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Autore: Spensieratezza    04/04/2024    1 recensioni
Sequel della mia storia "la catena dell'estasi"
Chi ha amato quella storia non può lasciarsi scappare questa, dove Sam e Dean faranno addirittura la conoscenza di un professore misterioso di università, che scombussolerà e ribalterà tutta la situazione dei rapporti famigliari che i due ragazzi avevano o credevano di aver avuto fino a quel momento! :)
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'La catena dell'estasi, dell'amore e della famiglia'
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Mi trovavo fortemente a disagio. Non feci altro che pensare per tutta la notte ad Adam e a suo padre. Ho vissuto tutta la notte con l'angoscia di cosa avesse potuto pensare suo padre, dell'impressione che gli avevo fatto. Avrei tanto desiderato fare una buona impressione sul padre del ragazzo che amavo. Invece, nonostante non sapesse che stavamo insieme, dovevo avergli fatto un'impressione bruttissima. Mi sforzavo, e non era la prima volta che lo facevo, di immedesimarmi in quello che pensavamo gli altri. Ero stato un ragazzo problematico, egoista, che difficilmente si metteva nei panni di qualcuno, ciò non significa che non ci avessi mai provato. E quindi ebbi tutta la notte per farlo. E invece di pensare a Adam, pensai a suo padre. Che cosa c'era nella mente di un uomo che decide spontaneamente di sfidare le forze maligne e di liberare le persone DAL MALE? Di certo, un grande animo idealista, e quindi una persona del genere dovrebbe essere a logica una persona che non giudica, perché se ritieni che perfino una persona che portava il demonio dentro di sé, non aveva colpa, di certo non dovevi essere uno che giudicava chicchessia per cose di poco conto come fare scelte di vita differenti.
 
Nonostante questi pensieri, non riuscivo a sentirmi tranquillo, perché nonostante volessi dirmi che non era colpa mia, non riuscivo a togliermi di dosso la sensazione che lo fosse davvero. E probabilmente anche suo padre doveva pensarla alla stessa maniera. Chissà quante possessioni aveva visto!! Chissà quanti esorcismi aveva fatto. Non poteva essere che nella sua lunga vita non gli avesse sfiorato nemmeno una volta, il pensiero che sì, i demoni sceglievano persone disagiate, naturalmente portate verso il male e quindi facilmente devote a esso.
Chissà cosa pensava di me. Il pensiero mi faceva sentire male. Non mi fece dormire granché bene, eppure successe qualcosa verso il mattino. Una sensazione di riposo grandioso. Cristalli liquidi dentro il mio corpo. Era questo di cui tutti i guaritori new age di questo mondo parlavano?? Era così che ci si sentiva a essere PURIFICATI DAL MALE? Mi sentivo un privilegiato!! Tutti dovevano saperlo, mi dissi. Lo racconterò a tutti e cambierò per sempre il destino e la mente degli uomini sul male!
 
Ma quando mi riunii per la colazione ad Adam e suo padre, la realtà terribile mi cascò addosso con le punte di mille diamanti acuminati sulla mia testa!!
Io un salvatore?? Io colui che avrebbe guidato una popolazione, cambiato le menti di tutti?? Io, colui che Lucifer aveva scelto come tramite, essere il portatore del Bene?? Come potevo essere così arrogante?? Lucifer aveva scelto ME, perché sapeva che ero malvagio, che quindi non potevo convincere nessuno! Perfino durante la notte, pensieri maligni sul padre del mio ragazzo mi assalirono. Lui era un ciarlatano, mi dissi, non guarisce nessuno. Perché nessuno può guarire davvero nessuno. Siamo tutti dannati dall'alba dei tempi.
Fino alla fine del Tempo.
E poi se davvero qualcuno potesse guarirti perché diavolo dovrebbe volerlo fare???
E poi durante la notte chiesi perdono a Dio per questi pensieri maligni e miserabili, mentre piangevo.
 
Lo feci anche mentre il ragazzo che amavo, mi diede il buongiorno mentre mi slegava dalle corde che mi tenevano legato e mi chiedeva se avessi dormito bene. Ho dormito sperando che la luce della luna illuminasse la mia povera anima dannata, pensai, ma non lo dissi.
 
Durante la colazione non riuscii a guardare suo padre in faccia, mentre spettri di quei pensieri tristi e angosciosi mi risuonavano nella mente. Volevo chiedere perdono per esser piombato in quel tempio sacro e averlo oltraggiato con la mia presenza, speravo ardentemente di non averlo profanato e speravo ardentemente che adesso ero libero.
 
 Ma non osavo dire una sola parola.
Poi capii che con la codardia non avrei mai potuto pensare di liberarmi dal male che aveva infettato il mio corpo, quindi mi feci coraggio e camminai nella sua direzione ma suo padre fu più svelto. Mi raggiunse velocemente, non disse niente, solo mi abbracciò.
 
Gli occhi mi si riempirono immediatamente di lacrime. Quanto era bello quando ti consolavano senza dire neanche una parola, senza pretendere neanche una spiegazione per doverlo fare.
 
"Mi disp-, mi dispiace per il disturbo che sto causando con la mia presenza qui.." piagnucolai.
"Mio caro ragazzo, sono io che devo chiedere scusa a te!"
"Scusa?? NO...voi mi state facendo solo del bene. Non avete fatto nulla di male."
"Stai soffrendo e quando uno dei nostri simili soffre, siamo colpevoli tutti. Quindi anch'io."
 
Potevo ribattere ma ero troppo occupato a pensare a quella parola. Simili.
"Lei..lei ritiene che io sia uguale a voi?? Ma io..sono dannato. Lucifer mi ha scelto."
 
Lui scosse la testa, aumentando la mia confusione. Non capisco. Non mi aveva scelto o non ero dannato? Ma in quel momento tutto passò in secondo piano. La tranquillità e l'energia positiva di quell'uomo mi trapassavano così tanto che quasi non era neanche più importante la risposta.
 
"Venite con me. C'è qualcosa che dovete sapere."
 
Era giunto il momento della verità.
   
 
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