Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: Bandida    23/04/2024    0 recensioni
{Storia ambientata due anni dopo l'inizio della prima stagione, senza tenere conto degli eventi della seconda stagione che non vengono considerati canonici.}
Antonella e Giusy hanno da poco iniziato il loro ultimo anno di liceo. La prima è alle prese con il mondo della musica, il lancio della sua carriera e le responsabilità che ne derivano, la seconda vede per il suo futuro soltanto prospettive fumose e ben poche certezze. Accomunate da un senso di solitudine e spaesamento, le due scoprono lentamente di poter trovare l'una nell'altra ciò di cui in fondo hanno bisogno.
Or
La storia d'amore enemies to lovers tra Antonella e Giusy ripercorsa narrando le tappe principali della loro relazione.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Antonella Lamas Bernardi, Josefina Beltrán
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tempo presente

 

Quando Giusy varcò la soglia di casa di Antonella quella sera, il suo primo pensiero fu chiedersi chi diamine glielo stesse facendo fare.

Antonella e i ragazzi avevano terminato da poco la competizione regionale di musical, che si era conclusa con la loro vittoria e un bel trionfo su tutta la linea – Giusy in realtà su questo non aveva mai avuto dubbi. Dopo l'uscita alla casa di riposo il clima alle prove era migliorato nettamente, il gruppo era diventato più unito e affiatato e anche l'esecuzione delle coreografie ne aveva risentito. Giusy li aveva seguiti ogni giorno durante l'ultima settimana prima della gara ed era estremamente orgogliosa di tutti i passi avanti che avevano fatto in così poco tempo, pareva quasi un miracolo. Detestava ammetterlo, ma Antonella era brava in quello che faceva e in fatto di leadership e carisma aveva delle doti naturali, era riuscita a tirare fuori da ogni membro del gruppo tutto il loro potenziale e valorizzarlo al massimo, lasciando tutti a bocca aperta. E così, alla fine, si erano qualificati per le nazionali.

Quel giorno a vedere la gara Giusy aveva visto Caterina, Patty e suo fratello seduti tra il pubblico, ma non erano gli unici ad essersi palesati. A quanto pare la voce del ritorno di Antonella si era sparsa velocemente, era una vera e propria celebrità a quanto pareva, e così alla fine erano venuti anche Pia, Sol, Belen, Fabio, Bruno, Santiago e Alan a fare il tifo per loro. Dopo la gara le avevano subito raggiunte dietro le quinte per congratularsi con loro – non che a Giusy tutto ciò avesse dato fastidio ovviamente, cioè, forse una piccola parte di sé avrebbe preferito restare sola con Antonella e godersi il momento con lei, però in fondo non aveva poi tutta questa importanza. E così tra una chiacchiera e l'altra a Bruno era venuta l'idea di organizzare una rimpatriata e festeggiare tutti assieme la vittoria quella sera, e tutti gli altri gli erano subito venuti dietro, chiamando anche gli altri ex compagni assenti per organizzare una vera e propria festa. Era sabato sera dopotutto, potevano permetterselo. E tutto questo dove? A casa di Antonella, naturalmente! Fabio aveva subito incoraggiato l'idea, spiegando che adesso Bianca viveva con il suo compagno in un appartamento in centro mentre lui stava in una stanza in affitto assieme ad altri ragazzi, motivo per cui a casa loro ci stava solo Antonella.

Giusy, che conosceva a memoria tutte le espressioni facciali della sua ex ragazza, aveva visto per un attimo una breve incertezza a quella proposta, come se ci fosse stato un qualcosa, un pensiero di qualche tipo a trattenerla. Poi però alla fine aveva accettato, e per qualche ragione lo aveva fatto anche Giusy, spinta soprattutto dalle insistenze delle sue amiche e di suo fratello. Per un attimo si era chiesta se forse anche Antonella avrebbe voluto, cioè, magari avrebbe avuto in mente di chiederle di... beh, non aveva alcuna importanza adesso.

