo però alla corazzata: "Signore! I soldati sull'isola e i quattro Eoni stanno facendo qualcosa! Sembra che si preparino ad abbordarci!"

Hunter, sorrise malvagiamente e diede l'ordine:

"A tutte le postazioni esclusi i cannoni fotonici! Puntate quella cabina blu e quegli schifosi volatili! Abbatteteli!!!" 

Tutte le armi degli incrociatori e le postazioni postazioni di tiro e missilistiche della corazzata puntarono contro il Tardis e spararono senza fermarsi.

Il Tardis era partito alla carica con tutte le ragazze dietro di sé.

Arrivavano piogge di proiettili e raffiche di missili in continuazione per un susseguirsi di esplosioni su esplosioni. 

Ma come tutti sappiamo, Il Tardis non può di certo essere abbattuto con così tanta facilità!

E le ragazze rimanevano protette dietro di esso.

"Non riusciamo a fermarli! Quell'affare sembra che riesca a distruggere tutti i nostri proiettili!" esclamò un artigliere della contraerea.

"Grr… Non fermatevi! Prima o poi dovranno separarsi da quella dannata cabina! Appena lo faranno artiglieri e soldati, sparate contro le due Latias!" ordinò Hunter senza volersi fermare.

Nel mentre però, i cannoni fotonici continuavano a prendere di mira l'isola colpendola con i dardi infuocati.

Nonostante i continui attacchi dell'artiglieria, nessuno, a parte Ryo e Jun, aveva paura di essere colpito. 

L'oscuro potere nascosto in Erika stava dando una determinazione quasi al livello del soprannaturale.

Mancavano pochissimi metri dall'incrociatore di sinistra e i soldati sulla nave attendevano il momento fatidico in cui sarebbero rimaste esposte le quattro ragazze dietro al Tardis.

 

"Attendete… 

 

Attendete…

 

…FUO-"

 

Ma nel preciso istante in cui Hunter dette l'ordine, una serie di colpi laser di colore azzurro e avvolti da una sorta di campo elettrico partirono dall'isola e centrarono in pieno lo scafo della nave.

Su tutta la prua si sprigionò un fortissimo campo elettrico, il quale avvolse poi tutte le armi che stavano sparando contro le Latias. 

Più colpi arrivavano e più l’energia ionica si propagava per la nave, facendole poi perdere completamente energia.

 

Le armi della nave erano completamente disattivate.

 

Ma ormai era tardi per capire cosa stesse succedendo.

 

"Perfetto!!! Bellatrix! Jun! Lanciate le bombe!"

esclamò ironicamente il Dottore e di conseguenza, le due dragonesse fecero una giravolta su sé stesse facendo scendere sul ponte sia Erika che Hanami!

"ALL'ATTACCO!!!" gridò il capitano cominciando a sparare con il suo mitra i colpi stordenti, e lo stesso fece Hanami con la sua pistola.

I soldati e le reclute in prima linea vennero colpiti in pieno prima ancora che potessero reagire, ma quelli più indietro riuscirono a far uscire i loro Pokémon dalle pokéball, di cui uno sembrava a tutti gli effetti una donna con un lungo vestito bianco e dei capelli verdi a caschetto e altri le loro armi.

"CREPATE MALEDETTI ALIENI!!! GARDEVOIR USA…" la recluta non riuscì a concludere l’ordine che vennero travolti da una sorta di soffio viola e la foschisfera colpirono entrambi facendoli schiantare alla parete degli alloggi. 

Gli altri vennero completamente disorientati per un istante, venendo poi travolti da altri anelli stordenti che li fecero svenire istantaneamente.

Nel mentre, Dylan come da piani, colpiva dall’isola tutte le contraeree e le mitragliatrici piazzate per proteggere tutte le sue amiche dal fuoco pesante.

Dall’altra parte, il Dottore atterrò sull’incrociatore di destra con il Tardis.

Tutte le armi della nave erano puntate contro la cabina blu.

A differenza dell’altra nave, dalla quale potevano essere udite una moltitudine di esplosioni, regnava un silenzio di estrema tensione tra le reclute sulla nave.

Ma il silenzio venne interrotto da una voce proveniente dalla cabina stessa:

“Salve gente! Siete pregati di allontanarvi dalla cabina e anche alla svelta!” 

Tutti quanti, si guardavano a vicenda non capendo cosa stesse succedendo.

Ma all’improvviso, il Tardis rilasciò una fortissima onda d’urto verde acqua che ricoprì l’intera nave. 

Le reclute e i loro pokémon vennero sbalzati all’indietro ritrovandosi a terra ma senza ferite. 

“C-che diavolo è appena successo?!” si chiese una recluta alzando la testa, notando che tutte le armi della nave, quindi cannoni, mitragliatrici e contraeree erano completamente disattivate. 

Anzi, l’intera nave non aveva più un briciolo di energia.

Poi, un lontano rumore di una moto in avvicinamento poteva essere udito all’interno della cabina. 

“C-cosa..? …ALLONTANIAMOCI!!!” gridò una recluta intuendo cosa sarebbe successo a breve e tutti si allontanavano terrorizzati.

Infatti, le porte del Tardis si spalancarono improvvisamente e il Dottore e Amelia uscirono in sella ad una moto con tanto di caschi da motociclista, per poi essere seguiti dai due draghi subito dietro di loro.

“GERONIMOOOOOOO!!!” esclamò il Signore del Tempo, guidando la sua moto ad alta velocità verso la passerella ai lati. Amelia, dietro di lui, in una mano teneva il cacciavite sonico del Dottore e con l’altra il blaster di Hanami.

“Ryo! Jordan! Tenete a bada i nostri ragazzi mentre noi rendiamo inoffensiva questa nave!” ordinò il Signore del Tempo mentre correva con la moto.

I due draghi si separarono, cominciando a volare velocemente intorno all’incrociatore.

“Fermiamoli!!!” esclamò una recluta impugnando la pistola, ma Jordan gliela strappò via con la telecinesi facendogliela volare direttamente in mare.

“UCCIDETE I DUE LATIOS POI PENSATE AI DUE ALIENI!!!” ordinò direttamente Hunter dalla corazzata.

A quel punto le reclute puntarono le loro armi contro i due draghi e, insieme ai loro pokémon, cominciarono a bersagliarli di proiettili, raggi, sfere, fiammate, getti d’acqua, sassate e tanto ancora!

 

I due, tentarono di evitare i colpi sparati con tutte le loro forze. 

 

Ma erano decisamente troppi…

 

Sia l’uno che l’altro, vennero trafitti da alcuni proiettili sull'addome, sulle ali, al collo e Ryo pure alla testa.

 

Entrambe precipitarono sul ponte della nave, accasciandosi poi senza minimo segno di vita.

 

Del sangue stava fuoriuscendo delle loro ferite come un’emorragia.

 

Le reclute e gli altri soldati, osservavano i corpi privi di vita ridendo con soddisfazione:

 

“Eheh Sono morti capo! Ora tocca agli altri due pazzi!”



 

…Ma la risposta del capitano era tutt’altro che orgogliosa: “MA DOVE DIAVOLO STAVATE SPARANDO RAZZA DI CRETINI?? QUEI DUE MOSTRI SONO ACCANTO A VOI E GLI ALIENI DA STRAPAZZO STANNO DI FRONTE A VOI!!!”

 

“C-Cosa?!” si chiesero tutti quanti. 

Ed esattamente in quel preciso istante una luce distorta sembrava averli riportati alla realtà.

I due corpi dei draghi erano scomparsi improvvisamente.

I due stavano proprio accanto a loro come esclamò lo  stesso Hunter e sia il Dottore che Amelia, che avevano completato il giro della nave, stavano davanti a loro sopraelevati con il blaster puntato verso di loro.

E pure Jordan e Ryo stavano caricando i loro abbaglianti pronti a lanciarli contro di loro.

“Siete sotto tiro! E la nave è disarmata! Gettate le armi e mani sulla testa." ordinò il Dottore con sguardo serio.

Tutto l'equipaggio della nave, realizzò che tutte le loro armi, i braccialetti anti illusioni e le armi della nave erano state inspiegabilmente distrutte o bruciate dall'interno, esattamente come con Ilaria e Alexander sull'isola.

Non c'era più nulla da fare.

I soldati si arresero e appoggiarono le mani sulle loro nuche.

“Adesso tutti sulle scialuppe di salvataggio e raggiungete l’Isola del Sud!” ordinò sempre il Signore del Tempo senza scendere dalla sua moto.

I soldati si guardarono a vicenda intimoriti da quell’ordine.

“S-sei pazzo?? Così moriremo tutti sotto i bombardamenti!” 

“È quello che volevate succedesse a noi no? E ora pagherete!” esclamò Jordan con aria soddisfatta per la vendetta.

“No Jordan! Stai buono!” lo rimproverò per poi rispondere ai soldati: “I bombardamenti cesseranno a breve, nel frattempo avvicinatevi alla costa sinistra dell’isola. Lì sarete al sicuro, e gli Eoni con il resto dei membri che avete pugnalato alle spalle vi terranno d’occhio!”

“E ora mettetevi in fila e andate!” ordinò Amelia senza togliergli gli occhi di dosso.

Il gruppo di soldati insieme alle loro creature, si radunò in due file per due e raggiunsero le due scialuppe sulla sinistra della nave.

Il tutto, sotto gli occhi sempre più frustrati di Hunter.

“Signore, i nostri uomini su quell’incrociatore sono stati catturati tutti! Mentre sull’altro… Sono stati massacrati quasi tutti! E i pochi che sono rimasti in piedi sono in balia dei loro colpi!!!” esclamò un soldato con lo schermo della telecamera sotto gli occhi.

Tutto ciò che mostrava la telecamera, erano i soldati e i pokémon dell’incrociatore di sinistra accasciati sul pavimento del ponte di guida della nave a gemere per il dolore.

La telecamera, inquadrò poi Bellatrix, che li osservava con aria quasi impassibile di fronte al risultato.

 

Il suo sguardo incrociò la visuale della telecamera, osservandola per qualche secondo, per poi sorridere in modo tutt’altro che rassicurante e caricare con le zampe una foschisfera, ma scura e molto più densa.

 

“S-SIETE DEI MOSTRI!!!” gridò un ragazzo che indietreggiava terrorizzato con il suo pokémon che ricordava molto una piccola tartaruga blu, svenuto tra le sue braccia, per poi essere travolto dal colpo stordente di Hanami. 

E in quell’istante, la draghetta sparò la sfera potentissima contro la telecamera. 

L’esplosione di quel colpo, fuoriuscì addirittura dalla corazza della nave.

Erika a quel punto, contattò il Dottore con la radio del casco e la sua voce poteva essere udita dall’altoparlante del Tardis: “La fase uno della missione è stata completata, Dottore. La nave è completamente disarmata, le armi dei soldati sono state distrutte e tutte le reclute sono completamente inoffensive.”

“Cosa intendi con inoffensive?” chiese il Signore del Tempo, vedendo che la nave di fronte a lui era stata ridotta come un colabrodo.

“Li abbiamo storditi tutti e quelli che pensavano di fare i grossi, sono stati abbattuti dai colpi di Bellatrix e dai nostri manganelli.”

 

Ma un soldato che si era a malapena ripreso dal colpo subito, parlò gemendo: “N-Non è vero… Alcuni di noi si erano arresi, ma li avete pestati ugualmente per il gusto di farlo maledette!!!”

Erika gli puntò subito il blaster contro come per farlo tacere, e la reazione del ragazzo fu di coprirsi con le braccia stringendo gli occhi per la paura.

Ma venne bloccata da Jun, che le abbassò il blaster con le zampe, implorandola di smettere: “Ti prego basta!!!”

La ragazza la guardò con uno sguardo, più che inquietante. Ma tutto ciò che poteva vedere… Erano gli occhi di una piccola dragonessa in preda alla paura e alla preoccupazione per ciò che stava accadendo. 

Si sentiva chiaramente impotente, da sola non era minimamente in grado di tenere sotto controllo le due ragazze e sua figlia.

Solo a quel punto Erika e le altre, totalmente in balia della rabbia, compresero di non aver minimamente considerando ciò che lei stava provando durante quell’attacco alla nave.

E di conseguenza, lo sguardo della ragazza cambiò e abbassò il blaster.

La dragonessa si sentì comunque responsabile per non essere riuscita a contenerli: “Dottore… Ryo… Perdonatemi non sono stata in grado di gestire questa situazione…”

Il Signore del Tempo e il Drago alpha compresero perfettamente quello che voleva dire, tuttavia c’era altro a cui pensare in quel momento.

