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Autore: Dragon mother    17/04/2024    2 recensioni
Isabella è una ragazza semplice alla quale la vita ha tolto più cose di quante gliene abbia date. La sua più grande fortuna è avere Alice come amica anche se a volte è proprio una pazzerella..
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buonasera ragazze ed eccoci qui con un nuovo capitolo.
Come avrà reagito Bella alla proposta di Edward? E soprattutto, dirà di sì?
Io come sempre vi ringrazio perché mi seguite sempre e ringrazio chi mi ha aggiunta tra gli autori preferiti.
Un bacione grande e buona lettura.
 
 
 
Bella
 
 
“Bella, vuoi trasferirti qui a vivere con me?”
 
La proposta di Edward mi lascia spiazzata tanto che i miei occhi si allargano per la sorpresa.
 
Non avrei mai pensato che me lo chiedesse così presto ma devo dire che l’idea di condividere lo stesso tetto mi piace molto.
 
“Il tuo silenzio non è un buon segno o forse hai solo bisogno non so di pensarci un po’ e..”
“Sì!” esclamo senza controllare il tono di voce che sale di qualche ottava.
Lui mi osserva bloccandosi sentendo il mio sì.
“Sì?” ripete, domandandomi se ciò che ha sentito poco fa è vero.
“Sì Edward, voglio venire a vivere qui con te” le mie labbra si allargano in un sorriso quando lui si getta su di me per abbracciarmi.
Non perde tempo e l’attimo dopo mi lascia un dolce ma intenso bacio.
“Sono così felice che tu abbia accettato” sussurra imprigionando il mio viso tra le sue mani, fa incontrare le nostre fronti.
 
“Lunedì inizio le riprese del film, vorrei che tu fossi già qui con me.
Vorrei tornare a casa e trovarti qui ad aspettarmi.
Che ne dici se domani ti aiuto a portare qui le tue cose, così piano piano puoi sistemarti”
 
La smania e la voglia con le quali mi chiede di traslocare, per così dire, mi fa sorridere e mi fa sentire tremendamente desiderata.
 
Come non mi era mai accaduto prima.
 
“Per me va bene come hai detto tu, non ti dovrò scomodare troppo, non ho molte cose da prendere” sorrido spenta, pensando alle poche cose che mi sono portata dietro dalla mia vita precedente e a quante poche se ne sono aggiunte da quando sono qui.
 
I miei affetti personali sono ridotti quasi all’osso, fatta eccezione per i miei vestiti, che anche quelli stanno tutti in un solo piccolo armadio, alcune fotografie in cornice, qualche libro regali di mio fratello e poche altre cose.
 
“Se ti serve qualcosa, qualsiasi cosa, puoi dirmelo e andremo insieme a comprarla” posa i suoi occhi su di me e mi sorride.
“Voglio che tu abbia tutto ciò che ti meriti, Bella”
 
Le sue dolci parole, la sua gentilezza, il suo essere così premuroso mi scaldano il cuore facendomi capire e confermandomi ancora una volta quanto lui sia meraviglioso e tremendamente sincero.
“A dire la verità non mi manca niente e la cosa più importante è qui vicino a me” sussurro sorridendogli.
 
“Bene, ma credo che ti serviranno comunque queste”.
Mi fa dondolare davanti agli occhi un mazzo di chiavi.
Sono agganciate ad un grazioso portachiavi raffigurante le iniziali dei nostri nomi.
“E&B” sussurro afferrandole.
“E’ meraviglioso Edward, hai pensato proprio a tutto” alzo lo sguardo su di lui e mi scontro con i suoi occhi che non smettono di guardarmi.
 
Una domanda mi sorge spontanea, pensando a come potrebbe essere andata se avessi detto di no.
“E se ti avessi detto di no?” gli chiedo dando voce ai miei pensieri, sostenendo il suo sguardo.
 
