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Autore: Dragon mother    29/04/2024    1 recensioni
[Twilight]Edward e Isabella si amano alla follia ed hanno un bambino, Antony. Edward è un pilota dell'aeronautica statunitense, mentre Isabella si occupa della loro fattoria nel Tennesse. Sono felici e contenti ma si sa che la vita può riservare brutte sorprese..
Genere: Fluff, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Emmett Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: AU, Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buonasera ragazze e bentrovate.
Edward e Bella sono sempre più uniti ed innamorati e sembra davvero che niente possa più dividerli per il resto della loro vita.
In questo capitolo avremo un lieto fine anche per un’altra coppia della storia.. curiose di saperne di più?
Allora correte a leggere!!
Un bacione grande e buona lettura.
 
 
 
Bella
 
 
Una delle nostre rimpatriate domenicali con tutta la famiglia Cullen al completo.
 
Emmett e Rosalie avevano insistito tanto per questo pranzo, organizzato a casa nostra, data la mia pancia piuttosto lievitata.
 
Eravamo felici di averli tutti intorno a noi.
 
“Mamma, come al solito ti sei superata.
Grazie per averci deliziato anche oggi con i tuoi manicaretti.
Da domani giuro dovrò stare a dieta altrimenti saranno guai” borbotta Emmett spostando lo sguardo su Rosalie.
 
E’ stranamente di buon umore e decisamente spiritoso oggi il mio cognato orso.
 
E Rosalie gli sorride amorevole, senza rimproverarlo per le sue battute, per tutta la durata del pranzo.
 
Sono diversi tra di loro, spero con tutto il cuore che abbiano risolto i problemi di coppia ma a vederli così credo proprio che qualcosa sia cambiato.
 
“Ti ringrazio Emmett, ho cercato di preparare tutti i vostri piatti preferiti e fortunatamente avete gusti simili.
Prendo il dolce, caro puoi aiutarmi con il vino?”
Si rivolge a Carlisle che non perde tempo e segue Esme in cucina per darle una mano.
 
Poco dopo mia suocera mette in tavola la sua famosa cheesecake ai lamponi.
 
Gli occhi di tutti sono sul dolce, con Antony che si allunga sul tavolo per raggiungerla e Reneesme che nonostante non abbia la minima idea di che cosa sia, allunga le manine verso la torta e le batte con vigore.
 
“La cheesecake di mamma è sempre la cheesecake di mamma” esclama Alice abbracciando e baciando sua madre.
 
Esme inizia a tagliare il dessert e a metterlo nei piattini per distribuirlo.
 
Nel mentre Carlisle passa con  la bottiglia di bollicine per servirlo.
 
Ovviamente salta me e il bicchiere di Antony, per noi solo spremuta d’arancia.
 
Ma quando arriva a Rosalie, anche lei non si fa versare il vino.
 
Gli occhi di tutti scattano verso di lei.
 
Rosalie ed Emmett si scambiano uno sguardo prima che lui dica
“Ok, volevamo farvi una sorpresa come si deve e fino ad ora l’avevamo scampata ma non avevamo pensato al vino per il brindisi” prende fiato e intreccia una mano con quella di Rosalie, mentre lei si accarezza la pancia ancora piatta.
 
“Rosalie ed io aspettiamo un bambino!” esclama sorridente.
 
Un boato esplode nella mia sala all’udire quella notizia tanto attesa quanto inaspettata.
 
“Si odono frasi del tipo -Adesso tocca a te sorellina!-  oppure -Jasper quando farai tombola?-
 
E non si perde l’occasione per ridere e gioire di una notizia così importante.
 
“Vieni qui!” Edward si lancia sul fratello e nonostante Emmett sia più robusto di Edward, adesso mi sembra così piccolo.
 
Cerco di alzarmi per raggiungere Rosalie ma lei mi precede.
Mi abbraccia e insieme scoppiamo a piangere.
 
“Ti ringrazio Bella, per tutto, sei stata sempre comprensiva con me ma hai anche saputo spronarmi e darmi coraggio. Grazie” ci stringiamo ancora per un po’ prima che lei venga reclamata dal resto della famiglia.
 
Il pomeriggio prosegue con qualche bicchierino di troppo da parte degli uomini di casa mentre noi donne ed Antony, parliamo di bambini, battesimi e tutto ciò che riguarda una vita in arrivo.
 
I miei ricordi volano per un attimo al battesimo di Reneesme, qualche giorno dopo l’aver detto ad Edward di essere nuovamente incinta.
 
L’avevo vestita con il vestitino di pizzo bianco, quello che mia madre aveva fatto confezionare apposta per il mio battesimo.
 
Avvolta in quella stoffa bianca, con una graziosa cuffia in testa sembrava una nuvoletta, era un angioletto.
Avevo aggiunto solo qualche dettaglio rosa, come le scarpine e un fiocco intorno alla vita.
 