“Jun, ne parleremo quando tutto questo sarà finito. Adesso radunatevi, vengo a riprendervi con il Tardis!” disse per poi rientrare con la moto e i due draghi nella sua cabina blu.

“Spero che potrai perdonarci mamma…” disse Bellatrix con aria seria, ma comunque dispiaciuta, per poi abbassarsi all’altezza di Erika. La ragazza le salì in groppa in attesa che arrivi il Tardis a prenderli, e lo stesso fece Hanami con Jun.

Intanto, nella corazzata principale, l’aria si fece decisamente spaventosa.

Molte reclute, cominciarono a correre verso le scialuppe di salvataggio per fuggire in preda al panico. 

Ma Hunter, fece un annuncio all’altoparlante e fu più che chiaro: “Chiunque oserà fuggire come un vigliacco, salterà in aria con le scialuppe!!!” 

I soldati della corazzata erano finiti letteralmente in una morsa.

Gli alieni stavano arrivando per distruggerli, mentre Hunter li avrebbe uccisi senza pietà.

L’unica cosa che gli rimaneva da fare, era di impugnare le armi e affrontare i ragazzi e resistere più che potevano. 

“Coraggio! Andiamo a prua e abbattiamo quei bastardi!!!” gridò una recluta agli altri soldati raggruppati e, con un grido di incoraggiamento, corsero tutti sulla prua della nave facendo uscire tutte le loro squadre di pokémon, e impugnando le loro armi.

Il Dottore, onde evitare che a Hunter venisse in mente di sparare contro la nave su cui si trovavano per ucciderli, era già in volo con il Tardis, per poi raggiungere l’altra nave dove si trovavano le quattro ragazze.

Dylan però, volle comunicare un problema di non poca rilevanza: “Dottore non sono più in grado di coprirvi, la corazzata è troppo lontana. I miei colpi non avranno alcun effetto anche dovessi colpirli.”

Il Dottore però lo rassicurò: “Non preoccuparti, ora ci penso io a proteggere le ragazze. Stanno arrivando sull’isola i soldati che abbiamo arrestato, vai da loro e tienili d’occhio con Ilaria e Alexander!”

“Ricevuto!” esclamò per poi dirigersi verso la costa ad Ovest dell’isola.

Il ragazzo, tentando di usare la telepatia degli Eoni, cercò di comunicare ciò che stava succedendo. In particolare, a quello che portavano in groppa uno dei due capitani della spedizione.

“Sei tu Alexander giusto?” chiese il Latios che lo teneva.

“Sì perché?”

Il drago volò poi verso l’altra ragazza: “E tu sei Ilaria immagino. Dylan mi sta comunicando che i membri della tua nave sono stati arrestati dal Dottore e stanno arrivando qui con le scialuppe di salvataggio. Ci chiede di tenerli d’occhio…” 

La ragazza sospirò: “...Va bene terremo d’occhio quei traditori.”

Ale però, volle chiedere del suo equipaggio: “Hm.. E dei miei sai qualcosa?” 

Il drago chiuse gli occhi, chiedendo la stessa domanda a Dylan.

Quando seppe la risposta abbassò la testa, per poi comunicarlo chiudendo gli occhi: “Mi dispiace… Ma i tuoi uomini sono stati storditi, pestati e fulminati. Sono tutti vivi. Ma non sono di certo in buone condizioni…”

“...stai scherzando vero??” chiese lui sconvolto.

“Purtroppo no, le aliene e la Latias che porta il nome di Bellatrix hanno completamente perso il controllo di sé… Vivo da più di duecento anni, ma non avevo mai visto un Eone combattere con una ferocia e una potenza tale…” rispose il drago blu.

Poi fu la Latias che portava Ilaria con sé a continuare: “Tutto questo potere, è venuto fuori dalla ragazza più bassa, non appena vi hanno scaricati solo perché avete deciso di diventare nostri amici e con l’inizio del bombardamento dell’isola… Temo stiano facendo ciò per vendicarvi…”

“Capisco… Ora però andiamo a prenderci cura dei membri dell’equipaggio con Dylan.” disse la ragazza vedendo che le scialuppe erano arrivate vicino alla spiaggia.

 

Alexander però, si sentiva in dovere di rivelare al ragazzo Imperiale un importante segreto della corazzata: "Ascoltami Dylan! La corazzata non possiede soltanto i cannoni fotonici come arma principale… Ce n'è un'altra molto più potente che tenevamo nascosta per le situazioni più critiche come questa!!"

 

Nel frattempo, le due ragazze imperiali e le due dragonesse, entrarono nel Tardis chiudendosi la porta alle spalle.

La cabina si alzò in volo dirigendosi direttamente verso la corazzata e i soldati della nave cominciarono a sparare contro l’astronave con tutto ciò che avevano: mitra, fucili, pistole, contraeree, cannoni, lanciamissili e i loro pokémon.

 

Hunter cominciava seriamente ad essere alle strette. 

 

Ma la battaglia non era ancora finita: “Preparate il nostro asso nella manica e attivate immediatamente il suo scudo di energia. Mi occuperò di loro personalmente.”


 

"Sissignore!" rispose una recluta per poi dirigersi in un ascensore sul ponte di comando.

 

Poco dopo, il Tardis piombò proprio sulla prua della nave e, sempre con un’onda d’urto ionica, fece scaraventare i soldati e le loro creature all’indietro e disarmò completamente la corazzata, disattivando così i cannoni fotonici.

 

Finalmente i bombardamenti sull’isola cessarono.

Stavolta, invece di un’entrata in scena con la moto, il Dottore aprì appena la porta affacciandosi e usò subito il cacciavite sonico per disarmare i soldati a terra.

“Scusate ragazzi ma è una cosa necessaria!” disse ridacchiando per poi aprire la porta.

Tutti i nove membri della squadra uscirono dalla cabina blu e circondarono velocemente le reclute e i pokémon, puntando i loro blaster e caricando i loro colpi per tenerli sotto tiro.

 

Tuttavia, i soldati sapevano bene cosa gli sarebbe capitato in caso si fossero arresi agli alieni perciò qualcuno volle tentare:

“Gallade usa Spadasolenne contro il capo!!!” esclamò alla sua creatura molto simile alla Gardevoir vista precedentemente ma con sembianze molto più maschili.

Questo si scagliò subito contro il Dottore, ma Hanami con un movimento fulmineo lo centrò con un colpo stordente, che lo fece letteralmente svenire mentre era a mezz’aria. Tuttavia il balzo è stato sufficientemente forte da farlo atterrare direttamente tra le braccia del Dottore stesso, il quale lo prese al volo.

“ORA BASTA PIANTATELA!” gridò il Signore del Tempo tenendo in braccio la creatura priva di sensi.

“Tutti quanti! Ritirate i vostri pokémon ed entrate nel Tardis in fila e svelti!”  ordinò puntando la sua cabina blu.

I soldati si guardavano incerti. Avevano capito che qualcosa non andava a prescindere con quella cabina, ma cosa gli sarebbe capitato una volta dentro?

“Non temete dentro sarete al sicuro, nessuno vi potrà fare del male. Ora andate svelti!”

A quel punto tutti i soldati obbedirono e ritirarono le loro creature, compreso il Gallade ed entrarono nel Tardis con le mani sulla testa. 

“Dottore dobbiamo catturare Hunter prima che scappi! Quel bastardo dovrà pagare caro ciò che ha fatto ai nostri Draghi e agli altri ragazzi del Team Rocket!!!” esclamò Erika caricando il suo mitra laser.

“Mh… Ricorda però, dovrete solamente stordirlo. NON UCCIDERLO!!! CHIARO A TUTTI??” urlò come un generale guardando tutti i suoi amici con uno sguardo di fuoco.

Tutti quelli che erano posseduti dal potere oscuro, digrignavano chiaramente i denti… 

Sarebbe stata troppo dura non giustiziarlo sul posto.

Ma Bellatrix, sorrise ricordando a tutti un fattore importante: “Ragazzi tranquilli! il Dottore non lascerà Hunter e gli altri impuniti!”

E Amelia, intervenne sul discorso: “Infatti! Per questo dovrà rimanere in vita! Troppo facile per lui essere eliminato e basta!”

“Vedo che ci siete arrivati, ne sono felice! Adesso andiamo a trovare il nostro pazzoide!” disse allegramente il Signore del Tempo chiudendo a chiave la porta della cabina.

“Amy passami il blaster per favore! Facciamo breccia direttamente dalla vetrata!” disse sempre il Dottore allungando la mano verso la sua compagna di viaggio.

“Ecco a te” disse la ragazza passandogli la pistola. 

Una volta presa, il Dottore disattivò la modalità stordimento per passare al colpo laser.

“Jordan! Ryo! Per favore aiutate me, Amy ed Erika ad arrivare fino al ponte di comando con psichico! Voi altri restate giù a tenere d’occhio la situazione”

I due obbedirono e con la telecinesi li sollevarono da terra fino ad arrivare all’altezza della vetrata.

Il Dottore poi, puntò il blaster esattamente alla base del vetro e sparò un colpo che fece collassare il tutto su sé stesso senza spargere frammenti pericolosi.

I due draghi adagiarono i tre all’interno del ponte di comando.

 

Non c’era assolutamente nessuno, il silenzio pervase completamente quella stanza della nave.

 

Tuttavia, una figura alta e con i capelli lunghi, poteva essere vista in piedi accanto alla poltrona del comandante ma di spalle a loro.

 

I ragazzi e i due draghi si avvicinarono lentamente a quella figura che non aveva di certo bisogno di essere presentata.

 

“Poteva essere la missione meglio riuscita nella storia…

 

Il piano era perfetto… 

 

Avrei ottenuto facilmente quelle maledette Sfere dell’Anima, e avrei usufruito del loro potere per dominare il mondo una volta per tutte.

 

Chiunque avesse tentato di contrastarmi, avrebbe trovato la morte con alluvioni, tempeste e altri fenomeni atmosferici.

 

Nessun esercito, nessun pokémon. Niente sarebbe stato in grado di fermarmi.

Neppure Giovanni.

 

Ma siete arrivati voi maledetti alieni.

 

E avete deciso di mettermi i bastoni tra le ruote alleandovi con gli Eoni stessi e abbindolando quei falliti di Alexander e Ilaria.”

 

Fece una breve pausa e si voltò verso di loro, per poi riprendere il discorso con una domanda semplice:

 

“La domanda è… Perché? 

 

Come mai ci tenete così tanto a proteggere quest’isola? 

 

A cosa vi servono vivi questi mostri?” 

 

Il Dottore, sentando l’ultima parola del discorso, alzò la mano destra come per dire “fermi!”.

Era palese che tutti i presenti lo avrebbero colpito con tutto ciò che avevano, ma si fermarono obbedendogli.

Ma ad ogni domanda ecco una risposta:

 

“Siamo venuti a proteggere quest’isola da te, perché è scritto nella storia di questo mondo.

 

I figli del qui presente Leader dell’isola, ci hanno accolto in questo mondo e sono rimasti al nostro fianco come guida.

 

Senza di loro probabilmente non ce l’avremmo fatta ad orientarci e solo per questo meritano tutto il nostro supporto.

 

A cosa ci servono vivi? Semplice! La vita di queste creature dal cuore nobile, vale infinitamente di più rispetto al potere che nascondono dentro di sé.

 

Ma adesso basta parlare. Questa è l’ultima possibilità che ti offro.

 

Qualunque cosa tu stia per fare adesso, ti assicuro che non ti conviene…

 

Prendi i tuoi uomini, compreso quelli che hai abbandonato al loro destino, e le tue navi, e lasciate quest’isola per sempre.”

 

Ci fu un momento quasi interminabile di silenzio assoluto.

 

Ma la risposta non tardò ad arrivare.

 

“Se pensi di intimorirmi ti sbagli di grosso. Al diavolo il Team Rocket! Al diavolo ogni cosa! Catturateli! Terminerò io stesso il lavoro!!!” gridò per poi scomparire in un’improvvisa cappa di fumo. 

 

E allo stesso tempo un gruppo di soldati d'elite, armati pesantemente, entrò sfondando il soffitto e le altre vetrate insieme ai loro pokémon.

 

“PROTEZIONE SINCRONIZZATA ORA!!!” gridò il Dottore ai due draghi, i quali usarono tutte le loro forze per creare una piccola barriera protettiva sufficientemente potente da bloccare la moltitudine di proiettili in arrivo.