Il sorriso scompare dalle labbra e i suoi occhi si fanno tristi, privi di emozioni ma cerca comunque di non darlo a vedere.
Mi sono accorta che con me non riesce ad essere un attore integerrimo sotto tutti gli aspetti e mi sono anche data una spiegazione per questo: i suoi sentimenti per me sono sinceri, trasparenti e per tanto ogni sforzo per restare distaccato dalle sue emozioni è quasi inutile e in ogni modo impossibile.
 
Sposta lo sguardo da me e deglutisce cercando altrove le parole.
“Se mi avessi detto di no avrei accettato il tuo rifiuto, ti avrei capita, aspettata ma di certo non mi sarei arreso” riporta gli occhi su di me e ciò che posso vederci centro è determinazione, forza, amore.
 
Per me.
 
Gli accarezzo il viso apprezzando la sua sincerità e se possibile scoprendomi ancora più innamorata e convinta della mia decisione.
“Beh allora, per fortuna che ho detto subito di sì, ci siamo risparmiati entrambi un sacco di seccature!” cerco di stemperare un po’ l’atmosfera e a quanto pare ci riesco bene perché Edward scoppia a ridere trascinando anche me nell’ilarità.
 
Mi abbraccia stringendomi al suo petto, il mio posto preferito nel mondo.
“Domani lavoro solo a pranzo, ho chiesto al mio capo di ridurre un po’ il ritmo per avere un po’ più di tempo per la mia vita privata.
Per lui va bene, dobbiamo solo organizzare i turni per coprire al meglio le giornate” sono ancora aggrappata al suo corpo e non so se vorrò andarmene tanto presto.
“Per me potresti anche smettere di lavorare Bella, posso badare senza problemi ad entrambi”
“Lo so Edward e ti ringrazio tanto ma non voglio pesare su di te, approfittare di te”
 
Mi afferra le mani e mi sorride dolcemente.
“Non potrebbe mai essere così ma rispetto la tua decisione, ti fa comunque onore”
 
La serata si conclude con noi due a mangiare una pizza, seduti sul tappeto davanti alla tv.
Una delle mie serate tipo, praticamente e a giudicare dall’espressione rilassata stampata sul viso di Edward, credo proprio che piaccia anche a lui.
 
“Ho pensato che potrei farti avere dei pass per te e per Alice, così potrete raggiungermi sul set” lancia l’idea sicuro di fare centro.
 
Alice.
 
Accidenti, devo informarla sugli ultimi risvolti più che positivi che ha preso la mia storia con Edward.
Quasi mi strozzo con una fetta di pizza pensando al fatto che non l’ho più chiamata e a quanto sarà incavolata per questo.
 
“E’ davvero un pensiero gentile Edward, credo che anche Alice gradirà molto non appena glielo dirò” borbotto pulendo le mie labbra da un pezzo di formaggio.
 
I suoi occhi agganciano di nuovo il mio viso.
Annulla la poca distanza tra noi strisciando sul tappeto, sposta il cartone della nostra cena di lato e mi toglie il pezzo di pizza dalla mano.
Poi avvicina il viso posando ora lo sguardo sulle mie labbra.
 
Resto immobile davanti a questa serie di suoi gesti, osservo ogni minimo movimento percependo l’elettricità che ci avvolge.
 
Poi colma le distanze posando le sue labbra sulle mie.
Le mie mani volano tra i suoi capelli, le sue intorno al mio viso.
E’ un contatto delicato ma intriso di trasporto, d’amore.
 
Lo sento sorridere mentre le sue labbra imprigionano ancora le mie.
“Era da un po’ che volevo farlo” si giustifica allontanandosi appena per potermi guardare.
Credo di essere diventata del colore di un pomodoro maturo ma poco m’importa.
“E chi sono io per impedirti di farlo?” domando cercando di stabilizzare la mia voce scossa dal recente contatto.
 