“Bella, Bella” ritorno al presente, sentendomi toccare un braccio.
“Noi andiamo, sono un po’ stanca” mi avverte Rosalie.
“Oh sì ma certo.
Mi raccomando, non facciamo passare più così tanto tempo per un pranzo tutti insieme”.
 
Avere di nuovo la casa vuota e silenziosa è strano, anche se a quest’ora della giornata, sdraiarmi sul divano è sempre piacevole.
 
Sono davvero contenta per quei due.
Non mi avevano fatto una bella impressione i discorsi di Rosalie prima e il comportamento di Emmett dopo, erano piuttosto in crisi ma fortunatamente sono riusciti a ritrovare un equilibrio e che equilibrio!
 
“Hai bisogno di qualcosa amore?” Edward mi trova così, immersa nei miei pensieri, con Reneesme addormentata fra le mie braccia ed Antony accanto a me che la raggiungerà fra poco.
“No amore ti ringrazio” gli sorrido, poi mi viene un’idea.
“Anzi sì, una cosa la vorrei”
“Tutto per il mio amore” si avvicina per sentire la mia richiesta.
“Vorrei te, qui sul divano con noi”
In tutta risposta, si siede vicino a me prendendo tra le braccia Antony.
Trascorriamo così quel che resta della serata, prima di riposare ognuno nel suo letto.
 
Mi sveglio di soprassalto.
 
C’è qualcosa che non va.
 
Una, due fitte alla pancia che quasi non mi fanno respirare.
 
Allungo la mano per svegliare Edward.
 
“Edward, Edward” lo chiamo sperando che mi senta.
“Bella, che succede?” mi domanda, la voce chiaramente impastata dal sonno.
“C’è..c’è qualcosa che non va.. il bambino.. ho dei dolori”
 
In un attimo accende la luce e si mette a sedere sul letto.
“Da quanto vanno avanti?
No non importa, vieni, ti aiuto ad infilare la vestaglia” mi dice facendo il giro del letto.
“Ti porto in ospedale” il tono è deciso ma carico di apprensione.
“Chiamo Emmett, riuscirà ad essere qui in cinque minuti” afferra il telefono e in un attimo chiude la chiamata.
 
Mi aiuta a vestirmi e a infilarmi un paio di scarpe.
 
Emmett arriva subito e ci dice di non preoccuparci dei bambini.
 
Non esistono stop o semafori rossi mentre Edward corre sulla strada verso l’ospedale.
 
Le fitte continuano ma non sono più così forti come prima.
 
“Come stai amore, siamo quasi arrivati” borbotta spostando per un attimo lo sguardo sul mio viso.
“Abbastanza bene” cerco di rassicurare entrambi anche se ho un po’ paura.
 
Entriamo al pronto soccorso e subito ci accolgono con una sedia a rotelle per Bella.
 
“Qual è l’emergenza signora?” domanda l’infermiera.
Edward risponde al mio posto spiegando dettagliatamente tutto e subito vengo spostata in una stanza, su di un lettino.
 
Edward è costretto a rimanere fuori durante tutti gli esami.
 
Ho perso il conto di quanto tempo è passato dal mio ingresso in ospedale, tuttavia le fitte si sono calmate ed anche un po’ la mia paura.
 
I volti delle infermiere, della ginecologa e quella dei dottori che mi girano attorno sembrano rilassati, portando anche la sottoscritta alla calma.
 
“Va bene, allora facciamo un’altra ecografia tra mezz’ora e poi la portiamo su in reparto” esclama la ginecologa osservando la mia cartella.
 
Mette alcune firme e poi si rivolge a me.
 
In reparto?
Mi vogliono ricoverare?
 
I miei pensieri viaggiano in attesa di sapere qualcosa di più.
 
“Signora Cullen, dagli esami non sono emerse complicazioni, stia tranquilla, tuttavia voglio tenerla in osservazione per una notte” mi dice dando un’altra occhiata alla mia cartella.
 
E’ tutto a posto, il bambino sta bene, mi ripeto come un mantra.
 
“Ma quindi a cosa sono dovuti quei dolori?” domando poi, cercando di capirne il motivo.
“E’ normale avvertire questo tipo di disagio muscolare durante la gravidanza, indipendentemente dal trimestre.
E’ dovuto alla crescita del feto ma non c’è motivo di preoccuparsi” mi spiega la dottoressa.
 
“Grazie al cielo, quando mi sono svegliata a causa di quei dolori, ho temuto il peggio.
Grazie dottoressa, è stata gentilissima”
“Si figuri signora Cullen, è il mio lavoro.
Ora faccio entrare suo marito che sarà sicuramente impaziente di avere notizie, così può spiegargli tutto con calma.
Nel caso aveste altre domande, fatemi chiamare e sarò subito da voi” mi saluta con un sorriso ed apre la porta per far entrare Edward.
 
