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Autore: 24maggio2011    22/04/2024    0 recensioni
Spin-off delle mie precedenti storie "Laura Hale-Stilinski, Laura e Thomas Hale Stilinski e Ti ricordi?"
Questa storia può essere letta, senza la lettura delle precedenti perchè volendo o non volendo ci sarà un riassunto.
E se Stiles non avesse mai perdonato il tradimento di Derek? E se il loro amore, dopo vent'anni, fosse ormai giunto al capolinea? E se Stiles durante un convegno di medici, un po' per gioco, un po' per ripicca, un po' perchè lo voleva davvero, conosce un collega brillante neurochirurgo e iniziasserò una storia d'amore? E se Thomas, il loro amato figlio, si ammalasse? Riuscirà la malattia, a far riunire i suoi papà o per davvero la storia d'amore dell'avvocato Derek Hale e del Chirurgo Generale Stiles Stilisnki è giunta all'ultimo capitolo, dopo vent'anni, un matrimonio e due figli?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La scoperta.

Per un solo misero istante, calò il silenzio nella cucina della famiglia Hale-Stilinski.

Stiles era in un limbo e stava decidendo se vedere suo marito limonarsi un altro uomo, davanti ai suoi occhi e nella loro casa, fosse solo frutto della sua immaginazione, di un incubo inspiegabile oppure della realtà.

A giudicare dall'odore di sangue che gli si piombò nelle narici, però, Stiles dovette scendere a patti con la realtà.

Quello stronzo di suo marito, l'aveva tradito con un uomo davvero molto bello e in casa loro.
Le gambe gli tremarono appena mentre a stento tratteneva un conato di vomito. Non ci poteva credere.


"Era solo un sogno, amore. Non ti tradirei mai." - Commenta acido, scimiottandolo, Stiles.

Derek in più di vent'anni d'amore, non lo sentì mai e poi mai così incazzato.

- Amore, ti posso spiegare. - Prova Derek, alzandosi delicatamente dalla sedia, piangendo disperato e avvicinandosi a quel che ne rimane di suo marito.
- Non ti avvicinare! - Ordina furioso, Stiles.
- Come hai potuto farlo, papà? - Singhiozza disperata, Laura.
- Poi, in casa nostra e con il fratello del nostro odiato vicepreside. - Urla Thomas guardando con aria di sfida l'avvocato.

Derek non riesce a rispondere, si sente alle strette, solo, impaurito, perso e consapevole di aver appena perso, forse per sempre, gli amori della sua vita. 
Laura, Thomas, Stiles. 

- Andiamo a pranzare dal nonno? Lasciamo il tempo a papà di far le valigie. - Chiede Stiles, senza sentimento alcuno mentre appoggia il cibo cinese sul tavolo, solo per asciugare le lacrime dei suoi amati figli.

Ormai ha deciso.
Qualunque cosa Derek gli dirà, se ne dovrà andare di casa.
Per quel che gli riguarda, può anche dormire in ufficio per il resto della vita o andare già a convivere con il suo amante.

- Amore, ma che dici. - Singhiozza disperato e come un bambino, Derek, mentre prova ad accarezzargli la mano. 

I figli hanno annuito, a loro andava bene andare dal nonno.

- NON TOCCARMI. Io e i bambini rientremo questa sera in casa, fa che al nostro rientro tu sia già fuori di qui o il prossimo che si prenderà un pugno nella faccia sarai tu e non sarò delicato come lo è stato Thomas.
- Beh, se questo qui è stato delicato... - Commenta l'amante di Derek mentre tentava di tamponarsi il sangue che ancora lento, scendeva copioso dal suo naso.
- Ne vuoi per caso un altro, razza di Idiota? - Urla Thomas, con il pugno già pronto a finire nella faccia di quell'avvocato, a detta sua, di quattro soldi.

Thomas non sa, che è secondo a Derek a professionalità e soldi.

