Film > La Bella e la Bestia
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Autore: michaelgosling    06/04/2024    0 recensioni
Tre amiche appassionate una di Harry Potter, una di Star Trek e una della Disney in seguito ad un incidente vengono catapultate ognuna in uno di questi universi, ma non di quello di cui sono fan.
Proveranno ad usare quello che sanno della storia per renderla migliore? O le loro azioni porteranno ad un finale peggiore? La loro presenza influenzerà queste storie molto più di quanto immaginano, perché una sola persona può cambiare tutto.
[Fandom Variabile: il Fandom in cui verrà pubblicata la storia dipenderà dall'ambientazione dell'ultimo capitolo pubblicato. Sarà comunque possibile trovare la storia anche negli altri due Fandom nella categoria Crossover]
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LONTANO, OLTRE LE STELLE – CAPITOLO 19

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pensò a lungo all'incontro ben poco piacevole con l'altra sé stessa o meglio, la sé stessa che avrebbe potuto essere ma che non era.

 

Pensava a come fosse seriamente tentata di accettare la sua proposta. A come avesse sinceramente considerato di consegnarle uno dei migliori amici che avesse per diventare.. qualcun altro.

 

E più ci pensava e più ci stava male. Più ci pensava e più si vergognava. Più ci pensava e più si sentiva un mostro.

 

Non si trattava neanche della vitiligine e dell'esserne libera per sempre. Lei lo sapeva, non lo voleva ammettere, ma lo sapeva. Non era la mancanza di macchie a rendere quella donna così superiore a lei, ma il suo modo di fare.

 

La sua sicurezza, il suo carisma, la sua determinazione, il suo coraggio, il suo potere, persino la sua sensualità.. era esteticamente identica a lei, eppure.. eppure era tutto, mentre lei non era niente.

 

La vitiligine l'aveva colpita fin da quando ne avesse memoria, e lei l'aveva classificata come una condanna, dandole incosapevolmente tutte le colpe di quello che le succedeva, ma dopo quell'incontro non poteva più farlo, nemmeno con tutta la buona volontà del mondo.

 

La vitiligine non era dipesa da lei, ma il suo comportamento sì invece, e vedere dove quel comportamento la stava portando non le piaceva affatto.

 

Non ne era nemmeno tanto sorpresa, e questa era la parte peggiore.

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

Non aveva più visto il serpente da quel giorno, da quando l'aveva portata via salvandola.

 

..salvandola.

 

Era pronta a venderlo.. eppure l'aveva ancora salvata. Perché lo aveva fatto? Forse perché sentiva di doverglielo? E subito dopo averlo fatto non si era fatto più vedere perché era deluso e l'aveva abbandonata per sempre?

 

Non era pronta a vederlo di nuovo, non se la sentiva proprio, se l'avesse incontrato avrebbe voltato lo sguardo cercando di non farsi vedere, ma il suo dileguarsi improvviso la faceva sentire ancora più esposta e spaventata.

 

Era come se niente le andasse bene.

 

Niente.

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

“Cosa ci fai qui?” le chiese Scotty, non appena lei mise piede nella sala macchine.

 

Lei era più confusa di lui “..non abbiamo una lezione?”

 

“E' rimandata considerando i nostri ospiti. Pensavo che il capitano Kirk te l'avesse detto.”

 

“Ospiti?” Arielle iniziò a sudare, ripensando alle ultime missioni vissute e alle persone poco piacevoli in cui si erano imbattuti, soprattutto uno nello specifico che cicciava fuori un po' troppo spesso “..Mudd?”

 

Scotty sorrise forzatamente “..ho detto ospiti Arielle, non incubi.”

 

Non riuscì a trattenere un sorriso, ma tornò seria subito dopo, merito del suo umore stellare “..dunque quali ospiti?”

 

“Non lo sai?” il capo ingegnere appariva sconvolto.

 

“Io.. sono stata un po' distratta ultimamente..” mentì lei, preferendo di gran lunga che Scotty credesse fosse poco attenta piuttosto che ammettere di avere l'ennesimo dubbio esistenziale su sé stessa.

 

“Siamo attualmente in rotta verso Babel per accompagnare gli ambasciatori dei pianeti della Federazione ad un importante congresso politico.”

 

“Oh.”

 

“Io davvero non ho idea di come tu abbia fatto a non accorgertene! Non hai notato il trambusto che c'è stato?”

 

Sapeva che Scotty lo diceva in tono scherzoso, ma lei sentì comunque una critica, ma d'altra parte, era distratta, non è vero?

 

“A tal proposito, stasera c'è una piccola celebrazione per onorare gli ospiti, in cui verrà servito ogni tipo di cucina. Perché non ci vai?”

 

Arielle non riusciva a pensare a niente di più sbagliato per lei in quel momento. Non riusciva a guardarsi allo specchio, però doveva andare ad una festa nella quale erano presenti ospiti molto importanti? Sentiva di non poter stare con delle persone normali e comuni, figuriamoci con gli ambasciatori di pianeti che non aveva mai visto.

 

“Tu ci vai?” chiese, cercando di cavarsela in quel modo.

 

“Non posso.” grugnì Scotty, tutt'altro che contento “..dovrò fare le veci del capitano. Sia lui sia il signor Spock saranno alla festa e l'Enterprise ha bisogno di qualcuno al suo comando.. spero solo non ci sia scotch, perché in tal caso il non poterci andare farà ancora più male. Ma tu vai, mi raccomando. Divertiti anche per me.”

 

“Lo farò.” risposte Arielle, perfettamente consapevolmente che avrebbe provato tutto tranne divertimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

Indossò l'uniforme con l'intenzione di andarci davvero, ma quando si trovò proprio davanti alla sala della festa non riuscì a varcare la soglia, come se i suoi piedi si fossero fatti improvvisamente più pesanti.

