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Autore: Abby_da_Edoras    12/04/2024    3 recensioni
[The Mandalorian-Canon Divergence con accenni a Star Wars in generale e particolarmente a Andor, Rogue One e Ahsoka]
Questa storia è il sequel di "Adrenaline" che è la ff dove Din e Cassian si sono conosciuti e hanno imparato ad amarsi, nonostante qualche litigio e fraintendimento. Adesso, però, le cose si fanno serie: Din vuole sposare Cassian, adottare Grogu e formare con loro una famiglia di Mandaloriani, ma prima di poterlo fare dovrà attraversare con loro molti ostacoli e difficoltà e non sarà facile, soprattutto per Cassian. La ff è ispirata principalmente alla terza stagione di The Mandalorian, ma anche ad alcuni episodi di Andor e Ahsoka. Grazie a chi deciderà di leggere!
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a George Lucas e a tutti gli autori, produttori, registi e sceneggiatori di The Mandalorian, Star Wars, Andor, Rogue One, Ahsoka ecc...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ahsoka Tano, Altri, Baby Yoda/Il Bambino, Cassian Andor, Din Djarin
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A place to be myself'
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Cap. 6: Angels in disguise

 

After the storm there is calm but flame inside still burns
A touch of sin left me undone but still willing for more
Right after dawn, we will witness the fall
Of purity and hope, with broken wings we'll mourn
From now on, on this flight I will be
Like the blazing moonlight I will shine
Open your eyes, feeding you lies
They came like angels in disguise
Holding you just to let you go throughout the flight
Frightening sight, we've been too blind

To see the dark behind their eyes

As despite their silky wings they can still bite

Angels in disguise!

(“Angels in disguise” – Frozen Crown)

 

Come sempre, non era possibile che le cose andassero bene neanche per una giornata!

Per fortuna Din e Cassian avevano trascorso una notte dolcissima e piena d’amore e tenerezza e anche Grogu si era riposato, perché dal mattino seguente tutto sarebbe stato difficile e drammatico, specialmente per Cassian.

Din aveva dichiarato che voleva partire presto la mattina successiva per arrivare il prima possibile dall’Armaiola e, difatti, alle prime luci dell’alba era già pronto, svegliò con un tenero bacio un Cassian ancora in piena catalessi e poi si rimise armatura ed elmo. Grogu era già sveglio e sorridente, guardava Cassian con un interesse che non aveva mai dimostrato prima e Din si chiese se, per caso, durante la notte avesse aperto il guscio e visto loro due che facevano cose, ma poi scrollò il capo dicendosi che era troppo piccolo per capire, anche nel caso in cui li avesse effettivamente visti sotto le coperte.

O almeno questo era ciò che credeva lui, ma in ogni caso non ci fu tempo per approfondire l’argomento perché Bo-Katan, anche lei in tenuta da battaglia, elmo e armatura, bussò alla loro porta.

“Din, Cassian, mi dispiace molto svegliarvi, ma siamo attaccati! Ci sono delle navi dell’Impero che stanno venendo verso di noi, dobbiamo difenderci!” esclamò agitata, non appena il Mandaloriano le ebbe aperto.

“Non preoccuparti, eravamo già tutti svegli perché ci preparavamo a partire” rispose Din, tranquillizzandola, e facendo finta di non vedere Cassian che era rimasto seduto sul letto, vestito, con lo sguardo perso nel vuoto. “Prenderemo lo Starfighter e li abbatteremo.”

“Perfetto, io farò lo stesso con il Gauntlet” dichiarò la donna, e si affrettò a raggiungere la sua nave.

“Cassian, sbrigati, dobbiamo partire immediatamente, le navi imperiali ci attaccano” disse il Mandaloriano al compagno, cercando di riportarlo ad una condizione un tantino meno vegetativa di quella in cui si trovava.

“Le navi? L’Impero? Ma dove siamo? L’impero è stato sconfitto, no?” borbottò Cassian, rimettendosi in piedi a fatica.

