17 – Please
don’t disturb!
Un ragazzo
molto robusto sbarrò la strada a Laura e Rupert, quando cercarono di entrare
nel locale dalla zona vips indicata da delle
asticelle in ottone legate tra loro con dei cordoni di spago rosso, appoggiati
su un tappeto verde scuro.
“Siete sulla
lista?” chiese, mettendosi davanti ai due.
“Christopher
sono io, Laura” sorrise la ragazza al buttafuori, che non l’aveva riconosciuta.
“Oh, miss Devon è lei! Non l’avevo riconosciuta così elegante mi
perdoni!” sorrise il buttafuori alzando la corda in velluto rosso e oro che
separava la lunga fila di persone all’entrata dall’ingresso del locale,
facendoli passare.
Come previsto,
il locale era gremito di gente, la maggior parte facente parte dello staff del
film. Laura lasciò il braccio di Rupert allontanandosi di qualche passo per vedere
se riusciva a trovare Emma tra la folla: niente da fare. Poi si sentì
strattonare.
“Ci aspettano
su” le disse Rupert, facendo notare la zona rialzata del locale dove per quella
serata era stato allestito, invece della schiera di sedie colorate con i
tavolini rotondi, una specie di salottino dov’era stata appesa la scritta
‘Auguri Daniel’.
La ragazza
annuì, seguendolo.
La camminata
fu però interrotta dopo pochi passi.
“Rup tesoro! Ma dov’eri?” cinguettò la fastidiosa voce di
Jessie che non esitò a prenderlo sottobraccio, scostando Laura come se non
fosse presente.
Il ragazzo in
tutta risposta fece scivolare il braccio dalla morsa.
“Jessie, che
sorpresa!” sorrise a denti stretti.
“Ti avevo
detto che ti stavo aspettando dentro, perché non sei venuto subito? Non è
carino far aspettare una ragazza..” disse sbattendo le ciglia aggrappandosi di
nuovo al ragazzo.
Laura trovò il
comportamento della ragazza infantile e alquanto comico. Non tanto per la
figura che stava facendo, quanto per la faccia che stava facendo Rupert in quel
momento,
guardandola.
Somigliava vagamente ad una supplica che chiedeva ‘fai qualcosa’.
“B-beh ecco veramente…”
Laura sorrise
alzando le spalle.
“Jessie dove
hai lasciato il tuo accompagnatore?” intervenne allora Laura, facendo notare la
sua presenza. Con un’espressione mista tra lo stupito ed lo scocciato Jessie si
girò verso la ragazza “A quest’ora ti starà sicuramente cercando…”
“Laura! Che
sorpresa ci sei anche tu?” disse con un finto sorriso.
“Il locale è
mio, non potevo certo mancare, ti pare?” Jessie spalancò la bocca, sorpresa.
“Q-questo posto è tuo?” chiese balbettando.
“Ma certo!”
sorrise “E a titolo informativo Rupert stasera è venuto con me, quindi ti
pregherei di tenere un comportamento adeguato..alla situazione” disse marcando
il finale.
Forse fu
un’impressione, ma tutta la spavalderia che fino a quel momento l’attrice aveva
mostrato, sembrò dissolversi. Rupert sorrise soddisfatto, porgendo il braccio a
Laura, al quale si appoggiò.
“Con chi sei?”
chiese lui non riuscendo a smettere di sorridere.
“Devon” disse secca Jessie “Me l’ha chiesto oggi pomeriggio
e siccome tu non eri rintracciabile ho dovuto accettare per forza!” disse lei
scocciata.
“Ne parli come
se fosse una malattia” fece notare Rupert.
A Jessie tornò
quel sorriso accattivante che aveva
avuto fino a poco prima.
“Beh, sai bene
che avrei preferito che mi accompagnassi tu…”rispose lei squittendo.
Laura alzò gli
occhi al cielo.
“Come vedi
però sono già occupato” le rispose Rupert appoggiando una mano sul braccio di
Laura.
“Questo non
significa che non mi concederai un ballo più tardi non è vero?” chiese lei
innocente.
