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Autore: XxSoniaxX    02/04/2024    0 recensioni
Una famiglia gestisce un Hotel nascosto in un bosco, con il tempo questo diventa un luogo perfetto per Idol e Attori di tutto il mondo.
Un'amicizia unica che nasce fra segreti impressi in quelle mura.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Felix
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Durante l'autunno ebbi un crollo mentale, me ne stavo chiusa in camera a rimuginare su dove io potessi prendere tutti quei soldi. Non toccavo cibo quasi mai, il mio stomaco si era chiuso a riccio e da qualche mese iniziai a soffrire seriamente di ansia e attacchi di panico.
Non sapevo più cosa fare, i miei genitori avevano deciso di aumentare leggermente i prezzi per riuscire almeno a pagare l'avvocato. Mi rassicuravano del fatto che in un modo o nell'altro tutto sarebbe tornato alla normalità, lo speravo con tutta me stessa, non potevo sopportare di perdere il lavoro di una vita.
Iniziai a intravedere uno spiraglio di luce nel nuovo anno con l'arrivo di un personaggio molto noto che avrebbe portato non solo un grosso guadagno all'hotel ma anche molta pubblicità.
Infatti con l'arrivo di Cha Eun Woo le strade che portavano all'albergo furono assediate dai fan ma soprattutto da giornalisti, eravamo riusciti a non far trapelare molte informazioni eccetto qualche caso sporadico ma improvvisamente ci trovammo a dover recintare e costruire cancelli in ferro in ogni anfratto del bosco.
Per noi fù un vero e proprio assedio tanto da costringere i miei genitori ad assumere uomini di guardianaggio non solo di giorno ma anche di notte. Non potevo credere che il velo di segretezza del nostro hotel improvvisamente era volato via. Si aggiunse così dell'altro nervosismo in me, anch'esso sulle sorti della gestione dell'hotel.