“Evidentemente i soldati che pilotano queste navi non lo sanno” ribatté Din. “Insomma, è così che facevi quando partecipavi alle missioni della Ribellione? Non eri l’eroe di Rogue One? Torna in te, avrò bisogno del tuo aiuto per pilotare lo Starfighter e abbattere i nemici… temo che li abbiamo attirati noi qui, non volendo. Non c’è altra spiegazione, comunque li distruggeremo e la cosa finirà qui.”

Cassian ritrovò se stesso e una certa lucidità mentale, l’adrenalina faceva bene il suo lavoro. Comunque seguì Din, Grogu e Bo-Katan piuttosto scocciato.

“Quando partecipavo alle missioni con i Ribelli ero più giovane, accidenti” brontolò tra sé. “E sono passati più di dieci anni dalla missione con la squadra di Rogue One…”

Eh già, il tempo passa per tutti! Ad ogni modo Din, Cassian e Grogu raggiunsero lo Starfighter e si alzarono in volo mentre Bo-Katan li precedeva con il suo Gauntlet. Le navi imperiali inizialmente erano poche e i nostri amici riuscirono a distruggerle con una certa disinvoltura, tuttavia ben presto aumentarono sempre di più e solo la grande abilità di Din, Cassian (ormai sveglio e reattivo) e Bo-Katan consentì loro di avere la meglio.

“Queste non sono solo le poche navi di un Signore della Guerra imperiale, mi chiedo cosa… oh, NO!” esclamò la Mandaloriana, vedendo che altre navi imperiali si dirigevano verso il suo palazzo e lo bombardavano.

“Non possono distruggere il castello di Bo-Katan” gridò Cassian, inorridito. “Dobbiamo fermarli!”

“Purtroppo non possiamo, sono troppi e ne stanno arrivando altri” rispose Din. “Anzi, dobbiamo andarcene immediatamente da qui, altrimenti ci abbatteranno. Bo, seguimi e preparati per il salto nell’iperspazio!”*

La donna, seppur addolorata nel vedere la distruzione del suo palazzo, della dimora della sua famiglia, senza poter fare niente, fu costretta a obbedire al Mandaloriano per salvarsi la vita.

Compiuto il salto nell’iperspazio, tuttavia, Bo-Katan si fece sentire di nuovo.**

“Quei maledetti hanno distrutto la mia casa, ma gliela farò pagare, lo giuro” affermò, piena di rabbia e dolore. “Ora dove ci stiamo dirigendo?”

“Stiamo andando in un rifugio Mandaloriano, è lì che vive l’Armaiola con i Figli della Ronda” rispose Din. “Il mio clan si è nascosto là ed è così che è sopravvissuto alla Purga, riprendendo a vivere secondo usi e costumi dei nostri antenati.”

“Ovviamente” commentò Bo-Katan, caustica, dando così voce anche a quello che aveva pensato Cassian. Però che altro potevano fare? Lei non aveva più una casa e non sapeva dove andare, sarebbe stata costretta ad accettare un sistema di vita che non approvava per sopravvivere e al resto avrebbe pensato in seguito.

E così, qualche tempo dopo, lo Starfighter di Din e il Gauntlet di Bo-Katan atterrarono sulla stessa spiaggia dove, qualche settimana prima, Din aveva salvato i suoi compagni da un mostro marino, bombardandolo con lo Starfighter. Quando scesero dalle navi, tuttavia, vennero accolti dal Comitato di benvenuto dei Figli della Ronda che, a quanto pare, prevedeva una ventina di Mandaloriani armati e con i blaster puntati e quel gran simpaticone di Paz Vizla in prima fila!

