“Matt...”.
Si voltò, dandomi le spalle, e non mosse un muscolo.
“guardami”.
Nella sua mente piovvero pensieri di compassione, odio, amore, vendetta... devozione e disprezzo.
La sua mente era in subbuglio. Non sapeva se darmi retta o rimanere in quella posizione si superiorità.
Ma Matt era troppo umano per preferire se stesso alla persona che amava.
Stupido, Matt. Per una volta che mi avevi in pugno...