Una volta rientrata a casa aveva cenato rapidamente insieme a Nicole, che a sua volta era rincasata da poco dopo aver passato il pomeriggio fuori con amici. Avevano deciso di approfittare della bella giornata primaverile per fare una gita al lago, alla quale in teoria avrebbe dovuto partecipare anche Giusy, se non fosse che aveva rifiutato per accompagnare i ragazzi alla gara insieme ad Antonella. L'atmosfera tra loro era diventata più tesa da quando Giusy aveva ripreso ad andare alle prove, o perlomeno, Giusy si era fatta più distante verso di lei, e sapeva che la sua compagna non era scema e doveva averlo notato, anche se non diceva niente. Probabilmente stava aspettando che fosse lei a parlargliene, e Giusy sapeva che avrebbe dovuto farlo al più presto. Soltanto che adesso, ora come ora non lo sapeva nemmeno lei che cosa dirle.

Il ritorno di Antonella non l'aveva lasciata indifferente, ormai non aveva più senso negarlo, e per quanto Giusy avesse provato a sfuggirle e tenerla lontana, in qualche modo poi tornava sempre da lei. Per questo quando era con la sua ragazza Giusy si sentiva incredibilmente in colpa, in colpa per tutti i momenti che lei e Antonella trascorrevano assieme a scuola, in colpa per le farfalle che sentiva nello stomaco ogni volta che Antonella la guardava o le sorrideva, in colpa perché anche quando non erano assieme Giusy la pensava spesso, praticamente sempre. In colpa perché il desiderio di restare sola con lei ogni giorno si faceva più difficile da reprimere, e la sua voglia di combatterlo diminuiva sempre più. La sola idea di guardare negli occhi Nicole e ammettere tutte queste cose le faceva venire il magone e una voglia incredibile di sprofondare sotto terra, però allo stesso tempo non riusciva a fingere con lei, e così si trincerava dietro un silenzio pieno di sensi di colpa.

Quella sera a cena le cose non erano state tanto diverse. Lei e Nicole si erano raccontate brevemente le rispettive giornate, e quando quest'ultima le aveva proposto di guardare assieme un film sul divano Giusy aveva sentito un brivido correrle lungo la schiena nel dirle che, beh, fondamentalmente sarebbe andata a casa di Antonella. Cioè, non aveva usato quelle parole ovviamente, aveva spiegato che i suoi compagni di classe avevano organizzato una rimpatriata e che Patty e suo fratello l'avevano praticamente costretta ad accettare, e così ormai aveva preso l'impegno – il fatto che fosse a casa di Antonella era soltanto un piccolo dettaglio marginale.

Giusy sapeva benissimo che avrebbe potuto chiedere a Nicole di venire con lei, anzi, forse se fosse stata una brava fidanzata avrebbe dovuto farlo senza pensarci. E invece rimase in silenzio, ancora una volta, e sperò con tutta sé stessa che la sua compagna non dicesse niente, perché se le avesse chiesto di accompagnarla non avrebbe saputo che scusa inventarsi. Nicole però non era mai stata gelosa verso di lei e non era il tipo da auto-invitarsi per cui non aveva detto niente, anzi, al contrario aveva commentato dicendo di essere particolarmente stanca e che da lì a poco sarebbe andata a letto probabilmente. Giusy però lo sapeva che era una bugia, sapeva benissimo che aveva capito la situazione e aveva fatto finta di niente, e questo l'aveva fatta sentire ancora più in colpa, tant'è che ad un certo punto si era anche chiesta se forse non avesse dovuto rinunciare.

Poi però alla fine Patty e suo fratello erano arrivati a prenderla e l'avevano praticamente trascinata in macchina, e adesso eccola là, in procinto di entrare a casa di Antonella con la consapevolezza di essere la peggiore fidanzata di tutta l'America latina.
...