- Ehi! - Lo riprende, Stiles. 
- Filate in macchina. Io arrivo subito! - Ordina ancora Stiles, questa volta dolcemente.
- Ma papà, lo senti? Ha anche il coraggio di prenderci per il culo in casa nostra?
- Di quest'uomo mi interessa poco e nulla, a me importa di voi. Andate in macchina che io arrivo. Salutate papà!
- Che delusione, papà. 

Questo è stato il saluto di Laura e Thomas, a Derek.
Nient'altro.

E quando uscirono da quella casa, mano nella mano per andare in auto, il cuore di Derek si sgretolò in centomila pezzi, così tanto piccoli che solo il loro perdono avrebbe potuto ricostruirlo alla velocità della luce.

- Stiles, ti prego. Non puoi lasciarmi!
- E' quello che sto facendo invece. Addio Derek, prepara le valigie. Il tempo scorre.

Quando anche l'amore della sua vita, uscì da quella porta, Derek e l'avvocato Bergman rimaserò soli.

- Hai fatto un bel casino. - Dice Derek, rabbioso.
- Derek, era solo un bacio. Mi avevi detto che sarebbero ri-incasati più tardi e quando sto con te, il tempo si ferma.
- Esca da questa casa, avvocato Bergman, immediatamente.
- Ci diamo del lei, adesso?
- Da quando devo salvare il mio matrimonio e il rapporto con i miei figli, per colpa sua, si. Non è stato in grado di separare i sentimenti dal lavoro ed ora chi ne paga le conseguenze sono e sarò soltanto io. Preghi a Dio, o chi per lui, che mio marito capisca la situazione e mi perdoni o giuro che pregherò così tanto intensamente da farle rimpiangere questo gesto per il resto della vita. 

Appena il suo dipendente esce di casa, Derek chiama Stiles, almeno una quindicina di volte e tutte e quindici le volte, Stiles gli rifiutava la chiamata. All'ennesimo rifiuto, Derek scoppiò in un pianto isterico e cadde inerme, sul pavimento, prossimo a morire di crepacuore. Per un attimò pensò pure di andare a casa di suo suocero ma in cuor suo, sapeva bene che una mossa simile, avrebbe solo peggiorato la situazione.

Sono già le tre del pomeriggio, quando Derek, ancora accasciato inerme sul pavimento della cucina, lancia un urlo disperato in grado di mettere in allerta mezza Beacon Hills. Oppure tutta Beacon Hills, tutta, tranne l'amore della sua vita che in questo momento rideva, scherzava, cantava e ballava insieme ai suoi figli e a suo padre ad una quindicina di case di distanza, come se niente fosse successo. 

Eppure qualcosa era successo eccome.

Ballò e rise senza sosta anche fino a dopo cena. Pensò per un attimo di dormire da suo padre, mentre Melissa era di turno di notte, ma poi suo padre avrebbe sospettato qualcosa e non era proprio il caso. Non era ancora pronto a far sapere alla sua famiglia di essere un cornuto. Già si sentì ridicolizzato per il fatto che mentre scopriva di essere un cornuto, con lui c'erano i suoi figli.


"Che vergogna." - Pensò Stiles.

Un minuto prima di dare un bacio al suò papà, prende il cellulare e manda un messaggio a Derek:

Stiamo arrivando, spero per te che tu sia già fuori di casa.

Saliti in auto, Stiles deve togliersi un sassolino dalla scarpa.

- Ditemi la verità, so bene che prima mi avete mentito. Cos'è successo, a scuola?

I figli sospirano, Laura inizia a piangere e Thomas risponde e spiega con rabbia.

