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Autore: loverrrr    23/04/2024    2 recensioni
Edward e James hanno un sogno: diventare avvocati e aprire uno studio insieme. Le loro giornate sono fatte di studio e lavoro, per pagarsi gli studi. Nella loro testa c'è solo una cosa: prendere la laurea. Cosa accadrebbe se l'amore bussasse alle loro porte? Scopriamolo insieme...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, James, Victoria | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Eccomi qui, con l’epilogo di questa storia che mi ha appassionata sin dall’inizio. Finalmente ho scritto una storia dove Jacob non era presente e non c’erano intrighi tra lui e Edward. Ultimamente mi stanno piacendo molto le storie dove Edward e James sono amici, non so il motivo. Ci tengo tantissimo a ringraziare voi che avete letto silenziosamente la storia (quindi senza lasciare recensioni), chi l’ha messa tra le seguite, le preferite, e Raggio Di Luna per averla segnalata alle scelte o tra le scelte non so come si chiama questa sezione. Grazie di cuore. Mi fa piacere sapere vi piacciono le mie storie, il mio stile e che le mie idee, a volte un po’ troppo fuori dal normale, vi piacciano. Un bacione grandissimo a tutti voi che l’avete seguita e, se vi va, trovate nella mia pagina una mia nuova storia.

 

 

Edward era in segreteria dell’ateneo e stava sfogliando dei moduli con sguardo attento e concentrato. Appena terminò di leggere, alzò lo sguardo in direzione di Bella ma lei non lo fece nemmeno iniziare a parlare. Lei sapeva che Edward voleva solo vederla felice, e lei per prima voleva realizzare il suo sogno. Ma non di certo in questo modo. Lo guardò negli occhi.

«Poter studiare qui sarebbe…»

«Sarebbe un sogno, Bella. Il tuo sogno e io voglio solo che tu realizzi. Nulla di più, amore.»

Edward sperava di riuscire a convincere Bella a fargli firmare i moduli per l’iscrizione alla facoltà di lingue straniere. Andarono avanti a discutere per un po’, creando una fila di persone dietro di loro che sbuffava chiedendo a gran voce quando avrebbero smesso di battibeccare. 

Edward affievolì il tono della voce.

«Dimmi solo di sì, Bella.»

«Non lo so, Edward» tentennò nuovamente.

«Sì che lo sai, amore. Tu vuoi diventare traduttrice e io voglio aiutarti a realizzare il tuo sogno. Lascia che firmi l’iscrizione all’università, fallo per me, per te soprattutto.»

«Tu lo sai, io non sto con te per i soldi e non voglio che tu…»

Edward la zittì portando due dita sulle sue labbra; il suo sguardo si fece più intenso e Bella pensò veramente di accettare. «Bella, lo so che non stai con me per i soldi. Lascia che realizzi il tuo sogno?»

Lei tentennò qualche istante, con il cuore che balzava nel petto; poi annuì timidamente. Edward sorrise. «Lo devo prendere come un sì?»

«Riavrai tutti i soldi indietro e ogni esame prenderò il massimo dei voti, e se non dovessi superare…»

«Andrai alla grande, fidati di me.»

«Edward, non fingere di non aver sentito ciò che ti ho appena detto.»

«Prenderai il massimo dei voti ad ogni esame, ho sentito» ripeté lui a mo’ di pappagallo, mentre lo sguardo di Bella non era affatto tranquillo né contento.

«Non mi riferivo a quello. Edward, io ci tengo a ridarti tutti i soldi.»

«Secondo te lo faccio per riavere i soldi indietro? Bella, amore mio…»

Bella lo supplicò nuovamente finché lui non cedette, ma solo per finta. Firmate le carte e parlato con la signora della segreteria, e firmati i moduli dell’iscrizione, uscirono mano nella mano, incrociando James e Victoria, entrare anche loro mano nella mano. L’amica di Bella notò che ella teneva tra le mani un fascicolo con scritto “Columbia University”, e ciò le bastò per capire che si era appena iscritta all’università. Bella notò lo sguardo di Victoria sul fascicolo.

«Eh sì, amica, da oggi sono una studentessa della Columbia.»

James lasciò un bacio sulla tempia di Victoria, poi disse come molto entusiasmo e gioia: «Tra poco lo sarà anche la mia Victoria.»

«E bravo James» commentò Edward, dando all’amico una pacca leggera sulla spalla.