 

La serata procedeva senza intoppi, anzi, tutto filava in modo incredibilmente liscio, persino più liscio di quanto Giusy si era immaginata. Anche Tamara era riuscita a venire alla fine, Giusy e le altre non la vedevano da un bel po' di tempo da quando la sua carriera di attrice e modella era decollata, e così le Popolari al completo si erano riunite. Giusy aveva trascorso circa un'oretta a chiacchierare con loro, aveva sgranocchiato qualche snack – giusto qualche d'uno – e bevuto un paio di bicchieri con le sue compagne – d'accordo, forse un po' più di un paio, ma in fondo che male c'era? Erano tutte adulte adesso. Era felice di rivedere Tamara e ascoltare il resoconto dei suoi viaggi in Europa, le novità sulla sua carriera d'attrice e tutte le chicche sui film che aveva girato, anche perché non capitava spesso che la sua amica si fermasse a Buenos Aires a lungo e così negli anni Giusy e le altre si erano un po' distaccate da lei, purtroppo.

Matias, Alan e gli altri erano passati a salutare e scambiare due chiacchiere di tanto in tanto, e poi c'erano anche Guido e Gonzalo che però Giusy aveva giusto salutato da lontano, loro erano rimasti con Bruno e Fabio e Antonella, Pia e Luciana da un'altra parte della sala, avevano ballato un po' tutti assieme e poi si erano messi a giocare a birra pong – non che Giusy avesse prestato attenzione o altro o avesse segretamente tifato per Antonella da lontano. Beh, dati i trascorsi di Fabio e Tamara e le doppie corna che lui le aveva messo, prima con Emma e poi addirittura con l'ex dalla Spagna, Guadalupe, era normale che Tamara non avesse voglia di avere nulla a che fare con lui, e così Giusy e le altre per solidarietà non potevano certo unirsi a loro, no? E Antonella per tutto quel tempo non era neanche passata a salutarle né altro, era rimasta là a farsi i fatti suoi con i suoi amici o a ballare, e poi erano andati tutti da lei a parlarle in continuazione e Giusy non aveva avuto neanche un attimo per scambiare due chiacchiere o... Beh, meglio così in fondo, no? Lei si faceva i fatti suoi con le Popolari mentre Antonella era quella che si godeva la popolarità – come al liceo in pratica.

E proprio come al liceo, Giusy ne era incredibilmente frustrata.

Almeno adesso sappiamo dare un nome a questa cosa, si chiama gelosia.

Non sono gelosa di Antonella, figurati se mi interessa con chi parla o chi non parla. È solo che non mi sembra giusto che tutte queste persone si intromettano in una cosa nostra mentre lei se ne sta là e mi ignora, potrebbe almeno passare a salutarmi o chiedermi se voglio qualcosa da bere, insomma, è come se neanche esistessi per lei! Non mi sembra giusto.

Per l'appunto, sei gelosa. Se vuoi le sue attenzioni potresti alzarti e andare tu a parlarle, non mi sembra così difficile. Tamara capirà se ci allontaniamo per dieci minuti, no?

Ma nemmeno morta, non sarò certo io a correrle dietro! Se le interessa di me come dice sarà lei a venire da me. Anzi, sai cosa ti dico, da adesso la ignoro anch'io, sarà come se manco esistesse!

In questo caso dovremmo smetterla di fissarla allora, perché se continuiamo a guardarla così sarà un po' difficile dimenticarsi della sua esistenza.

Con un sospiro di rassegnazione, Giusy si alzò in piedi di colpo e disse alle sue amiche che sarebbe andata nella cucina a prendere altri snack e alcolici – gli alcolici per sé stessa, principalmente, ma questo dettaglio lo omise. Aveva bisogno di cambiare stanza e allontanarsi da Antonella, o di lì a poco sarebbe impazzita.

E così, detto fatto si allontanò dal gruppo ed entrò nella cucina vuota, cominciando a radunare alcune delle cose rimaste sul tavolo di quello che avevano portato i ragazzi e a frugare tra i cassetti alla ricerca di bottiglie di alcolici. Poco dopo però sentì un rumore di passi e si accorse così di non essere più sola, qualcuno doveva averla seguita dentro la stanza. In un attimo si girò per scoprire chi fosse, pensando che magari, forse, ad entrare fosse stata proprio – no, niente, era solo Luciana.