- L'amante di papà... è il fratello del nostro odiato vicepreside. Oggi ci ha convocati nel suo studio per dirci della loro tresca. Ci ha detto che suo fratello, è innamorato pazzo di papà e che se noi gli avremmo organizzato un vero appuntamento, un appuntamento romantico si intende, lui ci avrebbe alzato il voto perchè, ehi, non ti arrabbiare ma è l'unica materia che abbiamo sotto, col due.
-Sorvolo sul fatto che abbiate due, d'inglese e che non me l'abbiate detto ma da domani vi voglio vedere sotto a studiare e a recuperare.
- Pensi sul serio ai nostri voti, dopo quello che ti ha fatto papà? - Chiede sconvolta Laura.
- Si amore, anche perchè papà ha litigato con me, mica con voi. - Spiega calmo Stiles.
- Del resto, poveri amori miei. Non avreste dovuto subire tale assurdità! Prenderò provvedimenti con chi di dovere.

Poi, in auto verso casa, calò il silenzio.

Son le dieci di sera circa quando arrivano e di solito, in quell'orario le luci di casa son tutte accese e già dal vialetto si potevano sentire risate e schiamazzi, di tanto in tanto si poteva sentire Laura litigare con Derek per un vestito troppo corto o si sentiva Thomas essere rimproverato dai suo genitori per una parolaccia di troppo, ma quella sera le luci erano spente e la casa completamente vuota, segno che Derek se n'era andato davvero e Stiles sperava per sempre.

- Papà, c'è questa qui per te. - Dice Laura passando la lettera a Stiles.

L'hanno trovata poco fa, in cucina, lei e Thomas mentre sorseggiavano un bicchiere d'acqua per mandar giù il magone che avevano bloccato in gola da oggi pomeriggio all'una.

"Ciao amore mio. So che sei arrabbiato e per questa sera passerò la notte in un Motel, ma da domani torno da te e dai nostri figli. Ti amo! Vi amo." 

Queste le parole di Derek che Stiles ha letto ad alta voce. Sapeva che i figli avrebbero fatto domande ma la rabbia è troppa e furente, la fa in mille pezzi e la butta nel cestino, li davanti a loro. Una lacrima sfuggita al suo controllo, riga il viso di Thomas.
- Ragazzi, non mi piace che avete queste facce, ok? Ve l'ho già detto in macchina. Papà ha litigato con me, non con voi. So cosa state pensando e non vi dovete preoccupare! Che fate, dormite con me? - Chiede dolce Stiles porgendogli le mani che i figli afferrano immediatamente. 

Pochi minuti e sono tutti e tre li, in quello stesso letto dove di solito c'era anche Derek. 
Stiles coccola un pò i suoi bambini, gli accarezza e gli riempe di baci cercando di tranquillizzarli mentre chi dovrebbe essere tranquillizzato è lui, ma i bambini vengono prima di tutto.

- Domani è il mio giorno libero. Volete stare a casa con me? 
- Si papà, grazie. - Risponde Thomas mentre si accoccola sul suo petto e gli stringe la mano.
- Ne abbiamo bisogno, non vogliamo separarci da te. - Risponde Laura imitando il gesto del fratello.

Sono così.
Laura che lo abbraccia da destra e Thomas che lo abbraccia da sinistra.

- Papà? - Lo chiama, Thomas, mentre suo padre stava per spegnere la luce.
- Dimmi amore. 
- Sei il mio eroe, papà. - Dice Thomas, estremamente orgoglioso di lui.
- Sei l'unico uomo della mia vita, papà. - Conclude Laura, anche lei orgogliosissima del suo amato papà.

Stiles piange di felicità e si addormenta nell'esatto momento in cui Derek è prossimo al centesimo attacco di panico della giornata. Ha gli occhi gonfi, rossi e secchi per via del pianto e non respira regolarmente da un tempo che gli pare indeterminato. Si sdraia sul materasso freddo e duro e asciugandosi l'ennesime lacrime, prova a chiudere gli occhi ben consapevole che non riuscirà a dormire senza suo marito al suo fianco.

Lo stesso marito che è consapevole di aver appena perso per sempre.

 
Piccolo spazio autrice:
I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis.
Che ne pensate? Vi piace? Fatemi sapere, Vi amo.
  
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