Ecco, cominciamo bene, c’è già quello stronzo di Paz Vizla… e che cavolo, a vederli tutti così impettiti e minacciosi e con quei cavolo di elmi sembra di essere tornati in mezzo ai soldati imperiali, pensò Cassian. Non era preoccupato per l’accoglienza di Paz Vizla, dell’Armaiola o degli altri Mandaloriani, quello che lo angosciava era il fatto che, a quel punto, sarebbero dovuti restare lì per forza, anche Bo-Katan non aveva più un posto dove andare e, anzi, avrebbero dovuto essere grati se avessero accettato di ospitarli! Lo stomaco di Andor iniziò a torcersi per l’ansia, la rabbia e l’amarezza. Non sarebbe dovuta andare così, proprio no!

“Cosa ci fate voi qui?” chiese, cordialmente come sempre, l’adorabile Paz Vizla con il blaster puntato e altri compagni e compagne che lo seguivano e sembravano pronti a sparare da un momento all’altro. “Din Djarin, tu sei un apostata e sei stato bandito dal nostro clan. Quello là con te è uno straniero e non lo vogliamo qui, e chi è quella donna?”

“Vuoi che ti dica dove puoi infilarti esattamente quel blaster, gran figlio di…” iniziò Cassian, già esasperato, ma Din e Bo-Katan lo fermarono prima che fosse troppo tardi… se già non lo era!

“Non sono più un apostata, mi sono redento immergendomi nelle Acque Viventi delle miniere di Mandalore” rispose Din.

“E io posso confermarlo, visto che ero con lui. Sono Bo-Katan del clan Kryze” disse lei.

E io sono Cassian Andor, quello che ti romperà il culo, avrebbe voluto proseguire il giovane pilota, ma per sua fortuna Din e Bo-Katan si erano messi davanti a lui perché non peggiorasse la situazione.

“Bo-Katan? Ah, ancora meglio, allora siete tutti e due apostati e ve ne dovete andare!” ripeté Paz Vizla, che a quanto pare non era solito ascoltare ciò che gli dicevano gli altri.

“Mi sono immerso nelle Acque Viventi e sono stato purificato, ho qui la prova” insisté Din con un’invidiabile calma e pacatezza, mostrando al Mandaloriano la fialetta in cui aveva raccolto un po’ di quell’acqua.

“Sono solo menzogne, Mandalore è un pianeta maledetto e le miniere non esistono più!” ribatté Paz Vizla.

“Non è così, vi hanno mentito proprio perché volevano che rimaneste nascosti, ma io ci sono stato e ora so la verità, voglio parlarne subito con l’Armaiola” disse Din.

“Vuoi raccontare anche a lei le tue bugie?”

“No, vuole parlare con una persona che magari ascolta invece di aprire la bocca e darle fiato” reagì Cassian, che davvero non ne poteva più. “Ci sono stato anch’io in quell’accidente di posto, abbiamo rischiato la vita più volte per fare questa cosa della purificazione e già che c’ero mi sono immerso pure io e ho fatto il giuramento al vostro Credo, per cui ora sono un Mandaloriano come te, solo meno stronzo. Mi sa che tenere sempre l’elmo ti ha fatto male al cervello, non ti arriva l’ossigeno…”

“Bene, porterò io stesso la prova all’Armaiola e sarà lei a decidere” lo interruppe Din, premendogli una mano sulla bocca e avviandosi verso il gruppo di Mandaloriani armati e ostili, trascinandoci anche un Cassian molto riluttante, mentre Bo-Katan e Grogu li seguivano.

Paz Vizla era effettivamente uno stronzo, ma non poteva rifiutare di condurre Din e gli altri al cospetto dell’Armaiola. In caso, sarebbe stata lei a condannarli se quell’acqua non fosse risultata ciò che il Mandaloriano affermava essere.

La stessa sceneggiata si ripeté nella grotta dell’Armaiola, ma lì Cassian pensò che fosse meglio tacere e aspettare che fosse proprio lei a provare che quanto aveva detto Din era vero e a far fare ancora una volta una gran figura di merda a Paz Vizla, come già era successo dopo il duello per la Spada Oscura.

L’Armaiola prese la fiala e versò alcune gocce nell’acqua di raffreddamento della fucina e, vedendo che questa iniziava a illuminarsi e risplendere, comprese che il Mandaloriano aveva detto la verità.