“Luciana? Che diavolo ci fai qui?” chiese, aggrottando un sopracciglio.

“Ti do una mano con gli snack, non sapevo fosse vietato,” spiegò l'altra ragazza, avvicinandosi al tavolo. Giusy non ci badò e proseguì invece con la sua ricerca, ma intravide con la coda dell'occhio il ghigno malizioso che si era formato sulle labbra della sua ex compagna di classe e capì che non prometteva nulla di buono.

“Come mai questo muso lungo?” le chiese infatti, poco dopo.

Ecco, per l'appunto. Giusy si strinse nelle spalle e continuò ad evitare il suo sguardo.

“Di che cosa parli?”

“Siamo a una festa Giusy, rilassati un po' una buona volta,” le disse Luciana, avvicinandosi a lei. Poi appoggiò una mano sul bancone della cucina, poco distante da dove Giusy si trovava. “Beh, sempre che non ci sia qualcosa che ti sta dando fastidio ovviamente,” proseguì, con il suo solito tono allusivo ed estremamente irritante.

“In quel caso saresti l'ultima persona a saperlo, fidati,” rispose Giusy, cercando di tagliare corto. Poi, nell'aprire uno dei cassetti in alto riuscì finalmente a trovare una bottiglia di tequila e i suoi occhi si illuminarono. La ragazza la prese e la portò sul tavolo, insieme al resto degli snack che aveva radunato.

Luciana, disgraziatamente, la seguì in ogni suo movimento. Evidentemente si stava annoiando da morire per decidere di importunarla a tal punto. Possibile che non avesse davvero nulla di meglio da fare quella sera che accettare l'invito a quella stupida festa?!

“Vediamo se indovino allora,” proseguì a torturarla. “Secondo me ti dà fastidio che Guido e Gonzalo ti hanno ignorato di brutto stasera. Ho indovinato, vero? Scommetto che brucia non essere più al centro dei loro pensieri,” la provocò, inclinando la testa di lato.

Giusy fece un respiro profondo e impose a sé stessa di rimanere calma. Non le era chiaro il motivo per il quale Luciana stesse facendo tutto ciò, ma era più che ovvio che ci si fosse messa proprio d'impegno per farla incazzare, ragion per cui Giusy non doveva assolutamente cedere – specialmente durante una serata in cui era già leggermente alterata di suo.

“Pensa quello che vuoi Luciana, sul serio, non mi interessa,” rispose, scrollando le spalle.

Radunano gli snack e reggendo saldamente la bottiglia di tequila nella mano destra, Giusy si accinse a lasciare la stanza – e ovviamente Luciana la bloccò piazzandosi proprio di fronte alla porta. Ugh, santa pazienza, perché tutte a lei!

“Non cercare di mentire Giusy, guarda che l'ho visto benissimo che non hai fatto altro che fissarci per tutto questo tempo,” le disse, con un sorrisetto. “Allora, chi dei due stavi guardando, Guido o Gonzalo? O forse adesso che siamo cresciute vorresti stare con entrambi? A me puoi dirlo, guarda che non ti giudico.”

Giusy si sentì ribollire il sangue nelle vene. Quella sottospecie di vipera stava esagerando, persino per i suoi standard! Vinta dal suo fastidio e sentendosi in un certo senso esposta per essere stata “scoperta” a fissarli, la ragazza appoggiò gli snack sul ripiano della cucina e sbatté il fondo della bottiglia con furore. Poi si girò verso Luciana e la fulminò con lo sguardo

“Nessuno dei due Luciana, ora chiudi quella bocca o ti tiro un ceffone!” le ordinò, alzando la voce pur senza volerlo.

