Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Kikiletoway    10/03/2024    0 recensioni
Dal primo capitolo:
“Questo esperimento dovrebbe, si spera, provare la teoria del multiverso e io mi stavo chiedendo...Pensi che ci siano delle persone che sono destinate a stare insieme indipendentemente dall’universo in cui si trovano? Indipendentemente da quali percorsi le loro strade possano prendere?”
Coppie: Jaime/Brienne
Diverse storyline al prezzo di una! AU.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Jaime Lannister
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avvisi dell’autrice: linguaggio scurrile canonico. Situazioni sessuali, anche se nulla di grafico. Riferimenti passati a Jaime/Cersei. Mmm...Il principe Jaime è un idiota??
 
--- Finora vi ho sempre spiegato i piccoli motivi che mi hanno spinta a tradurre le storie Braime che ho tradotto, e quello di questa fic in particolare è proprio questo…l’universo del Principe e della Principessa. È un capolavoro assoluto la sottotrama di questo universo in particolare, e avrete modo di godervelo anche voi coi prossimi capitoli!
 
 
 






*/*/*/*/*
 
 
Jaime, Brienne nota con sollievo, è esterrefatto tanto quanto lei. Si fissano in un silenzio sbalordito, e poi lui dice, “Re? Di nuovo?”
 
Brienne annuisce, ammutolita da quello che è successo.
 
Jaime si acciglia con aria pensierosa, mentre si toglie il casco da testa e si scompiglia i capelli. Lui ha un aspetto insopportabilmente sexy, e Brienne distoglie velocemente lo sguardo, mentre si toglie il proprio casco dal capo.
 
“Bè,” lui dice scrollando le spalle, “Credo che non dovrei essere sorpreso.”
 
Lei inarca un sopracciglio con fare interrogativo.
 
Lui sogghigna. “Sono Jaime fottuto Lannister; Sono sempre stato eccezionale.”
 
“Oh, per amore degli Dèi,” Brienne borbotta, alzando gli occhi al cielo.
 
Jaime ride, per poi lanciare un’occhiata all’orologio. “Quindi, che vuoi fare? Stanotte abbiamo abbastanza tempo da poter eseguire gli ultimi tre esperimenti. Vuoi che finiamo tutto stanotte?”
 
Lei si acciglia. “Finendo due giorni in anticipo?”
 
Lui fa spallucce. “E’ solo un’idea. Potremmo passare un paio di giorni qui, fare un po' i turisti prima di tornare a casa. Oppure potremmo affittare una macchina e fare una vera e propria vacanza. Andare alle rovine di Grande Inverno, o al Forte Orientale? Portare il tuo piccolo bastardino che sembra un ratto in un’altra spiaggia e vedere se lui lì se la cava meglio rispetto a Meereen?”
 
“Non sembra un ratto,” lei borbotta in modo automatico e, con sua sorpresa, si ritrova a considerare sul serio quella proposta.
 
Jaime le sbircia il viso e sorride in modo ampio. “Sei tentata!”
 
“Oh, chiudi il becco,” lei ringhia. “E’ solo che ho sempre voluto vedere Grande Inverno.”
 
“Anch’io. Potremmo renderla una vera e propria gita. Andare a Grande Inverno, fare un salto al Moat Cailin, fare zig zag verso le Torri, per poi fermarci a Delta delle Acque e Harrenhal, prima di dirigerci verso casa ad Approdo del Re.”
 
Brienne stringe gli occhi con sospetto.
 
“Perché?” lei chiede.
 
Jaime scrolla le spalle. “Abbiamo fatto dell’ottimo lavoro qui, per questi ultimi mesi. Davvero dell’ottimo lavoro. Le nostre vite cambieranno per sempre quando torneremo a casa. Analizzando i dati, scrivendo la nostra ricerca—”
 
“Dibattendo dell’etica.”
 
Lui sorriso in modo ampio. “Dibattendo dell’etica, tra le tante altre cose. Ho anche bisogno di trovarmi una casa quando torneremo—la vita sessuale di Tyrion mi farà diventare cieco.”
 
Brienne spalanca gli occhi e Jaime scoppia a ridere.
 
“Non perché mi ci masturbo sopra, Junior! È solo che non mi piace vedere mio fratello nudo.”
 
Lei sorride lentamente. “Quello è un sollievo, considerando la tendenza del principe Jaime a tenere quel genere di cose in famiglia.”
 
Jaime grugnisce, coprendosi il viso con le mani, e Brienne ride di lui.
 
Lui sospira e le sorride. “Quindi, che ne dici?” le chiede. Jaime le si sporge più vicino, abbassando la voce in un miagolio seducente. “Terminiamo stanotte e poi ci diamo alla pazza gioia per tutta la prossima settimana? Inoltre, sai cosa? Sarebbe un qualcosa che riguarda solo noi. Nessuno degli altri Jaime e Brienne sono stati a Grande Inverno insieme.”
 
Brienne lo fissa, ipnotizzata dal barlume stuzzicante negli occhi di Jaime, e lei annuisce prima ancora di rendersi conto di cosa sta facendo.
 
 
*/*/*/*/*
 
 
Mentre attendono che i generatori raggiungano di nuovo la massima potenza, passano il tempo facendo dei piani.
 
“Qui avremo finito intorno alle tre del mattino,” Jaime dice allegramente. “Domani possiamo recuperare il sonno perso, per poi passare del tempo a Castello Nero, e il giorno dopo possiamo dirigerci a Grande Inverno.”
 
Brienne si ritrova a concordare ancora una volta—perché, lei si rassicura velocemente, sarà comunque stanca domani, ed è un lungo tragitto in macchina il viaggio verso Grande Inverno.
 
Il computer rilascia un bip, e Brienne guarda Jaime, che si è messo di nuovo in testa il suo casco.
 
“Sei preoccupato riguardo quello che succederà in questo universo?” lei gli domanda di colpo.
 
Jaime scuote la testa. “Finora è andato tutto bene, Brienne. Non c’è motivo di credere che in quest’universo non filerà tutto liscio.”
 
Brienne si acciglia. “Suppongo sia così...”
 
Jaime sorride in modo ampio. “Fidati di me,” lui replica, e preme invio.
 
 
*/*/*/*/*
 
 
Nelle due settimane successive, Brienne e Jaime entrano con cautela in una nuova routine. È abbastanza piacevole, Brienne pensa mentre va a fare una cavalcata fuori le mura della città, comodamente rivestita della sua armatura, con una spada allacciata al fianco.
 
