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Autore: loverrrr    29/03/2024    3 recensioni
Edward e James hanno un sogno: diventare avvocati e aprire uno studio insieme. Le loro giornate sono fatte di studio e lavoro, per pagarsi gli studi. Nella loro testa c'è solo una cosa: prendere la laurea. Cosa accadrebbe se l'amore bussasse alle loro porte? Scopriamolo insieme...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, James, Victoria | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buon venerdì e Buona Pasqua a tutti voi che mi seguite, vi ringrazio per le views, i commenti e chi ha messo la storia tra le sue preferite e le seguite. Non manca moltissimo alla fine della storia, questo è uno degli ultimi capitoli. Verso la fine ci sarà una piccola parte divertente. Cos’altro dire? Vi lascio alla lettura e vi rinnovo con amore tantissimi auguri di Buona Pasqua.

 

 

 

Prima che Mike potesse aggiungere altro, Bella arrivò. Il suo sguardo si incrociò con quello di Edward, e un brivido corse lungo la schiena di entrambi. Si avvicinarono lentamente, come attratti da una forza invisibile.

Bella iniziò a parlare, con voce profonda. «Basta bugie, basta litigi e smettiamola di punzecchiarci in pizzeria. So di essermi comportata male con te, come anche tu. Ma penso che…»

«Che ci siamo scusati abbastanza, non trovi?» esclamò Edward. 

«Sì, hai ragione.»

«Ricominciamo da qui, ti va?» Allungò una mano verso di lei, e disse: «Edward Cullen, piacere.»

Lei abbassò lo sguardo e le sfuggì una risata, scuotendo il capo, mentre sentiva gli occhi dei clienti puntati su di lei. Gli altri studenti e clienti intorno a loro li guardavano con curiosità. Alcuni parlavano tra di loro sottovoce, mentre altri fingevano di mangiare le ordinazioni solo per osservarli di nascosto.

Edward continuò: «Sono al primo anno di giurisprudenza, sogno di aprire uno studio tutto mio e verrei tutti i giorni in questa caffetteria solo per vederti. Ho un quaderno dove ci sono appuntate tutte le cose che più mi sono piaciute di Cime Tempestose…»

«Tu hai un quaderno dove hai appuntato tutte le cose che più ti piacciono di Cime Tempestose?» esclamò Bella con incredulità, alzando lo sguardo.

«Sì, cioè, lo avevo perché ora non lo trovo più. Ma non è questo il punto, Bella. Io ti amo e sono pronto a tutto pur di farmi perdonare da te. Ops, dimenticavo che abito con James e non mi piace il cibo piccante.»

Bella esitò per un attimo, indecisa su cosa fare: perdonarlo o non perdonarlo? Poi, con un rapido battito di ciglia, afferrò la sua mano con sicurezza, attirandolo delicatamente a sé mentre i loro sguardi si incontravano. Senza esitazione, lo baciò appassionatamente, trasmettendo il suo amore. Un caloroso applauso echeggiò nella caffetteria, seguito da qualche fischio, ma loro due erano così presi dal bacio che non se ne resero nemmeno conto.

Fuori, la tempesta infuriava: il vento ululava tra gli alberi, e la pioggia cadeva a dirotto, creando un'atmosfera cupa e inquietante. 

I lampi illuminavano il cielo buio, seguiti subito dopo dal rombo assordante del tuono e le finestre della caffetteria tremavano leggermente sotto la forza del vento, mentre il rumore del temporale invadeva l’ambiente.

«Evviva!» esultò entusiasta Victoria, battendo forte le mani con un sorriso a 32 denti stampato sul viso. 

Per un istante, rivolse lo sguardo verso James, che applaudiva. Quanto avrebbe voluto che in quel momento Edward fosse lui e Bella fosse lei. Un lieve senso di gelosia la invase per un attimo.

«Non trovi anche tu che siano una splendida coppia?» commentò James, avvicinandosi all'orecchio di Mike mentre applaudiva. Ebbe la sensazione che qualcuno lo stesse guardando.

«Eh sì, hai proprio ragione» rispose Mike, con un sorriso di approvazione.

«Ti amo, Bella» soffiò Edward sulle sue labbra.