In una mattinata splendente dai connotati primaverili mi trovai a sorseggiare del té sul tavolino di pietra posto poco fuori il portone d'ingresso. Con sguardo basso e affranto leggevo le ultime notizie dalla Corea, mi ero ripromessa di non farlo più..... e invece mi autolesionavo miseramente.
In quell'occasione, senza neanche accorgermene, un ragazzo con la testa coperta dal cappuccio bianco della felpa mi si era seduto davanti; in mano un bicchiere fumante e in volto un timido sorriso cortese.
Sapevo benissimo chi era, come si chiamava e quanti anni aveva; lo sapevo sempre, con quasi tutti i personaggi famosi che soggiornavano. Ammetto, a volte mi documentavo su chi avevo davanti proprio durante l'arrivo al chek in e come se niente fosse, facendo finta di non saperlo davo a loro il benvenuto.
Forse era proprio in questo modo che ero riuscita ad avvicinarmi a Felix, come una semplice ragazza di campagna che faceva il suo lavoro senza dare troppo nell'occhio, senza urli o esaltazioni di alcun tipo. Una persona tranquilla e serena vista da fuori, di cui potersi fidare e con cui fare anche qualche chiacchera; sapessero invece cosa nascondevo dentro, di come in realtà tremavo o del battitto accellerato o del calore che dal viso si sprigionava fino alle orecchie. Non l'avevo mai dato a vedere a nessuno ma anche io ero una fan, una seguace e una sognatrice incallita; i miei film mentali avrebbero vinto centinaia di oscar.
Ricambiai il sorriso a Eun Woo, mi sforzai di farlo perchè ultimamente era così difficile far finta che tutto andasse bene. Lui chinando leggermente la testa mi guardò negli occhi e si presentò con il suo vero nome, successivamente chiese il mio < Sonia, il mio nome è Sonia, piacere di conoscerti! >.
Avevo come la senzazione che guardandomi si era accorto di tutto, del mio malessere generale, del mio folle pensiero di sparire.
Raccoglievo frammenti di vita nel mio giardino come fossero fiori e a seminarli era stato proprio Dong Min, molto lentamente parola dopo parola, gesto dopo gesto il mio corpo si stava ricomponendo come un puzzle. Un uomo dai mille volti, un cantante, un attore, un modello e un amico; lo era per tutti ma l'amico quello vero, quello che gli mancava più di tutti me lo descrisse 4 o 5 volte. Parlava di lui, di quanto sbagliata fosse la vita ma di quanto era necessario sapersi rialzare, andare avanti e proseguire il cammino, avremmo dovuto renderlo magnifico perchè un giorno sarebbe finito anche per noi.
Era sempre piacevole trovare qualcuno così buono d'animo, non tutti lo erano, più volte nel corso degli anni ero stata trattata in maniera molto brusca sia dai ragazzi giovani che dalle persone più anziane ed era proprio vero che "tutto il mondo è paese".
Rialzai la testa, fù come rinascere una seconda volta; vidi le prime api posarsi sui fiori, le verdi foglie degli alberi danzare con il vento e respirai..... respirai a pieni polmoni.
C'era profumo di gelsomino quel giorno, avvolgeva me e la stupenda persona che avevo davanti; ero grata a lui e grazie a lui ero di nuovo grata alla vita.
Mi ero liberata di un peso, anzi di quasi tutti i pensieri negativi eccetto uno, mi ero sfogata con Min come una sorella che chiede conforto al proprio fratello.
Assolutamente non parlai di Felix, lui rimase lì come un nodo in gola che diventava via via sempre più stretto.
La sera stessa sentii molto chiasso provvenire da fuori, Nicole ( la ragazza della reception) mi aveva avvisata di qualche arrivo in struttura in tarda serata e così non feci molto caso al frastuono.
L'indomani mattina dopo mesi finalmente mi svegliai di buon umore, nella sala da pranzo la colazione era già stata servita. Notai uno dei ragazzi della cucina dirigersi verso le scale con in mano un vassoio di pancake: < dove stai andando Mirko? > domandai curiosa; lui si girò e molto svogliato mi spiegò che un cliente voleva la colazione in camera, annuii con la testa e lo lasciai andare.
Diedi il buon giorno a molte persone in sala ma a una in particolare lo feci con un gran sorriso, Eun Woo o meglio Dong Min sorseggiava del caffé insieme al suo staff ed erano quasi pronti a lasciare l'albergo.
Chissà se ci incontreremo di nuovo?!
Una cosa era certa, io sarei sempre stata in questo luogo ad aspettarli.
Min e io uscimmo in cortile, lui rimase a passeggiare vicino all'ingresso e a parlare al telefono mentre io mi allontanai verso il campo sportivo alla ricerca di mio padre....... Mi fermai di scatto dopo qualche minuto, il rumore della ghiaia calpestata continuava a ronzarmi nelle orecchie ma non ero io, qualcuno alle mie spalle mi stava seguendo.
Senza esitazione, voltandomi lo vidi.... Indossava una giacca di pelle color mogano e mi osservava negli occhi con la testa leggermente inclinata, era serio come mai l'avevo visto prima d'ora.
Le mie gambe stavano per cedere e il corpo involontariamente si girò pronto a scappare ma Felix mi seguì, lo fece in silenzio come un cane bastonato.
Decisi di fermarmi , continuai a dargli le spalle, lo sentii avvicinarsi " non voglio sentire la tua voce" pensai ma nello stesso istante lo sentii.... il tono della sua voce e quel brivido che pervase la mia schiena. " Scusa, é vero"
Queste furono le sue parole, un modo semplice per affermare quello che era accaduto con Hyunjin; i miei occhi si annebbiarono, non dovevo assolutamente piangere. Felix si precipitò al mio fianco e come un robot iniziò a spiegare: < E' vero, quello che è successo con Hyunjin.... ma è stato uno sbaglio > continuò lui < in passato abbiamo litigato per questo, se accadesse di nuovo il gruppo....... si scioglierebbe e non vogliamo che accada >.
Mi voltai per guardarlo in viso, era struccato con delle leggere occhiaie e con le solite lentiggini, sembrava davvero affranto e dispiaciuto: < mi dispiace, io...... ti ho pensato così tanto >.
Chiarirsi era davvero così complicato?
Non mi disse niente di ciò che potevamo essere, di quel rapporto così bello che si era creato fra noi. Io lo chiamavo "amore" ma da parte sua non ebbi mai la conferma di ciò.
Si scusò di come mi aveva trattata, di come era andato via senza neanche salutarmi e io lo perdonai.
Il giorno stesso gli Stray Kids si sarebbero esibiti in un festival nella città vicina, Felix da solo era venuto per scusarsi con me; io come una scema mi ero completamente scordata del loro concerto.
Ci andai a quel concerto, accompagnai Cha Eun Woo che aveva già intenzione di parteciparvi; fù lui a dirmi poco dopo di aver visto Felix seguirmi nel giardino, capì che il rapporto tra noi sembrava alquanto problematico e successivamente parlando con lui gli raccontò di tutti i miei problemi degli ultimi mesi.
Pensai che era giusto che Felix sapesse, quello che avevo passato nei mesi precedenti, io volevo che lui lo sapesse.
Eppure mentre le urla dei fan andavano a tempo con la musica i miei occhi non fecero altro che osservare quell'espressione malinconica sul suo viso.

E' stato bello amarti Felix, anche se tu non lo sai, anche se il resto del mondo non si è accorto di niente.... tutto quello che ho vissuto insieme a te in fin dei conti è stato bello.
  
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