Un Edward decisamente più rilassato ma in pessimo stato fa capolino dalla porta.
“Ehi amore, la dottoressa ha detto che posso entrare, come ti senti?”
“Ora che so che il bambino sta bene, molto meglio”
“Mi hai fatto prendere un bello spavento.
Ho avvisato a casa precisando che è stato un falso allarme, a fatica sono riuscito ad evitare che si precipitassero tutti qui”
Sorrido piacevolmente commossa dall’affetto che tutti loro hanno per me.
 
“Hai fatto bene, è inutile venire qui, devo restare in osservazione per la notte ma non ci sono pericoli”
“Chiederò se posso restare qui con te, quella poltrona sembra abbastanza comoda” dice indicando una grande poltrona nell’angolo.
 
Sorrido al pensiero di Edward che si sacrifica per me passando la notte là sopra, svegliandosi poi domattina con un gran mal di schiena.
 
“Io ti direi di andare a casa ma so che farai di testa tua quindi, vai pure a chiedere all’infermiera se asseconda il tuo piano” trattengo una risatina mentre il mio bel marito con aria di sfida si dirige verso la porta.
“Aspetta e vedrai” borbotta sogghignando.
 
Edward torna quindici minuti più tardi, con un gran sorriso sulle labbra e un’enorme tazza di caffè in mano.
“Sembra che qualcuno ce l’abbia fatta” domando anche se la mia è più un’affermazione.
“Oh, non sai quanti piaceri ho dovuto impegnare affinchè possa restare qui con mia moglie per quel che resta della notte” borbotta ammiccante.
“Oh, non posso neanche immaginare” esclamo quasi scoppiando a ridere.
 
Edward si avvicina e mi sfiora le labbra per un bacio.
“Per te farei di tutto” e un altro bacio.
 
La notte trascorre tranquilla.
Al mio risveglio, Edward è letteralmente spalmato su quella poltrona, in una posizione innaturale.. non oso pensare a quando dovrà alzarsi in piedi.
 
Come se avesse sentito il mio sguardo su di lui, apre gli occhi e tutto ciò che posso vederci dentro è amore per me.
 
“Buongiorno amore, come ti senti stamattina?” mi chiede stiracchiandosi in ogni direzione.
“Meglio grazie.
Fra poco dovrebbe passare la dottoressa per la visita, spero mi dica che posso andare a casa presto” borbotto mettendomi a sedere sul letto.
“E tu?
Sei stato comodo lì sopra?” domando trattenendo a stento una risatina.
“Ho fatto di peggio, vorrà dire che mi sono guadagnato un bel massaggio da mia moglie” mi strizza l’occhio.
 
“Che gran approfittatore che sei!” lo rimbecco schiaffeggiandogli un braccio.
 
Poco dopo, con la visita della ginecologa, appurato che non ci sono motivi per trattenermi oltre, mi vengono firmati i fogli per le dimissioni e posso finalmente tornare a casa.
 
A casa dove mi aspettano Antony impaziente di correre tra le mie braccia, Reneesme di avere la sua serie di coccole e tutta la mia famiglia al completo.
 
“Cara, ci hai fatti spaventare da morire, siamo così felici che sia andato tutto bene” Esme mi abbraccia e mi lascia un bacio sulla guancia.
“Bella, non ero di turno stanotte ma sarei corso da te senza pensarci due volte se solo qualcuno me lo avesse permesso” guarda verso Edward il quale fa spallucce.
“Ti ringrazio Carlisle, vi ringrazio tutti ma conoscete Edward, non appena ha saputo che non vi erano problemi, l’allarme è rientrato.
In piena modalità soldato”.
 
Sollevo le risate di tutti, guadagnandomi un pizzicotto bonario da parte di mio marito.
“Ah, i mariti premurosi e apprensivi non vanno più di moda” esclama lui teatrale.
“I mariti forse no ma gli istruttori a quanto pare sì” sussurro per farmi sentire solo da lui.
 
La mia voleva essere una frecciatina rivolta solo a lui ma a quanto pare, orecchie indiscrete hanno intercettato il messaggio.
“Wo wo wo e questo cosa vorrebbe dire?”
La curiosità di Emmett si accende come una lampadina, inchiodando tutti gli occhi su Edward.
 
Uno sguardo di scuse compare sul mio viso ma ormai il danno è fatto.
 
Così passiamo un po’ di tempo raccontando per filo e per segno il comportamento della sua allieva.
Qualche risata ma anche alcuni sguardi un po’ preoccupati si mischiano.
Alla fine però una bella risata ci unisce tutti.
 
Li invito a restare per una pizza e nessuno rifiuta l’occasione di stare insieme e godere degli affetti reciproci.
 
Giochiamo a tombola e poi a qualche altro gioco in scatola, passiamo l’ennesima serata a ridere, raccontandoci aneddoti divertenti e mai scontati sulle nostre vite, ringraziando e gioendo per ciò che essa stessa ci ha donato.
   
 
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