Ogni mattina, Brienne si allena con Sandor Clegane nel cortile d’addestramento e, quando è tempo, Jaime va da lei e la scorta nei loro appartamenti, così da potersi cambiare i vestiti prima di presenziare alle udienze di Re Tywin nella sala del trono. Lì loro, insieme al Re, ascoltano le istanze sia dei nobili che del popolino. Loro guardano e ascoltano mentre Re Tywin pronuncia le sentenze e in seguito discutono delle decisioni del Re e delle ragioni per esse. Quando il Re li congeda dalla sua presenza, vanno ad occuparsi dei propri affari separatamente, Jaime dai suoi soldati e Brienne ad incontrarsi coi castellani della Fortezza Rossa e di Approdo del Re. Quando finisce con loro, lei passa i suoi tardi pomeriggi insieme alle nobildonne che sono arrivate alla sua corte, facendo del suo meglio per costruire delle alleanze politiche con le donne e le loro famiglie per il suo caro marito e suo suocero.
 
Brienne prende i propri doveri molto seriamente. Lei potrà non essere bella, si dice cupamente, ma lei sarà una buona Regina, anche se preferirebbe cavalcare insieme a Jaime per ispezionare l’esercito.
 
L’unica concessione riguardo la sua carriera precedente come il Lord Comandante più di successo che aveva avuto suo padre, sono i suoi allenamenti con la spada insieme a Sandor Clegane nelle prime ore della mattinata. Lei si sente davvero se stessa solo quando è nel cortile d’addestramento, con l’armatura addosso e una spada in mano, ed è determinata a non perdere il legame che aveva con la spada e col Lord Comandante che era stata un tempo. Lei tormenta Jaime con domande riguardo l’esercito quando si incontrano di nuovo nei loro appartamenti per prepararsi per cenare nella sala grande, dove si siedono al tavolo rialzato, ognuno a un lato del padre di Jaime.
 
Ogni notte, immancabilmente, Jaime le fa visita nella sua camera da letto. Lei spegne la lanterna così che lui possa fare il suo dovere, prima che lui la lasci da sola per farla dormire in pace.
 
Brienne è ancora confusa sul perché il dolore di cui Septa Roelle le aveva parlato non si è ancora verificato. Lei è grata, ma ogni notte è tesa e diffidente, incapace di rilassarsi mentre Jaime la bacia e la tocca in modi che stanno diventando più familiari, ma che sono ancora...strani. Vuole credere che l’agonia che Septa Roelle le aveva assicurato fosse il destino di donne come lei non le capiterà mai...ma non riesce del tutto a lasciarsi andare e fidarsi. 
 
Mentre lei fa voltare la sua cavalla verso la città, permettendole di passeggiare, Brienne ammette a se stessa che vuole fidarsi. Si sente quasi debole quando Jaime scivola sotto le coperte con lei, e quando la tocca...è quasi piacevole, anche se lei esita ad usare quella parola per descrivere le strane sensazioni che le crescono dentro quando Jaime le tocca il seno, la schiena o quando la tocca in mezzo alle gambe. La bocca di Jaime sul suo seno le manda degli affilati bagliori che le sembrano come dei lampi per tutto il suo corpo, e—
 
Bruscamente, lei sprona il proprio cavallo ad andare al galoppo, cercando di correre via dai propri pensieri.
 
Lei deve sbagliarsi, dopo tutto, si dice mentre il cavallo vola sopra il terreno. Non c’è alcun piacere nel letto coniugale, e anche se ci fosse, non è per le donne come lei.
 
Glielo aveva detto Septa Roelle.
 
 
*/*/*/*/*
 
 
Jaime compie il suo dovere verso Brienne e, con sua sorpresa, si sente assurdamente in colpa quando lascia il letto di lei ogni notte. Un po’ di quella colpa è perché c’è ancora una parte di lui che si sente come se stesse tradendo Cersei, soprattutto perché lui è sorprendentemente eccitato dal corpo della sua cara moglie, e non ha mai avuto bisogno di far finta di star scopando un’altra donna. Ma in verità, la maggior parte della sua colpa è causata dal fatto che si sente di star trattando Brienne solo come un corpo da usare.
 
Brienne, da parte sua, tollera le sue attenzioni, ma non mostra alcun piacere nel riceverle. Lui sembra prepararla abbastanza da renderlo confortevole, anche se non esattamente piacevole, per lei, ma ogni notte, quando inizia a toccarla, è quasi come se la stesse toccando per la prima volta. Lei sembra sia spaventata che confusa, fredda e inflessibile, e quello, a sua volta, gli fa pensare che deve sbrigarsi a finire il prima possibile per alleviare il disagio di Brienne.
 
Jaime si acciglia, mentre il suo cavallo galoppa facendo ritorno dalla città, dopo la sua visita ai cortili dell’esercito.
 
Forse lui non è l’unico a essere confuso.
 
Si ricorda che Brienne era rimasta gravemente ferita in una delle ultime battaglie della guerra. Forse lei aveva sbattuto la testa e alcune parti della sua memoria non funzionano più correttamente. Forse lei semplicemente non riesce a ricordarsi come funzioni lo scopare da una notte a quella successiva. Jaime aveva conosciuto abbastanza soldati anziani da sapere che questo tipo di cose non sono rare—riescono a ricordare ogni dettaglio di una battaglia avvenuta dieci anni prima, eppure non riescono a ricordare come allacciarsi i pantaloni.
 
Ma lui dubita che questa teoria sia vera. La principessa Brienne è abbastanza brillante in tutto il resto. Non è brava con le parole, sì, e non arriverà mai a vincere una battaglia d’ingegno, è vero, ma lei è brillante, disposta ad imparare e non ha paura di dire ciò che pensa quando ha qualcosa da dire, anche quando deve sostenere la propria causa davanti al padre di Jaime, il Re. Lei è anche abbastanza forte con la spada da tener testa a Sandor Clegane e vincere. Lui aveva osservato i loro allenamenti mattutini, e Clegane non ci va leggero con lei. Ovviamente, Jaime non è sorpreso dalle abilità di Brienne. Lui stesso aveva incrociato la spada con lei su un campo di battaglia insanguinato, e se avessero avuto modo di combattere fino alla fine...bè, in tutta onestà lui non sa dire chi di loro due sarebbe ancora vivo.
 
Quando raggiunge la Porta degli Dèi, lui fa rallentare il proprio cavallo, e si guarda intorno mentre si fa strada dentro Approdo del Re senza davvero far caso a ciò che lo circonda.
 
Sono bloccati in un’altra battaglia, lui teme, ma una battaglia che lui non capisce o non sa come combattere. O forse si tratta semplicemente del fatto che lei non lo desidera. Lui aveva sentito dire che il letto coniugale può essere freddo e senza amore, e forse questo sarà anche il loro destino.
 
