Film > Captain America
Segui la storia  |       
Autore: Barby_Ettelenie_91    03/06/2024    1 recensioni
Raccolta scritta per la challenge May I write del gruppo Facebook Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom
 
Momenti di vita insieme tra Steve e Bucky, ambientati a partire da prima che Steve assumesse il siero del supersoldato
 
1. Al Luna Park
2. Hold my Hand
3. 4 Luglio
4. I love you
5. Telefono
6. All'accampamento
7. Fotografie
8. Perché l'ho fatto?
9. C'è ancora speranza
10. Mi mancherai
11. Quanti anni mi dai?
12. Il giorno è finalmente arrivato
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, James ’Bucky’ Barnes, Steve Rogers
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
HTML Editor - Full Version

Mi mancherai

Questa storia partecipa alla challenge #MayIwrite del gruppo Facebook Non solo Sherlock – gruppo eventi multifandom

Prompt: Non rispondere – La forma del male – Immagine

 

 

Dopo il tremendo scontro avuto con Tony, Steve aveva soccorso Bucky, nuovamente mutilato al braccio, e come lui pieno di lividi e tagli.

In quel momento non gliene importava più niente degli Avengers, di Zemo, dello scudo che non si meritava o degli accordi di Sokovia, voleva solo che il ragazzo che amava potesse tornare a stare bene come un tempo.

Non sapeva esattamente come fare, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.

L’aiuto giunse poco dopo in modo del tutto insperato. Re T’Challa, nella sua enorme benevolenza, si offrì di ospitare Bucky nel suo Paese per farlo curare. Aveva capito che anche lui era una vittima in tutta quella brutta storia e meritava una seconda possibilità.

 

*

 

Arrivati in Wakanda, in un centro specializzato, un medico visitò accuratamente Bucky, sotto lo sguardo molto preoccupato di Steve, e quello più tranquillo del sovrano, che si tenevano a debita distanza.

“Le escoriazioni e i lividi sono quasi del tutto guariti, mentre sarà necessario un delicato intervento per la rimozione di quello che resta della protesi al braccio, per poi poter procedere all’installazione di una nuova.” Sentenziò il dottore alla fine, rivolto a tutti i presenti, che nel frattempo si erano riuniti.

“E … il resto?” chiese Bucky indicando con un cenno la testa.

“All’apparenza non ci sono danni neurologici, ma bisognerebbe fare altri controlli più approfonditi.”

Tutti rimasero allibiti dalla risposta.

“Ma dottore! Il mio r… voglio dire, il mio amico qui presente, ha subito manipolazioni al cervello dagli anni Cinquanta, com’è possibile che non abbia niente?!”

“Signor Rogers non so cosa dire, al momento questa è la diagnosi.”

“Ma voi dovete aiutarmi! Non avete idea di quello che mi hanno fatto… erano riusciti ad annullare completamente la mia volontà utilizzando un codice segreto, bastava che pronunciassero alcune parole a voce alta e io diventato una marionetta nelle loro mani! Ho fatto cose a dir poco raccapriccianti senza che potessi oppormi ai loro ordini! Se non mi aiutate potrebbe succedere di nuovo… potrei uccidere di nuovo… sono una bomba a orologeria sempre sul punto di esplodere!”

Steve gli afferrò la mano rimasta per cercare di tranquillizzarlo, così Bucky smise di agitarsi e sospirò sconfortato.

La situazione non era affatto semplice, se nemmeno in Wakanda con le loro tecnologie avanzate potevano aiutarlo, chi altri avrebbe potuto farlo?

Re T’Challa osservò i loro sguardi demoralizzati. Si era offerto di aiutarli e si sarebbe impegnato per farlo in qualunque modo.

“Beh, una soluzione temporanea mentre cerchiamo una cura definitiva al tuo problema ci sarebbe.” Disse lentamente mentre Bucky lo guardava interrogativo e preoccupato.

“Si potrebbe di nuovo congelarti.”

Steve rimase sconvolto al solo pensiero, mentre la faccia di Bucky non fece trapelare alcuna emozione.

“Non fraintendetemi, sarebbe solo una cosa temporanea! Mia sorella Shuri è un genio, potrebbe studiare la tua situazione attentamente per trovare una cura, e se tu dormi potrebbe risparmiarti esami che potrebbero essere poco piacevoli. Dopo tutto quello che hai passato non mi sembra giusto che tu soffra ancora! Ah e poi ovviamente prima di tutto questo ti rimetteremmo di nuovo a posto il braccio!”

“Per me va bene.”

“Ma Buck, si può trovare un’altra soluzione, non devi sentirti obbligato, e…”

“Steve, no. È giusto così.” Lo interruppe il diretto interessato senza possibilità di replica.

“Non devi rispondere subito, prendetevi pure tutto il tempo che vi serve per decidere con calma.” S’inserì il re per tranquillizzarli.

Un attimo dopo fece un cenno al dottore di uscire per dar loro modo di parlare.

 

*

 

“Non c’è molto da dire Steve, T’Challa ha ragione. Cosa ne sappiamo che qualcuno domani non possa trovarmi e… riprogrammarmi? Io tornerei un mostro spietato… potrei anche ucciderti senza battere ciglio, se solo me lo chiedessero!”

Steve rabbrividì al pensiero che il suo Bucky potesse tornare il Soldato d’Inverno. Una macchina letale e senza anima, sorda a qualsiasi sentimento che non sia distruggere e annientare i suoi obbiettivi. Si sforzò però di fare un mezzo sorriso per stemperare l’atmosfera pesante.