“Nervosetta, eh?” la prese in giro l'altra, squadrandola dall'alto in basso. Giusy aveva una voglia matta di cancellarle quel ghigno beffardo dalla faccia a suon di schiaffi, ma purtroppo non le era concesso. Non in quel momento perlomeno. “D'accordo allora magari mi sarò sbagliata, magari invece stavi fissando Pia o Antonella, chissà,” continuò, scrollando le spalle.

Nel sentire il nome di Antonella, Giusy perse anche l'ultimo briciolo di lucidità che le era rimasto.

Sì perché, se fosse rimasta lucida, Giusy lo avrebbe capito subito che Luciana era ironica, che aveva citato apposta un esempio improbabile per deriderla e prenderla in giro. Invece, purtroppo, non lo capì. Registrò a malapena il nome di Antonella e quello fu abbastanza per mandare in tilt il suo già precario equilibrio emotivo, e così le rispose di conseguenza.

“Antonella?! Che cosa vuoi che mi interessi di Antonella,” replicò, distogliendo lo sguardo, “è libera di parlare con chi vuole per quanto mi riguarda, figurati se mi importa o se ci ho fatto caso...” farfugliò, con il cuore che batteva a mille. Luciana non rispose subito, per qualche istante rimase in silenzio a fissare Giusy con un'espressione confusa, come se stesse cercando di attribuire un senso a quelle parole sconnesse. Poi, gradualmente, un sorrisetto cominciò a formarsi sulle sue labbra. Aveva capito tutto.

Merda.

Fu così che la ragazza afferrò la bottiglia di tequila e marciò fuori dalla stanza, lasciandosi dietro una Giusy in preda ai dubbi e l'agitazione.

“Luciana!” gridò invano, nel tentativo di fermarla. “Luciana, torna subito qua!”

Ma Luciana la ignorò beatamente e si fece largo nel salotto, anzi, andò a parlare proprio con Antonella!

Ci mancava solo questa, tu guarda che situazione.

Giusy la seguì a ruota portando con sé gli snack in maniera goffa, e proprio mentre si avvicinò al tavolo per posarli Patty la raggiunse con un sorriso.

“Giusy, arrivi proprio al momento giusto, Luciana ci ha chiesto di giocare al gioco del 'Non ho mai', vieni anche tu sarà divertente,” e così dicendo la trascinò per un braccio verso il cerchio che si stava creando in prossimità del divano.

“Veramente non mi sembra un'idea molto saggia Patty,” tentò di opporsi Giusy, mentre con riluttanza seguiva l'amica. Luciana stava sicuramente architettando qualcosa, molto probabilmente qualche maniera meschina per metterla in imbarazzo di fronte a tutti, come faceva Patty ad essere sempre così ingenua?!

“Eddai Giusy, rilassati un po',” disse Sol, sedendosi a terra mentre Patty tirava Giusy giù con sé.

La ragazza sbuffò e incrociò le braccia al petto. Bruno nel frattempo distribuiva i bicchieri di tequila, mentre Fabio li riempiva attingendo dalla bottiglia che aveva portato Luciana – a chi doveva guidare fu dato succo di frutta, naturalmente. Giusy prese il suo bicchiere e lo avvicinò a sé, osservando con aria di rassegnazione la situazione creata che sembrava non promettere nulla di buono.

“Allora, siccome il gioco l'ho proposto io il primo turno è il mio,” disse Luciana, osservando Giusy con aria maliziosa. Quest'ultima chiuse le mani a pugno e la ignorò guardando altrove, mentre dentro di sé si agitava. Qualcosa le diceva che sarebbe stata la prima ad essere presa di mira. E infatti...

“Non ho mai dormito nella camera da letto di Antonella,” disse, inclinando la testa di lato.

Giusy si girò verso di lei e vide che Luciana continuava ad osservarla, e dovette trattenere l'istinto di alzarsi e tirarle un ceffone – o farle il dito medio. Nel frattempo, Pia, Caterina, Antonella, Fabio e Patty bevvero un sorso dei loro drink, e Giusy, seppur con riluttanza, fece lo stesso, sperando di vivo cuore che nessuno notasse il rossore sulle sue guance.