Non che importi—e non sa perché si sente deluso a quel pensiero. Questo è un matrimonio politico dopo tutto, non un matrimonio d’amore, e lui e Brienne hanno stipulato un proprio accordo, oltre alla pace che i loro padri avevano forgiato intrappolando i loro figli in questa farsa di matrimonio.
 
Bè, prima metterà incinta quella donna, prima lui avrà gli eredi di cui ha bisogno, e poi entrambi saranno liberi.
 
Due figli maschi, lui si ripete mentre cavalca entrando nella Fortezza Rossa, due figli maschi e poi basta.
 
 
*/*/*/*/*
 
 
Due figli maschi, Brienne si ripete, due figli maschi e poi basta. Uno per lui; uno per lei.
 
Lei osserva dalle mura della Fortezza Rossa mentre Jaime si avvicina alle porte del castello, e sente una stretta intorno al cuore.
 
Se solo...
 
Lei si ferma.
 
Non ha senso desiderare cose che non avverranno mai, lei si dice cupamente. Il cuore di Jaime appartiene a un’altra donna—non importa che quella donna sia sua sorella—e non c’è nulla che Brienne possa fare per cambiarlo.
 
Il letto coniugale non è il doloroso calvario che Septa Roelle le aveva assicurato fosse, e quel fatto da solo la confonde ancora. Lei è ancora più confusa e sorpresa dal conforto che trova quando il corpo di Jaime è contro il suo e accanto a lei nel letto. Forse...forse quando avrà dato a Jaime gli eredi che lui necessita, Brienne sarà in grado di trovare un altro uomo che lei troverà ugualmente caldo e confortevole.
 
Osserva mentre Jaime cavalca attraverso le porte del castello sparendo nella Fortezza Rossa, cercando di ricacciare indietro le lacrime. 
 
I pensieri di Brienne non sono altro se non una favoletta da commedianti che si racconta per alleviare il proprio cuore sofferente.
 
Indipendentemente dalle minacce che aveva fatto a suo marito, lei non avrebbe mai permesso a un altro uomo di toccarla. Aveva fatto dei voti davanti ai Sette. Lei non infrangerà il suo giuramento.
 
E a dire il vero, non vuole che nessuno oltre Jaime la tocchi.
 
E perché si senta così per un uomo che a malapena trova il coraggio di prendere atto della sua presenza, che le scivola nel letto al buio e la possiede parlandole a malapena...
 
Stringe con forza il parapetto delle mura del castello, le nocche le diventano bianche.
 
Lei è una stupida, si dice con amarezza. Avrebbe dovuto rifiutare questo patto matrimoniale, continuando a combattere fino a quando non fosse morta sul campo di battaglia. È l’unico posto in cui era davvero appartenuta, e si sarebbe dovuta lasciare morire lì.
 
Lei è una stupida, si ripete di nuovo mentre drizza le spalle e si dirige verso la sua camera da letto.
 
Lei ha fatto dei voti e ha dei doveri che deve compiere. Si aspettano la sua presenza nella Sala Grande e deve andare a prepararsi.
 
 
*/*/*/*/*
 
 
Le settimane successive sono sempre più strane per Brienne.
 
Jaime si unisce a lei nel suo letto ogni notte, e lei ha quasi iniziato a fidarsi del fatto che il dolore e l’agonia che Septa Roelle le aveva descritto non arriveranno mai. Se non altro, il tocco di Jaime sta diventando sempre di più qualcosa che a lei…piace, proprio come sta iniziando sempre di più a godersi il tempo che passano insieme di sera, quando parlano di cosa hanno fatto durante il giorno mentre erano divisi, e parlano di cose che sperano di migliorare una volta che Jaime si siederà sul trono di spade a pieno titolo.
 
Lei non capisce perché sta imparando a godersi il tempo che passa col suo caro marito. Non capisce perché le piacciono il modo in cui lui conversa o le osservazioni di Jaime riguardo i vari eventi del giorno, o anche i commenti pungenti che lui fa verso persone che anche a lei non piacciono. 
 
Lei non capisce.
 
Lei non capisce perché quello che le era stato detto di aspettarsi dal letto coniugale non sta avvenendo, e mentre i giorni diventano settimane, diventa sempre più disperata dalla voglia di ricevere risposte su quel mistero, almeno. Sarebbe piuttosto facile trovare certe risposte, se solo avesse intorno una donna di cui possa fidarsi abbastanza da chiedere.
 
Brienne riflette sulla sua corte di dame e decide che l’unica con cui può confidarsi è Arianne Martell. La principessa di Dorne non è vergine, a differenza delle altre ragazze nobili che la circondano. Brienne si rende conto che è rischioso fidarsi di lei, ma comunque, la principessa non è meno o più affidabile delle sue altre dame.
 
Brienne invita Arianne ad unirsi a lei per una cavalcata e per tutto il tempo che camminano tranquillamente tenendo per le briglie i loro cavalli per le strade di Approdo del Re, Brienne si chiede come potrà sollevare le domande di cui ha bisogno di risposta con una donna così bella e sicura di sé.
 
È solo dopo che hanno galoppato ben lontano dalla città che Brienne decide che è giunto il momento.
 
“Vostra grazia,” lei dice dopo che fanno tornare i loro cavalli a muoversi a passo più lento, “Sono sicura che tu ti stia chiedendo perché oggi ti ho chiesto di venire con me.”
 
Il sorriso di Arianne è leggermente da presa in giro. “Me lo stavo chiedendo, sì,” lei replica e, per un attimo, Brienne tentenna. Non c’è alcun modo di avere questa conversazione senza sentirsi umiliata, lei pensa, triste. Ma se non corre questo rischio, allora non c’è speranza che lei possa mai capire perché le sue esperienze nel letto coniugale sono...piacevoli invece delle strazianti sofferenze che le avevano assicurato sarebbe stato il suo fato.
 
Brienne si acciglia, abbassando lo sguardo sulle sue mani troppo grosse, stringendo con sicurezza le redini del proprio cavallo, ripetendosi fermamente di non essere una codarda.
 
“Tu non sei vergine,” lei dice tutto d’un colpo.
 
Arianne spalanca gli occhi. “Quello è un requisito per essere una lady della tua corte?” lei domanda, e sembra sinceramente preoccupata.
 
Brienne rivolge il suo cipiglio all’incantevole principessa. “Cosa? No. E’ solo che...sei l’unica delle mie dame che sospetto non sia vergine, e...e...ho delle domande.”
 
L’espressione confusa di Arianne si schiarisce. “Sullo scopare?”
 