“Queste sono veramente le Acque Viventi, Din Djarin non sta mentendo” affermò, e Paz Vizla zitto! Poi si rivolse a Din. “Din Djarin, ti sei immerso nelle Acque Viventi?”

“Sì, e ho ripetuto il mio giuramento al Credo Mandaloriano” rispose lui.

“Allora sei redento e puoi tornare a far parte dei Figli della Ronda. Questa è la Via” dichiarò l’Armaiola. E a quel punto, con grande sorpresa di Cassian, tutti i Mandaloriani, compreso quell’idiota di Paz Vizla, ripeterono a una sola voce Questa è la Via e si misero a complimentarsi con Din, dandogli pacche sulle spalle e dicendogli che era il bentornato… e solo pochi attimi prima sarebbero stati pronti a sparargli!

Questa gente non è normale, no, davvero, non è normale, l’elmo gli atrofizza il cervello, accidenti, ma come faccio io a sopportare di stare con questi anche per un solo giorno?

“Bo-Katan del clan Kryze, anche tu ti sei immersa nelle Acque Viventi?” domandò poi l’Armaiola alla Mandaloriana, ignara dei tormenti del povero Cassian.

“Sì, mi sono immersa per salvare la vita a Din che stava andando a fondo” spiegò la donna.

“E da allora hai mai tolto l’elmo in presenza di altri?”

“No” rispose Bo-Katan, anche se, in realtà, era stato solo un caso. “L’ho tolto solo a casa mia, da sola con i miei droidi, ma neanche una volta di fronte a un essere vivente.”

“Molto bene, allora anche tu ora sei redenta e, visto che la tua casa è andata distrutta, potrai restare qui con noi come ospite” disse l’Armaiola.

Cassian non poteva vedere in volto Bo-Katan, ma era sicuro che la sua espressione non fosse molto diversa da quella che aveva lui…

“Ti ringrazio ma io… io non seguo la vostra Via” obiettò.

“Non ha importanza se, fino a quando resterai qui, seguirai le nostre Regole. Noi qui viviamo al modo dei nostri antenati e tu potrai rimanere per tutto il tempo necessario. Ovviamente sarai anche libera di andartene quando vorrai” concluse l’Armaiola. “Questa è la Via. Benvenuta, Bo-Katan.”

E, ancora una volta, i Mandaloriani in coro ripeterono Questa è la Via e si misero a fare gli amiconi con Bo-Katan come se non l’avessero stramaledetta fino a poco prima.

Infine, l’Armaiola si rivolse a Cassian.

“Hai detto a Paz Vizla di esserti immerso anche tu nelle Acque Viventi e di aver fatto il giuramento da Mandaloriano. È così?” gli domandò.

“Sì, è così. Mi sono inginocchiato nelle Acque Viventi e ho giurato di seguire le Regole del Credo” rispose Cassian, che avrebbe tanto voluto aggiungere E mi sono bagnato tutto e comunque le Regole del Credo non comprendono la tirannia dell’elmo e io non voglio essere uno del vostro clan!

“Io e Bo-Katan possiamo testimoniarlo, ha fatto il suo giuramento davanti a noi e io stesso gli ho suggerito le parole esatte da pronunciare” intervenne Din. “Adesso Cassian Andor è un Mandaloriano come tutti noi.”

Accidenti, spero proprio di no, non vorrei mai essere come quei fanatici là, pensò Cassian, ma ancora una volta scelse saggiamente di tacere.

“Non è un Mandaloriano, non ha neanche l’armatura e non porta l’elmo, non sta seguendo la Via, è un apostata!” protestò Paz Vizla.

“E tu sei un imbecille, ma ti tengono lo stesso nel clan, forse gli fai compassione” reagì Cassian, come morso da un serpente. “Come cavolo facevo ad avere l’armatura e l’elmo se sono diventato Mandaloriano l’altro ieri? Tu ci sei nato con armatura e elmo incorporati?”