«Ti amo anch'io, Edward» mormorò lei mentre si stringeva al suo petto. Un bacio lieve si posò tra i suoi capelli.

Edward starnutì, e fu allora che Bella avvertì un senso di bagnato sul grembiule. Lo guardò negli occhi.

«Sei completamente bagnato. Dovresti cambiarti, farti una doccia prima che ti prenda un raffreddore» disse, sollevando lo sguardo verso Edward con una leggera espressione di preoccupazione. 

Con uno sguardo innamorato, Edward disse rassicurante a Bella: «Non ti preoccupare.» Poi, con un rapido gesto, le afferrò il braccio e si avvicinò alla porta. «Mike, Bella viene con me.»

«Ehi, ma…» Mike non ebbe nemmeno il tempo di terminare la frase prima che Edward e Bella erano già fuori dalla caffetteria.

«Edward, dove stiamo andando?» chiese lei, correndo mano nella mano sotto la pioggia.

«Voglio che tu conosca tutto di me e della mia vita» rispose Edward, voltandosi per un secondo verso di lei.

Arrivarono dove Edward aveva parcheggiato l'auto, completamente zuppi. Salirono. Bella non fece domande ma si fidò ciecamente di Edward. 

L'auto si fermò nel cuore di New York, in una zona circondata da imponenti grattacieli, che si erigevano maestosi verso il cielo. Bella si guardò intorno curiosa e si domandò dove fossero diretti. La voce di Edward la scosse. «Andiamo?»

Bella annuì, silenziosamente e lo seguì. 

L’entrata del grattacielo le mise curiosità. «Dove siamo?» chiese.

«Ti piacerà, spero» rispose voltandosi verso di lei, mentre apriva la porta. 

Il grattacielo era enorme e altissimo. Bella entrò per prima, seguita da Edward che chiuse la porta dietro di loro prima di dirigersi verso l’ascensore.

«Questa è casa mia, mia e di James. Ci viviamo insieme dal primo giorno dell’università» spiegò, aprendo la porta.

«Wow!» esclamò Bella. 

Affascinata da ogni cosa intorno a lei, si fermò a guardare il panorama dalla finestra della cucina e poi dalla finestra della sala. Il cuore le saltò un battito: si trovava di fronte a una vista mozzafiato di tutta New York dall'alto, che la lasciò senza fiato.

«Ti direi di uscire sul terrazzo, ma fuori c'è una tempesta» disse Edward con dispiacere, ricordandosi che erano entrambi zuppi. «Vado a prendere un asciugamano, aspettami» disse, dirigendosi verso il bagno.

Poco dopo, Edward tornò con due asciugamani.

«Edward, ma è magnifico qui!» esclamò Bella.

«Grazie. Io e James ci teniamo molto» disse dirigendosi verso il soggiorno. Starnutì, e anche Bella lo fece. 

«Credo sia il caso che ci facciamo una doccia» continuò Edward andando in bagno. 

«Mi sa di sì.»

«Vai prima tu, io intanto preparo un tè caldo. Poi, mi lavo.» 

«Va bene. Grazie, Edward» rispose lei, starnutendo nuovamente. 

Edward la lasciò sola, ma tornò poco dopo. Bussò e disse: «Nella mia stanza ti ho lasciato un pigiama, così i tuoi vestiti si asciugano.» 

«Grazie» rispose con un leggero imbarazzo, mentre apriva l’acqua.

Si docciò velocemente, poi andò in cucina.

«Ho messo i vestiti sul termosifone del bagno» disse sedendosi.

«Mi lavo e arrivo. Intanto, mangia un biscotto e bevi un po’ di tè» disse, e prima di andare al bagno, le lasciò un bacio sulla fronte.

Quando tornò, Bella stava sorseggiando un po’ di tè. 

«Ci voleva una doccia» disse sedendosi.

Prese la tazza di tè e ne bevve un sorso. 

«Si, concordo.»

«Spero che il pigiama ti vada bene.»

Lei annuì, addentando un biscotto al cioccolato. «Sì, è perfetto. Se non avessimo fatto una doccia staremmo starnutendo ogni due minuti.»