«Come noi stiamo realizzando il nostro sogno, è giusto che anche loro realizzino il loro. Vero, ragazze?» esordì James.

«Sì, vero amore» rispose Victoria.

Era tutto perfetto come nei sogni di Bella e Victoria: entrambe fidanzate con due splendidi ragazzi e iscritte al primo anno di lingue straniere per realizzare il loro più grande sogno: diventare traduttrici. 

***

La casa di Edward e James era diventata anche di Bella e Victoria. Entrambe, infatti, avevano lasciato qualche cambio così da potersi fermare quando volevano. Finito di sparecchiare, si sedettero tutti e quattro a vedere un film sul divano. Edward chiamò Bella da parte, e andarono nella sua stanza da letto. Egli aprì il cassetto del comodino. «Per te» disse, tirando fuori una scatolina. «Spero ti piaccia.»

Bella aprì curiosa la scatolina. «Sarà sicuramente stupendo» disse. 

Tirò fuori una collana con il certificato Tiffany, assieme a un braccialetto, sempre della stessa collezione. La collana e il braccialetto erano elegantemente lavorati in oro bianco, con dettagli arricchiti da pietre preziose e caratterizzati da linee pulite e minimaliste. La collana presentava un pendente delicato e luminoso, mentre il braccialetto era sottile ma elegante, adatto a essere indossato in ogni occasione.

«Ti piacciono? Perché, se non ti piacciono, poss...» 

«Come potrebbero non piacermi? Sono meravigliosi, Edward!» Bella poggiò la scatolina sul letto e lo baciò sulle labbra dolcemente. «Grazie, amore.» Un sorriso spuntò sul volto del ragazzo e anche sul viso di Bella. «Quando li ho visti, ti ho subito pensato.»

«Mi aiuti a indossarli?»

«Certo, dammi.»

Edward l’aiutò a indossarli, dopodiché tornarono in soggiorno. Bella notò che Victoria aveva la stessa collana con lo stesso identico bracciale e capì che Edward e James si erano messi d’accordo. Lei e Victoria si scambiarono uno sguardo complice, mentre James fece l’occhiolino a Edward, il quale ricambiò. Poi, tutti e quattro tornarono a guardare il film.

«Bella, te l'hanno mai detto che sei un uragano?»

Lei volse lo sguardo in direzione di Edward. «Lo sono davvero?»

«Oh, sì che lo sei.»

«Ma cosa vai dicendo, James? Io non sono affatto un uragano» brontolò Victoria, mettendo il broncio.

«Tu una ne pensi e cento ne fai. Hai dimenticato come tu e Bella vi siete trasferite qui? E chi ha cercato di convincere Bella a dire la verità a Edward? Sempre tu. Oppure, vogliamo parlare di quando…»

Victoria lo baciò d’impulso, dimenticandosi della presenza dei loro amici. «Ti amo, ti amo, ti amo, James.»

James, pazzo di lei, approfondì il bacio. «Anch’io ti amo, Victoria.»

Un fischio arrivò nelle loro orecchie, seguito da un colpo di tosse. «Ehm, ragazzi, ci saremmo anche noi» disse Bella.

James e Victoria, imbarazzati, si ricomposero.

«Non so te, James» iniziò a dire Edward, per ricordargli della proposta che volevano fare alle ragazze.

«Cosa, Edward?»

«Ho la sensazione che questa casa sia un po’ vuota. Tu non credi?»

«Sai che ci stavo pensando anch’io?» rispose James.

«Be’, ma allora potremmo…» disse Edward.

«Cosa ne pensate ragazze?» chiese James alle due.

«Riguardo cosa?» domandò Bella.

«Vorremmo che voi veniste a vivere qui» disse James.

Gli occhi delle ragazze brillarono di gioia e un sorriso si diffuse sul loro volto. Si gettarono tra le loro braccia e iniziarono a riempirli di baci ovunque sul viso, soffermandosi poi sulle labbra.

«Mille volte sì, James» disse Victoria, perdendosi nel suo sguardo e nei suoi occhi.

«Sapevo che avresti detto di sì» disse James, baciandola.

«Non potevo rifiutare, amore. Dove abitiamo c’è un bagno solo e ogni mattina facciamo la lotta per decidere chi delle due deve andare per prima» disse Bella in tono scherzoso, lasciando un bacio sulla punta del naso di Edward.

«Bella! Io credevo che…»

«Amore, stavo scherzando. Accetterei di vivere con te anche se abitassi sotto un ponte.»