“B-beh..io veramente…”
“A Laura non
dispiacerà sicuramente non è vero?” chiese fissando l’interpellata.
Di rimando
Laura sorrise “Sempre che il tuo cavaliere non abbia niente in contrario…e
Rupert sia d’accordo, naturalmente”
Un pesante
silenzio chiuse la conversazione.
“Allora
andiamo?” disse Rupert a seguito di un colpo di tosse per smorzare l’atmosfera
“Daniel ed Emma ci stanno aspettando”
Laura annuì
“Ci vediamo in giro Jessie” e la salutò.
Quando furono
certi che la ragazza non li seguisse più, emisero in contemporanea un sospiro
di sollievo.
“Sbaglio o a
quella ragazza piaci giusto un po’?” rise Laura.
“Preferirei tu
ti sbagliassi credimi” rispose Rupert, accorgendosi solo in quel momento che
nella fuga le aveva preso la mano. Poi le sorrise.
“Sei stata
grande!”
“Niente di
speciale: ho solo detto quello che pensavo”
“Beh dovresti
farlo più spesso, soprattutto quando c’è Jessie nei paraggi…” la ragazza
sorrise compiaciuta.
“Andiamo?”
Rupert annuì.
Salirono gli
scalini piano, gustando l’atmosfera provocata dalle palle di specchi appese al
soffitto e dai proiettori di lucine colorate disposte in punti strategici
attorno a quella che era diventata per l’occasione una pista da ballo.
“Il tuo staff
ha fatto un ottimo lavoro!” si complimentò Rupert, fermandosi a metà scala
guardando di sotto.
Vide Devon con un sorriso da ebete stampato sulla faccia quando
Jessie gli si avvicinò per portarlo in pista a ballare e non poté fare a meno
di sorridere… In quel momento una musica lenta riempì l’aria.
“Fino a
qualche ora fa l’impianto stereo non funzionava, metà festoni erano ancora per
terra e c’era una marea di cavi sparsi per la pista da ballo” confessò Laura
“Meno male che sono venuta a dare un’occhiata!”
“Hai sistemato
tutto tu?” chiese Rupert sbalordito.
“Certo che no.
Però sai” sorrise “quando hai a che fare con persone che dicono di saper fare
il proprio lavoro e invece poi scopri che non sanno nemmeno distinguere una
fattura da una bolletta, è grave!” Rupert alzò le sopraciglia sorpreso.
“In effetti…”
constatò.
Poi,
sorprendendosi di sé stesso, fece una cosa che difficilmente si sarebbe
ripetuta:
“Vuoi
ballare?” le chiese.
Laura sgranò
gli occhi stupefatta.
“Ti senti
bene?” gli chiese ridendo.
“Benissimo!
Allora?”
“Ma non eri
allergico al ballo tu?”
“Ma tu no e a
te piace, quindi per stasera farò lo sforzo di fare il bravo cavaliere. Ti va?”
Senza farselo
ripetere, Laura lo prese per mano e lo trascinò giù per la scala, portandolo
vicino al bordo della pista.
“Vediamo se mi
ricordo…” disse lui facendo il finto-serio portandosi
una mano sotto il mento “Una mano sul fianco l’altra sulla tua?” Laura sorrise.
“Seguimi” disse lei prendendolo per mano e portandolo quasi
in centro pista.
La canzone si
spense e la voce del Dj sovrastò il brusio.
“Questa è per
tutte le coppie ragazzi! Forza, voglio vedervi ballare!”
Le note di Hero riempirono
il locale: qualcuno lasciava la pista, qualcun altro si stringeva alla persona
con cui stava ballando.
In quel
momento finalmente Laura riuscì finalmente a vedere Emma. Stava scendendo le
scale tenendo Daniel per mano: era raggiante. Indossava un semplicissimo
vestito dal ginocchio blu scuro. I capelli erano stati lasciati sciolti sulle
spalle dove ricadevano in morbidi boccoli.
“A quanto pare
ce l’abbiamo fatta” disse Rupert distraendola.
“A quanto
pare” ripetè lei, non staccando gli occhi dall’amica
che l’aveva notata e le si stava avvicinando.