Un altro tuono riecheggiò, facendoli voltare verso la finestra della cucina. 

«Che tempaccio, accidenti! Speriamo che alla caffetteria vada tutto bene.» Bella era preoccupata, specie per Victoria.

«Oddio, chissà cosa penserà Mike di me.»

Lo sguardo di Bella diventò pensieroso. Alzò la tazza di tè, avvicinandola alla bocca. «Uhm… be’… che sei un po’ matto?» 

«E tu, cosa pensi di me?» domandò curioso.

«Che sei un po’ matto, ma già l’ho detto. E che infondo, se non ti avessi mentito, non mi avresti fatto una dichiarazione d’amore alla caffetteria.»

«Certo, mi hai fatto credere che fossi iscritta alla Columbia. Ma… anche io devo confessarti una cosa» disse, poggiando la tazza sul tavolo.

«Fammi indovinare: anche tu non sei iscritto all’università?» Ovviamente, Bella scherzava.

Edward scoppiò a ridere, abbassando il capo. «Ti ho mentito riguardo Cime Tempestose. L’ho letto in una sola notte e in un quaderno mi sono appuntato tutte le cose che mi sono piaciute. Te lo vorrei far vedere, ma non lo trovo più. Sono due giorni che lo sto cercando.»

«Mi avevi detto che era il tuo libro preferito» esclamò, fingendo di esserci rimasta male.

«Lo so, mi dispiace. Volevo fare colpo su di te e…»

Bella, vedendolo in difficoltà, prese la parola. «Ti perdono, ma solo perché lo hai letto in una notte. Peccato per il quaderno, avrei voluto leggere ciò che avevi scritto.»

Edward, sospirò. «Lascia stare. Sono stato due giorni a rovistare per tutta casa, in macchina; ovunque, ma non riesco a trovarlo.»

«A proposito di quaderni. Sabato scorso, io e Viky abbiamo trovato un quaderno vicino alla pizzeria, ma non siamo riuscite a leggerne il contenuto. Qualcuno deve averlo pestato e l’ha bagnato. Volevamo portarlo in pizzeria, forse Eric sa di chi è.»

«Non credo sia il mio, se è ciò che stavi pensando. Io lo porto sempre via, però lo metto dentro la borsa o nella tasca dei jeans. Non penso mi sia caduto» suppose.

«Stasera sali un attimo a casa e te lo faccio vedere. Ah, scusa in anticipo per il disordine, ma casa nostra è grande quanto il tuo soggiorno e…»

«Non ti devi affatto scusare. Sarà sicuramente calda, accogliente e deliziosa come te.»

Bella arrossì di fronte a quel complimento e finì di sorseggiare il suo tè, addentando l'ultimo biscotto rimasto nel piatto. Voleva sparecchiare e pulire i piatti, ma Edward la mandò sul divano a scegliere un film da guardare. Poco dopo, si unì a lei. Nonostante l'idea iniziale fosse quella di guardare un film, arrivati a metà (avevano scelto una commedia romantica), Bella si voltò verso di lui e gli chiese di raccontare qualcosa in più della sua vita. 

«Dunque, vediamo un po’… cosa posso dire su di me? Sono figlio unico, mio padre è un noto avvocato, sicuramente lo avrai sentito nominare in tv; si occupa principalmente di celebrità e pezzi grossi della politica. Poi… non voglio assolutamente che papà mi mantenga agli studi, infatti lavoro in pizzeria nei fine settimana e do ripetizioni al lunedì pomeriggio… mhmm, poi vediamo… passo le mie giornate a studiare e la mia precedente relazione non è andata proprio come speravo. Poi… beh, insieme a James sogno di aprire uno studio in centro e basta. Questo è quanto. Ora tocca a te.»

Accidenti, quante cose. Pensò Bella, spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. «Allora, beh… mi chiamo Bella, ma questo già lo sai. Vivo con la mia migliore amica e lavoro nella caffetteria di fronte all’università, dove lavora anche mio cugino Mike, ma anche questo, già lo sai. Poi, dunque, vediamo…» ci pensò sopra per qualche istante. «Mio padre è uno sceriffo, mamma è la classica casalinga e sono separati. Che altro dire su di me? Lavoro anche in pizzeria, mi piace molto leggere e niente, penso di aver detto tutto.»

