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Autore: Dragon mother    01/04/2024    2 recensioni
[Twilight]Edward e Isabella si amano alla follia ed hanno un bambino, Antony. Edward è un pilota dell'aeronautica statunitense, mentre Isabella si occupa della loro fattoria nel Tennesse. Sono felici e contenti ma si sa che la vita può riservare brutte sorprese..
Genere: Fluff, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Emmett Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: AU, Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buonasera ragazze e bentrovate per un nuovo capitolo.
Come sono andate le feste?
Spero siano state ricche di pace e serenità e vi siate divertite (peccato per la pioggia).
Dunque, abbiamo lasciato Edward al suo primo giorno del suo nuovo lavoro, dove ha incontrato i suoi giovani allievi.
Vediamo cos’altro accadrà…
Buona lettura e grazie come sempre per seguirmi. Un bacione.
 
 
 
 
Edward
 
 
 
Sono passate due settimane dall’ inizio della mia nuova esperienza come istruttore di volo e devo dire che mi sta piacendo parecchio.
Mi sento motivato, i ragazzi rispondono bene alle mie lezioni e per ora non ho avuto altri colloqui poco piacevoli con chi so io.
 
Oggi è venerdì, le lezioni per questa settimana sono terminate e proprio per questo fine settimana è in programma la festa annuale dell’agricoltura.
Lo scorso anno non ho potuto aiutare Bella ma ora sono qui e intendo esserci al 100%.
 
Saluto un paio di allievi che incontro mentre mi dirigo verso la mia auto nel parcheggio e corro verso casa dove trovo una Bella piuttosto agitata e nervosa.
 
Sento le sue urla già dalla veranda e questo non promette niente di buono.
 
“Amore, sono a casa!” alzo la voce per farmi sentire e ciò che ricevo come risposta mi lascia basito.
 
“Al diavolo amore e amore, qui va tutto a rotoli, non sarò mai pronta per domani.. sono fregata!” borbotta accasciandosi su di uno sgabello in cucina.
 
E’ in piena crisi, fa avanti e indietro senza una meta, ha la maglia strappata, i capelli in disordine e i jeans sporchi di quello che credo sia olio per motori.
 
“Bella” sussurro cercando di attirare l’attenzione su di me, prima che la situazione peggiori.
“Bella dimmi cosa è successo, così magari posso aiutarti” le dico avvicinandomi a lei.
 
Dapprima non risponde, è pensierosa.
Man mano che accorcio la distanza, mi sembra davvero esausta e afflitta.
 
“Il motore del trattore è andato, fuso, morto” fa una pausa e poi riprende
“Mi serve o meglio mi serviva per domani ma a questo punto non ne ho più bisogno” borbotta strofinandosi il naso con la manica della maglia logora.
 
Il mio cuore si riempie di tenerezza nel vederla in questo stato ma posso dire che anche conciata così è sempre bellissima.
 
“Chiamiamo qualcuno per aggiustarlo, potrebbe veni..”
“L’ho già fatto, nessuno è disponibile stasera, non con così poco preavviso” risponde quasi urlandomi contro, mentre agita le mani e ricomincia a camminare per la cucina.
 
Non l’ho mai vista così in crisi e un po’ mi preoccupa.
Poi mi ricordo di una cosa..
 
“E quell’altro trattore? Quello che c’è nel granaio?”
Si ferma di colpo e inchioda i suoi occhi nei miei.
 
“Quale intendi? Quello arancione che ha visto più guerre di te?” borbotta cercando di non scoppiare a ridere per la sua stessa battuta.
“Esatto”
“Naaah.. Quel catorcio è un pezzo da museo, lo tengo per ricordo ma ormai è decisamente un rottame” borbotta ripiombando di nuovo sullo sgabello.
 
Insisto.
 
“Hai provato a metterlo in moto?”
“Non ti arrendi mai eh?” mi guarda scuotendo la testa, un sorriso spunta su quelle labbra perfette.
“No, dovresti conoscermi ormai.
E’ uno dei motivi che mi ha aiutato a tornare da voi” l’afferro per la vita e l’attiro a me.
 
Ho detto che voglio esserci, ora e per sempre e questo è ciò che faccio e farò.
“Andiamo a risvegliarlo” le lascio un bacio veloce e la trascino fuori con me.
 
Alla fine si è scoperto che il vecchio catorcio non è poi così catorcio e ci salverà tutti per la fiera del week end.
 
Mando Bella a farsi un bagno rilassante mentre io mi occupo dei bambini.
Preparo una cenetta leggera e poi metto a dormire Antony, dopo avergli raccontato una storia alla quale lui non rinuncia mai prima di dormire.
 