“È un modo per dire che avresti voluto, Luciana?” la prese in giro Antonella, facendo scoppiare tutto il gruppo in una fragorosa risata.

“Non sei il mio tipo, non preoccuparti,” le rispose a tono l'altra, alzando gli occhi al cielo.

Fortunatamente quel piccolo battibecco aveva catturato l'attenzione del gruppo e così per fortuna Giusy riuscì a scamparsela senza troppe domande. Poi fu il turno di Pia, seduta accanto a Luciana.

“Non ho mai ballato in prima fila durante una gara di musical,” disse, facendo bere sostanzialmente Patty, Matias, Antonella e pochi altri eletti.

“Qualcuno serba del rancore,” scherzò Alan, facendo ridacchiare i ragazzi lì attorno.

“È un dato di fatto,” replicò Pia, stringendosi nelle spalle.

“Tocca a me adesso!” prese la parola Caterina, con un sorriso. “Vediamo un po'... Non ho mai baciato un membro delle divine.”

Mentre un coro di voci si levava dal gruppo, la maggior parte delle persone bevve dal proprio bicchiere – beh, fatta eccezione per Sol, Belen, Patty, Santiago e Fabio. Giusy guardò tentennante il proprio, incerta sul da farsi, mentre una scarica di adrenalina le percorreva la schiena. Le immagini di tutti i baci che si era scambiata con la leader delle divine presto affollarono la sua mente e si sentì arrossire vividamente. Beh, non erano certo ricordi spiacevoli.

“E tu perché non bevi, Giusy?” domandò Luciana, ancora una volta in tono provocatorio.

Giusy si sentì morire. Poi, per fortuna, Tamara accorse in suo aiuto.

“Guarda che ha ragione, se ben ricordo Guido faceva parte delle divine. È passato così tanto tempo che a volte faccio confusione anch'io,” le disse con disinvoltura.

“Hai ragione, infatti stavo pensando proprio a questo,” rispose Giusy, portandosi il bicchiere alle labbra per bere un altro sorso di tequila. Sinceramente lei se n'era completamente dimenticata.

Il turno dopo fu quello di Antonella, e Giusy, assieme a tutti gli altri, si voltò verso di lei e la osservò con trepidazione. C'erano ben poche cose che qualcuno come lei poteva dire di non aver mai fatto, per cui Giusy si domandò che cosa potesse mai venirle in mente – forse in un certo senso ne era anche curiosa.

Fu così che prese la parola.

“Non ho mai detto 'ti amo' senza esserne convinta al cento per cento,” disse, guardando Giusy dritto negli occhi.

Mentre un coro di voci e applausi si levava dal gruppo, Giusy continuò a fissarla con le labbra socchiuse. Lo sguardo di Antonella la penetrò da parte a parte come un colpo di fulmine, come una scheggia che si infilava in un pezzo di vetro fino ad infrangerlo completamente. Quelle parole erano per lei, non potevano essere per nessun altro se non per lei, Giusy ne era certa. Non poteva dire con certezza se Antonella fosse ancora innamorata di lei o meno, ma sapeva che non avrebbe scelto di esporsi in quel modo senza una buona ragione.

Giusy guardò il bicchiere davanti a sé e le sembrò pesante una decina di tonnellate. Bere o non bere? Poteva davvero dire di amare la sua ragazza se bastavano due paroline da parte di Antonella a mandarla in confusione totale? Presa dai sensi di colpa, Giusy bevette un altro sorso.

Piano piano cominciava a girarle la testa.

“Non ho mai rotto gli occhiali a nessuno,” disse poi Fabio, distogliendo Giusy dal torpore dei suoi pensieri. Tutto il gruppo scoppiò in una risata, e Giusy abbozzò un sorriso. “Questa è per te sorellina,” aggiunse, indicando con l'indice Antonella che stava bevendo per l'ennesima volta.