Un sorriso imbarazzato spunta sulle mie labbra e i suoi occhi con un guizzo tornano a guardare proprio lì.
“Non puoi pensare di comportarti così e poi sperare che non ci siano effetti collaterali su di me”
 
Non ho tempo di capire le sue parole che subito si rituffa sulle mie labbra per un’altra sessione di baci.
 
“Ora basta pomiciare come adolescenti altrimenti potrei sgualcirti troppo e non è per niente mia intenzione” dice quando per la seconda volta si allontana, lasciandomi con una sensazione di vuoto.
 
La mia faccia da ebete la dice lunga sull’effetto che Edward ha su di me ma lui è dannatamente abituato oltre che dannatamente bravo a farmi questo effetto.
 
Cercare di ricompormi e aiutarlo a sistemare tutto il casino fatto nella sua preziosa e ordinata sala è il mio obiettivo per i prossimi venti minuti se non fosse che Edward mi obbliga a sedermi sul divano e aspettarlo lì.
 
La mia mente prende a vagare immaginandomi come sarà condividere queste mura insieme a lui, se davvero potrò aggiungere qualcosa di mio personale a questa casa che sembra uscita da una rivista di arredamento.
 
E la mia risposta è che per quanto io voglia aggiungere qualcosa, questa casa è perfetta così comè.
 
“Allora che vogliamo fare adesso?”
All’improvviso, alla domanda di Edward mi scopro stanca e provata dall’intensa giornata di oggi.
Quindi gli chiedo se intanto possiamo cambiarci e sdraiarci sul divano, poi decideremo cosa fare.
 
E così facciamo.
Ci infiliamo il pigiama e ci stendiamo sul divano, una tra le braccia dell’altro.
Le nostre mani giocano le une con le altre mentre i nostri respiri si mescolano nella quiete della penombra.
Anche restare abbracciati e muti, immobili ma mossi dai nostri sentimenti è anche questa una esperienza colma di emozioni.
 
Il film che stavamo più o meno guardando ormai è giunto ai titoli di coda.
Nessuno dei due vorrebbe interrompere un momento tanto semplice quanto ricco di significato ma al mio ennesimo sbadiglio, Edward ride sommessamente.
 
La mia testa appoggiata al suo petto subisce il ritmo del suo ridere e vengo mio malgrado convinta che è ora di andare a letto.
“Convieni con me che restare svegli oltre non è proprio il caso, soprattutto se stai letteralmente crollando sul mio petto”
“Andiamo a letto” sentenzio alzandomi per prima e togliendo il mio peso per niente gravoso dal corpo di Edward.
“Non così in fretta” borbotta ributtandomi sopra di lui.
“Non è mai piacevole per me separarmi da te, soprattutto se così drasticamente”
Sento il suo respiro solleticarmi il viso, come una coccola.
“Lasciami fare una cosa che adoro”
Dato che la sottoscritta come sapete è sempre stata o almeno quasi sempre, alla sua mercè, decido di fare come mi chiede, curiosa di scoprire le sue vere intenzioni.
 
Annuisco distrattamente, troppo impegnata a fissargli le labbra e quegli occhi che mi stregano ogni attimo in più.
Senza avvertire o aggiungere altro, Edward si alza dal divano e poi mi prende in braccio per condurmi in camera.
 
Mi adagia sul letto, dalla parte dove di solito dorme lui e poi prende posto accanto a me.
Il suo profumo sul cuscino invade le mie narici, avvolgendomi come un guanto.
Appoggia il palmo della mano sulla guancia per potermi guardare e quegli occhi posso sentirli fin dentro di me.
 