 

Le porte della sala restavano aperte, permettendole di dare un'occhiata a quello che stava succedendo senza dover entrare. Arielle ricordava bene quella sala, c'era stata molte volte in passato, ma stentava a riconoscerla e vederla, questo perché era piena di persone di ogni genere: vide qualcuno molto basso quasi fosse affetto da nanismo, ma aveva la pelle color oro, qualcun altro invece aveva la pelle azzurra, le antenne e i capelli bianchi, e c'era persino qualcuno dalle fattezze facciali simili ai suini, molto pelosi. C'erano anche altri ambasciatori molto più simili nell'aspetto agli umani, ma che palesemente non lo erano, a giudicare dal vestiario particolare e le pettinature stravaganti.

 

C'era persino un vulcaniano, e accanto a lui una bellissima donna dall'aspetto umano.

 

I genitori di Spock.

 

Non ci aveva neanche riflettuto fino a quel momento, eppure aveva visto quell'episodio non poche volte grazie a Yvonne. Non appena Scotty l'aveva informata di Babel e della missione avrebbe dovuto fare due più due e collegare subito i puntini, ma non ci aveva neanche pensato. Non ci aveva nemmeno provato. Anche ora, che aveva realizzato che c'erano i genitori di Spock a qualche passo da lei, anche ora che li aveva visti di persona seppur in lontananza, si sentiva vuota. Come se non fosse importante. Come se non fosse nulla di che. Come se non riuscisse ad emozionarsi per quello. Neanche tentando.

 

Ora aveva ancora meno voglia di entrare.

 

Vide una panchina vicino a lei e si sedette.

 

E iniziò a pensare. Di nuovo. E ad aspettare. Anche se non sapeva cosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo un tempo indefinito, vide Kirk e Spock uscire dalla sala e dirigersi in tutta fretta verso il corridoio parallelo alla panchina in cui era seduta. Quando passarono vicino a lei, Arielle abbassò la testa in fretta nella speranza che non la vedessero, ma i due ufficiali erano troppo di fretta per anche solo rendersi conto che qualcuno fosse lì vicino. Dopo che se ne furono andati, si alzò e si avvicinò alla grande finestra davanti a lei che dava sullo spazio. Era intenzionata a guardare le stelle con la speranza che si sarebbe calmata un po', ma finì con il prestare tutta la sua attenzione al suo riflesso sulla finestra, a come apparisse triste, malinconica, stanca. Persino i suoi capelli, che solitamente erano ben curati, sembravano gli stessi che hai appena ti svegli la mattina. Quasi spaventata dalla sua stessa immagine, Arielle si allontanò di scatto dalla finestra iniziando a indietreggiare, e quando finalmente voltò lo sguardo per vedere dove stava andando, si accorse di qualcuno che si stava avvicinando.

 

Qualcuno che conosceva.

 

La madre di Spock.

 

“Salve, cara. Va tutto bene?”

 

Ad Arielle sembrò di sentire un'onda scaldarle il sangue.

 

Considerando che era sposata con un vulcaniano, e che aveva avuto un figlio vulcaniano, era straordinariamente umana. Dipenderà anche dal fatto che lei era effettivamente e biologicamente umana, ma nonostante abbia trascorso la maggior parte della sua vita tra i vulcaniani e si fosse abituata agli usi e ai costumi dei vulcaniani, noti per essere freddi e logici, aveva mantenuto un grandissima dose di umanità, e forse era anche per questo che il padre di Spock la amava così tanto.

 

Era anche straordinariamente bella. Non era più giovane, ma i suoi occhi sembravano due gemme splendenti in cui potevi trovare un infinita dolcezza, e il suo modo di sorridere trasmetteva serenità. Sembrava una principessa, di quelle forti ma anche dal cuore dolce. Il suo vestito, dai colori accesi, quasi accecava Arielle dalla luminosità che trasmetteva, sempre se si trattava del vestito.

 

“Sì, sì. Scusate.”

 

“Sei Arielle Marchand, giusto?”

 

“Sì..?” il fatto che la madre di Spock la conoscesse la mise immediatamente a disagio.

 

“Il Capitano Kirk mi ha parlato di te. Mi ha detto che conosci situazioni che devono ancora verificarsi e che questa tua conoscenza l'ha aiutato molto.”

 

“Il Capitano Kirk ha omesso di dire che sono state più le volte in cui lui ha aiutato me, piuttosto che il contrario. E le conoscenze che ho, non sempre le ho utilizzate nel modo più saggio possibile.”

 

Lei sorrise come se pensasse di dire qualcosa nello specifico e fosse sul punto di farlo, ma alla fine non lo fece. Arielle aspettò che la donna continuasse, ma quando non aggiunse altro e continuava a guardarla, la ragazza fu costretta a trovare qualcosa da dire “..e lei è la madre di Spock, ehm, del signor Spock?”

 

Lei la guardò nuovamente come se fosse sul punto di aggiungere qualcosa esattamente come un istante prima, ma nuovamente rimase in silenzio “è così.” disse infine.

 

“Com'era Spock da bambino? Come gli altri bambini vulcaniani immagino.”

 

“Sì e no.” Amanda fece qualche passo, mettendosi al fianco di Arielle “ci ha provato, ha fatto tutto il possibile, fino a quando non ha capito. E così riuscì a trovare il suo posto nel mondo.”

 

“Cosa ha capito?” chiese Arielle quasi con disperazione, come se il suo futuro dipendesse da quella risposta.

 

Amanda sorrise nuovamente, come una nonna sorriderebbe con la propria nipotina “..che non si può vivere a metà, se si nasce completi.”

 

 



 

  
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