Brienne arrossisce annuendo e distogliendo lo sguardo, non volendo vedere la derisione sul viso di Arianne.
 
“Il tuo caro marito—”
 
“Non è una donna, e io ho delle domande a cui solo un’altra donna potrebbe rispondere...e non ho nessuna madre o sorella che possano aiutarmi.”
 
Arianne continua a cavalcare in un silenzio pensieroso. “Allora chiedi, vostra grazia, e farò del mio meglio per rispondere,” lei afferma, e la sua voce è gentile.
 
Brienne prende un profondo respiro e inizia a parlare.
 
 
*/*/*/*/*
 
 
Ciò che segue è sia la conversazione più imbarazzante della sua vita e sia la più illuminante.
 
Lei è certa che il suo viso infiammato possa essere visto per tutta Approdo del Re, ed è sia incredula e sia stranamente affascinata da quello che Arianne le sta dicendo. Brienne si aggrappa con del sollievo quasi disperato alle rassicurazioni sicure di Arianne che Septa Roelle si era sbagliata nei suoi insegnamenti.
 
Brienne ringrazia la principessa di Dorne quando si dividono al loro ritorno nella Fortezza Rossa, e Arianne dice, “Sono davvero onorata che tu abbia chiesto il mio consiglio, vostra grazia.” Il suo sorriso sembra sincero mentre aggiunge, “Manterrò la nostra conversazione nella massima riservatezza.”
 
Il sorriso di Brienne è timido. “Grazie...Arianne.”
 
Il sorriso di Arianne si allarga ancora di più, prima che lei le faccia una riverenza, andandosene.
 
Brienne si dirige verso la propria camera da letto con un cipiglio pensieroso sul viso.
 
Ha molte cose a cui pensare prima che Jaime visiti il suo letto, stanotte.
 
 
*/*/*/*/*
 
 
Jaime inarca un sopracciglio quando Brienne entra nella propria camera da letto. Lei ha un cipiglio pensieroso sul viso, e sobbalza quando nota che lui è lì ad attenderla.
 
“Vostra grazia,” lei dice, sorpresa.
 
“Stavo iniziando a preoccuparmi, vostra grazia,” lui replica, pronunciando quel titolo con una nota da presa in giro. “In mattinata sei andata a cavalcare insieme alla principessa di Dorne, eppure stai tornando solo adesso.”
 
Lei sbatte quegli occhi magnifici, e arrossisce mentre lo fissa.
 
Lui nasconde un sospiro. Aveva avuto ragione a preoccuparsi quando aveva scoperto che Brienne aveva concesso ad Arianne un’udienza privata. Lei era un Lord Comandante, ma resta ammutolita dalle domande più semplici. Lei riesce a proteggersi da un’aggressione fisica, ma è come una neonata lasciata nei boschi quando si tratta delle macchinazioni delle famiglie di nobili che li circondano.
 
“Sì,” lei replica, i suoi occhi sono spalancati e affascinati mentre lo fissa.
 
Questo è intrigante, Jaime pensa, e si domanda cosa potrebbe mai fare in modo che la sua verginale moglie—anche se lei non è più vergine—lo guardi in quel modo. Vede sia della paura e sia dell’interesse intrigato sull’ampio viso sfregiato di Brienne.
 
Si rialza e si incammina lentamente verso di lei.
 
“Di cosa hai parlato con la principessa di Dorne?” lui sussurra con fare seducente.
 
Brienne non indietreggia mentre lui le si avvicina, anche se gli occhi di lei sembrano spalancarsi ancora di più. 
 
“Abbiamo parlato di cose che sono d’interesse solo a me e a lei,” Brienne replica con finta calma, e lui sorride in modo ampio.
 
“Allora perché stai arrossendo, Brienne?”
 
Lei si morde il labbro mentre lo fissa, e lo sguardo di Jaime cade sulla bocca carnosa di Brienne. Il suo cazzo prende vita, e lui si domanda se lei sarà mai pronta ad imparare ad usare la bocca per altre cose oltre il semplice baciarlo.
 
Quel pensiero lo eccita più di quanto si aspettasse, e lui si volta bruscamente, dandole la schiena.
 
“Mia madre è morta quando ero molto piccola,” Brienne dice di colpo, e lui le lancia un’occhiata da sopra la spalla, con sorpresa. “C’erano...avevo...” Lei passa il peso da un piede all’altro, a disagio, ma il suo sguardo non vacilla mai. “C’erano delle cose che mi erano state dette che...si sono rivelate false. Avevo bisogno di capire.”
 
Jaime si gira di nuovo verso di lei e si acciglia. “E non potevi chiedere a me?”
 
“Tu non sei una donna, vostra grazia.”
 
Quello lo prende alla sprovvista, ma poi sorride leggermente. “Vero.” Lui la osserva minuziosamente. “Hai avuto risposta alle tue domande?”
 
Lei arrossisce diventando ancora più rossa, annuendo in modo frenetico, ma poi si acciglia. “Perché sei qui nella mia camera da letto?”
 
Jaime scrolla le spalle. “Il mio pomeriggio non è stato pieno di impegni come avevo originariamente programmato,” lui risponde con noncuranza. “Avevo pensato che ti sarebbe piaciuto cavalcare con me fino a un piccolo laghetto a diverse miglia dalla città. Passare un pò di tempo via dall’aria fetida dei leccapiedi che cercano di ottenere il nostro favore. Solo che tu non eri da nessuna parte e Lady Megga mi ha detto che te n’eri andata via insieme alla principessa Arianne. In verità, quando sei entrata ero appena arrivato qui per vedere se fossi tornata.”
 
“Oh,” lei dice, e Jaime si chiede se ha sentito davvero una nota di delusione nella sua voce o se invece se l’è solo immaginato. Anche se non vuole esaminare troppo il perché stia sperando che lei sia delusa.
 
“‘Adesso è troppo tardi per quello, ma forse c’è ancora del tempo per l’altra cosa che avevo sperato di fare questo pomeriggio,” lui dice lentamente, e Brienne spalanca gli occhi quando riconosce l’espressione sul viso di Jaime.
 
“Alla luce del giorno?”
 
Lui scrolla le spalle mentre si avvicina lentamente alla porta che collega la stanza al corridoio, chiudendola a chiave.
 
“Jaime...” lei dice debolmente, ma Jaime non riesce a decifrare se lei stia protestando o cedendo.
 
Non si volta per guardarla di nuovo fino a quando non ha chiuso a chiave anche la porta che connette la camera da letto di Brienne con l’armadio a muro che separa le loro camere.
 