“Beh hai tentato di uccidermi giusto un paio di volte ma non ci sei riuscito!”

“C’è poco da scherzare! So di essere pericoloso, non voglio farti del male! Non voglio più fare del male a nessuno!” per la prima volta da quando si erano ritrovati la voce di Bucky s’incrinò. Tutto il male che aveva fatto per colpa dell’Hydra, tutte le sofferenze e le torture che aveva subìto, ormai non riusciva più a tenersele dentro.

“Ehi… vieni qua…”

Steve d’istinto tentò di abbracciarlo ma Bucky sgusciò via dalle sue braccia, agitato e insofferente.

“No, stammi lontano! Non è giusto, non me lo merito! Io ora sono solo un’altra forma del male, ti farò soffrire, farò soffrire tante persone, e…”

Steve non volle ascoltare oltre.

Lo strinse tra le braccia impedendogli di scappare e lo zittì con un bacio. Il primo bacio dopo più di settant’anni.

Bucky si ritrasse, sconvolto, ma non abbandonò le braccia di Steve.

“Perché?” fu l’unica domanda che riuscì a formulare in mezzo al caos di pensieri, emozioni e sentimenti contrastanti che lo avevano appena travolto come un fiume in piena.

“Perché tu non sei malvagio, sei solo stato manipolato da uomini che lo erano davvero, e meriti una seconda possibilità, meriti di avere qualcuno al tuo fianco che ti sostenga nelle difficoltà e ti dica che ora non sei più solo. Perché io sarò con te fino alla fine. Perché io ti amo esattamente come settant’anni fa.”

Bucky tacque, tornando con la mente a tanti anni prima, quando lui stesso aveva detto a Steve parole simili. Solo che all’epoca le cose erano molto diverse. Quei due giovani ragazzi di Brooklyn con tanti sogni e tante speranze ormai non esistevano più. Erano passati troppi anni, troppe cose erano accadute, troppi dolori avevano vissuto e stavano ancora vivendo.

Scosse la testa con forza, cercando di scacciare via tutti quei pensieri.

“No! Tu non devi farlo… io non sono più il ragazzo di allora… tu sei solo aggrappato al ricordo di una persona che non esiste più!”

Steve accennò un sorriso malinconico.

“Pensi forse che non lo sappia? Anch’io non sono più lo stesso di allora!”

Sospirò guardando la sua faccia ancora confusa e arrabbiata.

“Mi dispiace, non volevo turbarti. In ogni caso, sei libero di fare quello ti senti. Sappi soltanto che io per te ci sarò sempre.” Quelle parole gli costarono molta fatica, ma sapeva che era l’unica scelta giusta che poteva fare.

“Steve dispiace anche a me. Io però non posso… adesso resterò qui in Wakanda a farmi curare, anche se comporta farmi congelare di nuovo. Non posso vivere tranquillo sapendo quello che potrebbero farmi! L’Hydra, Zemo… ci sarà sempre qualcuno che in qualche modo cercherà di darmi la caccia finché non sarò tornato di nuovo davvero io… finché il Soldato d’Inverno non sarà sconfitto, io sarò sempre un pericolo per chiunque mi stia vicino!”

Steve a quel punto non poté fare altro che annuire con aria grave.

“Non condivido la tua decisione ma la rispetto. Quando ti sveglierai, io ci sarò!”

“È una minaccia, Rogers?”

“No, è una promessa, Barnes!”

Una lieve risata da parte di entrambi sciolse quel clima che si era fatto pesante, una volta che la decisione era stata presa.

 

*

 

Dopo che il braccio fu operato e rimesso a nuovo con una protesi in vibranio di ultima generazione, Bucky fu preparato e fatto gentilmente entrare nella capsula per la terapia criogenica.

Steve gli fece un timido sorriso d’incoraggiamento ma, prima ancora di pensare a qualsiasi cosa, il ghiaccio appannò il vetro della capsula e Bucky cadde in un sonno profondo.

Quando furono certi che tutto era andato come previsto, Shuri permise a suo fratello e Steve di avvicinarsi.

“Spero di poterlo risvegliare e darvi una diagnosi di completa guarigione al più presto possibile. Ora vi lascio qualche minuto prima di farlo trasferire.”

T’Challa annuì alla sorella che usciva, seguita dai suoi collaboratori, poi si rivolse a Steve.

“Sono contento che abbiate accettato la nostra offerta. Come vedi, il tuo amico è in buone mani.”

Il re aveva capito da tempo la natura dei sentimenti che legavano Capitan America a quel ragazzo, ma preferì non entrare nel merito di faccende personali che non lo riguardavano.

“Ti lascio ancora qualche minuto con lui, immagino che tu ne abbia bisogno.”

Steve annuì riconoscente prima che T’Challa uscisse a sua volta dalla stanza.

Una volta rimasto solo, sfiorò il vetro ghiacciato oltre il quale il viso di Bucky dormiva sereno.

“Buonanotte Buck! Cerca di guarire, così ci rivedremo presto… mi mancherai!”

Con ultimo sorriso, misto di tenerezza e malinconia, si decise poi a lasciare la stanza, permettendo all’equipe medica di rientrare.

Anche se era arrivato il momento di tornare a casa, il suo cuore sarebbe comunque rimasto in quella stanza.  

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: Barby_Ettelenie_91