 

Con un gesto rapidissimo, il Signore del Tempo impostò di nuovo il blaster di Hanami su stordimento e lo ripassò ad Amelia.

“Abbattiamoli!” esclamò Erika cominciando a sparare i colpi stordenti verso i soldati e con lei anche Amelia.

I soldati più vicini vennero colpiti in pieno dagli anelli azzurri, mentre le loro creature vennero colpite dagli attacchi delle Latias che, sentendo il tutto, si erano alzate in volo portando con sé Hanami, la quale pure lei contribuiva a coprire i ragazzi con una moltitudine di colpi stordenti.

 

Gli altri soldati però, si fecero proteggere dai loro pokémon con delle barriere protettive, le quali riuscivano a bloccare i colpi stordenti e i vari attacchi dei draghi.

 

La situazione sembrava completamente in stallo.

 

Ma la soluzione non era poi così difficile da trovare, soprattutto per chi era addestrato nei combattimenti.

“Sapete, alla Royal Imperial Academy ho imparato una cosa.” disse Erika prendendo in mano una sorta di sfere d’acciaio con delle lucine, dalla sua cintura.

“Che nessuna barriera potente o debole che sia, può respingere ciò che tocca il terreno!” esclamò per poi lanciare una di queste sfere e facendola rotolare verso uno dei soldati.

 

La sfera rotolò, senza staccarsi dal pavimento e, come diceva lei stessa, rotolando passò attraverso la barriera protettiva.

 

Il soldato e il suo pokémon notarono la sfera sotto ai loro piedi.

 

Ma era troppo tardi, infatti un istante dopo la sfera detonò in una fortissima scarica elettrica.

 

“AAAAAAAHHH!!!” gridarono entrambe per poi accasciarsi al suolo perdendo completamente i loro sensi.

E la stessa sorte accadde anche agli altri soldati e i pokémon che li proteggevano, i quali vennero storditi con queste potenti granate facendoli svenire sul colpo.

 

Tutti quanti avevano il fiatone per l’azione troppo improvvisa… 

“Brava Erika… Temevo fossero granate esplosive ma ho fatto bene a fidarmi di te!” disse il Dottore sorridendo e con il cacciavite sonico distrusse le armi dei soldati svenuti.

 

Ma il momento di tranquillità, venne interrotto improvvisamente con il rumore forte di un jet proprio sotto ai loro piedi.

“Che sta succedendo??” esclamò Amelia guardando il pavimento.

 

La risposta arrivò direttamente da Dylan stesso tramite la radio del casco di Erika:

“Uscite subito da lì! Alexander mi ha riferito che quella nave non è solo una corazzata! Funge da portaerei per lo ZERO! Da come me lo hanno descritto, potrebbe essere potente quasi quanto il Tie Defender!!!”

 

Tutti quanti, si guardarono per un istante con gli occhi sgranati.

“QUANTO IL TIE DEFENDER?!” gridò Erika, intimorita dal fatto che quel caccia leggendario era proprio la sua nave.

 

Ed esattamente in quel momento, il rumore si fece improvvisamente assordante.

Lo Zero, era appena uscito dall'hangar sul retro facendo addirittura barcollare la corazzata, e volò verso il cielo con un’accelerazione quasi istantanea e dopo qualche secondo fece una giravolta nel cielo, per poi puntare dritto verso la corazzata.

 

Questo veicolo era chiaramente un jet militare, probabilmente illegalmente modificato per una netta superiorità negli scontri aerei.

Le sue ali, che dalla coda si estendevano in avanti, si aprirono, dividendosi in quattro ali. 

Davanti erano presenti altre due ali stabilizzatrici per una maggiore maneggevolezza.

Le sue armi principali, erano quattro cannoni situati all'estremità delle ali e due mitragliatrici poste di fronte alla cabina di pilotaggio.

Inoltre, sotto l'aereo era possibile scorgere un portello lancia missili.

(link per video con sound: https://cdn.artstation.com/p/video_sources/001/842/576/zero.mp4)

"Bellatrix! Foschisfera e distruggi la vetrata presto!!!" esclamò il capitano degli imperiali, indicando la vetrata dalla parte opposta.

La draghetta obbedì e frantumò tutta la vetrata.

"TUTTI FUORI!!!" gridò il Dottore per poi buttarsi fuori insieme agli altri.

E in quel momento, una raffica di proiettili distrusse completamente l'altra vetrata e fuoriuscì dalla parte opposta della nave.

Il Signore del Tempo e Amelia cercavano di tenere giù tutti quanti per evitare che venissero colpiti dalla moltitudine di proiettili in arrivo.

Quando l'aereo passò sopra le loro teste, il rumore era così forte che fece gridare i poveri draghi che, date le loro zampe troppo corte, non erano minimamente in grado di coprirsi le orecchie.

"Dottore se restiamo qui Hunter prima o poi ci distruggerà, e i nostri draghi perderanno sicuramente l'udito!!!" esclamò Erika realizzando quanto sia pericoloso quell'aereo.

"Raggiungiamo il Tardis!! Lo scudo è ancora attivo, lì saremo al sicuro!" gridò il Signore del Tempo indicando la cabina blu.

Lo Zero stava chiaramente facendo una virata rapidissima e stava per piombare addosso a loro un'altra volta.

"FORZA ANDIAMO!!!" gridò Ryo prendendo il Dottore e Amelia per le braccia e trascinandoli al sicuro vicino alla navicella, per poi essere seguito da Jun, Bellatrix e Jordan con gli altri ragazzi.

Hunter, puntò con la mira dell'aereo gli ultimi della fila, sparando con le due mitragliarici frontali.

"SBRIGATEVIII!!!" urlò Jun ai suoi figli che si lanciarono sul Tardis, per poi rannicchiarsi con gli altri.

Arrivò una pioggia di proiettili che riusci' addirittura a perforare la corazza della nave, ma fortunatamente, vennero disintegrati dalla barriera del Tardis...

Jordan, l'ultimo della fila, si era salvato per un pelo portandosi Erika con sé: "Aargh! Per un pelo!!!" esclamò la ragazza stringendosi al drago blu. 

Hunter, realizzando che non poteva fare niente per oltrepassare o scudo del Tardis, rallentò improvisamente per poi fermarsi a mezz'aria in un volo stazionario: "AHAHAH Siete solo una banda di codardi! Vi rifugiate dietro una barriera impenetrabile senza poter fare niente!!!" gridò con voce tonante tramite l'altoparlante dello Zero.

"...Codardi a noi??" rispose la stessa Erika di impulso. 

Era un affronto totale! Non poteva assolutamente accettarlo.

"ORA TI AMMAZZO!!!" gridò cercando disperatamente di sbloccare il colpo laser a forza.

"Fermati Ery, sarebbe completamente inutile! Quell'aereo è protetto da uno scudo di energia proprio come il Tie Defender. La tua arma sarebbe completamente inutile e lui avrebbe tutto il tempo per spararti liberamente!!!" disse il Dottore appoggiandole una mano sulla spalla.

"COME FAI A DIRLO??" gridò sempre la ragazza furibonda.

"Avrebbe dovuto essere disattivato come tutto il resto della nave... Ma essendo pienamente funzionante, deve per forza essere protetto da qualcosa!" spiegò il Signore del Tempo guardando il veicolo di fronte a loro.

"Beh siamo davanti alla nave più potente dell'universo, non possiamo catturarlo in qualche modo con il Tardis?" chiese Hanami spontaneamente.

 

Ma inaspettatamente, fu lo stesso Hunter a rispondere: "AHAHAH! Non credo possiate! Qualcosa mi dice che la mia corazzata restera' disattivata soltanto fino a quando quella scatola blu rimarra' su di essa! Vi ricordo che tutte le armi a bordo sono completamente integre! E quelli che avete catturato sono solo una parte dei miei uomini! Quindi quando il Tardis mi inseguira', riprenderanno i bombardamenti sull'isola con tutto ciò che abbiamo! Non rimarra' più niente!"

 

Purtroppo ci aveva azzeccato in pieno... 

 

Il Tardis se si fosse alzato in volo, sarebbe stato solamente questione di qualche secondo perché l'energia della nave potesse tornare.

 

“A questo punto mii rivolgo al Latios cromatico che avete chiamato come Ryo! Consegnami te stesso e le Sfere dell’Anima custodite al centro dell’Isola! E risparmierò la tua famigliola, l’isola e gli altri Eoni!”

 

Lo sguardo di Ryo si fece pieno di rabbia e paura allo stesso tempo.

L’unica cosa che lo avrebbe rassicurato, sarebbe stata la lettura del suo pensiero… Ma incredibilmente la lettura cerebrale non riusciva a penetrare lo scudo dell’aereo.

Non poteva sapere se arrendendosi a lui avrebbe effettivamente salvato l’Isola e la sua famiglia..

“SEI UN MOSTRO!!! NON PUOI CHIEDERE UNA COSA DEL GENERE!!! NON PUOI!!!” esclamò Jun impaurita per la sorte del suo drago mentre lo stringeva a sé.

 

Il Dottore però, cercò di farlo ragionare con un discorso telepatico più velocemente che poteva:

“Ryo non farlo assolutamente! Anche se fosse realmente sincero, il potere delle sfere dell’anima gli servirà per conquistare il mondo nel giro di breve tempo. Noi quando siamo arrivati qui abbiamo trovato un mondo libero e fertile. Se lui stanotte riuscirà a mettere le mani sulle sfere, la storia cambierà creando un paradosso temporale.. E fidati, il suo dominio sarebbe il minore dei problemi.”

La sincerità del Signore del Tempo era indiscutibile per quanto terribile. 

Ma almeno la scelta sarebbe stata più facile…

“Io rifiuto! Non avrai né me, né le sfere dell’Anima maledetto!” rispose con tono il drago alpha.

 

"AHAHAH! Sai in parte speravo che me lo dicessi! Bene restate protetti quanto vi pare! Io vado ad occuparmi degli altri abitanti dell'isola personalmente! STRAPPERÒ LE SFERE DAI LORO CORPI!!!"

 

Sentendo quella frase, i quattro draghi sbiancarono dalla testa alla coda per il panico.

 

"NO!!! NON FARLO!!! NON PUOI!!!" urlò Ryo a squarciagola mentre l'aereo parti' a tutta velocita' verso l'Isola.

 

Ryo per primo, poi Jun, e i loro figli, presi dalla paura per i loro simili, volarono all'inseguimento dell'aereo per poterlo fermare in qualche modo.

"NNOOOOOOOOOOOOOO!!!!!" gridò il primo volando a tutta velocita' verso l'aereo.

 

"JORDAN! BELLATRIX! FERMI!!! VI FARA' A PEZZI SENZA DI NOI!!!" urlarono più che potevano tutti i ragazzi rimasti sulla corazzata... Ma invano. I draghi erano troppo presi dalla rabbia e dalla paura allo stesso tempo per ascoltarli...

 

Dovevano per forza cambiare strategia. Perciò il Signore del Tempo, apri' lo sportello della targa bianca del Tardis, per poi tirare fuori il telefono al suo interno e contattò sia Dylan che i due capitani del Team Rocket: 

"Dylan! Alexander! Ilaria! Hunter sta arrivando da voi con lo Zero! Sparpagliatevi e fate venire qui tre Eoni a prendere le ragazze!"

 

I tre ragazzi si allertarono immediatamente per il timore: "Sentito?? Allontanatevi dall'isola più che potete! Tre di Latios e anche Latias andate a recuperare le mie amiche! Non possiamo affrontare lo Zero da soli!" gridò Dylan impugnando di nuovo la sua arma.

 

"Andiamo noi a prendere le ragazze" disse un giovanissimo Latios accompagnato da due Latias.

 

"Bene rimanete invisibili e fate il giro largo, almeno ha meno probabilità di vedervi...".

 

Lasciando andare i tre piccoli draghetti, puntò lo sguardo verso l’aereo, notando che aveva improvvisamente cambiato direzione.

Stava volando verso il cielo facendosi seguire dai quattro draghi.

“RAGAZZI FERMATEVI! SE LO SEGUITE FARETE SOLAMENTE IL SUO GIOCO!!!” urlò il Dottore telepaticamente sperando tornassero indietro.

“No Dottore! Dobbiamo fermarlo prima che faccia del male agli altri Eoni!!” rispose Ryo completamente preso dal panico.

I quattro draghi provarono ad attaccarlo con raggi, sfere e fulmini. Ma era inutile, lo scudo dello Zero riusciva a dissolvere tutto quanto.