Le guance di Brienne sono del tutto rosse, e i suoi occhi sono più scuri ma diffidenti. Lui le si avvicina e inizia a slacciarle il farsetto.
 
“E’ giorno,” lei sussurra, con voce rauca.
 
Jaime fa spallucce. “Non ci dissolveremo se stiamo insieme nudi di giorno,” lui mormora.
 
“Ma tu...tu non sarai in grado di...di...” Lei arrossisce di un rosso ancora più infuocato, ma non tenta minimamente di fermarlo, mentre lui finisce di toglierle il farsetto. Jaime lo getta via, per poi iniziare a slacciarle la tunica, e lei inizia a mordersi di nuovo quel labbro deliziosamente carnoso.
 
Lui scrolla le spalle. “Allora scopriremo di cosa sono capace durante il giorno,” mormora mentre fa scivolare le mani sotto la tunica di Brienne, aprendo i palmi sopra la sua pelle calda e morbida, e poi lui la bacia.
 
 
*/*/*/*/*
 
 
I giorni successivi sono sia rivelatori e sia confusionari per Jaime.
 
Brienne è ancora timida a letto, spegne sempre le lanterne ansiosamente quando lui arriva accanto al suo letto, ma lei non è per niente fredda e inflessibile com’era stata per le prime settimane. Adesso lei lo tocca—con cautela, quasi in modo casto, è vero, ma in qualche modo le dita callose di Brienne che gli accarezzano timidamente la schiena gli accendono un fuoco dentro. Non è lo stesso fuoco che Cersei ha sempre acceso, ma è comunque un fuoco.
 
Non ha alcun senso, lui pensa un pomeriggio quando le udienze a corte hanno termine, e lui e Brienne vanno ad occuparsi dei loro doveri separati.
 
Jaime si acciglia mentre entra a passo svelto e con intento nelle stalle, e quasi si scontra con Arianne Martell quando svolta un angolo.
 
“Ti chiedo perdono, vostra grazia,” lui dice.
 
Arianne gli fa una riverenza aggraziata e poi sorride. “Non mi sono fatta niente, vostra grazia. Spero di non aver impropriamente interrotto la tua giornata.” Il sorriso di lei diventa da presa in giro.  “Sembri proprio un uomo in missione.”
 
“Mi sto dirigendo ai cortili d’addestramento dell’esercito,” lui mormora.
 
“Allora non ti farò perdere altro tempo,” lei replica, inchinandosi per un’altra riverenza, sorpassandolo con grazia.
 
Jaime fa un passo avanti per poi fermarsi di colpo e voltarsi verso di lei. “Principessa Arianne!”
 
Lei si gira. “Sì, principe Jaime?” Il sorriso di Arianne è civettuolo, gli occhi le brillano, e lui nasconde un sospiro. Si domanda se la tendenza di Arianne a flirtare ad ogni opportunità sia perché Arianne è Dorniana o perché è una Martell.
 
Jaime ignora i propri pensieri e dice, “Di che avete parlato tu e la mia cara moglie mentre eravate da sole?”
 
La risata di Arianne è dolce e leggera. “Non siamo mai davvero da soli, vostra grazia, non ad Approdo del Re. Non devi temere che io stia corrompendo la tua innocente moglie.”
 
“Dubito che potresti,” lui dice con una scrollata di spalle malinconica.
 
“Anch’io dubito che potrei,” lei replica. Arianne gli si avvicina. “Perché me lo chiedi?”
 
“La principessa Brienne è...diversa, ora, rispetto a com’era prima,” lui risponde lentamente. “Non so di cosa avete parlato, ma qualsiasi cosa sia stata ha aiutato ad alleviare le sue paure...”
 
Il sorriso di Arianne è quasi gentile. “Ho giurato di tenere per me i suoi segreti, vostra grazia. Non ho intenzione di condividerli, nemmeno con te.”
 
Jaime è sorpreso da quanto si senta abbattuto. “Ah. Non ti chiederò d’infrangere la tua promessa.” Lui si inchina. “Buona giornata, vostra grazia.”
 
Questa volta è lei che chiama il suo nome dopo che lui si volta.
 
“Non ho intenzione di rompere la parola data alla tua cara moglie,” Arianne afferma, “ma ti dirò questo: lei non ha avuto una madre che le desse consiglio su qual è il fato di una donna nella vita. La sua vecchia septa era disinformata o era stata deliberatamente crudele con lei, e le esperienze della principessa Brienne non l’avevano preparata a ciò che accade in un letto coniugale, o, sospetto, non l’avevano preparata a te.”
 
Jaime si ricorda alcune delle cose che Brienne aveva detto durante la loro prima volta. “Credo di capire,” lui replica, lentamente. Le rivolge un profondo inchino. “Ti ringrazio, vostra grazia, e ti ringrazio per essere una vera amica nei riguardi della mia cara moglie. Non dimenticherò la tua gentilezza.”
 
Arianne sorride. “È facile essere gentile con la principessa Brienne,” lei dice, “ma comunque non c’è di che.”
 
 
*/*/*/*/*
 
 
Durante i giorni successivi, Jaime va a cercare deliberatamente Brienne ogni volta che può, anche se non riesce a spiegare, nemmeno a se stesso, perché lui desideri migliorare ancora di più le cose tra di loro.
 
Alla fine, Jaime riesce a portarla a cavalcare fino al laghetto che aveva menzionato, ad un paio di leghe dalla città. Lì, lui le toglie e vestiti e si prende il suo tempo nello scoparla sul terreno morbido della sponda, guardandola dritto negli occhi mentre lo fa. Dopo, nuotano e parlano del più e del meno: i loro cibi preferiti (granchio per Brienne; uro arrostito per Jaime) e il loro cibo meno preferito (stufato di qualsiasi tipo; hanno entrambi passato troppi anni a mangiarlo ogni giorno negli accampamenti militari); lo stato delle scorte di cibo di Approdo del Re e il bisogno di fornire più cibo al popolino del regno; il continuo disarmo dell’esercito e le difficoltà dei veterani che finalmente tornano alla vita civile senza però trovare una casa, delle famiglie o dei lavori.
 
Nuotano pigramente e, per qualche ragione, lo soddisfa vedere che lei è al proprio agio in acqua tanto quanto lo è con un’armatura addosso. Lo soddisfa ancora di più che il suo stuzzicarla lievemente le faccia apparire un sorriso timido sulle labbra, e lui non riesce ad evitare di baciarla per quello.
 
Se la scopa di nuovo, ancora più lentamente, ancora più scrupolosamente, e i dolci sospiri, miagolii e ansiti di Brienne gli infiammano il sangue in un modo che non si aspettava.
 