“Cassian Andor, se vorrai restare con noi dovrai imparare a tenere a freno la lingua, oltre all’elmo in testa” lo rimproverò l’Armaiola. “Ma anche tu, Paz Vizla, ti stai dimostrando arrogante e prepotente con un nuovo fratello che è venuto a chiedere la nostra ospitalità, e questo è contro il Credo. Inoltre ciò che hai detto è irragionevole, perché Cassian Andor è diventato da poco un Mandaloriano: pertanto sarò io stessa a forgiare l’armatura, l’elmo e l’equipaggiamento per lui.”

Cassian questa non se l’aspettava proprio e rimase a bocca aperta. Forse l’Armaiola, alla fine, non era poi così male e, ancora una volta, aveva fatto fare la figura del coglione a Paz Vizla, il che non guastava affatto!

“Io… ti ringrazio… non pensavo che…” Andor era davvero imbarazzato.

“Credevi che mi sarei rifiutata di forgiarti l’armatura, vero? Te lo leggo in faccia, immagino che a te l’elmo sarà molto utile” commentò la donna con un tocco di ironia che non si sarebbe sospettato possedesse.

“È comunque un apostata, dovrebbe immergersi di nuovo nelle Acque Viventi per redimersi!” insisté Paz Vizla. Era chiaro che lui e Cassian non sarebbero mai diventati migliori amici…

“Non sarà necessario, visto che lui non possedeva un elmo” sottolineò l’Armaiola, che ora iniziava davvero a spazientirsi. “Quando avrò forgiato l’armatura e l’elmo per lui, basterà che compia il suo battesimo nelle acque del mare come facciamo fare ai nostri piccoli, ripeterà il giuramento e solo a quel punto avrà il dovere di indossare sempre elmo e armatura fin quando resterà qui. Questa è la Via. Benvenuto anche a te, Cassian Andor.”

“Questa è la Via” ripeterono per la terza volta a una sola voce gli altri Mandaloriani, compreso Paz Vizla. Cassian ringraziò l’Armaiola pensando di averla davvero mal giudicata, tuttavia un brivido gli corse lungo la schiena nel sentire quelle voci tutte insieme, quel pensiero collettivo che seguiva le direttive dell’Armaiola… quella mancanza di libertà e di spirito critico che gli ricordava tanto i cloni e i soldati dell’Impero.

Si chiese per quanto tempo sarebbero dovuti restare il quel pianeta desertico e roccioso, vivendo come i Mandaloriani di secoli e secoli fa… e per quanto avrebbe conservato la salute mentale se fosse dovuto rimanere lì un giorno in più del necessario.

La cosa peggiore, per lui, era che invece Din pareva perfettamente a suo agio e felice di essere stato nuovamente accolto nel suo clan, era sereno e soddisfatto con i suoi fratelli e sorelle Mandaloriani.

Non per la prima volta, Cassian iniziò a dubitare del fatto che lui e Din avessero veramente un futuro insieme, e il solo pensiero lo frantumò in mille pezzi che gli si conficcarono dolorosamente nel cuore.

Forse, in certi momenti, avere un elmo dietro cui nascondersi sarebbe stato utile…

Fine capitolo sesto

 

 

 

* Nella saga di Star Wars il salto nell’iperspazio è un modo per percorrere tratti immensi (anni luce) in poco tempo, anche in meno di un’ora, le navi spaziali che possono farlo usano una tecnologia evoluta che permette di viaggiare piegando spazio e tempo. Richiede che l’astronave abbia un motore speciale detto a iperguida e una grande abilità da parte dei piloti (massima precisione, calcoli complessi e l’uso di coordinate prestabilite per giungere in un’area sicura).

** Ovviamente le evolutissime navi di Star Wars hanno anche dei sistemi radio che permettono facili comunicazioni da una nave spaziale all’altra in qualsiasi condizione.

 

 

 

 

   
 
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