 

“Bene seguitemi!!! Vi schiaccerò come insetti!!!” esclamò Hunter spingendo una leva fino in fondo, facendo poi uno scatto velocissimo lasciando indietro i quattro Eoni che lo inseguivano.

“Come fa ad essere così veloce??” chiese Jordan cercando di raggiungerlo.

Ryo, che era in testa a tutti quanti, notò che l’aereo, divenuto un puntino minuscolo, spense i motori per poi ribaltarsi completamente e letteralmente precipitare verso di loro.

 

Tuttavia, notò che altri puntini erano apparsi accanto ad esso.

“M-ma cosa?” si chiese finché non fu in grado di riconoscerli.

Erano esattamente quattro pokémon.

Uno di essi era un Dragapult come quello di Dandel, riconoscibile per via della sua lunga coda celeste e trasparente e per la sua testa a forma di bombardiere stealth.

Un altro sembrava letteralmente uno squalo antropomorfo blu scuro con il ventre rosso e giallo, due pinne poste sulle braccia, una dorsale e una caudale sulla coda.

Il terzo ricordava chiaramente uno pterodattilo grigio, con una mascella enorme e dei denti a seghetto.

E l’ultimo invece, era chiaramente un’Idra nera a tre teste blu circondate da una corona viola simile ad un fiore, con gli occhi neri e rossi. Le sue ali sembravano più dei tentacoli neri e sotto il suo corpo tondeggiante aveva delle alette stabilizzatrici come quelle degli eoni, più una lunga coda blu.

 

Sorprendentemente, da sotto la punta dell’aereo si aprirono due sportelli, da cui uscirono dei razzi frontali per rallentare la caduta, rimanendo in equilibrio grazie ai motori del volo stazionario.

Aprì poi un altro sportello sotto la pancia, dal quale uscì uno strano dispositivo simile ad un cannone.

 

I quattro draghi erano troppo raggruppati tra loro e gli altri quattro pokémon di Hunter stavano arrivando dai lati per evitare che si separassero.

 

Fu in quell’istante che Jordan, Bellatrix, Ryo e Jun realizzarono di aver sbagliato ad inseguirlo, disobbedendo al Dottore…

E prima che potessero fare qualsiasi cosa, dal cannone fuoriuscì un’enorme rete luminosa che catturò l’intera famiglia di Eoni.

Erano completamente avvolti da questa strana tela al plasma che bruciava solamente al tatto e inoltre li stava stritolando tra di sé e a malapena riuscivano a respirare..

 

“NONONONONOOOOOOO!!!” esclamarono tutti e quattro nel panico totale.

“SIETE SOTTO SCACCO!!! Dragapult! Garchomp! Aerodactyl! Hydreigon! DRAGOPULSAAAR!!!” gridò Hunter come un pazzo.

 

Le quattro creature spararono quattro potentissimi raggi viola dalle loro bocche che colpirono direttamente i quattro Eoni illuminando addirittura il cielo di una forte luce viola…

 

E tutto ciò che si poteva udire, erano le grida di dolore dei poveri draghi indifesi che stavano subendo quella tortura che sembrava non finire mai…

 

“Continuate così! Quando perderanno definitivamente i sensi li porterò sull'incrociatore di Alexander e prenderemo le sfere direttamente da loro!”

Disse Hunter soddisfatto.

 

Ma poi, una serie di anelli blu colpirono in pieno prima Hydreigon e poi Garchomp.

Questi si illuminarono di una forte luce azzurra e poi precipitarono dritti in mare.

Gli altri due, presi dal panico per la cosa improvvisa, fermarono l’attacco e si avvicinarono all’aereo impauriti.

 

“C-che diavolo!?” esclamò Hunter sorpreso.

Alzando lo sguardo, vide nientemeno che il Tardis che stava fluttuando proprio davanti a loro ed Erika stava proprio seduta appoggiata all’uscio con il suo blaster puntato verso di loro.

 

“Sappi che per un attimo mi ero scordata del fatto che è impostata su stordimento. Capite cosa intendo no?” 

 

"Buona Erika, sempre con questa mania… Sorpreso di vederci? Sì c'è stato un piccolo cambiamento di programma, vista la situazione abbiamo preferito venire direttamente con il Tardis qui e i soldati qui dentro hanno provato ad aggredirci, ma una spintarella per rovesciare il Tardis è stata sufficiente per farli tranquillizzare…" spiegò il Dottore tramite l'altoparlante della sua nave spaziale.

 

Hunter, non perse tempo e accese immediatamente la radio dello Zero per comunicare con la corazzata: “FUOCO!!! SPARATE SULL’ISOLA!!!” ordinò ai soldati sulla nave.

 

“...Ci dispiace comandante…”

 

Fu la risposta che ricevette da una delle reclute sulla nave.

Da ciò, comprese che anche gli ultimi soldati della corazzata erano stati catturati, e così fu, dato che Amelia e Hanami più due dei giovani draghi stavano tenendo sotto tiro tutte le reclute, mentre alcuni dei loro Pokémon erano a terra privi di conoscenza.

 

Era un disastro per lui. 

Si sentiva totalmente alle strette, e come se non bastasse, un paio di colpi ionici colpirono l'aereo, e per effetto della ionizzazione, lo scudo di energia perse completamente potenza e si disattivò lasciando l'aereo privo di protezione. 

 

"Mollali immediatamente!!! O ti faccio precipitare direttamente in mare!!! E non provare a fare stupidi ricatto come di far precipitare anche loro con te! Perché come hai potuto vedere, posso privare lo Zero di energia e i nostri amici sarebbero liberi" esclamò furiosamente Dylan puntando la sua arma contro l'aereo. 

Alexander aveva dato il cambio a lui per il Latios che lo aveva salvato.

"Mi raccomando, ora che lo scudo è andato, tieni d'occhio i suoi pensieri..." chiese sempre il ragazzo al drago che lo accompagnava.

 

La situazione sembrava essersi ribaltata nuovamente ma in senso buono…

La scelta stava soltanto a lui, liberare i quattro draghi ormai privi di sensi e di ogni energia e arrendersi di sua volontà oppure essere catturato.

 

"Sembrerebbe che pure io abbia perso… NON È GIUSTO!!!" cominciò decisamente a delirare.

"NON È GIUSTO!!! ERA TUTTO PERFETTO!!! VI ODIO!!! VI ODIO!!! MA NON SPERATE DI AVERMI VIVO!!! NON ACCETTO UN'UMILIAZIONE SIMILE!!!"

 

"….potete uccidermi se volete…."

 

"...MA SAPPIATE CHE QUESTI MALEDETTI MOSTRI VERRANNO CON MEEEE!!!"

 

Il muso dell'aereo, era puntato contro la rete elettronica che teneva i quattro Eoni prigionieri e indifesi.

 

"STA PER SPARARE!!!" gridò terrorizzato il Latios con Dylan!

 

"AAAAAAAAAAAAAHH!!!" gridarono a loro volta Dylan e Erika sparando e lanciando tutto ciò che avevano contro lo Zero. 

Colpi ionici, colpi stordenti, granate elettroniche.

L’aereo non riuscì a sparare fortunatamente, e venne avvolto da un campo elettrico rimanendo completamente privo di energia. 

La rete elettronica si disattivò facendo precipitare i quattro draghi privi di conoscenza, ma fortunatamente il Tardis si piazzò proprio sotto di loro orizzontalmente e la giovane Latias unitasi a loro, li fece entrare all’interno della cabina blu con la telecinesi.

Lo Zero invece, rimase sospeso per aria con l’aiuto del raggio traente del Tardis, in modo tale da non farlo precipitare addosso a loro.

 

All’interno del Tardis, il Dottore ed Erika erano letteralmente appesi alla console e alla ringhiera all’interno della nave poiché la gravità era completamente sbilanciata.

“Bene ora torniamo verticali Dottore!!!” disse la ragazza cercando di tenersi.

“U-urgh!!!” gemette il Signore del Tempo cercando di tirare giù una leva, la quale fece tornare la nave in posizione verticale.

“LA VOLETE SMETTERE DI SBALLOTTARCI?!” gridò una recluta nel Tardis con un po’ di nausea.

“Sì sì abbiamo finito! Il vostro comandante è sistemato!” disse soddisfatto il Signore del Tempo, per poi proseguire: “Erika! Dylan! Portate i nostri quattro ragazzi alla camera qui accanto e state con loro finché non si sveglieranno!” 

“Certo!!!” esclamarono entrambi, mentre Erika prese prima Bellatrix in braccio e la portò in camera. Poi Dylan fluttuò dentro la cabina con l’aiuto del Latios su cui si trovava e fece lo stesso con il fratello: “Oooh issa!!”

“Ale! Posso chiamarti così? Siete riusciti a recuperare Garchomp e Hydreigon?” chiese il Dottore ad Alexander tramite la radio del Tardis.

“Sì, abbiamo mandato una Lapras e una Mantine a recuperarli e sono già ritornati in superficie! E poi cattureremo gli altri due.” rispose il capitano per rassicurarlo.

“Bene! Noi torniamo alla corazzata per posare la zavorra Zero. Voi riprendere le scialuppe e raggiungere i vostri incrociatori! Potrebbero essere un po’ danneggiati ma sono perfettamente in grado di muoversi…”

 

Stavolta, fu Ilaria a rispondergli ma con tono abbattuto: “E che ci dobbiamo fare…? Ora che siamo stati espulsi dal Team Rocket non abbiamo più un posto dove andare…”

Ma il Signore del Tempo non li abbandonava di certo: “Tranquilla… Sistemerò io questa faccenda con il vostro capo! Ora accompagnate i vostri uomini fedeli e traditori sugli incrociatori, poi voi due aspettatemi a prua che vengo a prendervi con il Tardis”

La risposta impressionò molto i due capitani, non si aspettavano di essere aiutati tecnicamente dal nemico. Tutti i membri del Team Rocket sull’isola scesero dai draghi e salirono sugli hovercraft e sulle scialuppe portate lì dagli uomini di Ilaria arrestati. Questi ultimi, erano ancora dentro le scialuppe e, appena entrarono gli altri, si misero tutti a testa bassa per la vergogna senza dire niente.

Furono Ilaria, Alexander e altri due membri a guidare le barche e i mezzi da sbarco fino ai due incrociatori, lasciando i rispettivi equipaggi alle proprie navi, e appena saliti, gli ordini furono più che chiari: “Voi che avete deciso di voltarci le spalle seguendo Hunter, entrate immediatamente nelle vostre cabine. E rimaneteci finché non saremo tornati alla base. Voialtri invece, sorvegliateli dai corridoi. Nessuno dovrà abbandonare la nave!”

 

I soldati fedeli ad Ilaria accompagnarono i traditori nelle cabine, chiudendoli a chiave al loro interno, mentre sull’incrociatore di Alexander, i soldati che lo avevano tradito erano ancora sotto shock e quelli che si erano risvegliati riuscivano a muoversi a malapena, perciò gli altri soldati e Alexander stesso, se li coricarono sulla schiena o li tenevano direttamente in braccio e li portarono nelle cabine adagiandoli sui loro letti.

 

Nella corazzata invece, il Dottore adagiò lo Zero esattamente nell’hangar da cui era uscito, e chiese a Dylan un favore: “Dylan! Potresti venire ad aiutarmi con il nostro amico qui fuori?”

“Con molto piacere!” rispose il ragazzo scrocchiandosi le dita.

Il Dottore prese una scala e la appoggiò al fianco dell’aereo e Dylan la usò per salire fino alla cabina di pilotaggio. Il Signore del Tempo usò il cacciavite sonico per aprire la cabina e Dylan vide che Hunter era completamente privo di sensi e lo tirò fuori dalla cabina tenendolo per le braccia, il Dottore poi lo aiutò a farlo scendere tenendo Hunter per le gambe e insieme lo portarono dentro al Tardis.

Dopodiché, il Signore del Tempo scese esattamente sotto alla console di comando dove aveva lasciato una corda. La prese, e tornò da loro: "Onde evitare che questo pazzo crei ulteriori problemi, sarà meglio legarlo e chiuderlo in un’altra camera del Tardis… Anche solamente per evitare che gli altri lo uccidano.” 

“Lo ucciderei volentieri io adesso, ma sei tu il capo quindi resisterò…” disse il ragazzo brontolando.

I suoi occhi erano tornati normali, insieme a quelli degli altri. Insieme tolsero il casco ad Hunter e gli legarono mani e piedi per poi stenderlo su un lettino di una cameretta isolata. 