“Sei la prima che entra in casa mia e sei la prima che porto nel mio letto” sostiene il mio sguardo mentre l’intensità delle sue parole mi colpisce, allargando il mio cuore.
“E sarai anche l’ultima”
 
L’indomani la sveglia è dolce, stretta tra due braccia forti che di lasciarmi andare proprio non ne hanno intenzione.
Gemo piacevolmente, avvolta in un caldo abbraccio che mi rassicura.
“E’ presto, ancora cinque minuti” lo sento bofonchiare, il viso infossato nel mio collo.
“Solo cinque minuti, poi devo scappare”
Alla mia resa, vengo assalita da una serie di baci che mi ricoprono viso, mani e collo, senza ritegno.
Sorrido all’ aggressione, appena prima che mani sapienti si infilino sotto la maglia del mio pigiama per solleticarmi.
Raggiungono e superano i miei fianchi fermandosi appena sotto i miei seni.
Il respiro di entrambi è corto, il suo per l’agguato, il mio per l’aggressione e fermarsi qui sarebbe la scelta migliore, per ora.
“Credo di dovermi fermare o potrei non rispondere più delle mie azioni” un sorriso malizioso compare su quel viso perfetto di Edward, anche ora appena sveglio e con i capelli completamente in disordine.
 
Annuisco, incapace di dire una sola parola.
 
Mi rivesto e lui fa la stessa cosa, dopo di che mi accompagna a lavoro.
Lungo la strada si ferma in un chiosco per comprarmi un caffè ed un cornetto.
“Non ti ho lasciato il tempo per fare colazione, ho pensato potessi gradire” mi dice porgendomi il sacchetto contenente il mio cibo.
“Non dovevi disturbarti Edward ma sei un tesoro, ti ringrazio davvero tanto”
Gli sorrido mentre allunga una mano per accarezzarmi una guancia.
“Non devi ringraziarmi, farei di tutto per te Bella, è ora che tu te ne faccia una ragione”.
 
Mi lascia davanti al ristorante, dopo avermi baciata più e più volte, facendomi rischiare di arrivare in ritardo.
Ci diamo appuntamento per il tardo pomeriggio perché prima ho assoluto bisogno di parlare con Alice.
Quindi le mando un messaggio dicendole di trovarci a casa mia per le 16.00 perché devo parlarle.
 
Il lavoro fortunatamente fila liscio, nessuna scocciatura da parte del mio collega impiccione.
Sto aspettando la mia amica e nel frattempo ne approfitto per fare un po’ di bagagli.
Sto riempiendo il secondo scatolone quando suonano alla porta.
Una Alice leggermente incavolata piomba nel mio salotto gesticolando e lamentandosi della mia latitanza.
Si blocca di colpo quando si accorge che sta parlando solo lei.
“Ok, hai dieci minuti per spiegarmi tutto e farti perdonare per non avermi più chiamata. Messaggi striminziti e miseri vocali per un’amica come me non sono abbastanza”.
 
Così passiamo le seguenti due ore a parlare dell’evoluzioni nella storia con Edward, passando per i pass sul set, nonchè del mio trasloco.
 
“Ragazza, questa è roba forte, soprattutto la storia dei pass.
Mi piacerebbe tanto ringraziare Edward di persona” borbotta guardando l’orologio.
Non appena pronuncia quelle parole, suonano alla porta.
“Ecco, sei stata accontentata” le rispondo io andando ad aprire.
 
Edward fa il suo ingresso nel mio salotto con un gran sorriso stampato in faccia.
“Ciao Alice, piacere di vederti”
“Ciao Edward, ti trovo bene” risponde mentre lui l’abbraccia e si scambiano un bacio sulla guancia.
“Stavo proprio dicendo a Bella che mi avrebbe fatto molto piacere ringraziarti per il pass, è stato un gesto carino da parte tua”
 
Alice si ferma a parlare con noi ancora per un po’ e prima di andarsene mi ripete ancora quanto sia contenta per me e quanto io mi meriti tutto questo.
 
Edward mi aiuta a mettere via alcune altre cose prima di caricare tutto in auto e raggiungere casa.
 
La mia nuova casa.
   
 
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