«Hai dimenticato la cosa più importante: tu e Victoria avete un sogno.»

«Un sogno che non credo si realizzerà mai» disse rattristata.

«E perché?»

«L’università ha un costo troppo elevato e noi non possiamo permettercelo.» 

Abbassò lo sguardo mentre una carezza si posò sul suo viso. Poi si voltò e incrociò il sorriso di Edward, che la fece sorridere a sua volta. 

«Io sono sicura che il vostro sogno si realizzerà, così come sono sicuro che anche io e James riusciremo ad aprire il nostro studio» disse Edward con convinzione. «Sarà uno studio magnifico, ma quando sceglierete la segreteria vorrei essere presente» disse, stendendo la testa sulle gambe di Edward, che l'attirò tra le sue braccia e le lasciò un bacio tra i capelli. 

«Sarà come piace a te, non ti preoccupare.» 

«E possibilmente maschio, oppure una donna sulla sessantina. Le ragazze giovani hanno poca esperienza» aggiunse scherzando. 

Un altro bacio si posò tra i suoi capelli. 

«Hanno poca esperienza, oppure sei un po’ gelosa?» 

Bella si voltò a guardarlo. «Tu come la prenderesti se alla caffetteria ci lavorasse un playboy?» 

«Recepito il messaggio. Comunque, dubito che lavorerebbe ancora al bar» rispose Edward, facendola ridere. 

Bella decise di rientrare a casa per l'ora di cena. Edward le aveva proposto di fermarsi o di andare a cena fuori, ma non voleva disturbare dato che c'era anche James, e uscire non le sembrava sicuro visto il maltempo.

«Alla buon’ora!» esclamò Victoria.

«Guarda un po’ chi si vede» esclamò Mike con le mai sui fianchi. Dall’espressione del suo viso sembrava arrabbiato.

«Mike, perdonami. Non sarei dovuta scappare con Edward» Bella cercò di giustificarsi, sperava di essere perdonata.

«Non saresti dovuta scappare con Edward? Bella, hai mollato il lavoro senza chiedere il permesso. Se fossimo stati solo noi due alla caffetteria?»

Bella abbassò lo sguardo.«Lo, mi dispiace» rispose.

«Dai cugina, scherzavo!» Mike le andò vicino e diede una leggera gomitata sulla sua spalla. 

«Bella, siediti. Io e Mike vogliamo sapere tutto» disse Victoria con curiosità.

«Sei sicuro che vuoi sapere proprio tutto, James?» esclamò Edward.

«Si, certo. Perché? È successo qualcosa che non devo sapere?»

«Be’, ecco… noi… lo abbiamo fatto più di una volta e… ehm… la prima è stata sul divano» confessò con un’espressione imbarazzata. 

«Voi due cosa?» esclamò James, alzandosi di colpo.

«E poi, lo abbiamo fatto sul tavolo della cucina, nella doccia e…»

«Sul tavolo della cucina, no. Dai, Edward!»

Edward scoppiò in una risata fragorosa. «Secondo te porto Bella a casa e lo facciamo dovunque? Abbiamo solo chiacchierato e guardato un film. Stai tranquillo, James.»

«E io che come uno stupido ci sono cascato in pieno» disse scuotendo il capo.

«Spero che Mike non sia arrabbiato con Bella. Mi dispiacerebbe molto. Domani voglio andare alla caffetteria per scusarmi con lui. Sai se sarà lì?»

James si sedette. «Si, c’è nel primo pomeriggio.»

«Perfetto!»

«Invece non è affatto perfetto» ribatté Victoria con tono contrariato.

Mike era andato via da un po' e le ragazze stavano bevendo una tisana calda. Bella voleva organizzare un doppio appuntamento: Victoria avrebbe fatto coppia con James, mentre lei con Edward. Ma convincere Victoria non era affatto facile. Edward sperava di riuscirci. Anch'egli aveva avuto la stessa idea, pensando che James e Victoria sarebbero stati una coppia deliziosa. Chissà se ci sarebbero riusciti…

   
 
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