“Non capisco perché ce l'abbiate tutti con me questa sera,” protestò quest'ultima, “ma sappiate che mi vendicherò.”

“Bene, ora tocca a me,” si inserì Matias. “Non ho mai dimenticato il compleanno della mia ragazza,” constatò con orgoglio.

Giusy si guardò attorno, ma nessuno prese in mano il bicchiere per bere. Pia e Luciana scherzarono sul fatto che i ragazzi là dentro non erano certo dei fidanzati modello, e tra le risate e dopo un po' di sollecitazioni – e recriminazioni – alla fine Fabio e Gonzalo furono gli unici due a bere un sorso.

“Non ho mai tenuto segreta una relazione,” Patty disse con orgoglio, causando un malcontento generale nel gruppo mentre lei se la rideva sotto i baffi.

Giusy questa volta mandò giù un sorso senza pensarci, così come la stragrande maggioranza dei presenti, Antonella inclusa. Se non altro per la legge dei grandi numeri nessuno fece particolarmente caso a loro due.

Giunto finalmente il suo turno, Giusy non aveva alcun dubbio su chi dovesse essere il suo bersaglio.

“Non ho mai avuto una cotta per un insegnante,” disse con gioia, osservando Luciana con lo stesso ghigno beffardo che lei tante volte le aveva rivolto. La storia di Barcaroli se la ricordavano tutti molto bene del resto, e così la ragazza alzò gli occhi al cielo e si portò il bicchiere alle labbra, per la gioia di Giusy.

“Andiamo avanti per favore,” sentenziò in tono acido.

Era quindi il turno di Tamara, seduta accanto a Giusy.

“Non ho mai tradito la persona con cui stavo,” disse secca.

Tutti si voltarono inevitabilmente verso Fabio, che con un gran sospiro mandò giù un sorso tra vocine e commenti vari. Giusy si voltò invece verso Antonella, che proprio come lei era rimasta ferma. Le due si scambiarono una rapida occhiata, poi Giusy si voltò dall'altra parte.

“Non ho mai visitato New York,” disse poi Belen. “Anche se mi piacerebbe molto.”

Antonella e Matias furono tra i pochi a cui toccò bere, mentre Giusy pensava tra sé e sé che le sarebbe piaciuto organizzare un viaggio. Chissà, forse un giorno...

Il gioco proseguì quindi con Sol.

“Non ho mai baciato una ragazza,” affermò, dopo un attimo di indecisione.

Tutti i ragazzi presenti corsero subito a bere, mentre Giusy arrossì e si sentì leggermente in imbarazzo. Nonostante questo, mandò giù l'ennesimo sorso di tequila, consapevole del fatto che in fondo lo sapevano tutti da tempo che lei era bisessuale e che aveva avuto svariate relazioni e frequentazioni con altre ragazze nel corso degli anni. Soltanto che quasi nessuno conosceva la più importante. Con la coda dell'occhio vide poi che anche Antonella stava bevendo, e anche... Luciana?!

“Che c'è?! È capitato anche a me qualche volta, non c'è nulla di male,” si difese quest'ultima, probabilmente in risposta alle occhiate stranite rivolte a lei tra le quali anche quella di Giusy.

“Non ho mai baciato un ragazzo,” disse a quel punto Santiago, seduto accanto a Sol.

Questa volta furono le ragazze a prendere in mano il proprio bicchiere per bere, e Giusy stava cominciando a sentire la testa sempre più leggera mentre il sapore dolce della tequila le riempiva la bocca e la gola. Forse, tutto sommato, rilassarsi un po' avrebbe potuto farle bene, specialmente vista la settimana che...

Aspetta un attimo, sbaglio o anche Guido e Gonzalo stanno bevendo?!

