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Autore: Lella Duke    11/04/2024    2 recensioni
Dopo aver sconfitto Cell, Goku decide di rimanere nell'Aldilà. Sette anni dopo quando Baba gli concede di tornare per un giorno sulla Terra ritrova tutti ad attenderlo a braccia aperte. Manca solo una persona, quella che a Goku sta più a cuore.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Goku aveva assistito allo scontro tra Goten e Trunks. Era rimasto affascinato dalla tecnica di quei due bambini. Non si erano risparmiati neanche un colpo e per tutto il tempo avevano mantenuto lo stesso luccichio negli occhi.

Al termine dell’incontro Goten era corso dal padre “sono stato bravo, papà?” Aveva chiesto con l’entusiasmo di chi ha realizzato la più grande delle imprese.

“Sei stato eccezionale, figlio mio.” Aveva risposto Goku gonfio di orgoglio.

Fedele al suo proposito sarebbe voluto tornare subito da ChiChi, ma Vegeta lo aveva trattenuto “sono anni che aspetto di misurarmi ancora con te, Kakaroth. Resta e combatti.” Lo aveva sfidato apertamente. “Non ci vorranno più di dieci minuti.” Aveva concluso spavaldo come sempre.

Non aveva potuto sottrarsi a quello sguardo carico di aspettativa “e va bene, Vegeta.” Aveva capitolato.

Lo scontro era stato epico, l’inaudita potenza sprigionata dai due combattenti però aveva provocato la rottura di un antico sigillo che imprigionava da secoli il più pericoloso tra gli esseri viventi.

Da quel momento in poi tutto si era svolto in maniera talmente rapida che non c’era stato tempo né di pensare né di fare altro. Il torneo era stato dimenticato e le forze di tutti unite per contrastare quella nuova minaccia letale.

Negli scontri che erano seguiti Goku aveva dato fondo a tutta la sua energia residua ed era stato costretto a tornare nell’Aldilà molto prima di quanto stabilito. Se ne era andato via con il cuore spezzato. Era convinto che non avrebbe rivisto mai più ChiChi e aveva dovuto dire addio a Goten “abbi cura della mamma.” Si era raccomandato salutandolo.

Gli sforzi congiunti di Vegeta, Piccolo, Gohan, Trunks e Goten erano stati vani. La Terra aveva corso il rischio di essere ridotta in frammenti grandi come granelli di polvere, la razza umana di estinguersi. Avevano rischiato tutti in più occasioni di soccombere, sembrava non ci fosse più speranza per nessuno.

E alla fine invece era stato proprio Goku a sconfiggere Majin Bu, ancora una volta il suo intervento aveva salvato la vita di tutte le persone che amava.

Con grande stupore si era ritrovato nel Santuario del Dio della Terra e aveva comunicato a tutti che era tornato per sempre, che non sarebbe più andato via. A quell’annuncio erano seguite grida e lacrime di gioia. Crilin aveva pianto abbracciandolo, non avrebbe più dovuto dire addio al suo più caro amico.

“Andiamo a casa papà.” Il piccolo Goten si era aggrappato ad una gamba di Goku e lo strattonava impaziente.

“Chissà cosa dirà la mamma quando saprà che non andrai più via.” Gohan non stava in sé dalla gioia.

Goku sospirò “non sono sicuro che ne sarà contenta.”

“Cosa? Ma che dici? Stasera per festeggiare preparerà tutti i tuoi piatti preferiti. Sarà un banchetto degno di un re. Vedrai se non ho ragione!” Insistette Gohan.

Goku scosse la testa per nulla convinto.

“Che ti succede? Perché quell’espressione perplessa?” Chiese Bulma notando la reazione dell’amico. “Non è andata bene quando vi siete visti? Avete litigato per caso?” Con tutto quello che era successo non aveva ancora avuto modo di chiedergli niente.

“ChiChi mi ha ripetuto quello che già mi avevi detto tu. Non mi vuole più vedere.” Fece una piccola pausa e ingollò un grumo d’aria prima di continuare “e mi ha detto che c’è un altro uomo nella sua vita.”

“COSA?” Urlò Bulma.

“E’ così, me l’ha detto lei.” Confermò sconsolato.

“E tu le hai creduto?” Insistette Bulma.

“Non posso biasimarla, è giovane e bella era naturale che si rifacesse una vita.”

“Senti papà, io non lo so perché mamma ti ha detto una cosa del genere, ma ti assicuro che non è vero.” Intervenne Gohan.

“Come puoi dirlo con certezza? Può darsi non ti abbia detto niente.”

“Vivo con lei, ricordi? Sotto lo stesso tetto. Ci fosse stata un'altra persona me ne sarei accorto. Lo avrei percepito.”

“Gohan ha ragione, non c’è mai stato nessun altro. Io lo saprei, si sarebbe confidata con me.” Continuò Bulma. “Non so il perché ma ha mentito. A maggior ragione adesso dovresti andare da lei e chiederle spiegazioni.” Sorrise e afferrò le mani di Goku “e comunque dovesse andare male sappi che la mia casa per te è sempre aperta.” Concluse facendogli l'occhiolino

Goku ricambiò il sorriso “grazie Bulma.” Prese Goten in braccio e posò una mano sulla spalla di Gohan “andiamo a casa allora.”