C’è qualcosa di quasi trascendentale in tutto questo, in questo pomeriggio infinito lontani dalla città e sospesi nella luce del sole. Alla fine, quando Jaime raggiunge l’apice, con le braccia e le gambe di Brienne strette con forza intorno a lui, tenendolo al sicuro, tutto ciò che lui riesce a pensare è .
 
Si rilassa lentamente, strofinando il viso contro il collo di Brienne.
 
, lui pensa di nuovo, in modo assonnato, sentendosi caldo, soddisfatto, al sicuro, sì, abbiamo fatto un figlio.
 
 
*/*/*/*/*
 
 
Jaime è insopportabilmente compiaciuto mentre si rivestono, un’impresa che dura più del solito perché si ferma per baciarla in ogni momento.
 
Brienne non si oppone; in realtà, a lei piace parecchio. Non crede di aver vissuto il grande piacere che Arianne le aveva descritto, ma non le importa. Lei non riesce a smettere di sorridere mentre finalmente, in modo riluttante, terminano di vestirsi e tornano ad Approdo del Re.
 
 
*/*/*/*/*
 
 
Stanno ancora sorridendo mentre entrano nella Sala Grande per presenziare alla cena con Re Tywin.
 
Arianne inarca un sopracciglio quando scorge il viso luminoso di Brienne, e Brienne arrossisce furiosamente mentre prende il suo consueto posto alla sinistra di Tywin, mentre Jaime prende posto al lato destro del proprio padre.
 
Lei vorrebbe che Jaime le fosse accanto invece di dover intrattenere l’uomo seduto accanto a lei a sinistra.
 
Il sorriso di Brienne vacilla leggermente quando lui si presenta come Maestro Luwin, arrivato quel pomeriggio da Grande Inverno. Lei non vuole pensare a Cersei dopo aver passato un pomeriggio così incantevole insieme a Jaime. Comunque, la Regina del Nord è molto lontana, e Brienne sa che Cersei è stata ben lontana anche dai pensieri di Jaime questo pomeriggio e, per adesso, quello basta.
 
Brienne intrattiene una conversazione educata con Maestro Luwin, ma poi, mentre l’ultima portata viene rimossa dai domestici, Re Tywin si alza in piedi e il silenzio ricade immediatamente nella Sala Grande.
 
Tywin prende il proprio calice di vino in mano e dice, “Stasera Maestro Luwin è il nostro onoratissimo ospite, qui al nostro tavolo. Lui è il Maestro personale di Re Eddard Stark, ed ha viaggiato per la lunga distanza da Grande Inverno a qui per portarci delle notizie.” Lui innalza il proprio calice. “Vi invito a bere per celebrare e in segno di ringraziamento, perché la mia cara figlia Cersei, la Regina del Nord, aspetta un figlio!”
 
Brienne sbianca completamente, costringendosi a sorridere mentre tutti gridano di gioia, pronti per un brindisi. E dopo beve il proprio vino quando tutti gli altri lo fanno.
 
Una volta terminato il brindisi, lei si volta verso Maestro Luwin. “Queste sono delle notizie meravigliose,” lei dice. “Quando dovrebbe nascere il bambino?”
 
“Tra quattro mesi, vostra grazia, forse cinque. La Regina non mi ha permesso di esaminarla per bene per determinarlo con certezza.”
 
Brienne mantiene il sorriso sul suo volto con grande sforzo. “Quattro o cinque mesi?”
 
Maestro Luwin annuisce, l’espressione dell’anziano uomo è orgogliosa e compiaciuta. “Il Re Eddard è un uomo virile, vostra grazia. La Regina mi ha assicurato che il Re l’ha messa incinta durante la loro prima notte di nozze.”
 
 
*/*/*/*/*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note varie della traduttrice:
 
 
 
 
--- Eccomi qua, come promesso tempo fa, a distruggere un po' HOTD, come ho fatto anche con GOT. Parità!
 
Non serve neppure che abbiate guardato per forza HOTD, perché è un discorso che c’entrerà, ovviamente anche con Jaime/Brienne e la nostra Cersei, alla fine. Però ovviamente vi parlerò di cose che contengono SPOILER!
 
Gli sceneggiatori di HOTD sono stati spesso imbarazzanti, ma davvero. Avevano tra le mani un progetto super interessante, ma quello che ne è venuto fuori è stato un gran bel mix di mancate opportunità.
 
Avendo letto il libro Fire & Blood, da cui è appunto tratto HOTD, vedere il massacro fatto nello show è stato per me un bel viale nei ricordi del massacro fatto dei libri di ASOIAF con GOT. Non impareranno mai. (E’ passato un po' di tempo dalla mia lettura di quel libro, quindi se notate incongruenze, fatemelo sapere senza problemi).
 
Parto con un presupposto. Leggendo il libro non mi ero trovata a schierarmi, ovviamente, con nessuna delle due fazioni, né coi Neri né coi Verdi, perché erano entrambe due fazioni fuori di testa, che compivano robe assurde. Guardando lo show??? Bè, con mio sommo sgomento, mi sono ritrovata a “simpatizzare” di più coi Verdi, addirittura, per un singolo motivo…ma come cazzo hanno scritto i personaggi???? Nello specifico…per quale cazzo di motivo hanno aggiunto 300 mila cose negative riguardo i Verdi che nei libri non esistevano minimamente, mentre la stragrande maggioranza dei crimini e degli abomini commessi nei libri dai Neri invece nello show sono magicamente spariti? MA CHE È STA CAFONATA? Ho capito che gli sceneggiatori sono di parte, ma a tratti era ridicolo…e apprezzerò molto spiegarvene ogni sfaccettatura nei miei piccoli angoli di curiosità.
 
Cioè, molto spesso mi sono ritrovata a dover simpatizzare con Alicent, ALICENT, che nei libri mi stava sul culo, solo perché il modo in cui la ridicolizzavano a volte, rispetto al modo in cui cancellavano di pari passo i crimini di Rhaenyra era assurdo.
 
Il problema principale è che volevano a tutti i costi impuntarsi sull’avere Rhaenyra come protagonista della serie, rendendola qualcuno da idolatrare…il problema è….che Rhaenyra nei libri è tipo la versione più stupida di Cersei!!! E non scherzo minimamente. Prima dell’esistenza di HOTD, tutto il fandom dei libri infatti scherzosamente si riferiva a Rhaenyra proprio come alla “prima Cersei esistita a Westeros”. Immaginatevi se D&D avessero reso Cersei la protagonista buona di GOT, dopo aver deciso di adattare i libri. Questo è HOTD in sintesi. Follia.
 