Giusy osservò i due seduti l'uno accanto all'altro con occhi sgranati. No, non si era sbagliata affatto, quei due stavano bevendo eccome! Cioè, non che ci fosse nulla di male, per carità, però a giudicare dalle occhiate che si stavano scambiando e i loro sorrisi nervosi l'imbarazzo era a dir poco palese, e poi anche Bruno li stava osservando mentre sorrideva, come se stesse cercando in tutti i modi di trattenersi dal scoppiare a ridere. Giusy in quel momento ebbe uno strano presentimento.

Non sarà che...?

“Allora, glielo dici tu o glielo dico io?” disse Gonzalo, rompendo il silenzio di tomba venuto a crearsi.

“Prego, a te l'onore,” replicò Guido, osservando prima Gonzalo e poi il resto del gruppo.

“Beh ecco la farò breve, io e Guido adesso ci stiamo frequentando.”

Il breve silenzio che seguì quella confessione si trasformò presto in un boato di applausi e commenti. Giusy invece si voltò verso Antonella e la guardò in silenzio, e vide Antonella fare lo stesso. In quel momento, nonostante lo stupore e le mille perplessità, il suo primo pensiero fu che in circostanze diverse avrebbero potuto tranquillamente esserci loro in quella posizione.

“Come sarebbe a dire ci stiamo frequentando?! Veramente sono tre anni che stiamo assieme,” puntualizzò Guido, dando a Gonzalo una lieve spinta in segno di protesta mentre l'altro ridacchiava.

Nel guardarli così sereni, Giusy provò quasi un pizzico d'invidia. A quanto pareva lei e Guido avevano molte più cose in comune di quanto immaginasse.

“Tocca a me adesso!” prese la parola Bruno nel bel mezzo del brusio, prendendo in mano la bottiglia per riempire il bicchiere di suo fratello. “Non ho mai baciato una persona con cui ho fatto a botte,” disse scherzando, costringendo Guido e Gonzalo a bere tra le proteste.

Giusy si sentì avvampare. Ancora una volta esitò, mentre percepiva su di sé le occhiate di suo fratello e di Patty. Poi, con la coda dell'occhio, vide Antonella che afferrò la bottiglia, si riempì il bicchiere rimasto quasi vuoto e mandò giù un sorso con decisione.

Forse fu l'effetto della tequila a farle prendere quella decisione, o forse il fatto che Giusy era semplicemente stanca di continuare a nascondersi. Così, seguendo l'istinto, si portò il bicchiere alle labbra e mandò giù quel che rimaneva fino a svuotarlo.

Proprio come prima, si venne a creare tra il gruppo un silenzio quasi tombale. A turno le persone attorno a loro fissavano un po' Giusy e un po' Antonella, prima con aria confusa e quasi curiosa, poi con crescente consapevolezza. Di fronte a sé, Giusy vide sul viso di Luciana quello che somigliava parecchio ad un ghigno trionfante, come se le stesse in qualche modo dicendo “ecco vedi te l'ho fatta, ho vinto io”, e dovette fare appello a tutta la sua forza per impedirsi di mostrarle il dito medio.

“Cioè, tu e mia sorella...?!” Fabio commentò con occhi sgranati, mentre con le mani indicava prima l'una e poi l'altra ragazza.

“Adesso sì che si spiegano tante cose,” intervenne Pia subito dopo, fissando Antonella con la bocca aperta.

Giusy si sentì arrossire fino alla punta dei capelli e iniziò ad avvertire una sensazione opprimente all'interno del petto che pareva volerla schiacciare. Le voci attorno a lei divennero confuse fino al punto in cui non riuscì più a distinguerle, e così di scatto, di punto in bianco si alzò alla ricerca di una via di fuga.

“Ho bisogno di un po' d'aria,” disse, e poco dopo sparì avviandosi verso il cortile.

 

Nota dell'autrice:

Naturalmente tutta la parte su Guido e Gonzalo verrà approfondita nel prossimo capitolo 👀👀
plus Luciana bisessuale è un altro dei miei headcanon 😂
Grazie ancora a chi sta seguendo la storia e mostra il proprio supporto, lo apprezzo sempre molto 🥰

   
 
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