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Autore: Valerie    17/04/2024    2 recensioni
E se l’avesse baciata?
Ok, forse, baciarla era un po’ troppo audace, in quella circostanza. Erano pur sempre seduti nel bel mezzo di un’aula, immersi in un folto gruppo di genitori intenti a sopravvivere ai tanto temuti colloqui di classe.
E lui era un papà. E lei era l’insegnante di sostegno di suo figlio.
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One Shot dai toni introspettivi, romantici e a tratti malinconici.
C'è del dolore, della rabbia, dell'umanità, ma, alla fine, anche della dolce speranza.
Buona lettura
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Galeotto fu il colloquio
 
 
“Ho solo due cose da lasciarti in ereditàfiglio mio, e si tratta di radici ed ali.”

WILLIAM HODDING CARTER II







E se l’avesse baciata?

Ok, forse, baciarla era un po’ troppo audace, in quella circostanza. Erano pur sempre seduti nel bel mezzo di un’aula, immersi in un folto gruppo di genitori intenti a sopravvivere ai tanto temuti colloqui di classe.

E lui era un papà. E lei era l’insegnante di sostegno di suo figlio.

Ma, santo cielo! Cosa non lo tormentava da quando l’aveva incontrata la prima volta?

Forse era solo una fantasia che gli scaldava il petto, a cui amava abbandonarsi nei momenti più difficili e chiusi.

Giovane e dal sorriso dolce, quella ragazza aveva fatto breccia in un attimo in quel suo cuore scuro e forse un po’ vecchio. Reso inaccessibile da un inenarrabile dolore.

Quando, due anni prima, aveva perso improvvisamente la madre di suo figlio, tutto intorno a sé aveva preso fuoco e del mondo che lo circondava non era rimasto altro che cenere fredda. Pallido segno di qualcosa che un tempo era stato vivo e pulsante.

Si era trascinato a fatica per parecchio tempo, con un pesante fardello sulle spalle da portare. Un senso di colpa irrazionale che parla dell’inadeguatezza di un uomo che non è riuscito a salvare la propria moglie e che ogni giorno è esposto al fuoco incrociato degli occhi di un bambino che non si spiega come una mamma possa sparire da un momento all’altro, così, senza preavviso. Senza neanche la possibilità di un saluto, di un’ultima carezza.

Insensato, ingiusto, inaccettabile.

E lui è un papà. E certe risposte non le ha.

Un giorno, quel piccolo cuore ferito e arrabbiato è tornato a casa sorridente.

“Oggi è arrivata una nuova maestra” ha detto, lanciando le scarpe appena varcata la soglia di casa.

Poi il papà ha incontrato la giovane maestra e ha capito.

La dolcezza di quel sorriso, l’accoglienza sul suo viso. Tutto di lei contribuiva a far sentire quel suo figlio meno solo, più compreso. Ne accoglieva la rabbia e ne rimproverava con gentilezza le espressioni più estreme, la ascoltava, la faceva esprimere, la coccolava persino.

C’era stato un momento, un brevissimo istante, in cui un pensiero si era affacciato alla sua ragione, ma che si era poi perso immediatamente, sommerso da miriadi di angosce soffocanti e sensi di colpa dilanianti:

“Se mai dovessi avere un’altra donna al mio fianco, vorrei fosse così”.

Ed ora, eccolo lì, concentrato ad osservarle le labbra mentre accenna un sorriso, impiegata ad ascoltare chissà quale sproloquio genitoriale di turno.

Forse non avrebbe esposto suo figlio ad un’ulteriore possibilità di soffrire, né lui si pensava ancora capace di accogliere qualsivoglia sentimentalismo nella sua vita, però era successo che era tornato a sentirsi uomo in ogni fibra del suo corpo. Bruciava di una passione che a pochi avrebbe potuto raccontare, di quelle da consumare addosso ai muri che ti graffiano la schiena, a suon di morsi sulle labbra e ansimi soffocati.

Si ritrovò a scuotere la testa e a farsi aria con le mani.

Dentro quella stanza faceva decisamente troppo caldo, pensò puntandosi le mani sulle ginocchia e guardando il pavimento.

Sorrise tra sé.

Sorrise di sé.

Avrebbe voluto sentirsi così leggero per sempre. Ma la vita gli aveva imposto ben altri doveri. E lui li avrebbe assolti tutti.

Intanto, però, quel sorriso lo avrebbe divorato così, semplicemente con gli occhi, ma senza perdere la speranza di potersi saziare davvero di quelle labbra che, lui ancora non lo sapeva, soffrivano la sua stessa identica fame.

 


 











Angolo dell'autrice



Ed eccoci qui.

Di nuovo su questi lidi per portare l'incompiutezza di un romanticismo che è la copia esatta di quello che vivo nella mia vita.

Almeno qui c'è una flebile speranza, sul finale. Nella mia vita, sembra proprio di no!

Ho scelto questa situazione, un po' perché ha origini autobiografiche, un po' perchè ho scoperto che questo tipo di dinamica, "genitore singleXmaestra", mi prende molto.

Non so esattamente cosa io stia dicendo. Frasi sconclusionate, immagino!

Ma va bene così! 

Spero che questa OS (che è più una flash) sia stata di piacevole lettura.

Vi abbraccio forte.

Alla prossima,



_Val_



 
   
 
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