Per passare al parlarvi del triangolo amoroso alla Cersei/Jaime/Brienne, vi devo proprio illustrare il perché Rhaenyra non sia nient’altro che Cersei sotto falso nome.
 
In primo luogo, Rhaenyra nei libri è davvero stupida tanto quanto lo è Cersei nei libri. Era scappata da Approdo del Re, lasciando quindi ai Verdi la possibilità di farsi importanti alleati lì, e ha continuato per anni e anni a non stringere alleanze politiche importanti, standosene a Roccia del Drago senza fare mosse politiche, perché nei libri lei era sempre stata politicamente pigra e stupida. Avrebbe dovuto essere il braccio destro di suo padre durante gli ultimi anni della vita di Viserys, per prepararsi a regnare, invece non aveva lo scazzo di farlo. Anche quando la guerra era cominciata aveva fatto errori dopo errori, atto di codardia dopo atto di codardia, e al confronto le strategie di guerra dei Verdi erano da veterani. Anche il suo fratellino Daeron le cagava in testa riguardo a coraggio e abilità in guerra (non per niente era stato soprannominato dal fandom il “Jon Snow” dei Verdi).
 
Non era minimante interessata al popolino di Approdo del Re, fosse stato per Rhaenyra potevano benissimo schiattare di fame tutti. Infatti, durante il periodo in cui Rhaenyra ha effettivamente regnato, dopo la fuga di Aegon II, tutto il popolo la odiava! Non la riconoscevano come regina, anzi, volevano che tornasse sul trono l’unica regina che il popolo amava: Helaena, che durante il suo regno era sempre stata generosa e buona col popolino, molto spesso convincendo anche suo marito/fratello Aegon a fare riforme che potessero giovare ai meno abbienti. Non per questo proprio dopo il tragico suicidio di Helaena, Approdo del Re era insorta, ribellandosi a Rhaenyra, dandole la colpa della morte dell’unica regina che volevano davvero, la mia amata Helaena.
 
Gli sceneggiatori hanno rimarcato che il motivo principale per cui la gente non voleva che Rhaenyra stesse sul trono era per mera misoginia…Non proprio in realtà. La misoginia ha avuto peso, senz’altro. Una donna sul trono avrebbe avuto purtroppo più difficoltà nell’essere accettata. Il problema di Rheanyra è che, non importa se fosse stata uomo o donna, era proprio l’ultima persona che doveva sedersi sul trono di spade, proprio perché era stupida! E inoltre, nonostante quest’ossessione degli sceneggiatori dello show di farla apparire come questa grande icona femminista, vi posso assicurare che Rhaenyra era tutto fuorchè quello. Anzi, ogni volta che aveva avuto la possibilità di fare qualcosa di positivo per aiutare la posizione delle donne nobili…cagava in testa a tutte, privandole di cose che spettavano loro di diritto (di questa roba ve ne parlerò poi, nello specifico!).
 
Ha avuto tre figli bastardi con un uomo che non era suo marito, e questo è un chiaro riferimento proprio alla stessa Cersei, soprattutto perché anche i tre figli di Rhaenyra sono morti tutti malissimo, uno dopo l’altro, ed entrambe hanno dato il nome Joffrey a uno dei bambini. Le situazioni tra Cersei e Rhaenyra riguardo i loro figli illegittimi è un po' diversa. Cersei era sposata (nei libri) con un ubriacone che la tradiva, maltrattava, stuprava, e un po' ho goduto che lo avesse cornificato e gli avesse fatto rendere eredi dei bastardi, lo ammetto. Rhaenyra era sposata con un suo cugino gay, con cui però andava d’accordo. La cosa che accomuna entrambi i matrimoni? Che Cersei e Rhaenyra poi avessero successivamente ucciso i propri consorti!
 
Perché nei libri Rhaenyra lo ha ucciso veramente Laenor, eh! E anche il povero Qarl, dopo averlo pagato per ammazzare il proprio amante. Infatti l’omicidio di Laenor nei libri avviene in modo totalmente diverso, davanti a tanta gente, e il drago di Laenor, essendo appunto rimasto senza padrone, viene poi rivendicato dal fratellastro bastardo di Laenor, Addam.
 
Gli stessi sceneggiatori hanno ammesso che questo cambiamento che hanno fatto nella trama riguardo la morte di Laenor avrebbe potuto dividere il fandom. Io, ad esempio, l’ho detestato questo cambiamento. È solo l’ennesimo tentativo di ripulire l’immagine di Rhaenyra, mostrandola per il personaggio che non è. Almeno per le cose scritte da GRRM.
 
E perché Rhaenyra aveva ucciso Laenor? Perché non gli serviva più, e perché voleva stare con Daemon, che è da quando Rhaenyra aveva 14 anni che le faceva il lavaggio del cervello per farla innamorare e avere più potere. Nei libri ogni cosa riguardo quei due è super creepy. Daemon, fin da quando Rhaenyra era piccola, vulnerabile e malleabile l’aveva intortata di brutto. Il vero e proprio “groomer” per eccellenza. (Comunque mi fa tanto ridere che per via di un paio di scene dove Rhaenyra si coccolava e abbracciava Lucerys, ci si è fatti l’idea che sia la top mamma del regno, ma nessuno pensa mai che nei libri quella pazza ha ammazzato l’uomo che i suoi bastardelli credevano fosse loro padre, traumatizzandoli, mentre nello show ha fatto credere ai suoi bastardelli che l’uomo che credevano fosse loro padre fosse morto male, finito incenerito, traumatizzandoli…sì sì, ma è un’ottima madre, certo…quanto la Cesira dei libri, lol).
 
Inoltre, un altro cambiamento fatto nello show per mostrare Rhaenyra un minimo più competente era quando hanno detto che lei e Laenor avevano tentato per un po' a cercare di avere un erede, ma senza successo...ma MAI NELLA VITA STA COSA C’E’ STATA NEI LIBRI! Vi posso assicurare che nei libri Rhaenyra e Laenor non hanno MAI consumato il loro matrimonio! Infatti, Jace era nato appena 9 mesi dopo il matrimonio di Laenor e Rhaenyra, nei libri, quindi Rhaenyra non aveva nemmeno ancora finito di dire “Lo voglio” a Laenor che si era già infilata Harwin Strong nel letto, concependo Jace.
Qualsiasi coppia intelligente avrebbe cercato almeno di concepirlo un erede, visto l’importanza che ha la stabilità del regno per la famiglia reale, ma Laenor e Rhaenyra non ci hanno mai nemmeno provato!
 