«Meno male, per un attimo ho creduto che tenessi più al bagno che a me.»

«Ma tu sei e resterai sempre la persona più importante della mia vita, Edward.»

«E tu, sei e sarai sempre il mio uragano, Bella» disse con un sorriso, dandole poi un lungo bacio…

E fu così che… direi di andare con ordine.

Purtroppo, James e Edward non riuscirono a realizzare il loro sogno di aprire uno studio tutto loro. L'idea iniziale era quella di acquistare un attico in centro e trasformarlo in uno studio. Ma il giorno della laurea avvenne un fatto che… Carlisle si avvicinò ai ragazzi con alcune carte in mano. Aveva preso una decisione molto importante per la sua carriera, ma anche per quella di suo figlio e di James, considerato da lui come un secondo figlio.

«Ci ho pensato tanto in questo anno e…» prese un lungo respiro da ciò che stava per dire, poi consegnò i fogli a Edward. «Vorrei cedervi lo studio» disse d’un fiato.

«Papà, ma sei sicuro?»

«Carlisle, ci hai ragionato bene?»

James era stupefatto quanto Edward.

«Basta cause, tribunali e celebrità. Voglio dare spazio ai miei figli» continuò rivolgendosi a James. «Lo sai che per me sei sempre stato come un figlio.»

«Papà, ma…»

«Carlisle, non so proprio cosa dire.»

«Potete dire di sì e firmare le carte» disse Carlisle.

«Prima tu, James?» domandò Edward al suo più caro amico, diventato ora socio in affari.

Due settimane dopo, Edward e James erano già impegnati nella fase di ristrutturazione dello studio, desideravano aggiungere un tocco moderno all'arredamento. Naturalmente, con l'aiuto delle loro splendide fidanzate, che scelsero le segretarie assicurandosi che non fossero troppo “stile Barbie.”

Quanto a Bella e Victoria, si laurearono anche loro a pieni voti, realizzando così il sogno di una vita: diventare traduttrici. Tuttavia, non riuscirono a restituire i soldi ai loro fidanzati, i quali non ne vollero sapere. Abitavano ancora tutti e quattro nella stessa casa?

Edward aveva deciso di lasciare la casa a James e Victoria, comprando un attico vicino allo studio, anche per avere un po’ di privacy con la sua splendida compagna. E Mike? Il ragazzo, oltre ad aver conosciuto l’amore della sua vita durante un seminario, era diventato socio della caffetteria dove prima di essersi laureato lavorava insieme a sua cugina e Victoria. Edward e James avevano rilevato il posto cambiandogli nome: «Caffetteria degli uragani.» Un nome un po’ insolito, ma per loro aveva un grande significato.

Bella e Victoria uscirono dal bagno, avevano una notizia molto importante da dare ai loro rispettivi fidanzati. James e Edward erano seduti sul divano e le stavano aspettando per guardare un film.

«Vi dobbiamo dare una notizia bomba» disse Bella.

«Il presidente degli Stati Uniti vi ha chiesto di tradurre una conferenza?» esclamò James.

«Molto meglio, vero Bella?»

Bella annuì. «Tra nove mesi arriveranno due piccoli uragani.»

Edward balzò in piedi, sicuro di aver capito proprio bene: Bella e Victoria erano incinte. «Dici sul serio? Bella, tu sei…»

«Due piccoli uragani? Victoria che sta succedendo?»

«Succede, amore mio,» Victoria si avvicinò al compagno e gli sorrise dolcemente, poi continuò «che la casa si allargherà e oltre che diventare papà, diventerai anche zio.»

Un sorriso enorme si stampò sul volto di James, che si alzò dal divano e strinse Victoria. «È meraviglioso, Viky. Grazie, amore.»

Edward, l’orecchio teso vicino alla pancia e un sorriso gigantesco sul suo viso, disse dolcemente: «Ciao uragano di papà, lo sai che anche la tua mamma è un uragano?»

Bella rise mentre intrufolava una mano tra i suoi capelli, Edward si alzò e le prese il viso tra le mani a coppa. «Grazie, Bella. Ti amo e ora che diventeremo genitori, ti amo ancora di più e non vi farò mai mancare niente.»

«Lo so, Edward. Anche io ti amo, come amo il nostro piccolo urgano» disse guardandolo amorevolmente negli occhi, poi lo baciò.

Fine. 

   
 
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