Una volta chiusa a chiave la camera, il Dottore e Dylan tornarono alla camera dove si trovavano i draghi svenuti per vedere come stavano.

Erano in condizioni piuttosto pietose, il loro piumino era pieno di bruciature… Ma comunque respiravano, e bene o male, si sarebbero ripresi presto…

Nel dubbio, il Signore del Tempo prese delle bende e con l’aiuto di Erika e Dylan, fasciò per bene le ferite dei quattro draghi con delicatezza.

“Grazie ragazzi… Per favore, rimanete con loro in attesa che si sveglino, poi quando saliranno Ilaria e Alexander ci faremo dare qualche medicina del posto per farli riprendere.”

“Non li lasceremo mai Dottore… Puoi stare tranquillo…” disse Erika per rassicurarlo.

Poi il Dottore si avviò verso la porta della camera per raggiungere la sala comandi.

Ma una voce lo fermò esattamente sull’uscio: “D-Dottore…” 

Si voltò e notò con piacere che Ryo aveva riaperto leggermente gli occhi.

“Ryo! Ti stai riprendendo vedo! Ne sono felice!” disse sempre il Dottore avvicinandosi a lui per poi accarezzargli la testa.

Il drago, apprezzò le sue carezze. Ma poi guardò la sua famiglia, vedendo così in che stato si trovavano.

 

I suoi occhi si fecero lucidi e cominciò a lacrimare e piangere.

Si sentiva letteralmente un fallimento.

 

“È tutta colpa mia… N-non ho voluto ascoltarvi… Se vi avessi dato retta invece di inseguire quel maledetto aereo, probabilmente tutto questo non sarebbe successo…

E pensare che mi ero infuriato con te proprio perché non volevo che mettessi in pericolo la vita dei miei figli… 

E alla fine… 

Sono stato proprio io a mettere in pericolo la vita di tutta la mia famiglia…

Non merito proprio nulla… Mi sono rivelato come un pessimo padre… Spero solo che la mia famiglia potrà perdonarmi dopo tutto questo…”

 

I tre alieni si avvicinarono a lui guardandolo con compassione. 

Tecnicamente quello che diceva era vero, se avesse dato ascolto a loro invece che farsi prendere dal panico, probabilmente sarebbe finita diversamente.

Ma è comunque finita bene e l’Isola del Sud era salva. 

Non era assolutamente necessario infierire su di lui…

“Ryo… Non devi dire così! Tutti possiamo commettere degli sbagli. Sai quante volte ho commesso degli errori io? Non ti potrei rispondere perché ormai ne ho perso il conto… Molti di questi errori mi sono costati molto caro. E altri ancora, un rimorso eterno…

Ciò che devi fare è imparare da questi errori! Dimmi un po’, quanti anni hai?”

Il drago gli rispose: “trecentoventicinque… Perché?”

“Trecentoventicinque? Ti assicuro che hai ancora tanto da imparare e tanto da sbagliare caro mio… Te lo dice una persona con più di duemila anni di età e ancora non riesce a smettere di fare né l’uno né l'altro ahah” rispose a sua volta il Dottore ridacchiando.

 

Quelle parole, fecero tornare un po’ il sorriso a quel drago bisognoso di conforto e, dopo un’ultima carezza, il Dottore si avviò verso la sala comandi del Tardis e si affacciò alla porta di ingresso lanciando il suo cacciavite sonico alle ragazze fuori: “Amy! Hanami! Prendete questo e chiudete i vostri ragazzi nelle loro stive!”

Le due ragazze obbedirono e, con un po' di pazienza e un aiuto da parte dei giovani Eoni rimasti con loro, rinchiusero i soldati catturati nelle stive della corazzata, per poi bloccare la serratura col cacciavite sonico.

Terminato il lavorone durato più di venti minuti, le due ragazze e i draghetti rientrarono nella cabina blu con un po' di fiatone.

“Fortunatamente non erano armati, quindi non è stato difficile tenerli a bada…” disse Amelia restituendo la pistola ad Hanami e il cacciavite sonico al dottore per poi rivolgersi ai tre draghetti che li avevano aiutati: “Vi ringraziamo tanto per essere venuti ad aiutarci! Tornate sull’isola, e date la notizia che è tutto finito!” aggiunse con tono gioioso.

“Voliamo!!!” esclamarono tutti e tre volando velocemente verso l’isola.

“Alexander! Ilaria! Fatevi trovare sulla poppa degli incrociatori! Vengo a prendervi con il Tardis! E per favore, portate con voi anche dei medicinali o qualcosa per guarire le ferite…” disse il Signore del Tempo tenendo la radio del Tardis in mano.

“Ricevuto!” risposero i due capitani arrivando sulla poppa della nave come richiesto.

 

Da dove si trovavano, potevano chiaramente vedere la cabina blu alzarsi in volo per poi dirigersi a gran velocità verso la nave di Ilaria, fermandosi proprio di fronte a lei e facendola salire. 

Poi era il turno di Ale e anche lui entrò nel Tardis con una valigetta medica dell’incrociatore.

 

Entrambe avevano già capito che quella cabina blu era enorme al suo interno, ma l’impatto fu comunque notevole, tanto che si guardarono intorno con stupore ed emozione: “È veramente incredibile…” aggiunse Alexander una volta entrato.

“Per favore seguitemi ragazzi” disse il Dottore per poi accompagnarli alla camera dove stavano i quattro draghi.

“Potete fare qualcosa per aiutarli?” chiese Erika stessa con tono piuttosto umile.

Alexander annuì: “userò una iperpozione.Li aiuterà a guarire le ferite più velocemente…”

Egli tirò fuori una sorta di boccetta spray e la sciabordò.

“Ila, togli le bende a lei per favore ma fai piano” disse riferendosi a Bellatrix.

La ragazza tolse delicatamente le bende alla draghetta e Ale spruzzò la pozione direttamente sulle ustioni, per poi ricoprirle di nuovo con le bende.

Poi fecero lo stesso con suo fratello, sua madre e infine suo padre, il quale essendosi già ripreso, osservò la scena guardando i due capitani al lavoro: “Grazie…” 

“Vi siamo debitori. Avete messo a rischio la vostra vita per salvare la nostra. Se Hunter ci avesse raggiunto con lo Zero non credo che saremmo durati più di tanto.” disse Ilaria guardandolo con aria seria.

“Ecco fatto, le vostre ferite guariranno nel giro di qualche ora e la tua famiglia si sveglierà tra pochissimo, non preoccuparti Ryo…” disse Alexander per rassicurarlo.

 

“Grazie ragazzi! Adesso, andiamo a sistemare il problema con il vostro capo Giovanni!” disse il Signore del Tempo stringendosi le mani e con un’espressione fin troppo emozionata.

“E come pensi di fare?” chiese Ilaria incuriosita.

“Avevo elaborato un piano! Ora però ho bisogno di voi due alla sala comandi! Seguitemi!”

I tre andarono direttamente alla sala principale dove si trovavano già sia Amy che Hanami sedute sulle sedie, per poi mettersi di fronte ai comandi del Tardis.

Esattamente come con i due draghi, il Dottore spinse una serie di pulsanti e aprì lo sportello contenente la gelatina che permette al Tardis di connettersi con la persona stessa.

“Adesso, vi chiedo di immergere le vostre mani in questa gelatina calda e pensate esattamente all’ufficio del vostro capo, su dove si trova, e il punto migliore dell’ufficio per starci con il Tardis. Magari un angolo dove sapete che non c’è niente o che di solito non ci va nessuno” spiegò il Gellifreyano.

“Eh?” dissero entrambi piuttosto confusi.

Fu Amelia stessa a rispondere ridacchiando: “Ahah! Voi fatelo e basta, non distruggeremo nulla!”

 

I due si guardarono, ma poi chiusero gli occhi e pensarono solamente all’ufficio del loro Boss, il luogo in cui si trovava e un angolo piuttosto spazioso dove la cabina blu poteva rimanere parcheggiata.

 

“Ce l’avete fatta! Il Tardis ha acquisito le coordinate esatte del punto di atterraggio! È a parecchi chilometri da qui, mi pare quindi di capire che non siete di Hoenn” disse il Signore del Tempo con interesse.

“Infatti. Noi veniamo dalla regione di Kanto, mentre altre nostre reclute dalla regione di Johto. Lì ci sono le nostre case e anche le nostre basi!” spiegò Ilaria.

 

“Ti dirò! Anche sulla Terra del nostro universo esiste la regione di Kanto! Anche le altre, ma hanno nomi diversi. 

Per esempio la regione di Hoenn, nel nostro universo si chiama Kyūshū, la regione di Johto si chiama Kansai” spiegò il Dottore osservando la mappatura e l’aspetto delle regioni stesse, mentre tutti gli altri ascoltavano con interesse.

 

Quest’ultimo poi, si mise in testa il suo Fez,  schioccò le dita e le porte del Tardis si chiusero.

“Bene andiamo!” disse tirando giù una leva della console.

Dall’interno della stanza in cui si trovavano, iniziò a diffondersi il rumore che rendeva quella nave speciale, mentre una sorta di ampolle di vetro che si trovavano all’interno della colonna centrale, cominciavano a muoversi su e giù.

Il tutto durò circa una ventina di secondi, per poi fermarsi.

“Siamo arrivati?” chiese Alexander.

Il Dottore prese direttamente lo schermo piccolo della console e lo rivolse verso di lui.

“Direi proprio di sì!” 

Sullo schermo si vedevano una ventina di soldati e reclute che si erano radunati insieme ai loro pokémon attorno alla cabina blu, con le loro armi puntate su di essa.

“Ehm… Non è che ci ridurranno in un colabrodo appena mettiamo piede fuori?” chiese giustamente Ilaria preoccupandosi per la loro sorte.

“Scopriamolo!” disse sempre il Signore del Tempo dirigendosi verso la porta e Amelia lo seguì a sua volta.

Si affacciò all'uscio, per poi uscire e togliersi il berretto: “Salve a tutti! Cerco un certo Giovanni! Ho bisogno urgente di parlargli!” 

 

Da dietro i soldati, una voce molto fioca ma decisa gli rispose:

“È me che cerca..? Eccomi…” 

 

I soldati si spostarono e, un uomo alto circa un metro e ottanta di età avanzata stava seduto dietro alla scrivania tenendo la sua mazza di metallo con entrambe le mani.

Aveva ormai perso i capelli sulla testa, e quei pochi che gli rimanevano erano neri e bianchi.

Indossava uno smoking nero elegante e con il logo del Team Rocket sul petto.

Seduto sopra la scrivania stessa, ci stava una sorta di leone di montagna ma di dimensioni ridotte e con un gioiello rosso incastonato sulla fronte.

 

Alle loro spalle era appeso alla parete un grande quadro.

A giudicare dai due soggetti disegnati, si direbbe proprio che fosse sempre quell’uomo che teneva sulle ginocchia il suo Pokémon dall’aspetto di un felino, ma di quando aveva un aspetto decisamente più giovane.

Nel dipinto aveva infatti i capelli marroni e un sorriso tale da far quasi riflettere la luce.

“Lord Giovanni suppongo! Piacere di fare la sua conoscenza!” esclamò il Dottore avvicinandosi a lui e porgendogli la mano.

L’uomo gli guardò la mano con aria stranita ma stupita allo stesso tempo.

Nessuno prima d’ora si era rivolto a lui con così tanta scioltezza.

Gli strinse poi la mano e poi lo guardò in faccia concentrandosi sul suo volto:

“Aspetta… Ma io la conosco! Lei… Lei è quell’uomo che si trovava sull’Isola… Sull’Isola del Sud con gli Eoni e gli altri soldati..!”

 

“Esatto! Mi presento, sono il Dottore! E la ragazza alle mie spalle è la mia compagna di viaggio Amelia!” disse sempre con aria stranamente gioiosa.

“Salve!” rispose la ragazza salutando con la mano.

 

Il volto dell’uomo era un po’ incupito.

“Avete indotto... i miei uomini a tradirmi… Perché lo avete fatto…?”

“In realtà sono venuto qui da lei proprio per parlarle di questa cosa!” rispose il Dottore sempre rilassato.

“Ilaria! Alexander! Venite!”

“Eh?” disse stranito il Boss guardando la cabina blu.

Da essa uscirono i due capitani, i quali si avvicinarono a lui per poi prostrarsi a lui.

 

“Voi due… Avete un bel coraggio a presentarvi di fronte a me… Dopo avermi voltato le spalle!” disse Giovanni con rabbia e delusione.

