La partita era finita ormai da 10 minuti e Tsubasa si stava dirigendo verso lo spogliatoio mentre gli altri festeggiavano in campo, lui sentiva di aver bisogno di un momento per stare da solo. Era felice di aver vinto ma dentro di lui sentiva un vuoto, ma non capiva o meglio preferiva non sapere da cosa fosse provocato.
Quando è entrato nello spogliatoio, non credeva a ciò che vedeva. Davanti a lui con un sorriso da mozzare il fiato c'era colui che tormentava i suoi sogni, ogni notte. Roberto era davanti a lui e senza pensarci e solo uno sgurdo tra loro, Tsubasa decise di seguire il suo istinto e con passo convinto, si avvicinò a quel dannato uomo, gli prese il colletto tra le mani e lo tirò a sè. Non gli importava se qualcuno sarebbe entrato nella stanza, non gli importava cosa sarebbe successo dopo, l'unica cosa che contava adesso erano le loro labbra che si cercavano, i loro respiri affannosi. Dopo qualche minuto, Tsubasa si allontanò e stava per chiedere scusa a Roberto ma prima ancora che potesse aprire bocca, il giocatore brasiliano lo spinse contro la parete e riprese da dove si erano lasciati. Stavolta il bacio fu ancora più profondo e caldo, tanto chè ad un certo punto Tsubasa aprì la sua bocca per poter giocare con la lingua di Roberto. Si stavano divorando mentre le mani vagavano su tutto il corpo. Sentiva il calore e il fuoco ardere in Roberto e sapeva che entrambi volevano la stessa cosa. Hanno aspettato troppo tempo ormai, e anche se era sbagliato, a loro non importava. Roberto si staccò da Tsubasa e avvicinandosi al suo orecchio gli sussurò che era solo l'inizio e che sarebbe stata una lunga notte per entrambi. Lo baciò di nuovo e si diresse verso la porta dicendogli che si sarebbero visti dopo i festeggiamenti. Vedendo nei suoi occhi la paura che potesse andarsene di nuovo Roberto lo assicurò che stavolta non sarebbe andato da nessuna parte senza di lui e che dovevano finire ciò che hanno iniziato. Tsubasa finalmente si sentì felice e quel vuoto sparito.