Quando passo davanti alla cameretta di Reneesme, vedo Bella che sta rimboccando la copertina a nostra figlia.
Lo spettacolo della vita che nasce e poi cresce è qualcosa di meraviglioso e il mio rimpianto più grande fino ad ora è di non esserci stato per lei in tutti questi mesi.
 
Mi becca ad osservarla, sicuramente con uno sguardo da ebete stampato in faccia, ma non m’importa.
“Mi sentivo osservata” borbotta allacciando le sue braccia intorno al mio petto.
“Siete uno spettacolo troppo bello per non goderne appena posso” le bacio la fronte allargando le mie labbra in un sorriso.
 
Uno sbadiglio rompe il silenzio mentre Bella si copre la bocca con una mano.
“Scusa, credo di avere bisogno di dormire”
Senza pensarci due volte la prendo tra le braccia, lei emette un urletto divertito per il mio gesto.
 
La porto in camera adagiandola sul letto dove mi corico anche io e poi copro entrambi con le lenzuola.
“Buonanotte amore mio”
“Buonanotte, colonnello” risponde lei abbracciandomi.
 
L’indomani la sveglia suona presto e una volta fatta colazione e caricato tutto, Bella parte per la fiera.
Io e Antony la raggiungeremo più tardi, invece la piccolina resterà a casa con mia madre.
 
Suonano il campanello ed io so già chi è, lascio andare Antony ad aprire.
“Ciao amore della nonna, come stai?”
Li sento parlottare un po’ finchè non si sente la porta chiudersi.
 
Abbraccio mia madre e la ringrazio per essersi offerta di restare a casa con Reneesme ma è lei a ringraziare me per il tempo che può passare con la sua nipotina.
Si toglie la giacca e corre di sopra dalla piccola.
 
Antony ed io invece raggiungiamo Bella.
 
Al nostro arrivo c’è già molta gente che passeggia e fa acquisti tra i banchi.
Per il pomeriggio è prevista una serie di giochi che sicuramente piaceranno anche al mio piccolo ometto.
Appena Antony vede la sua mamma, lascia la mia mano e corre da lei.
Bella è pronta ad accoglierlo e a sbaciucchiarselo tutto.
 
“Lo dai anche a me un bacino?” le chiedo facendo le labbra a pesce.
Lei scoppia a ridere vedendo la mia faccia ma poi mi accontenta.
“Uno solo, colonnello, altrimenti poi ti sgualcisco” scoppia a ridere ancora e vederla così serena oggi rispetto a ieri è tutto ciò che chiedo per lei.
 
“Se questo è il modo in cui potresti rovinarmi beh.. allora fai pure” borbotto tirandola ancora verso di me per un altro bacio, senza dubbio meno casto del precedente.
 
“Ma che bella coppia innamorata” sentiamo dire accanto a noi, ancora presi dal nostro gesto affettuoso.
L’imbarazzo scema subito quando riconosciamo la voce di Emmett.
“Ciao fratello, che bello vederti qui” lo raggiungo e gli do una pacca sulla spalla.
“Accidenti, sono cresciuti ancora questi muscoli? Non vorrai per caso scoppiare” domando divertito.
 
Lui ride spostando ben presto lo sguardo alle mie spalle.
“Ciao Bellina”
“Ciao Emmett”
I due si lanciano sguardi affettuosi e mi fanno ripensare a quanto mio fratello si è occupato di Bella nei sui momenti più bui.
 
“Oh ma guarda chi c’è lì dietro.. il mio nipotino bellissimo”
Antony non aspettava altro se non essere notato dal suo zio orso.
Gli corre incontro buttandoglisi addosso.
 
Emmett si offre di portare Antony a fare un giro ed io so già che gli comprerà un mare di caramelle ma non importa.
 
Gli affari per ora vanno bene, i ragazzi arrivano a turno per aiutare Bella e portare i prodotti freschi ed io spero sempre di non incrociare Jacob.
Lo so che dovrei lasciarmelo alle spalle ma è difficile dimenticare chi ha messo gli occhi e le mani su tua moglie.
 
“Non dirmi che stai pensando a Jacob?”
La sua voce mi riporta al qui e ora ed io da bravo pessimo bugiardo mi faccio scoprire subito.
“Oh andiamo Edward ti prego, non pensiamoci più, sotterra l’ascia di guerra, lavora ancora per me”
“Beh puoi sempre licenziarlo” sentenzio io per niente toccato dalla mia frase.
 