“Non abbiamo mai avuto intenzione di tradirla Boss…” rispose Alexander alzando la testa.

“Ah no? E questo come lo spiegate…?” disse poi premere un pulsante sul bastone che fece apparire uno schermo olografico.

Lo schermo mostrava chiaramente loro due e gli altri soldati che, invece di combattere gli Eoni, li stavano accarezzando e alcuni li stavano pure abbracciando. 

Inoltre, mostrava il momento in cui Erika ebbe l’infarto e Ilaria che si era messa d’impegno per salvarle la vita.

“Onestamente trovo tutto ciò estremamente adorabile!” disse il Signore del Tempo con la sua solita allegria.

“Ma tutta la battaglia sulla spiaggia che fine ha fatto?” aggiunse sempre lui.

“Battaglia?” chiese Giovanni.

“Beh quella povera ragazza non ha avuto un infarto perché le andava. Mi permetta di mostrarle tutta la scena completa” disse ironicamente tornando dentro la cabina blu.

“Mi pare di capire… che quella cabina è più grande all’interno…” disse sempre il Boss sentendo i passi del Dottore che si allontanavano sempre di più.

“Ha capito molto bene ahah!” disse Amelia ridacchiando.

Poi i passi si fecero di nuovo sempre più vicini e uscì di nuovo dalla cabina con il suo cacciavite sonico in mano.

“Ho sistemato velocemente il tutto! Eeeeee via!” disse il Dottore usando il suo cacciavite sonico verso il Tardis.

La lanterna sopra la nave si illuminò improvvisamente e nella stanza apparve un ologramma della spiaggia dell’Isola del Sud. 

 

Sotto lo sguardo stupito di tutti quanti, l’ologramma cominciò a mostrare tutte le scene della battaglia. 

 

Dallo sbarco sull’isola, all'accerchiamento del gruppo di alieni con gli Eoni, per poi proseguire con il tentato attacco con i pokémon bloccato dallo scudo di Dylan.

 

Dopodiché venne mostrato il momento esatto in cui il Lucario di Alexander venne stordito da Dylan, il quale scatenò l’ira del capitano e di tutto il resto del gruppo d’assalto.

 

Veniva mostrato tutto il combattimento per intero con tanto di audio ed era possibile sentire le grida di rabbia e dolore sia da parte del Team Rocket che da parte dei protagonisti.

“Dal video… Si direbbe che avete sterminato tutti i miei uomi- oooooh quel pugno atomico sulla faccia di quella ragazza… Deve aver fatto molto male… Eeeeh niente pure il super fulmine diretto su di lei- Beh…Devo dire che ti sei impegnata Ilaria.”

“Grazie Signore! Ma ci sono riuscita solo grazie ad Alexander che ha preso a pugni Dylan…”

“Oh! È vero! E sembrano pure… tutti molto dolorosi AHAH!”

Poi l’ologramma mostrò il ribaltamento della situazione, ovvero Erika che grazie all’intervento di Jordan, riuscì a stordire Ilaria e Hanami che stava per mettere fuorigioco Alexander.

Quest’ultimo, si stava concentrando interamente sul suo Lucario nell’ologramma, vedendo il momento esatto in cui si era risvegliato, per poi alzarsi in piedi a fatica e lanciare quella debole sfera di energia che disarmò Hanami prima che riuscisse a sparare un colpo su Ale.

 

Quella scena lo fece sorridere e non potette fare a meno di prendere la sua pokéball e far uscire Lucario da essa.

“Ho visto tutto, sei stato formidabile…” disse accarezzandogli la testa mentre il pokémon gli sorrise con un abbaio gioioso.

 

“Come può vedere, i suoi uomini non sono stati uccisi, ma solamente storditi” disse Amelia facendogli notare che si stavano risvegliando tutti, anche se a malapena riuscivano a reggersi in piedi.

“Beh visto che lei è qui… Sarebbe stato scioccante il contrario” le rispose Giovanni indicando Ilaria.

“E la scena sul televisore?” aggiunse sempre lui.

“Ecco qua!” disse il Dottore mostrando la scena in cui lui stesso chiama gli Eoni per soccorrere i soldati feriti e deboli e anche loro stessi.

“I vostri… nuovi amici?!” rispose Giovanni sconvolto.

“Beh, delle creature leggendarie le hanno curano gratis i suoi uomini, cosa vuole di più dalla vita? Ahahah” gli rispose Amelia ridacchiando.

“È vero anche questo… Poi.. data la vostra presenza… Mi pare di capire che siete sopravvissuti al bombardamento… Come avete fatto?” chiese il boss sempre con voce un po’ fioca ma con curiosità mentre il video dell’ologramma andava avanti.

Il Signore del Tempo usò il cacciavite sonico come se fosse un telecomando da televisione e fece scorrere il video fino alla parte dell’assalto alle navi.

“A volte è proprio l’attacco la miglior difesa. Infatti abbiamo abbordato i suoi incrociatori mettendo fuori gioco gli armamenti delle navi e i soldati sopra di esse…" spiegò il Dottore mostrando una panoramica degli assalti su entrambi gli incrociatori.

 

"Ok ho visto abbastanza… Urgh…" si lamentava stringendosi un po' il petto.

"su questa spedizione… avevo investito praticamente tutto… Ora… Ora che le mie navi sono state distrutte… Ho finito ogni risorsa che avevo…"

"Capo!!!" esclamarono i due capitani e i soldati nella stanza vedendo che si stava sentendo male.

"Su non si disperi!" disse il Signore del Tempo appoggiandogli una mano sulla spalla.

"I suoi uomini sono ancora vivi… Beh un po' ammaccati forse- E le sue navi sono ancora utilizzabili! Solamente gli incrociatori hanno le armi fuori uso, ma i loro motori sono ancora a piena efficienza e la corazzata ha solo subito dei danni al ponte di comando. Ma non per mano nostra!" spiegò il Dottore cercando di arrivare al punto.

 

"...Che vuol dire?"

 

"Le assicuro, che gli uomini che lei ha reputato come traditori le sono rimasti fedeli al 100%. E al contrario, sono proprio coloro che lei ha sostenuto durante questa battaglia i veri traditori, che l'hanno solamente usato per sbarazzarsi dei soldati sull'isola. Il tutto allo scopo di poter sfruttare il potere della Sfera dell'Anima per togliere di mezzo lei, il Team Rocket stesso e conquistare il mondo!"

 

Lo sguardo di Giovanni si fece sempre più cupo man mano che il Dottore parlava.

"Le… vostre prove…?"

 

"Beh innanzitutto iniziamo col discorso che pure lei avrà sentito!" disse il Dottore puntando il Cacciavite sonico sulla cabina blu.

L'ologramma tornò esattamente al punto in cui Hunter dichiarò Guerra aperta: 

 

"Beh io no, ma il Boss può! E questo ordine è arrivato direttamente da lui! Siete sempre stati una palla al piede per me.E finalmente senza di voi prenderò possesso dell’intera isola con tutto ciò che contiene e potrò finalmente governare il mondo al fianco di Giovanni in persona!!!"

 

"Beh sì… Glielo avevo garantito..! E… con ciò?"

 

"Lo ha detto chiaramente che non vedeva l'ora di sbarazzarsi dei due capitani e dei loro equipaggi…"

 

"Sì poi…?"

 

"Beh sono più che convinto che voglia udire altre fonti oltre all'ologramma… ERIKAAAAA!!! VIENI UN ATTIMO FUORI PER FAVORE!!!"

 

"Uuhh.. faccia piano per favore… I rumori forti non li sopporto più come un tempo…" disse Giovanni coprendosi le orecchie con le mani.

 

"Oh mi scusi!”

 

Dopo qualche minuto, ecco che dalla cabina blu uscì il capitano degli imperiali ancora con l’armatura addosso ma senza il suo mitra pesante.

“Eccomi!” disse la ragazza mettendosi sull'attenti e con le mani dietro la schiena.

 

“... Non serve che fai il soldato, non sei in servizio… Comunque per favore cara mia, fai sentire al boss ciò che ha detto Hunter mentre la corazzata era fuori uso!”  disse il Dottore con molta scioltezza.

 

“Con molto piacere!” rispose sempre lei togliendosi l’elmo e mostrando la sua faccia.

La sua guancia destra era un po’ più gonfia e presentava un bel livido per via del pugno ricevuto da Ilaria…

 

“Ah tu devi essere… La tipa del pugno atomico… ahah!” disse Giovanni ridendosela.

 

“Eeeh... Già! E anche fulminata… Meno male che il capitano Ilaria mi ha comunque salvato la vita… Comunque la prego di ascoltare la registrazione.” disse la ragazza per poi premere un pulsante sulla destra dell’elmo.

 

“Poteva essere la missione meglio riuscita nella storia…

Il piano era perfetto… 

Avrei ottenuto facilmente quelle maledette Sfere dell’Anima, e avrei usufruito del loro potere per dominare il mondo una volta per tutte.

Chiunque avesse tentato di contrastarmi, avrebbe trovato la morte con alluvioni, tempeste e altri fenomeni atmosferici.

Nessun esercito, nessun pokémon. Niente sarebbe stato in grado di fermarmi.

Neppure Giovanni.

Ma siete arrivati voi maledetti alieni.

E avete deciso di mettermi i bastoni tra le ruote alleandovi con gli Eoni stessi e abbindolando quei falliti di Alexander e Ilaria.”

 

Sentendo quelle parole, il Boss rimase sorpreso e deluso allo stesso tempo, tanto che si appoggiò con tutto il peso sulla sua mazza. 

“...non ci posso credere… Avete qualche altra.. Qualche altra prova di ciò…?”

 

Stavolta però, la risposta arrivò direttamente dall’interno del Tardis.

“Vuole una prova concreta? Bene. Glielo mostro dal vivo!!!” esclamò Ryo uscendo dal Tardis con una folata di vento all’interno dell’ufficio stesso.

 

“RYO CHE FAI?? È PERICOLOSO!” gridò Amelia preoccupata per lui.

 

Giovanni e tutte le guardie lì presenti rimasero sconvolte.

Un Latios addirittura cromatico, era proprio lì di fronte a loro!

“Ma.. Cosa.. Come..?” disse il Boss sbalordito.

 

“Ecco a lei la prova che cercava!” esclamò per poi accendere i suoi occhi come se fossero fari luminosissimi.

 

Improvvisamente, l’area si distorse completamente e si ritrovarono tutti quanti all’interno del ponte di comando della corazzata.

I soldati si guardavano attorno per via della cosa decisamente inaspettata. 

La scena che Ryo mostrò a trecentosessanta gradi, fu la stessa mostrata dalla registrazione del casco di Erika.

Hunter rivelò chiaramente le sue intenzioni di servirsi sia del Team stesso, che delle Sfere dell’Anima per dominare il mondo intero.

Giovanni a quel punto non ebbe più bisogno di ulteriori prove.

Il tradimento era palese.

Ma aveva comunque un’ultima domanda, stavolta per il Latios che stava mostrando il tutto: 

“Dimmi… perché stai cercando… di aiutarmi per questo problema..?”

 

Il drago gli rispose con il massimo della sincerità:

“Non voglio aiutare lei. Ma non voglio che i due capitani qui presenti vengano puniti per cose che non hanno fatto. 

L’assalto sull’isola non avevano possibilità di vincerlo, in quanto questi extraterrestri perfettamente preparati sono giunti dal futuro per salvarci! 

E poi sono stati gentili con me e la mia famiglia, di conseguenza sono favorevole a farli rientrare nei loro ruoli…

Inoltre, Hunter deve essere punito per il male che ha fatto a tutti noi. Lei compreso.

Sono stato chiaro?”

 

Sentendo tutto quel discorso, Giovanni alzò leggermente la testa. 

Comprese perfettamente la situazione e si rivolse direttamente ad Ilaria ed Alexander:

“Cosa… Avreste intenzione di fare adesso…?”

 

Alexander rispose per entrambi: “Con il vostro permesso, le consegnamo proprio adesso Hunter e un gruppo di prigionieri che era d'accordo con lui. Poi in seguito, vorremmo tornare sull’Isola del Sud per recuperare le tre navi, lo Zero e tutto il resto dell’equipaggio. Traditori e non…”

 

“Ah… Perfetto! Fateli pure venire tutti quanti!”

 

Alexander fece cenno ad Erika con la testa e, quest’ultima si rimise il casco sulla testa:

“Portate i prigionieri!” ordinò mettendosi le mani dietro la schiena.