Si portò due dita sulla fronte “ciao a tutti, ci vediamo presto.” Fece un rapido gesto di saluto con la mano e sparì.

Ancora una volta decise di riapparire davanti alla porta di casa. Goten e Gohan si precipitarono ad aprirla ed entrarono chiamando la madre a gran voce.

“Gohan! Goten! Oh grazie al cielo siete tornati! State bene?” ChiChi si era riversata sui figli abbracciandoli. “Sapeste come sono stata in ansia per voi.”

I ragazzi si lasciarono stringere, ricambiarono baci e sorrisi.

“Mamma c’è una bella sorpresa.” Gohan si discostò leggermente dalla madre, le afferrò le mani e la guardò con dolcezza.

Chichi osservò entrambi i sui figli, avevano gli occhi lucidi. Sembravano emozionati.

“Che sorpresa?”

Goku era rimasto in disparte “ciao” disse entrando in casa.

ChChi si portò una mano davanti alla bocca “Goku, ma cosa… credevo fossi andato via già da tempo.” Non riuscì a nascondere il proprio stupore.

“Papà non andrà più via, è tornato per restare con noi.” Goten era euforico.

“E’ così.” Continuò Goku.

Scese il silenzio nella dimora dei Son.

“Goten andiamo di là, lasciamo che mamma e papà parlino da soli.” Gohan prese il fratello in braccio e se lo portò via.

Goku rimase fermo sull’uscio “abbiamo dovuto combattere contro un nemico molto pericoloso e Kaioshin il Sommo è stato costretto a darmi la sua vita altrimenti non avrei potuto affrontarlo. Ma è una storia lunga, se vuoi te la racconto dopo.”

“È proprio vero? Sei tornato in vita?” Le tremò la voce.

“Si… ti avevo assicurato che non ti avrei più disturbata, ma ci sono delle cose che volevo sapere.”

“Quali cose?”

Goku avanzò di un passo “mi stavo chiedendo se questo tizio che è entrato nella tua vita lo sa che il fiore di loto è il tuo fiore preferito.”

ChiChi si lasciò sfuggire un gemito.

Un altro passo “se lo sa che la notte vuoi dormire con le tende aperte perché ti piace guardare il cielo e le stelle prima di addormentarti.”

Un ultimo passo e le arrivò davanti, a pochi centimetri “se ha già scoperto in quali parti del corpo soffri il solletico. Se ha già sentito quanto è bella la tua risata.”

“Oh Goku!” ChiChi chinò la testa in avanti e poggiò la fronte sulla sua.

“Non c’è nessun altro, non c’è mai stato.” Sospirò.

“Lo so.”

“Non so perché ho detto una cosa del genere. Ero così arrabbiata con te per avermi abbandonata. Penso avessi solo voglia di rivalsa. Scusami per averti trattato tanto male.”

“Hai fatto bene, me lo meritavo. Avevo perso di vista le cose davvero importanti. Me le hai ricordate tu, grazie” Fece una piccola pausa. Respirò a pieni polmoni “dimmi che non mi ami più e me ne andrò via.” Rimase in attesa con gli occhi chiusi.

ChiChi non ebbe bisogno di pensarci “ti amo Goku. Non ho mai smesso.”

Goku le prese il viso tra le mani, le asciugò le lacrime con i pollici “dillo ancora.”

Lei sorrise “ti amo.”

Goku la attirò a sé, averla tra le braccia lo fece sentire finalmente a casa.

ChiChi si perse in quell’abbraccio che le era stato negato per sette lunghi anni.

“Ero convinta che non ti avrei rivisto mai più, non mi davo pace per averti mandato via con quella bugia.” Disse con il viso sprofondato nella sua maglietta.

“In realtà sarei tornato molto prima, ma ho dovuto salvare il mondo.”

“Tiri fuori sempre la stessa scusa.” Lo canzonò sollevando la testa dal suo petto. Nei suoi occhi poteva scorgere tutta l'adorazione che aveva per lei.

Goku si discostò un po', le poggiò delicatamente le mani sui fianchi e si prese il suo tempo prima di parlare “non ti posso promettere che d’ora in avanti sarò un buon marito. Continuerò a tornare a casa alle ore più impensabili sporco di fango e con la tuta a brandelli. Seguiterò ad essere sempre affamato e ti farò infuriare perché scorderò la lista della spesa sul tavolo.” Le spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio “però ti prometto che non ti capiterà mai più di dubitare del mio amore.”

Le lacrime avevano ricominciato a scendere senza che lei ne avesse alcun controllo “questo è il mio Goku.” Disse sorridendo.

Le mise una mano sulla nuca e la avvicinò nuovamente a sé.

E finalmente la baciò.

Stava scendendo la notte sui Monti Paoz e sulla famiglia Son. Ed era solo la prima del resto delle loro vite insieme.

Continua

   
 
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