Mi risponde con un’occhiataccia che mi induce a non dire più niente.
 
Poco più tardi, si avvicina una coppia, marito e moglie, che si rivelano essere i genitori di Danny, uno dei miei ragazzi del corso.
Si complimentano con me per il mio coraggio e il mio valore, ribadendo più volte quanto siano onorati che il loro ragazzo sia nel mio corso.
 
Mi imbarazzo davanti a tutti quei complimenti anche se non è da me perché comunque non penso di meritarmeli, almeno non in questa dose.
Ho solo fatto il mio dovere nonostante la mia paura.
 
Acquistano alcuni prodotti e si allontanano, complimentandosi con Bella per il suo banco e ci salutano calorosamente.
 
Il mio telefono inizia a suonare.
Quando vedo chi mi sta chiamando, alzo gli occhi su Bella dicendole silenziosamente che devo rispondere.
Per farlo mi allontano un attimo da lei, appartandomi per avere un po’ di privacy.
 
E’ il generale che mi informa sulla data e il luogo in cui mi verrà conseguita la medaglia al valore, quella che mi sono guadagnato quando pensavo non sarei più tornato a casa.
Ringrazio e gli do appuntamento per quel giorno.
 
Torno da Bella e sul mio volto non potrebbe esserci un sorriso più grande.
Lei, vedendomi arrivare con quel sorriso, ferma il suo sguardo su di me.
“Stai bene Edward? E’ tutto a posto?” domanda allungando una mano per accarezzarmi il viso.
“Hai un vestito nero lungo nell’armadio? Sabato prossimo ci sarà la consegna della medaglia al valore”.
 
Sono soddisfatto e orgoglioso che mi venga assegnata, sono importanti onorificenze che non vengono assegnate tutti i giorni e nonostante io non sia il tipo che va a caccia di medaglie, sono molto onorato di prenderne una.
 
Bella ascolta le mie parole e mi salta con le braccia al collo, anche lei orgogliosa per me.
“Hai fatto tanta fatica, tanta strada per arrivare fino a qui amore, te la meriti tutta” mi bacia le labbra stringendomi a sé.
 
Mentre la guardo, scorrendo con gli occhi ogni tratto del suo viso, mi convinco sempre di più di quanto la amo.
“Dovrebbero darne una anche a te amore, per tutto quello che hai dovuto sopportare e per come hai reagito a tutta la pressione degli ultimi mesi”.
 
Stringerla a me fino a fondermi con lei è tutto ciò che vorrei fare adesso, se solo non fossimo qui, nel bel mezzo di una fiera.
 
Ed è proprio in questo momento che mi torna in mente una promessa che le ho fatto quando ero lontano..
 
..quando tornerò voglio rinnovare le nostre promesse di matrimonio..
 
..e l’idea di una grande sorpresa si fa spazio in me.
 
Sorrido tra me e me, felice di come sta andando la mia vita fino ad ora.
 
E potrei continuare ad essere felice se non fosse per la persona che proprio adesso sta entrando nel mio campo visivo.
 
Senza dare il tempo a Bella di rispondermi e agendo sicuramente da bambino, avvolgo completamente le braccia intorno al mio amore e incollo le mie labbra alle sue, baciandola ardentemente, proprio come se non ci fosse un domani.
 
Nel farlo, molto casualmente, le mie mani scivolano sul suo fondoschiena.
La cosa meravigliosa di tutto ciò è lo spettacolo che sto dando a Jacob ma soprattutto il fatto che Bella stia rispondendo totalmente a me, incrociando le sue braccia dietro il mio collo.
 
Passa le dita tra i miei capelli e posso sentire ogni terminazione del mio corpo accendersi dentro di me.
 
In questo preciso momento niente e nessuno ha più importanza se non noi.
E accidenti al fatto che siamo bloccati qui per altre tre ore.
 
Tre ore che passano lentamente, durante le quali mi crogiolo nel ricordo di un Jacob spettatore della mia scenetta.
 
So perfettamente che non ne avevo bisogno, che è stato un gesto infantile e di bassa lega ma volevo ribadire ancora una volta come stanno le cose.
 
Quando finalmente raggiungiamo casa, salutiamo mia madre che ha già fatto addormentare Reneesme e mettiamo a letto Antony.
Il nostro ometto sta già sonnecchiando tra le mie braccia, stremato dalla mattinata impegnativa.
 
Poi, non resistendo più, trascino Bella nella vasca per un bagno rilassante e pieno d’amore, solo per noi due.
 
   
 
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