 

Passarono qualche minuto, per poi cominciare ad udire una serie di lamenti provenienti dall’interno della cabina:

“Ehi! Che modi!” - “Piano ahio!” - “Stiamo uscendo! Stiamo uscendo!”

 

E di lì a poco il gruppo di reclute venne letteralmente scaraventato fuori dalla cabina blu da Dylan e Hanami a suon di spintoni, tanto che alcuni si ritrovarono per terra in ginocchio.

Ma una volta realizzato che si trovavano proprio di fronte al loro Boss, i loro volti si fecero pallidi dalla paura.

 

Giovanni li guardava con uno sguardo freddo e fulminante allo stesso tempo.

“Hunter dov’è..?” chiese ai due soldati.

“A lui ci penso io stesso.” disse Ryo rientrando dentro al Tardis.

 

Non ci fu molto da attendere…

 

“FUORI!!!” gridò il drago scaraventando il ragazzo fuori dalla cabina.

Hunter era ancora sotto shock per i colpi ricevuti; tuttavia anche se aveva la vista ancora annebbiata, capì perfettamente di trovarsi di fronte a Giovanni.

 

“Perché  mi hai fatto questo..? Io mi fidavo di te… Mi hai usato per raggiungere i tuoi scopi e dominare il mondo…Perché…??”

 

Hunter, non si vergognava affatto di tutto ciò e glielo dimostrò con un sorriso che era tutto fuorché amichevole.

“Perché, mi sta chiedendo? Lo ha detto lei stesso… Per dominare il mondo! 

Se avessi fondato una mia organizzazione, non avrei potuto competere con il Team Rocket… Perciò mi è bastato entrare e farci carriera per poi schiacciare tutti quanti al momento giusto! E sarebbe stato perfetto! Se non fosse stato per questi alieni da strapazzo…”

 

“Pfff Guarda che hai fatto tutto da solo! Sei il tipico cattivone che al momento della vittoria inciampa perché chiacchiera troppo!” gli rispose Amelia ridacchiando.

 

E in effetti era vero, se non si fosse lasciato trasportare dalla superbia, il Dottore e gli altri non avrebbero potuto raccogliere prove a sufficienza per incastrarlo, e di conseguenza sarebbe rimasto un pericolo per tutta la Terra.

 

“....Portatelo via…” disse il Boss ai suoi soldati, i quali lo presero per le braccia e lo trascinarono fuori dall’ufficio.

 

Tuttavia, mentre lo stavano trascinando via, Hunter voltò leggermente la testa verso Ryo guardandolo con i suoi occhi verdi e lo mise in guardia con il pensiero:

“So che puoi leggermi nel pensiero.

E allora leggi questo!

PREGA!!!

Prega che io venga messo fuori gioco una volta per tutte!!!

In caso contrario… Vi conviene rimanere rintanati nella vostra schifosa isola.

Perché se le nostre vite dovessero incrociarsi di nuovo…

Sappi che la mia vendetta sarà terribile.

RICORDALO RYO!!! RICORDALO!!!”

In più di trecento anni di vita, quel drago non aveva mai conosciuto qualcuno con un tale odio nei suoi confronti e nella sua famiglia.

Cercò di auto controllarsi più che poteva per non barzagli addosso e farlo fuori con le sue stesse zampe.

 

Una mano amica però, si appoggiò al suo collo in segno di conforto quasi paterno.

 

“Sono più che certo che Hunter ti abbia lanciato una forte minaccia.

Non devi temere… 

Giovanni si occuperà di lui e non ti creerà più problemi.”

disse il Dottore con la telepatia per confortarlo.

 

Il drago gli sorrise in modo amichevole e si avvicinò di più a lui.

 

Il boss poi, fece una sorta di sospiro e poi si voltò verso il Dottore e Ryo:

“Beh signori… Ci avete messo… I bastoni tra le ruote… Ma credo proprio che ci avete salvati tutti… Non ho idea di cosa… Di cosa ci avrebbe fatto quel bastardo con le sfere nelle sue mani… Ma ora possiamo stare tranquilli… Dunque! Cosa desiderate per sdebitarmi?”

 

“Lascerò che sia il Latios accanto a me ad esprimersi!” disse il Dottore mentre fece un passo a destra,lasciando spazio al drago verde acqua.

 

“Grazie Dottore! Io… Le chiedo che lei e il Team Rocket abbandoniate ogni progetto che riguarda noi Eoni e le nostre Sfere dell’Anima… Sono secoli che viviamo con l’ansia che qualcuno ci invada e spero che lei possa aiutarci con questo”

 

Giovanni rimase in silenzio, guardando gli occhi color ambra del drago con quel suo sguardo penetrante.

 

“E sia… Ma a patto che mi aiutiate a recuperare tutto ciò che è mio sull’isola.” accordò il boss.

 

“Molto volentieri! Tanto come ho detto prima, le tre navi possono ancora muoversi liberamente” rispose a sua volta il Dottore.

 

“Capo! Con suo permesso, vorremmo andare a recuperare le navi e i nostri uomini, insieme al resto dei prigionieri” disse Ilaria con tono deciso ma umile allo stesso tempo.

 

“Andate!” annuì Giovanni per poi tornarsene sulla poltrona dell’ufficio.

 

Tutta la squadretta rientrò nel Tardis e il Dottore si mise subito ai comandi della nave.

“Torniamo all’Isola del Sud!” esclamò per poi tirare la leva del teletrasporto.

Immediatamente si ritrovarono a volare nel cielo a velocità estrema, sorvolando in brevissimo tempo la regione di Kanto, poi Johto e infine Hoenn per poi atterrare direttamente sulla corazzata.

 

Tutto era rimasto come lo avevano lasciato. L’Isola era ancora in fiamme, i prigionieri erano nelle loro celle improvvisate e gli uomini di Alexander e Ilaria tenevano il tutto sotto controllo.

Le reclute sulla corazzata si radunarono in due file per salutare l’equipaggio del Tardis in stile militare. 

Appena uscirono tutti quanti dalla cabina blu ad eccezione dei draghi che erano ancora sul letto, i soldati li accolsero con il pugno appoggiato sul loro petto.

“Bentornati capitani!” dissero tutti insieme.

“Grazie soldati!” esclamò Alexander.

 

Poi sia lui che Ilaria salirono su uno dei cannoni fotonici e iniziarono il loro discorso:

“È con immensa gioia che vi comunico, che siamo stati tutti quanti riabilitati all’interno dell’organizzazione!” esclamò Ilaria con tono orgoglioso.

 

Il suo discorso fu seguito da un grido gioioso sia dalle reclute che dai loro pokémon, sia sulla corazzata che anche dagli incrociatori: “YEEEEEEEEEEHH!!!”

Poi fu Alexander a continuare il discorso:

“Quest’oggi! Abbiamo conosciuto in prima persona degli Extraterrestri in carne ed ossa! Non eravamo assolutamente preparati a questo e ci hanno dato del filo da torcere… 

Data la loro tecnologia superiore, è chiaro che potevano sterminarci come volevano. 

E invece non solo ci hanno risparmiato! 

Ma ci hanno salvati tutti quanti dal tradimento di Hunter e dei suoi uomini!

E insieme ai draghi che abbiamo tentato di sottomettere, ci hanno aiutati a catturare il traditore e a farci reintegrare nel Team da cui eravamo stati espulsi a causa di un malinteso.

Perciò, avranno tutta la nostra stima finché saranno con noi!”

 

Seguì un nuovo grido gioioso da parte di tutti i soldati:  “YEEEEEEEEEEHH!!!” 

 

E il tutto venne concluso da Ilaria con una richiesta: “Detto ciò, io e il capitano Alexander vorremmo parlare in privato con il Dottore nell’alloggio di Hunter per un’ultima questione, se possibile.”

 

Il Signore del Tempo non esitò nemmeno un secondo: “Certo ragazzi! Arrivo!” disse per poi seguirli dentro la corazzata.

 

Nel mentre, alcune reclute si avvicinarono ai quattro ragazzi e con riconoscenza, chiesero della famiglia di draghi: “I quattro Eoni come stanno? Si sono ripresi?” 

 

“Il padre si era già ripreso, e pure lui ha insistito a farvi rientrare nel team stesso! Anzi, vado un attimo da loro, almeno vedo se si sono ripresi tutti!” disse Amelia per poi rientrare dentro la cabina blu e andare direttamente nella cameretta dei draghi.

 

Fortunatamente, le cure fornite dai due capitani del Team Rocket avevano funzionato e si erano tutti quanti ripresi.

“Che bello vi siete ripresi!” disse sempre lei gioiosamente.

“Amyyyy!!” esclamò Bellatrix fiondandosi da lei e la abbracciò con le sue braccia corte e appoggiando la testa sulla sua spalla.

Amelia le abbracciò il collo con qualche carezza sulla testa ridacchiando: “Ehi! Ahah! Sei tornata energica vedo!” 

“Sì ora ci sentiamo molto meglio” rispose sempre la draghetta mentre si godeva un po’ di coccole.

 

“Nostro padre ci ha detto che sono stati Alexander e Ilaria a curarci!” aggiunse Jordan mentre si sollevava in volo dal letto.

“Esatto! Saranno anche dei criminali, ma si sono dimostrati nuovamente dei bravi ragazzi…” confermò la ragazza per poi continuare chiedendo: “Sentite, ce la fate a volare?”

“Ma sì! Adesso ci riusciamo!” disse Ryo alzandosi anche lui dal letto con la sua dragonessa.

“Perfetto! C’è un po’ di gente fuori che chiedeva di voi, secondo me gli farà piacere vedervi in salute!” aggiunse sempre Amelia con il suo solito tono allegro.

I quattro draghi si guardarono a vicenda, e poi fu Jun a rispondere: “Va bene usciamo tutti!”

 

Dopo qualche secondo, Amelia e i quattro draghi uscirono dal Tardis in fila indiana, e ne seguì un lungo applauso da parte di tutti i membri del Team.

I draghi rimasero parecchio sorpresi da ciò e sorrisero arrossendo un po'.

"Siete stati fantastici!" esclamarono alcune reclute mentre applaudevano.

"Grazie!!!" esclamarono le quattro creature svolazzando tra i presenti.

 

Tuttavia, ad Erika sorse un dubbio mentre osservava l'isola in fiamme: "Sì ragazzi tutti felici e contenti, ma con l'Isola adesso come facciamo…? È completamente distrutta…"

 

Sentendo quella domanda, i volti di tutte le persone si fecero cupi e rimasero un po' abbattuti…

L'obiettivo dei soldati leali, non era assolutamente di ridurre la casa in quel modo; ma si sentirono tutti quanti responsabili dell'accaduto.

 

Tuttavia, i draghi non erano affatto impensieriti da ciò, e Ryo spiegò come stavano realmente le cose:

"Non preoccupatevi! Non appena torneremo sull'isola ripristinerò tutto io!"

"E come?" si chiesero tutti quanti.

 

Ma a rispondere a ciò, fu il Dottore stesso mentre scendeva le scalette laterali con i due capitani: "Se tutti quanti sono venuti fin qui da Kanto, al solo scopo di prendere le Sfere dell'Anima per via del loro potere, vuol dire che hanno anche il potere per ripristinare tutto!"

Ryo confermò il tutto annuendo!

"Ecco, adesso sono proprio curiosa di vedere tutto ciò!" disse Hanami, altamente incuriosita.

 

"Bene allora vado!" disse il drago verde acqua per poi volare a tutta velocità verso la sua Isola

 

"Ooh le cose si fanno interessanti!" disse Ilaria per poi premere un pulsante sul suo comunicatore e fare un annuncio agli altoparlanti delle navi: "ATTENZIONE! ATTENZIONE! Siete tutti quanti pregati di osservare Ryo in azione! Convergere sulla prua delle navi!"

Sentendo ciò, tutti i soldati sopra le navi, si avvicinarono alle sponde sulla punta delle tre navi e osservarono la scena con molta curiosità.

 

Ryo raggiunse il centro, notando che fortunatamente, sembra non aver subìto alcun danno dal bombardamenti.

Altri quattro draghi si unirono a lui e, insieme rifecero lo stesso rituale per l'apertura delle tombe, alzando le loro piccole braccia al cielo emettendo una melodia acuta ma dolce.

Stavolta però, furono le Sfere dell'Anima dei draghi defunti a levitare e si misero a ruotare attorno a Ryo come se fossero gli elettroni di un atomo.

Poi, sotto lo sguardo di tutti quanti, draghi, pokémon, umani e alieni, il drago cromatico volò in alto a grande velocità, illuminandosi di una luce intensa come una stella del cielo.