E non venitemi a dire che il fatto che Laenor fosse gay rendeva le cose complicate, perché Laenor non è mica il primo omosessuale che si trova in una situazione del genere a Westeros! Ovviamente non sto parlando del mondo reale, dove nessuno dovrebbe mai costringere nessun altro, gay o meno, a fare sesso con qualcuno. Ma stiamo parlando di Westeros e della classe nobile, o addirittura regnante (e quindi quella più privilegiata e che ogni tanto scatena l’inferno sui poveri cittadini innocenti di Westeros, che si ritrovano in guerre folli e con le pezze al culo), a cui spettano dei doveri ben precisi.
 
Basta pensare al buon Renly, o almeno alla sua mitica versione dei libri, che nonostante fosse fieramente gay e pazzo d’amore per il mitico Loras, non aveva alcun problema a pensare di avere eventualmente un erede con Margaery che potesse stabilizzare la propria posizione, se avesse ottenuto il trono. O basta pensare a una dei miei Targaryen preferiti nella storia di Fire&Blood…Rhaena Targaryen (non la figlia di Daemon, sorella di Baela, ma quella originale, la figlia di Aenys e Alyssa).
 
Rhaena era praticamente apertamente lesbica, e ha vissuto amori quasi iconici direi, con varie dame, ma si era sposata per dovere col proprio fratello, con cui aveva un rapporto d’amicizia ma nulla di più. Gli ha dato dei figli, perché era appunto un loro dovere, ma con la promessa che poi avrebbero avuto modo di avere ognuno degli amori liberi (poi vabbè si era intromesso quello psicopatico di loro zio Maegor e il resto è storia).
 
Ma Laenor e Rhaenyra no. Gli unici scemi che manco c’hanno provato a fare degli eredi legittimi che quindi aiutassero l’ascesa al trono di Rhaenyra. Lei ha preferito avere dei bastardi, rovinandosi la reputazione, e mettendo una proverbiale spada di Damocle su quei poveri ragazzini che ovviamente non sarebbero mai stati al sicuro, avendo un aspetto così CHIARAMENTE diverso da quello di entrambe le persone che “avrebbero” dovuto essere i loro genitori. Jace, Luke e Joffrey sarebbero stati sempre in pericolo, ma non solo per via dei Verdi, ma qualsiasi altro gruppo di nobili sarebbe potuto insorgere all’idea di avere sul trono un ovvio bastardo come Jace, magari organizzando una ribellione, chiedendo l’aiuto dei “dragon seeds” per avere dalla loro parte dei draghi che contrastassero i draghi della famiglia di Rhaenyra.
 
Una delle critiche più frequenti che Cersei riceveva era proprio sul fatto che avendo dei bastardi, aveva messo in pericolo la vita di quei bambini innocenti, se si fosse scoperta la verità, ma stranamente non vedo critiche del genere verso Rhaenyra, nonostante anche lei avesse messo in pericolo Jace, Luke e Joffrey con le sue scelte cretine. Alla fine, quello che avevano commesso Rhaenyra e Cersei, avendo figli regali bastardi, ma spacciandoli come legittimi, era tradimento contro la corona, eh!
 
Almeno Cersei era stata più intelligente e si era fatta ingravidare da qualcuno che somigliava a lei! Rhaenyra avrebbe potuto fare lo stesso se fosse stata un minimo più intelligente. Ma invece Rhaenyra no, aveva pensato che avere dei figli con un uomo che non somigliava per niente né a lei e né a suo marito sarebbe stata una mossa super intelligente, e che nessuno l'avrebbe notato... Avrebbe potuto stipulare un patto con Daemon, facendosi ingravidare da lui col consenso di Laena (che di sicuro avrebbe chiuso un occhio pur di aiutare il matrimonio del fratello), se proprio non voleva andare a letto con Laenor. Che poi, la cosa divertente, è che Rhaenyra successivamente si è sposata con Daemon avendo dei figli legittimi…che con la giusta rivolta avrebbero potuto mettere i bastoni tra le ruote ai suoi figli bastardelli. Cioè, in un mondo senza Danza dei Draghi, e con un Aegon III che si considera più legittimato di suo fratello Jace ad avere il trono per via di non essere bastardo, sarebbe scoppiata una guerra fratricida assurda, soprattutto se Daemon avesse istigato il proprio figlio a questa guerra, proprio per vedere un proprio figlio sul trono, invece che il figlio di Harwin.
 
Parlando del mitico (e super sexy) Harwin, anche lui collega Rhaenyra a Cersei…Come, vi chiedete? Bè, con la Danza dei Draghi e la morte di Larys, il cognome Strong è sparito! Tutta quella famiglia si era estinta! E come risalta fuori quel cognome, almeno nei libri? Bè, grazie a Cersei! Infatti nei libri la versione zombie della Montagna, riceve un nome da Cersei…Ser Robert Strong! Viene chiamato Robert da Cersei come perculata nei confronti del suo odiato defunto marito, e prende il cognome Strong proprio come probabile riferimento ad Harwin Strong, visto che Harwin era una sorta di protettore di Rhaenyra, allo stesso modo in cui la Montagna protegge e difende Cersei. E Cersei chiaramente sembra rivedersi molto in Rhaenyra…
 
Altra similitudine infatti è che Cersei è ossessionata dalla vicenda della profezia del Valonqar, che le dice che sarà uccisa dal suo fratellino….indovinate com’è morta Rhaenyra? Esatto! Uccisa dal suo fratellino Aegon! Mai fidarsi di un fratellino ubriacone, a quanto pare. Poi, proprio come Cersei, più la guerra va avanti e più Rhaenyra diventa paranoica, e proprio come Cersei, Rhaenyra aveva iniziato ad ingrassare, perdendo la sua bellezza. Sta cosa palesemente non ci sarà nello show, perché gli sceneggiatori non hanno mai le palle di “imbruttire” le loro protagoniste. Patetici.
 
Per non parlare del fatto che Rhaenyra, almeno nel libro, aveva chiamato il primo figlio avuto da Daemon col nome di “Aegon”, proprio come dispetto nei confronti di Alicent e del suo primogenito. Cosa non mostrata minimamente nello show. Ma credetemi, questi dispetti tra le due fazioni erano ricorrenti e stronzi nei libri, i Neri non erano le povere vittime che subivano umiliazioni, come voluto mostrare. Rhaenyra con quell’azione voleva proprio dire “solo il mio Aegon vale, il tuo non è niente”.
 
Per il momento mi fermo qui, ma fidatevi, siamo solo all’inizio. Ma con queste prime basi vi riuscirà più facile comprendere il triangolo amoroso alla Brienne/Jaime/Cersei, di cui vi parlerò!
 
TO BE CONTINUED…
 
 
 
 

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Kikiletoway