Si fermò a un chilometro poco meno di altezza, e esattamente come se dovesse megaevolversi, alzò le zampe al cielo ed emise un grido udibile anche a grande distanza, per quanto era acuto.

La luce che emetteva si fece estremamente intensa e i suoi raggi travolsero completamente l’Isola; le fiamme si spensero esattamente come un soffio ad una candela; gli alberi ricrebbero tutti nel giro di una trentina di secondi, rimuovendo le parti bruciate e lasciando spazio a nuovi rami e delle belle chiome verdi. 

La natura dell’isola rinacque nel giro di un minuto, grazie al potere dell’Anima che tutti bramavano per la distruzione.

 

“In tutta la mia vita mai avrei pensato di assistere ad uno spettacolo del genere! Sembra tutto così surreale, ma eppure sta succedendo e noi siamo tutti svegli!” disse Erika osservando il tutto con stupore.

“Beh mi pare di capire che hai compreso cosa significhi viaggiare in compagnia del Dottore cara!” le rispose Amelia guardando la scena.

“Ma quindi voi vedete cose del genere ogni giorno?” chiese Dylan incuriosito.

“Esatto! Vediamo tante cose stupende! Ma anche tante situazioni terribili come questa battaglia…”

“Capisco… Come sai abbiamo affrontato tante battaglie, una più feroce dell’altra… Ma questa però è stata diversa! Abbiamo percepito tantissimo il pericolo… Tuttavia, per la prima volta abbiamo combattuto senza fare nemmeno una vittima… Ed è stato molto più difficile del previsto!” spiegò sempre il ragazzo.

Fu una recluta vicino a loro ad intervenire nel discorso: “Beh sappiate che la cosa è reciproca! In tutta la nostra vita, mai ci saremmo aspettati di trovarci faccia a faccia con alieni veri! Che oltretutto, da nemici siete diventati praticamente i nostri eroi ahah!”

“Beh grazie!” rispose Erika sorridendogli.

“Ragazzi! Avete appena scoperto il mio modo di combattere le guerre! O almeno il metodo che cerco sempre di seguire!” disse il Dottore stando con le braccia incrociate e guardando sempre Ryo all’opera.

 

In quello stesso momento, la luce divenne meno forte e scese di nuovo fino a scomparire tra gli alberi. Il drago infatti, era ritornato al centro dell’isola mantenendo sempre una posa zen da preghiera; le sfere si riposizionarono sui loro piedistalli, per poi ritirarsi all'interno degli involucri dove si trovavano. 

 

Era davvero tutto finito. 

 

I cinque draghi tornarono direttamente verso la corazzata e due di essi si misero a svolazzare attorno ai due incrociatori; tutte le reclute sulle navi fecero di nuovo un grosso applauso per lo spettacolo!

 

Ci fu un lungo momento di allegria generale per la fine di quel terribile ma insolito conflitto, sia da parte dei vincitori ma anche dai vinti.

 

“Dimmi Dottore, è forse questo il tuo modo di combattere adesso?” chiese Jordan ricordandosi della fine dell’Ultima Grande Guerra del Tempo.

“Jordan caro mio, questo è sempre stato il mio modo di combattere le guerre… O almeno è il modo che cerco sempre fin da subito… L’unica nostra fortuna è il fatto che abbiamo trovato degli avversari veramente intelligenti e più collaborativi del previsto! Sono troppi quelli che, come Hunter, non capiscono quando li voglio solamente aiutare e preferiscono combattere brutalmente, piuttosto che arrendersi e andarsene senza vittime… E a quel punto l’unica cosa a cui penso è di salvare coloro che sono realmente in pericolo.” spiegò il Dottore al draghetto blu. Quest’ultimo rimase un po’ impensierito da quel discorso, ma poi con la sua testa morbida e aerodinamica, si fece letteralmente strada sotto al braccio del Signore del Tempo come se fosse un gatto che cerca le coccole del padrone.

 

Il Dottore si mise a ridacchiare per il gesto dolce e con quel braccio, gli abbracciava il collo, mentre con l’altra mano gli accarezzava la testa dolcemente.

Per come afflosciava le ali, era più che palese che quel drago era al settimo cielo per le carezze: “aah.. siiii…”

Dylan, che era vicino a loro guardò la scena ridacchiando: “Ahah! Ma guardalo! Nemmeno fosse un Loth Gatto che cerca le coccole! AHAH!”

“Un che?” chiese il Dottore stranito.

“Un animale del mio pianeta Lothal”

“Aaah capisco! Beh qui abbiamo un Loth Gatto molto speciale ahah!”

“Ehi... Guardate che vi sento! Solo non smettere e vieni pure tu” disse il Latios un pochino impermalito ma felice allo stesso tempo.

 

Sia il Dottore che il giovane soldato appoggiarono le loro guance a quella destra e a quella sinistra del draghetto e fecero dei grattini leggeri sulla sua testa distendendo l’avambraccio sul suo lungo collo soffice e piumato, come se allo stesso tempo lo stessero coccolando. 

Al contempo, gli tenevano sia la zampa destra che quella sinistra con entrambe le mani. 

Quel cucciolone era così gioioso per tutto quell’affetto che non poteva far altro che godersi il tutto più che poteva!

La cosa fu però interrotta da Ilaria che arrivò vicino a loro: “Dottore noi dobbiamo tornare alla base…”

“Ah capisco! Ragazzi è stato un piacere conoscervi! Un po’ agitato forse, ma comunque interessante!” disse il Gallifreyano porgendole la mano per poi stringere la sua.

“Oh! Ragazze! Devono partire, salutiamoli!” esclamò Dylan chiamando Erika, Hanami e Bellatrix che stavano chiacchierando con delle reclute.

In quel momento arrivò anche Alexander a stringere la mano al Dottore e anche a tutti gli altri.

“Vi ringrazio ancora per tutto quello che avete fatto per noi. Spero di rivedervi un giorno! Magari senza avversità…” disse con tono amichevole.

“Purtroppo non credo che ci rivedremo… Torneremo dall’altra parte del mondo e nel futuro e poi… Si spera a casa!” disse Erika preoccupata di già per il loro destino.

Bellatrix però, percepì qualcosa di strano nei due capitani del Team Rocket. Non sembravano realmente dispiaciuti, ma piuttosto allegri in senso positivo, sebbene le loro espressioni sembravano quasi dispiaciute per davvero.

Tuttavia, prima di poter dire qualcosa, arrivò anche Ryo a salutare i membri del Team Rocket, soprattutto per aver curato lui e la sua famiglia.

“Siete stati dei grandi avversari! Dubito che le nostre strade si incroceranno di nuovo, ma vi ringrazio per aver guarito me e la mia famiglia. Non lo dimenticherò!”

“Avete rischiato la vostra vita per salvare la nostra! È il minimo che potevamo fare!” rispose Ilaria sorridendogli.

 

“Va bene! Ragazzi, torniamo nel Tardis e voi se volete tornate sull’Isola in volo.” disse il Dottore prima agli Imperiali e poi ai draghetti.

I ragazzi obbedirono rientrando nella Cabina Blu, la quale si alzò in volo insieme ai draghi per poi volare sulla spiaggia dell’Isola.

 

Quando tutti quanti misero piede sulla spiaggia, dalle tre navi si poteva udire il forte rumore della sirena della corazzata, la quale ruotò lentamente su sé stessa. Le altre due navi fecero lo stesso e cominciarono ad allontanarsi dall’isola fino a scomparire all'orizzonte.

 

“Alla fine siamo riusciti ad ottenere ciò che volevamo… Torniamo anche noi alla base Dottore?” chiese Erika riferendosi all’ufficio di Dandel che li attendeva con forte ansia.

Il Signore del Tempo ci pensò un po’ su, ma fu Ryo a risponderle:

“No ragazzi… Non potete tornare nel futuro. O almeno non adesso.”

“Perché?!” chiesero tutti quanti eccetto il Dottore stesso.

“Sì, avete ottenuto le Megapietre… Ma il loro potere non può essere padroneggiato dall’oggi al domani! Possono accadere cose completamente inaspettate e soprattutto pericolose!” spiegò il drago cromatico.

“In che senso papà…?” chiese Bellatrix un po’ impensierita.

 

“Se non riuscirete a controllare la forma definitiva, potreste impazzire e perdere il controllo… Diventereste un pericolo per chiunque vi stia attorno e pure per voi stessi!”

“Un po’ come prima quindi…” aggiunse Jordan abbassando la testa.

 

Lo sguardo di Ryo si incupì moltissimo per quella risposta: “No! Perché prima non eravate impazziti, sapevate benissimo cosa stavate facendo e vi stava pure piacendo! Tu ti sei controllato solamente perché c’eravamo io e il Dottore. Anche se i tuoi pensieri erano colmi di odio... Ma tu figlia mia, hai seminato il terrore in tutta la nave!!! Mai nella storia di noi Eoni era successo una cosa del genere! Noi dovremmo essere portatori di pace e sicurezza! Non dobbiamo essere dei mostri! CAPITO??” 

Sua figlia si disperò moltissimo. Ciò che diceva era sacrosanto, e lei come anche suo fratello, lo sapevano benissimo.

 

“Papà, mamma… Perdonateci…” supplicarono entrambi i figli con la testa bassa e gli occhi lucidi.

 

“Non serve chiedere perdono… L’importante è che ne siate consapevoli di ciò che è successo. E comunque anche se nel male, ciò è servito a salvare la nostra casa e tutti quanti ve ne saremo grati!” aggiunse Jun per poi abbracciare amorosamente il collo ad entrambi i suoi figli.

 

“E va bene Ryo! Resteremo su quest’isola per un po’. Ci prenderemo del tempo per prepararci finché i vostri figli di questo presente non torneranno a casa!” disse il Dottore sorridendo.

“Sì è la cosa migliore da fare!” disse Erika confermando la scelta del Dottore.

“Ecco a questo proposito, quando tornerete a casa cuccioloni?” chiese Amelia ai due draghetti.

 

“Tra quaranta rotazioni!” spiegò il maggiore tra i due.

“E come fai ad esserne così sicuro?” chiese sempre Amelia notando la sua scioltezza nel dirlo.

“Perché ricordo… Che sarà proprio nostro padre a dire ai noi del presente, che quaranta rotazioni prima ci fu un grosso attacco da parte del Team Rocket! E ce l’hai pure ripetuto numerose volte…!” spiegò il Latios per poi bloccarsi per un istante.

Poi riprese ripensando a ciò che Ryo gli disse: “Ma non ci hai detto cosa successe per davvero… Solamente che fu terribile e che… Avremmo dovuto esserci assolutamente!”

 

Il Dottore, come tutti gli altri, rimase altamente sorpreso da ciò, tanto che applaudì con immensa gioia e stupore per il sorprendente gioco spazio-temporale!

 

“Ci sono… CI SONO! WOHOOO!!! Dunque ricapitolando, è stato il Ryo del futuro, a chiedere disperatamente soccorso ai suoi figli di quel presente, per farli ritornare a casa nel passato con dei rinforzi, e poter quindi salvare l’Isola del Sud dalla distruzione!!! Che spettacolo!!!” disse il Signore del Tempo col suo tono gioioso!

 

I quattro ragazzi però, erano andati in confusione…

“Che casino…” disse Hanami strofinando la mano sulla sua fronte.

“Credo intendesse dire che è stato organizzato tutto quanto fin dall’inizio!” spiegò Amelia in parole molto povere.

 

Ryo stesso era piuttosto confuso, ma ha compreso pienamente il fatto che giocherà un ruolo fin troppo fondamentale per la salvezza dell’Isola e probabilmente anche del mondo intero.

 

“Dobbiamo tenere a mente questa cosa assolutamente! Ma ora che è tutto più calmo, direi che possiamo andare a dormire tutti quanti…” disse il Signore del Tempo sbadigliando.

 

Tutti quanti erano perfettamente d’accordo, la notte era ancora lunga e avevano bisogno di riposare.

 

I quattro ragazzi e il Dottore rientrarono nel Tardis, mettendosi a dormire divisi tra maschi e femmine nelle due camere, mentre i draghi si adagiarono su dei rami di alberi esattamente sopra il Tardis.

 

Un lungo mese di allenamento e organizzazione li attendeva tutti quanti.

 

Sapranno sfruttare questo tempo a loro favore? 

 

Riusciranno a padroneggiare la Megaevoluzione?

 

Tante risposte nel prossimo capitolo:

 

"La prova finale! Scontro con la squadra più forte"

   
 
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